
L'autore dà corpo alle figure femminili più note del Nuovo Testamento. Esse ci raccontano la loro storia in prima persona, ci narrano delle loro gioie e delle loro sofferenze, attraverso la quotidianità della loro vita semplice e ci introducono al mistero dell'essere donna, attraverso un incontro che ciascuna di loro ha fatto: quello con Gesù di Nazaret. Si tratta di incontri che avvengono nei luoghi e nei contesti più disparati, ma che hanno il potere di mettere a nudo ognuna di esse, come davanti a uno specchio, e di metterle di fronte alla loro verità.
Dopo i suoi studi biblici sul Credo, sul Padre nostro, e sulla costituzione della Chiesa come serva di Dio, pubblicati sempre dalla L.E.V., Santos Sabugal propone in queste nuovo lavoro un'analisi esegetica e teologica al primo libro della Bibbia. L'opera si compone in particolare di due parti fondamentali: la prima parte prende in esame la preistoria cosmica del popolo d'Israele e fornisce alcune informazioni di carattere generale sulla Sacra Bibbia e sulla Genesi; la seconda parte si concentra invece sulla salvifica storia patriarcale del Popolo Eletto, soffermandosi in particolare sui quattro illustri padri della Chiesa, Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe. Ne risulta dunque uno studio, rivolto a tutti i fedeli (religiosi e laici), con finalità non solo esegetica, ma anche pastorale, con l'intento di far conoscere la Parola di Dio.
La storia degli Atti degli apostoli racconta di gente che cammina a fatica, che riceve colpi e ferite, ma con la grazia dello Spirito «mette ali». Vogliamo accostarci a queste pagine per ritrovare entusiasmo e freschezza nella nostra vita di credenti. Esse ci offrono l’immagine viva della prima comunità cristiana, ci mettono a confronto con la grazia e la fatica degli inizi, ci ricollocano con fiducia nel solco di un’azione dello Spirito che precede, accompagna e supera i nostri poveri sforzi. Le vogliamo rileggere con questa intenzione profonda: riprendere il cammino, ritrovare il coraggio, mettere ali.
L'ultimo capitolo del Vangelo secondo Marco si articola in due parti: i primi otto versetti riferiscono della visita delle donne alla tomba vuota, mentre gli ultimi dodici raccontano le apparizioni di Gesù risorto che conferisce il mandato missionario. Questi ultimi sono stati aggiunti nel II secolo e spiccano per originalità: lo stile, il vocabolario, le peculiarità teologiche non si armonizzano, infatti, con la narrazione precedente.
Secondo alcuni antichi manoscritti e le testimonianze di Clemente di Alessandria, Eusebio di Cesarea, Girolamo e Origene, il Vangelo di Marco terminava originariamente all'ottavo versetto del sedicesimo capitolo. Al lettore, che con stupore vedeva la narrazione interrompersi improvvisamente con la fuga, il silenzio e la paura delle donne, l'aggiunta offre un seguito più soddisfacente. Attraverso materiale presente anche nei racconti pasquali degli altri vangeli, essa intende ricordare l'urgenza della missione, garantita dalla presenza stessa del Risorto. Il pressoché unanime consenso attribuitole dalle antiche comunità cristiane ha incoronato questa aggiunta come legittimo finale del testo di Marco.
Sommario
Raccomandazione. Perché preferisco la stilografica. Perché sono tutti inutili i libri dopo il vangelo. Prefazione. Premessa. Parte I. il racconto delle donne alla tomba (Mc 16,18). 1. Le donne discepole. Sequela:una questione di tenace fedeltà. La paura di essere trascinati nella morte. Un ministero di riconciliazione. 2. Discepole fedeli ma non perfette. Seguire Gesù: il tema del cammino in Marco. La distanza sospetta: le difficoltà della sequela. Risorgere: un'antropologia dell'assurdo. 3. Oli e profumi. Saper corrispondere. La virtù dello spreco. Effondere il profumo di Cristo. 4. La pietra rotolata via. Le nostre pietre. Lamenti. Risurrezione e fraternità. 5. Il giovane in bianche vesti. L'età delle scelta importanti. Siamo nudi. Rivestiti di gloria. 6, l'annuncio pasquale: è risorto. Cercare o arrendersi? Accogliere la Rivelazione. Il vangelo: la storia di Gesù raccontata da Dio. 7. L'annuncio pasquale: l'invio. Sequela e annuncio del vangelo. Il vangelo: una storia mia terminata. Se il Risorto precede. 8. La fuga. Trascinati via dalla potenza del Risorto. L'inizio di un nuovo giorno. Nell'attesa dell'incontro definitivo. 9. Il silenzio. Le voci del silenzio. Risurrezione, l'ultima parola di Dio. Un silenzio volto a comprendere. 10. La paura. Travolti dall'annuncio. Affidati alla parola di Gesù. 11. Al termine del racconto. Parte II. Il finale lungo (Mc 16, 9-20). 12. Un nuovo racconto. 13. Le tre apparizioni (Mc 16,9-14). Maria di Màgdala e le donne discepole. L'apparire del Risorto. Incredulità e fede. 14. Il discorso di invio in missione (Mc 16,15-18). Una missione universale. L'ordine di battezzare. I segni potenti. Il quadro conclusivo (Mc 16,19-20). Al termine del Vangelo.
