Lingua dei giornali sì, lingua dei giornali no: le ragioni di questo ormai secolare dibattito sono tante e non riguardano solo i diversi atteggiamenti normativi, delineatisi difronte a refusi, forme irregolari, punteggiatura incongruente o stereotipi lessicali. Per esempio, l'uso e l'abuso di termini tecnici, parole straniere e figure retoriche sono rilevanti anche per il tema dell'accessibilità all'informazione e della leggibilità degli articoli e incidono sulla percezione degli eventi. Questo libro dimostra che così tante sfaccettature possono essere spiegate solo attraverso un modello multiprospettico di analisi e rimettendo al centro della ricerca sui giornali la parola, la sua valenza cognitiva e il suo design.
Questo volume vuole essere un contributo per onorare la Costituzione dogmatica Dei Verbum nel 50° anno della sua pubblicazione, con l'intento di favorire la migliore diffusione e la valorizzazione di questo importante documento. Gran parte del materiale proviene dalle pubblicazioni dell'autore sugli argomenti della Costituzione, aggiornati e ripensati in un'unità organica e in una prospettiva più ampia. L'opera, divisa in cinque parti, è finalizzata a dare una visione generale di tutto il documento conciliare, evidenziando gli elementi che sono stati ritenuti i più essenziali e di maggiore attualità, tra i quali il concetto d'ispirazione e di verità biblica nonché la valenza teologico-spirituale della Sacra Scrittura, motivo per cui "lo studio della sacra Pagina" deve essere ritenuto "come l'anima della sacra teologia". Un'asserzione, questa, che esprime la rilevanza insostituibile della Scrittura, insieme con la Tradizione, nell'elaborazione teologica, nel senso più ampio del termine.
Il presente volume, oltre ad essere debitore dei numerosi e diversificati saggi del mariologo Stefano De Fiores, ha l'umile intenzione di continuare, seppur in modo diversificato, la sua opera e di segnalare con una ponderata e documentata anamnesi storico-culturale e teologica, quanto di buono e di utile è stato prodotto e proposto dalla teologia e dalla mariologia odierna in questi cinquant'anni di creativa recezione della dottrina del Concilio Vaticano II sulla Madre del Signore.
Il volume rappresenta un utile strumento per tutti coloro che intendono approfondire la conoscenza del linguaggio verbale, di quello non verbale, delle espressioni facciali e delle emozioni. È evidente il giovamento che potrebbe ricavare chiunque, comprese quelle particolari figure deputate alla sottoscrizione di accordi (diplomatici, politici, moderni oratori, ecc.), imparando a decifrare in anticipo le vere intenzioni degli interlocutori tramite la lettura del linguaggio del corpo e delle espressioni facciali: è possibile mentire con le parole, impossibile farlo con il corpo! Un libro che conduce il lettore in un viaggio che inizia con l'analisi delle tecniche comunicative moderne, fino ad arrivare a svelare i segreti dell'arte oratoria, nata dagli assunti dei padri della retorica, ancora oggi base del public speaking. Trovano perciò spazio nel testo dissertazioni relative alla costruzione del discorso persuasivo e la relativa attivazione emozionale che questo suscita negli interlocutori, nonché l'analisi di alcune tecniche per scoprire se la persona che si ha di fronte stia mentendo o dicendo la verità.
Anselmo d'Aosta è certamente tra i teologi più importanti del Medioevo e tra i più influenti della cultura occidentale. Questo libro non è una monografia completa e neanche una ricostruzione sistematica complessiva, ma una riflessione su alcuni temi massimamente rilevanti e attuali del pensiero filosofico del monaco di Bec. La costruzione della metafisica, fondata sull'esperienza ontologica del niente, le dimostrazioni a posteriori e a priori dell'esistenza di Dio, l'analisi dei concetti di verità e libertà sono interpretate e messe a confronto con i differenti itinerari speculativi successivamente elaborati da Tommaso d'Aquino, Giovanni Duns Scoto e Martin Heidegger.
