Questo breve manoscritto descrive, attraverso esempi di percezione visiva, i concetti di realtà, pensiero e illusione in psicoterapia. Lo scopo è quello di illustrare il processo della psicoterapia tramite una serie ragionata di esperienze psicologiche condotte su particolari disegni, appositamente costruiti per ingannare la mente. Attraverso queste immagini ambigue e confondenti, cercheremo di far comprendere al lettore che cosa succede nella mente di un paziente che si sottopone psicoterapia, e quali possono essere gli ostacoli al cambiamento prodotti da una "visione" delle cose. Ci proponiamo quindi di offrire una mappa cognitiva di un viaggio che, se percorso ordinatamente tappa dopo tappa, condurrà il lettore a sentire il bisogno di promuovere in se stesso il cambiamento psicologico che di solito una psicoterapia richiede e sollecita.
Il 'Glossario' già pubblicato nel 2006, ora riveduto e ampliato, costituisce il secondo volume della edizione critica del manoscritto conservato nell'archivio del monastero delle Oblate di santa Francesca Romana, a Tor de' Specchi, in Roma, ed è stato concepito e realizzato come utile strumento per una più agile comprensione del testo quattrocentesco e per lo studio della letteratura romanesca di prima fase e di tipo medio e più in generale della produzione laudistica.
Credere in Deum è espressione utilizzata da Tommaso d'Aquino per definire un aspetto della fede cristiana: l'amore e la tensione verso Dio inteso come fine e senso della fede. Secondo Tommaso, è l'amore per Dio - donato da Dio stesso - che porta ad affidarsi a lui e a credere quanto egli ha rivelato. La tesi di fondo di questo libro è che un legame così decisivo, che costituisce l'orizzonte entro il quale si spiega l'intera esperienza del credente, risulti orientamento e criterio anche per la sua indagine filosofica. Nella prima parte del libro questa tesi viene indagata attraverso la lettura di testi dell'Aquinate, nella convinzione che, nel panorama dell'attuale riflessione filosofica, molte delle intuizioni e delle argomentazioni tommasiane non risultino ancora evidenziate e valorizzate come meritano. La seconda parte è dedicata a confermare questa convinzione indagando la lettura - le convergenze e le divergenze, le comprensioni e i fraintendimenti - che di tali intuizioni e argomentazioni è stata offerta da alcuni filosofi del nostro tempo: Alvin Plantinga, Eleonore Stump, John Jenkins, Étienne Gilson, Emanuele Severino.
Partito politico, movimento religioso, centro di potere economico e finanziario, "stato dentro lo stato", ente a fini assistenziali e caritatevoli, istituzione per la formazione e promozione culturale, forza di sicurezza pubblica, longa manus della politica estera iraniana, fazione armata, gruppo terroristico e organizzazione criminale: che cosa è davvero Hezbollah? Il libro analizza tutte le molteplici attività del movimento sciita libanese, sulla base di documenti e testimonianze esclusive, giungendo alla conclusione che, in realtà, Hezbollah riesce ad essere tutte queste cose assieme, dando vita a un modello politico senza precedenti.
Nell'esercizio ordinario del proprio ufficio il Romano Pontefice si avvale di un complesso di persone, uffici e istituzioni denominata Curia romana, la cui attività è regolata dalla costituzione apostolica Pastor bonus, promulgata da Giovanni Paolo II il 28 giugno 1988. L'opera parte da un excursus storico sulla sua formazione e intende esaminare la natura e la funzione della Curia romana secondo la costituzione apostolica Pastor bonus, che ha affidato a ciascun dicastero compiti e attribuzioni ben determinate nella gestione degli affari concernenti la Chiesa universale, e collaborano con il Romano Pontefice nell'esercizio del suo supremo ufficio di pastore della Chiesa universale.