Note sull'autore
Maurizio Compiani è docente di Teologia all'Università Cattolica di Milano e di Esegesi biblica negli Istituti superiori di Scienze religiose delle diocesi di Crema-Cremona-Lodi e di Mantova. È inoltre professore incaricato all'Istituto filosofico e teologico interdiocesano di Scutari, in Albania. Ha pubblicato Fuga, silenzio e paura. La conclusione del Vangelo di Marco. Studio di Mc 16,1-20 (Pontificia Università Gregoriana 2011).
Il Gruppo La Vigna è andato alla ricerca delle tracce di Dio che emergono dalla storia di otto coppie della Scrittura (Davide e Betsabea, i protagonisti del Cantico dei Cantici, Booz e Rut, Tobia e Sara, Élkana e Anna, Osea e Gomer, Abramo e Sara, Aquila e Priscilla) e ha riletto la vita sponsale alla luce degli orizzonti nuovi che la Parola di Dio apre.
Ogni capitolo è articolato in tre sezioni: 1) le parole della Bibbia: una breve presentazione dell'episodio in termini di contesto storico-culturale, struttura letteraria e fasi narrative; 2) storie a confronto: la parte propriamente narrativa, nella quale la vicenda si intreccia con la narrazione delle storie delle coppie che compongono il Gruppo; 3) i segni dei tempi: una riflessione sul significato che la storia biblica può avere per la coppia cristiana nel mondo e nella Chiesa di oggi.
Il testo si rivolge agli operatori di pastorale familiare, a gruppi sposi e a singole coppie che, sulle tracce della Scrittura e accompagnati dal metodo proposto, vogliano rileggere la propria vita insieme e riscoprire, nel mistero d'amore che vivono, il ministero d'amore cui sono chiamati.
Sommario
Presentazione. Capitolo primo. Davide e Betsabea. Capitolo secondo. La coppia del Cantico dei cantici. Capitolo terzo. Booz e Rut. Capitolo quarto. Tobia e Sara. Capitolo quinto. Elkanà e Anna. Capitolo sesto. Osea e Gomer. Capitolo settimo. Abramo e Sara. Capitolo ottavo. Aquila e Priscilla.
Note sull'autore
Il Gruppo La Vigna è stato creato nel 1994 da un gruppo di coppie. Ogni coppia si interroga sulla propria esperienza, narrando la propria storia, cercando un oltre che trascende il quotidiano e aiuta a leggerlo nell'ottica della ricerca di senso, del desiderio di Dio. Alcune coppie hanno svolto il compito di redattore, raccogliendo le narrazioni e curando la stesura di uno o più capitoli. L'esperienza ha prodotto una serie di volumi, tutti pubblicati da EDB: Camminare insieme. Temi di riflessione per coppie sposate (32004; corredato da una Guida per gli animatori); Abitare la Casa Abitare la Vita (32007); I giorni di Dio. Coppia tempo e liturgia (2009).
Considerato il teologo più rilevante per lo sviluppo dell'ermeneutica nel periodo della Riforma, Flacio Illirico è noto soprattutto per l'opera "Clavis Scripturae Sacrae", di cui si propone e si commenta il primo trattato della seconda parte. La sua originalità non consiste nell'avere escogitato regole fino ad allora ignote o nell'avere enunciato in modo compiuto e chiaro quelle che già erano accolte e seguite dalla maggioranza degli interpreti. Da sottolineare sono, piuttosto, altri due aspetti: la dichiarazione netta della comprensibilità della Scrittura letta con fede e la composizione stessa della "Clavis", che elenca una serie lunghissima e dettagliata di difficoltà da conoscere e di norme da applicare nel campo linguistico, storico e retorico. Oltre a essere un libro unico in quanto ispirato da Dio - con tutte le conseguenze che ne derivano - la Bibbia è un "classico", un libro "antico" del quale occorre ritrovare l'attualità e l'applicabilità recuperandolo nella sua autenticità anche letteraria. L'impostazione di Flacio Illirico appare in questo ineccepibile e sorprendentemente moderna.
Selvatici o domestici, familiari o esotici, gli animali hanno sempre esercitato una grande suggestione sugli uomini. Anche le pagine della Bibbia sono popolate di cavalli, agnelli, capri, colombe, aquile, leoni, serpenti e mostri, spesso evocati in maniera realistica da giuristi, profeti e scribi nel contesto di sacrifici, guerre o attività di lavoro.
