
La globalizzazione, tra eccessi e contraddizioni, limiti e fragilità, ha generato benessere, progresso scientifico, calo dei conflitti, creando la convinzione – rivelatasi illusoria – di essere inarrestabile e irreversibile. È invece in crisi profonda. Il legame virtuoso tra Stati Uniti e Cina, che l'ha favorita, è diventato rivalità strategica e potrebbe degenerare in conflitto. Nel "grande scollamento" in atto, Magnani identifica quattro forze che trasformano le relazioni internazionali: quelle di natura economica e tecnologica ridisegnano le catene globali del valore; dinamiche di politica interna favoriscono chiusure nel vano tentativo di proteggere interessi nazionali; gli shock esterni (pandemia, guerre, crisi finanziarie) mettono a nudo la vulnerabilità del sistema globale; obiettivi geopolitici alimentano le alleanze con paesi amici. In tale scenario la politica prevale sull'economia, cresce la regionalizzazione e aumenta l'instabilità delle alleanze internazionali, anche per il moltiplicarsi di paesi "battitori liberi” che aspirano a un'autonomia strategica. Oltre ai costi economici, la frammentazione favorisce il caos geopolitico e accresce il rischio di conflitti. Ma può anche innescare una globalizzazione secondo criteri economici e geopolitici diversi. Artico, Subacqueo, Spazio e Digitale possono essere fronti di scontro o, con le loro enormi opportunità, rappresentare le nuove frontiere della globalizzazione. Il mondo che verrà dipenderà molto dalle democrazie liberali e dalla loro capacità di promuovere i propri valori. La speranza è che il rilancio nella circolazione di merci, servizi, capitali, persone e conoscenza possa consolidare i diritti e diffondere le libertà.
"Questo è probabilmente l'ultimo libro che scrivo. Non pensavo di farlo, ma poi ho riflettuto che forse ne valeva la pena. Adesso vorrei dire anch'io quello che penso, le domande che mi pongo, le cose che ho compreso... È un libro che forse voglio scrivere anche per me stesso, oltre che per i lettori." Da tempo Piero Angela lavorava a queste pagine, frutto di un confronto - durato decenni - con il suo storico collaboratore Massimo Polidoro. Una conversazione, è il caso di dirlo, sui massimi sistemi: l'universo, la natura, l'uomo. Si parla di scienza insomma, che lo appassionava e che era tanto bravo a divulgare. "Pensa come uno scienziato", oltre a essere sempre stato il suo consiglio ai giovani, è anche la chiave di lettura e di comprensione del presente che viene loro offerta da questo libro. Ogni cosa della vita, ogni argomento può, anzi deve essere affrontato con la razionalità tipica del metodo scientifico. Ma allo stesso tempo non bisogna mai perdere la curiosità, l'umiltà e il senso di meraviglia. Solo così si capisce, e si cresce. "La meraviglia del tutto" è una lezione di vita che accompagna il lettore in un viaggio alle origini dell'uomo, questo "pezzetto di universo che ha acquisito la capacità di voltarsi indietro e di ricostruire la propria storia straordinaria". Ogni capitolo apre una porta che dà su porte successive, e la grande capacità narrativa di Angela cattura la curiosità del lettore e lo trascina nell'affascinante avventura della conoscenza. Questo libro non sarebbe stato possibile senza Massimo Polidoro, l'allievo che nel corso di trent'anni ha "interrogato" il maestro stimolandolo con le sue domande. Che sono poi le stesse che tutti noi ci facciamo. E a cui Piero Angela risponde con la chiarezza e l'onestà intellettuale che abbiamo sempre ammirato.
«Vittima com'è di una disperata follia di annientamento e di distruzione, Antigone non ama nessuno, così come non ama sé stessa: il suo solo e vero amore è la morte». In una rilettura controcorrente della più celebre figura tragica della classicità, Eva Cantarella smonta pezzo per pezzo le basi su cui si fonda il mito di Antigone. Per la sua determinazione a dare sepoltura al fratello Polinice, violando la legge cittadina per obbedire a una legge non scritta, Antigone ha rappresentato nei secoli il modello insuperato di chi si oppone a un regime tirannico, di chi reagisce di fronte ai diritti calpestati e negati, di ogni donna in lotta contro il potere maschile. Ma questa figura che sembra racchiudere in sé ogni virtù non corrisponde al personaggio cui Sofocle ha dedicato l'omonima tragedia oltre 2500 anni fa. Ed è esplorando la distanza tra mito e personaggio che Eva Cantarella mette in luce lati sorprendentemente negativi dell'eroina da tutti osannata e arriva a contestare il ruolo di despota attribuito a Creonte, protagonista di una drammatica vicenda umana e politica che lo rende una figura non meno interessante e non meno tragica. Proprio come in un'orazione, portando prove a sostegno della propria tesi e confutando gli argomenti di potenziali avversari, la più grande studiosa italiana di diritto greco traccia un profilo di Antigone spiazzante e inevitabilmente divisivo.
