La Sindone, conservata nel Duomo di Torino, è stata sottoposta a innumerevoli studi scientifici e storici che ne hanno confermato l'autenticità. Un raffronto fra quanto riscontrato nel venerato lenzuolo e ciò che è raccontato dai quattro Vangeli porta a una riflessione sull'importanza di far conoscere la preziosa reliquia come documento della Passione di Cristo. È dunque opportuna una nuova Via Crucis, ispirata alla Sindone. Il testo di meditazione delle quindici Stazioni propone una riflessione spirituale di grande attualità ed è corredato dalle suggestive immagini originali realizzate da noti iconografi. Prefazione del card. Enrico Feroci.
«La visione del mediometraggio Io sono Giuda dà il gusto di una riscoperta a chi è gia lettore dell'opera di Maria Valtorta. Per chi ancora non la conosce saraà una scoperta che potrà farlo diventare lettore dell'opera che ne è stata la fonte ispiratrice. E ne sarà conquistato » (Emilio Pisani). «Qui si è di fronte al dramma di ogni uomo; in qualche modo tutti possiamo essere come Giuda. E potremmo arrivare anche noi a tradire come ha fatto lui» (Andrea Carabelli). «Noi spasimiamo nei panni di Giuda a chiederci perché, perché annegare quando ci si può salvare. Si tocca qui un mistero profondo che nessun mortale puoò comprendere: quello del male. Seguendo le tracce del rapporto tra Giuda e Gesù che si conclude con quel bacio, si assiste, però, non solo a una tragedia ma anche alla rivelazione dell'Amore che non ha confini» (Giampiero Pizzol). «Io - spettatore, critico, attore - sono Giuda. Sono io a essere interpellato nei diversi quadri che compongono il film diretto da Carabelli e Bonanni» (Simone Fortunato).
Quando Dio ci chiede di amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l'anima è perché vuole che noi siamo felici.
Non dobbiamo copiare Cristo come uno studente copia un capolavoro in una galleria d'arte, ma avere lo Spirito di Cristo in noi
Si completano in questo secondo volume le cinquanta lezioni dell’arcivescovo Fulton Sheen sulle buone ragioni della fede.
Con il consueto stile rapido e comunicativo, l'autore ci accompagna in un'analisi approfondita sull'Eucaristia, sulla questione della grazia, sui sacramenti e sui comandamenti, sul mondo ultraterreno, soffermandosi anche sulla specificità dei ruoli maschile e femminile all’interno della comunità e nell'economia della salvezza.
Marito felice, padre affettuoso, uomo di cultura, scrittore fecondo (celeberrimo il suo Utopia), brillante avvocato, chiamato alla più alta carica del Regno d'Inghilterra, Thomas More (1478-1535) è l'esempio di un cristiano che affronta come meglio può tutti i versanti della propria vita. Così ha affermato il 31 ottobre 2000 papa Giovanni Paolo II nel proporlo come riferimento universale di chi voglia servire con coscienza gli interessi pubblici: «Molte sono le ragioni a favore della proclamazione di san Tommaso Moro a patrono dei governanti e dei politici. Tra queste, il bisogno che il mondo politico e amministrativo avverte di modelli credibili, che mostrino la via della verità in un momento storico in cui si moltiplicano ardue sfide e gravi responsabilità». Nell'orto degli ulivi è l'ultima opera scritta dall'ex Cancelliere d'Inghilterra. La compose in carcere, nella Torre di Londra, mentre attendeva la decapitazione per non avere dato il suo assenso al divorzio del Re Enrico VIII e, di conseguenza, allo scisma della Chiesa d'Inghilterra dalla Chiesa cattolica. Questo capolavoro letterario e spirituale, scritto con spirito contemplativo, con acume e con la prosa magistrale di chi è stato anche un alfiere della cultura umanistica, guarda nell'intimo della coscienza per illuminarla nel momento in cui, con il tremore di chi mette in gioco la propria vita, ogni maschera cade e ci si confronta con il proprio Redentore.
Leopoldo Mandic, è un santo affascinante: frate minore cappuccino a Padova, coltivò sin da bambino due desideri: diventare sacerdote e partire missionario per la Dalmazia. Divenne sacerdote, ma malaticcio, balbuziente, claudicante, dovette stare rinchiuso, per ubbidienza, per tutta la vita in una celletta-confessionale ad accogliere penitenti anche tredici ore al giorno. Il piccolo frate dispenserà la misericordia infinita del "Padrone Iddio" a un numero non quantificabile di anime facendo del sacramento della confessione un capolavoro. Morto per un tumore, dal 2020 Santa Romana Chiesa lo ha nominato protettore dei malati oncologici.