"Ciò che Dio ha unito, l'uomo non deve separare". Questo insegnamento di Gesù sul matrimonio è stato vissuto nella chiesa dei primi secoli, che non si stancava di predicare la monogamia. Come interpretare tuttavia altre parole di Gesù ("Colui che ripudia il proprio coniuge e ne prende un altro, è adultero". "La persona divorziata che si risposa, è adultera". "Colui che sposa una persona divorziata, è adultero")?. La chiesa cattolica latina a partire dal medioevo ha creduto di dover rispondere a questo problema con il sistema dei tribunali ecclesiastici che verificano se la prima unione era davvero "ciò che Dio ha unito". La chiesa dei primi secoli invece considerava l'adulterio, nel senso in cui il termine è usato nell'evangelo, come uno dei tre peccati più gravi, ma rivendicava il potere di assolvere tutti i peccati, compreso questo. È ciò che emerge dalle testimonianze relative alla controversia novaziana, e soprattutto dal canone 8 del concilio di Nicea. Ragioni pastorali e ragioni ecumeniche sembrano rendere opportuno che la chiesa cattolica ritorni oggi alla prassi penitenziale della chiesa dei primi secoli, conservata in oriente e riscoperta da diverse chiese d'occidente.
Lo studio della figura di Maria e del suo ruolo nel disegno di Dio è parte integrante della teologia cattolica. Maria non costituisce il centro del disegno di Dio - esso infatti spetta a Gesù Cristo, che rimanda sempre alla sacra Trinità -, ma è inserita per volontà divina al centro del disegno. Ogni sguardo complessivo alla fede cattolica incontra inevitabilmente - e fortunatamente! - la madre di Gesù. Il libro presenta in modo sintetico gli aspetti principali della dottrina mariana e si rivolge in primo luogo agli studenti del ciclo di base degli studi teologici. Per questo motivo l'esposizione cerca di coniugare le dimensioni proprie della fede cattolica con le esigenze di carattere scientifico della teologia e con la mentalità critica distintiva del nostro tempo.
Disorientati, ansiosi, qualcuno molto vicino a una crisi di nervi. Così sono apparsi i giornalisti televisivi italiani durante lo spoglio delle schede elettorali delle elezioni 2013, mentre appariva evidente l'affermarsi del Movimento 5 Stelle. Presi alla sprovvista dal successo dell'ex comico Beppe Grillo, il quale snobba proprio loro, negandosi alle interviste e rivolgendosi ai suoi seguaci nelle piazze o tramite il web, molti giornalisti appaiono come cantori del potere, aedi dei partiti e quindi poco credibili a una generazione che di giornali e talk show se ne infischia. Perché? La spiegazione va trovata nella storia del giornalismo italiano, da sempre avvinto come un'edera al potere: da Giuseppe Mazzini a Benito Mussolini, da Eugenio Scalfari a Giuliano Ferrara, passando per Michele Santoro, Lilli Gruber e Piero Marrazzo, professione giornalistica e carriere politiche s'intrecciano, dando vita a un modello tutto italiano di giornalismo schierato, ben lontano da quello liberale anglo-americano e quello democratico-corporativo dell'Europa continentale.
La capacità di affrontare il conflitto come confronto, gestione di forti contrasti e risoluzione di problemi in maniera efficace è un fattore determinante del successo o del fallimento di un’organizzazione. Il conflitto è motore e propulsore delle relazioni per la sopravvivenza e l’evoluzione dei sistemi organizzativi, un potente strumento di cambiamento organizzativo di cui vanno comprese origini, dinamiche e funzioni per una sua corretta gestione. L’obiettivo di questo lavoro è quello di fornire un contributo allo studio del conflitto nelle scienze organizzative, analizzando e rielaborando la letteratura sul tema relativa a un orizzonte temporale di circa cinquant’anni, al fine di attuare un processo di schematizzazione e giungere a una possibile chiarificazione terminologica e a un approccio del fenomeno per livelli organizzativi. Il tentativo è di dare una “visione schematica” del fenomeno senza avere la pretesa di essere completi ed esaustivi, data la moltitudine dei contributi presenti a riguardo.