Come sarebbe guardare il mondo attraverso gli occhi di un gatto? Il legame tra l'uomo e questo animale è così speciale e di lunga durata che ci sembra di conoscerlo bene. In effetti, spesso i tratti che gli assegniamo sono umani e spieghiamo i suoi comportamenti sulla base dei nostri. E se invece non interpretassimo correttamente il modo in cui percepisce la realtà? In un racconto avvincente, Jessica Serra conduce un'esplorazione nella mente dei gatti, attingendo agli ultimi progressi dell'etologia e a innovativi test comportamentali per svelare il loro sorprendente mondo cognitivo: la percezione del tempo, il labirinto delle emozioni, l'istinto al servizio dell'intelligenza, persino la sensibilità alla musica (soprattutto rock!), le grandi doti terapeutiche e antidepressive e la fenomenale capacità di orientamento. Il risultato è un ritratto vivido della loro vita interiore che dischiude tutta la bellezza e genialità del mondo felino e ci fa comprendere gli enormi benefici della loro presenza nella nostra vita.
Un nuovo libro che faccia l'apologia della pace non serve. Serve, e molto, ogni contributo che aiuti lo sviluppo del pensiero critico intorno a una sfida radicale per tutta l'umanità, in merito alla quale si addensano tradizionalmente pregiudizi, forme di stupidità, trivialità, discorsi interessati e parole dette in malafede. Dare un contributo di questo tipo è lo scopo di queste pagine scritte da due autori con competenze diverse, ma qui accomunati nel tentativo di offrire spunti di meditazione che vadano oltre l'esistente. Possono venire alla luce un'esistenza, una società e una storia che si svolgano nella libertà dal principio di potere e di guerra? «Da parte nostra», scrivono gli autori, «la risposta non può che essere positiva, ma potrà esserlo solo se si accetta il rischio di pensare altrimenti, superando i luoghi comuni del pensiero convenzionale e facendo nostro il valore essenziale della responsabilità». Dichiarare impossibile la pace è già un gesto che equivale ad abdicare alla nostra umanità. Non esiste una posizione asettica. Il tipo di pensiero che sviluppiamo è inscritto nel nostro modo di esercitare la responsabilità storica per la condizione dell'umanità e del pianeta. Più si accetta questa responsabilità con coraggio e fedeltà e più si riesce a cogliere la verità della pace.
«Ci sono pochi sovrani di cui si deve scrivere la storia» (Voltaire). Tra questi, certamente Maria Teresa. Durante il suo lungo regno, dal 1740 al 1780, l'Austria, terra cattolica abitata da tedeschi, italiani, slavi e magiari, guadagnò una nuova collocazione sullo scacchiere europeo. L'imperatrice seppe mobilitare la famiglia come risorsa per le strategie della Casa d'Asburgo: i matrimoni dei figli e delle figlie divennero strumenti di alleanze diplomatiche. Il suo mito, dalla fine dell'Ottocento ai nostri giorni, molto racconta delle culture politiche dei paesi dell'Europa centrale.
Il manuale si rivolge a tutti coloro - studenti e studiosi - che portano avanti una ricerca accademico-scientifica nell'ambito delle discipline umanistiche. Le indicazioni sui metodi di ricerca e di citazione bibliografica ne fanno uno strumento particolarmente utile per poter scrivere una tesi di laurea. Come in un trittico, sono illustrati i momenti fondamentali per la realizzazione di un elaborato scritto: la scelta dell'argomento, il reperimento del materiale e la stesura dei capitoli. Una speciale attenzione è poi riservata alle più recenti risorse della videoscrittura e del Web. Il testo si chiude con cinque appendici: 1) prospetto sintetico del modello citazionale adottato; 2) abbreviazioni, sigle e termini di uso più comune in un elaborato scientifico; 3) principali strumenti bibliografici in Rete; 4) esercizi di base; 5) principali dubbi relativi all'ortografia e alle norme redazionali. Ogni capitolo prevede una specifica sezione bibliografica ed è corredato di numerose immagini commentate da apposite didascalie.