Dal 2 al 6 febbraio del 1995, a Pantano di Civitavecchia, una statuina della Madonna raffigurante la Regina della Pace lacrima sangue per tredici volte. Pianse ancora sangue il 15 marzo nelle mani del vescovo Girolamo Grillo. Da quel giorno altri eventi soprannaturali si sono succeduti: una seconda Madonnina, identica alla precedente, dono del cardinale Deskur, ha incominciato a effondere un olio profumato durante alcune feste religiose o di fronte a persone riunite in preghiera; la Vergine stessa è apparsa a una famiglia e ha dato i suoi messaggi. Prima destinataria e strumento di queste manifestazioni della Madonna è la famiglia Gregori: padre, madre e tre figli, tutti resi partecipi di tante grazie e segni straordinari. In questo libro, agile come una guida del pellegrino, si raccontano tutti i fatti salienti della vicenda; comprese le analisi scientifiche, che hanno escluso truffe e manipolazioni, e l'indagine della Chiesa, che, a livello diocesano, si è conclusa positivamente con l'erezione a Santuario della Parrocchia di Sant'Agostino a Pantano. Solo in questo libro compaiono i testi dei messaggi della Madonna delle Rose dal Cuore Immacolato e Regina delle Famiglie, nei quali la Vergine mette in connessione queste sue visite con le apparizioni di Fatima. Il trionfo del suo Cuore Immacolato - dice - passa attraverso la fedeltà delle famiglie nell'unità della Chiesa. Il volume, infine, riporta documenti inediti che rivelano la devozione nascosta di Giovanni Paolo II. Interviste con Fabio e Jessica Gregori.
Fare tutto, anche le cose minime, con amore grande. Riccardo Pampuri Come scrive mons. Luigi Giussani nella Prefazione, «san Riccardo è per noi la testimonianza mirabile che la santità come ideale di umanità vera è alla portata di tutti». Riccardo - al secolo Erminio - era un piccolo medico condotto. All'inizio del Novecento si fece frate dell'Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio, i Fatebenefratelli. La sua vita si svolse nella normalità, eppure nella completa dedizione di sé in ogni circostanza, dal fronte della Prima guerra mondiale alla quotidianità, nel curare e voler bene agli ammalati. Morì nel 1930 all'età di 33 anni. Il suo corpo è conservato a Trivolzio (Pv), nella parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano, meta di pellegrinaggio da tutto il mondo. Scrive l'autore: «Quasi nessuno si era accorto che da un paesino del Norditalia un nuovo santo aveva cominciato a far cadere dal Cielo una pioggia di miracoli».
Quasi mille film hanno tentato di rievocare Napoleone e il suo mito seducente e imprendibile. Nella sua spigliata ricognizione Carlo Miccichè racconta per la prima volta l'avventura dell'Empereur dai romanzi al grande e piccolo schermo. È un viaggio sorprendente che, dalle pagine di Tolstoj, Stendhal e Balzac passa al Cinema Muto, ai Kolossal e alle Serie Tv per arrivare ai graphic novel e al videogaming. Perché narrare Napoleone, fuori dai libri di storia e dai cliché, rimane una scommessa aperta.
42 uomini e donne, alcuni consacrati, molti di più laici, professionisti di diverse discipline - medici, insegnanti, magistrati, ufficiali, casalinghe... -, in qualche caso scrittori o poeti pubblicati, giovani e meno giovani, la maggior parte liguri come le due curatrici, si interrogano sul senso dell'esistenza e del reale. Scavando nella profondità del loro io ne scoprono le carni nude, la piccolezza, rinvenendo non di rado fra le ombre della fatica e della sofferenza le luci della fede e della speranza in Qualcuno, altro da sé, infinitamente più grande, più buono, davanti a cui potersi arrendere e dire: «io minuscolo CREDO».
Non un manuale di istruzioni per risolvere i problemi della scuola, né formule magiche per lezioni perfette. Questo libro è una raccolta di intuizioni ed esperienze sul campo, spunti da cui partire - o ripartire - per affrontare l'avventura di insegnare e il rischio di educare. Con una scrittura agile e in capitoli brevi, l'autore condivide quello che ha imparato da docente e dirigente e prima ancora come alunno: che a scuola si può trovare la felicità, nella conoscenza e nelle relazioni, nelle scoperte e negli incontri.