Pur avendo conosciuto periodi di idolatria, Israele non è mai stato tentato dalla zoolatria - l'adorazione del vitello d'oro si configura come un episodio isolato - e il simbolismo degli animali nella Scrittura presenta una sua configurazione particolare. Inoltre la fantasia degli autori biblici ha creato una surrealtà che merita di essere esaminata, ben sapendo che le invenzioni dell'immaginazione restano subordinate, in queste pagine, a uno scopo spirituale.
Sommario
Il cavallo. La trappola. La tentazione. I profeti. Le profezie l'Apocalisse. L'asino. L'agnello e il capro. L'olocausto. I profeti. La pasqua. La capra e il capro. La colomba e l'aquila. La tortora. L'aquila. Il leone, il serpente e i mostri. Il leone. Il serpente. Il drago e i mostri.
Note sull'autore
Maurice Cocagnac (1924-2006), domenicano, ha studiato Architettura a Parigi e Teologia a Roma. Dal 1954 al 1969 ha diretto la rivista L'Art Sacré. Studioso e autore di saggi, si è occupato, in particolare, di simboli biblici e storia delle religioni. Per EDB ha pubblicato I simboli biblici. Percorsi spirituali (2012).
Del Vangelo di Marco il volume propone: il testo greco: è tratto dall'edizione interconfessionale "The Greek New Testament" (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B (Vaticano), risalente al IV secolo; la traduzione interlineare eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica; il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i passi paralleli. Non si tratta di una "traduzione", ma di un "aiuto alla traduzione": un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà del greco e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Sotto il titolo Da Gesù ai vangeli Helmut Koester non prende le mosse dal Gesù storico per poi mostrare come da esso si siano sviluppate le tradizioni evangeliche, bensì, al contrario, illustra come la complessità delle tradizioni su Gesù non consenta un accesso semplice né tantomeno immediato alla figura storica di Gesù. Individuare tradizioni specifiche attribuendole a Gesù di Nazaret si è rivelato un vicolo cieco. E ciò si mostra chiaramente nella letteratura più recente su Gesù: sia egli presentato come mago, filosofo cinico, seguace della dea Sapienza o profeta rivoluzionario, sempre è un Gesù interpretato secondo presupposti ermeneutici moderni. Da preconcetti del genere ci si può liberare soltanto mediante la ricostruzione di una traiettoria storica che contempli la totalità delle componenti sociali, politiche, religiose e teologiche di tutto il periodo studiato. All'interno di queste coordinate si muovono i lavori di Helmut Koester, il quale anche in questo volume dà prova della quantità di conoscenze e del lavoro di scavo che qualsiasi ricostruzione delle tradizioni di Gesù che si voglia quantomeno plausibile di necessità richiede.
Una “grammatica” essenziale dell’ispirazione profetica, gli ingredienti essenziali della profezia biblica nelle
sue diverse forme. E non tutto è già stato scritto, il libro è ancora aperto. I profeti ci aprono a una speranza:
la loro ultima parola non è la parola “fine” ma un avverbio di dubbio, di avvertimento e di incoraggiamento,
“forse”: vuol dire che non tutto è perduto, ma vuol anche dire che nulla è garantito.
Alberto Mello (Biella 1951), monaco di Bose e biblista, unisce alla conoscenza delle Scritture la passione per la sapienza di Israele. Presso le nostre edizioni ha curato la pubblicazione di alcuni classici della tradizione ebraica, ha redatto i commenti biblici a Geremia, ai Salmi e all’Evangelo secondo Matteo, e ha approfondito il messaggio profetico in La passione dei profeti, attingendo alle ricchezze della tradizione ebraica.
Le Beatitudini sono anzitutto un'autobiografia di Gesù: rivelano il suo volto di Figlio di Dio e il volto di Dio, suo Padre, uguale a lui. Mostrano poi il volto dell'uomo realizzato e quello della comunità dei suoi figli, e ci chiamano a "fare" secondo ciò che "siamo", cioè a vivere la nostra identità di battezzati. Questo agile libro, per ognuna delle "beatitudini" evangeliche, offre brani della Scrittura, meditazioni, dati, approfondimenti, testimonianze, domande per l'attualizzazione, preghiere.
Il volume contiene tre relazioni del Convegno organizzato dall'Istituto Romano della società di Goerres presso il Campo Santo Teutonico in Vaticano nella primavera del 2010, dedicato al tema di Pietro a Roma. Il convegno partiva dalla tesi provocatoria secondo cui Pietro non sarebbe mai stato a Roma e di conseguenza non vi sarebbe neanche morto, e dunque a Roma non esisterebbe nessuna tomba dell'apostolo. Simili opinioni, infatti, già note da tempo, trovano seguaci addirittura tra i cattolici. Gli autori del volume vincolano la loro risposta alla storicità del martirio degli apostoli, non riproponendo un'analisi apologetica di vecchie tesi, bensì affidandosi alla metodica della controanalisi, il cui elemento propulsore è la verità della storia, cogliendola da una prospettiva globale invece di ridurla a delle singole ipotesi.Un lavoro di sicuro interesse per tutti gli studiosi e appassionati di storia della Chiesa.