Considerato da molti un vero e proprio manuale del Distributismo, questo saggio - pubblicato per la prima volta nel 1926 - è la risposta di Chesterton al fallimento del capitalismo e del socialismo, colpevoli della stessa impersonalità e disumanità. Anziché abbandonarsi a facili pessimismi, l'autore elabora con la consueta verve un'alternativa al vicolo cieco del progresso, perché «centinaia di episodi della storia umana dimostrano che le tendenze possono essere invertite, e che una pietra d'inciampo può diventare il punto di svolta». Rifacendosi alla dottrina sociale della Chiesa cattolica, propone quindi una ricetta quanto mai semplice e ragionevole: fare un passo indietro per poter andare avanti. Ma al di là delle soluzioni pratiche indicate in queste pagine - come fermare l'avanzata del monopolio favorendo i piccoli negozi o come spartire la proprietà delle macchine -, quella invocata da Chesterton è soprattutto la nascita di uno spirito nuovo: un poderoso sforzo della volontà umana per riappropriarsi del potere di indirizzare in qualche misura la propria esistenza. Quest'opera è così in primo luogo un manifesto, quanto mai attuale nel moderno scenario della globalizzazione, contro qualsiasi forma di determinismo (storico, economico, sociale) o comunque di rassegnata accettazione di ciò che sembra (ma non è) inevitabile.
«Mi osservo di nuovo, mi sono separata da una parte di me che dovevo lasciar andare. Ora c'è una nuova leggerezza che prende spazio. Il mondo fuori è lo stesso, ma io sono diversa.» La vita è imprevedibile. Nel bene e nel male, non è mai dato sapere cosa succederà domani; quello che sembra un percorso già tracciato e sicuro può trasformarsi in una strada impervia, disseminata di ostacoli inattesi, di difficoltà che appaiono insormontabili. Ma non ci sono vie secondarie o scorciatoie: si può solo andare avanti, cadendo e rialzandosi, con la meta ben chiara in testa. Tutto questo Serena Banzato l'ha imparato sulla propria pelle e lo ha affidato a queste pagine, sperando che possano aiutare altri a superare i propri momenti bui. Il suo è un racconto autentico - e una riflessione profonda - sul viaggio di una giovane donna, mamma e atleta che realizza il sogno di partire per il cammino di Santiago, e su come questa esperienza le abbia cambiato la vita per sempre, nel modo più inaspettato. Sì, perché Serena è scampata alla morte per un sospiro: ciò che sembrava un infortunio da nulla, si è rivelato l'inizio di un incubo che mai avrebbe immaginato di vivere. Ma, nella tragedia, ha imparato che le seconde occasioni esistono e che le matite, anche se spezzate, possono colorare ancora. Tra aneddoti personali e pillole di saggezza appresa lungo il cammino, fisico e metaforico, l'autrice si libera passo dopo passo di quei pesi inutili - il senso di colpa, i rimorsi, l'ansia - che tutti ci carichiamo sulle spalle e che ci rallentano, impedendoci di apprezzare quanto abbiamo di più importante: la vita stessa, e le persone per cui vale la pena «allacciarsi le scarpe e ripartire da zero». Prefazione di Davide Banzato.
Una parola drammatica che ogni epoca tenta di riscrivere. Un tema controverso che oggi più di ieri è attraversato da incertezze e contraddizioni. Può avere ancora efficacia la punizione come reazione a un reato? Se negli ultimi decenni ha prevalso una tendenza antiautoritaria e antirepressiva, incline a contestarne l'utilità anche in campo educativo, le forti ventate di populismo politico della nostra contemporaneità hanno alimentato pulsioni collettive, favorevoli a una concezione emotiva della punizione come vendetta pubblica. Ciò in totale contraddizione con quella «crisi della pena» che i giuristi non si stancano di denunciare, e con quella finalità educativa che ne connota la visione costituzionale. Questo libro pone domande, trasmettendo al lettore l'urgenza di modalità alternative alla punizione ed evidenziando gli aspetti contraddittori e paradossali di uno dei nodi più drammatici del vivere morale e civile.
Sorta in Italia nel primo Settecento, la massoneria non ha mai smesso di partecipare alle vicende politiche e intellettuali della penisola, di volta in volta da protagonista o nei panni di attore discreto. Rispettosa dei poteri costituiti, ma ribelle a qualsiasi sistema liberticida, essa ha funzionato, per generazioni di individui desiderosi di intraprendere la via iniziatica, da laboratorio culturale, collante organizzativo, metodo di raffinamento. Il volume ne ripercorre la storia dalle origini al XXI secolo sulla scorta di un'ampia selezione di documenti, con l'intenzione di sfatare i miti negativi e positivi che la riguardano e approfondire, con rigore scientifico, i molteplici aspetti di un'istituzione che ha contribuito a scrivere la biografia del paese.
Uno dei problemi principali affrontati nel corso dei secoli dai filosofi politici è la differenza tra l'agire politico e l'agire in modo moralmente giusto. Per la filosofia politica contemporanea la giustizia globale è il principale rompicapo da risolvere, e il compito dei filosofi politici coincide con l'elaborazione di una teoria che tenga insieme le diverse esigenze. È un dovere tanto ineludibile quanto difficile. Serve una teoria che risponda alla domanda a proposito del 'mondo giusto' e che si misuri con l'ingiustizia della terra. Salvatore Veca, che è stato uno dei maggiori filosofi politici contemporanei, con questo libro ci offre una guida alla filosofia politica contemporanea.