Queste pagine sono nate dalla duplice esigenza di prestare ascolto alla sofferenza di alcuni fratelli e di dare voce al loro bisogno di riconciliazione. Fratelli che, con un'espressione sintetica, vengono definiti "divorziati risposati o che vivono in nuova unione". Questa definizione rischia di mettere dentro un'unica categoria situazioni esistenziali, storie di dolore e di rinascita, percorsi di fede, che in realtà sono molto diversi tra loro, o meglio, sono unici e irripetibili, come uniche e irripetibili sono le persone. L'autrice focalizza la sua attenzione su alcuni di questi fratelli, dolorosamente consapevoli di non potersi accostare ai sacramenti e di non essere pienamente partecipi della vita ecclesiale a causa della loro condizione esistenziale, i quali tuttavia continuano il loro percorso di fede, trasmettono ai propri figli il messaggio liberante del vangelo e partecipano con loro alla messa domenicale. Ma senza potersi nutrire alla mensa eucaristica e senza poter ricevere il perdono che desiderano.
La potestà esercitata dai superiori degli istituti di vita consacrata è una potestà pubblica o privata? La sua origine si trova nella potestà attribuita da Cristo agli Apostoli e ai loro successori, oppure scaturisce dalla volontà consociativa della comunità religiosa? È identificabile con la potestà di governo di cui al can. 129? Sulla base di tali questioni, il presente libro affronta la realtà degli istituti misti di vita consacrata, come terza tipologia a fronte della bipartizione codiciale fra istituti clericali e istituti laicali, specialmente in relazione al servizio dell'autorità.
Qual è la differenza tra anima e spirito? Spesso questi termini vengono confusi o usati col medesimo significato, sminuendo così l’inesauribile ricchezza dell’interiorità umana. In un tempo in cui la materialità prevale sulla spiritualità diventa importante riscoprire la dimensione della corporeità, quella della spiritualità e ciò che lega queste due. Il presente lavoro esamina l’evoluzione che le due locuzioni hanno avuto nel corso della storia del pensiero e della riflessione teologica. Nella prima sezione se ne analizza sinteticamente l’etimo partendo dalla lingua ebraica e passando poi a quella greca. Successivamente si prendono in esame le informazioni che arrivano dalla sacra Scrittura per capire in che maniera, all’interno dei vari libri e generi che la compongono, questi vengono utilizzati. Nella terza sezione si analizzano le riflessioni che la speculazione teologico–filosofica del passato ci ha consegnato, con particolare riguardo al rapporto che intercorre tra i due sin dai primi secoli. Nella quarta sezione si prendono in considerazione i significati che emergono dagli interventi magisteriali partendo dal Concilio Vaticano II per arrivare ai nostri giorni. Si termina con uno sguardo d’insieme facendo sintesi dei contenuti acquisiti e introducendo alcune interessanti ricerche odierne sul fronte delleneuroscienze, dove si stanno facendo interessanti passi in avanti nella comprensione della complessità dimensionale dell’uomo.
Il sistema che si è dimostrato più efficace per imparare la gestione di una crisi è il metodo del caso, che aiuta a capire la dinamica reale degli avvenimenti e le soluzioni migliori. I presenti "Scenari di crisi nella Chiesa" raccoglie casi di situazioni di conflitto o di crisi in ambito ecclesiale, a modo di palestra virtuale per gli addetti alla comunicazione di istituzioni di Chiesa: diocesi, ordini e congregazioni religiose, movimenti apostolici, conferenze episcopali, ONG cattoliche, ecc. Le storie riportate sono adattamenti di casi reali, sebbene semplificati in ragione del tempo disponibile per la discussione e modificati per non ledere né la privacy, né la carità.
"Con questa Rivelazione Dio invisibile con immenso amore parla agli uomini come ad amici" (DV 2). La Rivelazione di Dio non è mero evento informativo, ma evento di autodonazione gratuita che ha la sua fonte nell'"abundantia caritatis": Dio è amore. Dio, come un innamorato, si mette alla ricerca degli uomini, parla e si intrattiene con essi perché possano partecipare, nella fede e con la fede, alla pienezza di vita che Lui dischiude ed entrare nello spazio vitale e trasformante della sua amicizia, l'unica che libera le grandi potenzialità dell'umano.