
Un piccolo libro sul mini Salterio (120-134), un capitolo per ognuno dei 15 Salmi detti "delle salite", che si articola e sviluppa tappa dopo tappa come un vero e proprio pellegrinaggio verso Gerusalemme. Un libretto del pellegrino, dunque? Sicuramente, perché l'antico pellegrino convoca il pellegrino di ogni tempo in un viaggio di fede che tocca aspetti essenziali e nevralgici dell'esistenza.
La parte della Bibbia conosciuta come «Gli Scritti» (Ketuvim in ebraico) raccoglie libri e tradizioni sapienziali risalenti all’epoca persiana o al primo periodo ellenista. I testi, frutto di una società patriarcale che definisce le persone a partire dal loro status socio-economico, dal sesso o dall’età, riproducono perlopiù la piramide sociale del patriarcato, ma all’interno di un ampio ventaglio di rapporti di genere dove si incontrano numerose figure femminili.
Per questo motivo emergono differenziate interpretazioni che fanno emergere le voci delle donne in polemica con le posizioni...
A partire dalle vicende di Abramo, Isacco e Giacobbe, le tre figure più paradigmatiche dell'Antico Testamento, si snodano le riflessioni raccolte in questo volume. Nella forma del racconto più che dell'indagine esegetica, ma rimanendo sempre aderente al testo biblico, l'Autore invita il lettore a entrare in una nuova confidenza con l'umanità dei Patriarchi. Abramo, Isacco e Giacobbe mostrano così il loro fascino e ancor più la loro imperfezione; questo è il modo attraverso cui il Dio unico e personale della Genesi si rivela, con caratteristiche e modalità diverse che l'autore rilegge nella prospettiva delle tre virtù teologali: fede, speranza e amore. Un'esperienza di unità nella diversità non confinata alla religione premosaica ma con precise ricadute nella vita del credente di ogni tempo e di ogni credente che si riconosca parte della discendenza abramica.
Età di lettura: da 8 anni.
Per quanto le tre Lettere cattoliche commentate in questo volume non siano tra gli scritti più considerati del Nuovo Testamento, esse conservano e trasmettono con singolare efficacia l'evangelo primitivo, che fu vissuto e annunciato al mondo dalle Chiesa dei primi discepoli di Gerusalemme. La memoria riconoscente di quella della Chiesa, composta esclusivamente da giudei, che fu madre di tutte le Chiese, costituisce ancora l'incentivo doveroso e fecondo per ogni futura evangelizzazione. A partire da Gerusalemme, la lettura spirituale della Lettera di Giacomo, della Lettera di Giuda e della Seconda lettera di Pietro interpella la missione delle nostre Chiese di oggi e trasmette un'eredità sempre creativa alle Chiese di domani.
In che cosa il messaggio di Gesù è ancora attuale per i credenti e i non credenti nella nostra società moderna e laica? È questa la domanda alla quale il cardinale Gianfranco Ravasi e il filosofo Luc Ferry cercano di dare una risposta, affrontando uno dopo l'altro i principali snodi del pensiero cristiano. Laico e agnostico, ma convinto che i Vangeli racchiudano una ricchezza di pensiero e di saggezza che va ben oltre la cerchia dei fedeli, Luc Ferry cerca di approfondire quanto del loro contenuto un non credente può oggi accettare, e identifica tale terreno nel nucleo intorno al quale il messaggio cristico si incentra, ossia l'amore nelle sue varie accezioni, eros, philia e agape. Il nodo irrisolto per il non credente rimane però il rapporto tra fede e ragione. E proprio a partire da questo tema si sviluppa l'analisi del cardinale Gianfranco Ravasi, per il quale il discorso teologico autentico deve saper procedere in equilibrio su un difficilissimo crinale, in bilico fra due abissi: l'approccio riduttivo, unicamente razionale e storico da un lato, e un misticismo irrazionalista che sfiora il fondamentalismo dall'altro. Ciò che egli propone per districarsi fra questi due estremi e un nuovo canale di conoscenza, riassumibile nella formula "credere e comprendere", ossia credere prima, per poter capire poi. Il libro si chiude con un confronto serrato tra il cardinale e il filosofo, che tocca temi di etica nevralgici per la società e il mondo attuali.
"Scrittori di Scrittura" è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall'ebraico o dal greco. In questo volume Gian Luca Favetto descrive il passaggio di crescita e di consapevolezza di una ragazzina che si intreccia con la memoria della creazione del mondo. Impaginò il cielo e la terra come creature, le immaginò magazzinò in sé entrambe come fossero una e poi le disegnò fuori di sé sdoppiandole, poiché era stanco di essere tutto, ed essendo tutto essere niente, tutto e niente, nulla e troppo...
Nella Scrittura, la Parola di Dio si trasmette con la parola umana. In essa Dio fa dono di se stesso: ci offre la sua verità in un modo totalmente divino e totalmente umano insieme. La realtà dell'ispirazione riguarda il piano di salvezza di Dio, è segno della sua fedeltà ed è per questo fortemente legata alla Rivelazione. Proprio alla luce della Rivelazione, possiamo capire il senso della Scrittura nella sua verità e interpretarla con lo stesso spirito con il quale è stata scritta.
La Bibbia riporta molte preghiere, racconta di uomini che pregano e insegna a pregare. Tutto questo è normale: la preghiera fa parte di ogni esperienza religiosa. L'originalità biblica sta allora nel "come" e nel "perché". La preghiera biblica, prima che un parlare a Dio, è un ascolto della sua Parola. La Bibbia è ricca anche di uomini che si pongono "davanti al loro Dio" e con lui parlano, riflettono, discutono. Nelle pagine bibliche troviamo le nostre domande poste con una forza e una lucidità che da soli non sapremmo raggiungere. Non sempre troviamo nella Bibbia l'immediata risposta alle nostre domande. Sempre troviamo, però, la giusta direzione in cui porle. Don Bruno, con la consueta chiarezza e lucidità, offre una densa carrellata sulle forme e gli stili della preghiera biblica, che trova in Gesù il vertice e il modello.
Gli Atti degli Apostoli sono la storia della Chiesa delle origini? Quali elementi delle comunità cristiane primitive sono ancora fondamentali per la Chiesa di oggi? Il confronto tra il Vangelo di Gesù Cristo e le culture giudaiche e pagane ha qualcosa da dire anche oggi nella vita delle singole confessioni cristiane? E nei rapporti tra credenti e non credenti? Queste sono alcune delle domande a cui desidera rispondere questo libro, che è un'introduzione complessiva alla lettura degli Atti degli Apostoli. L'autore, con la collaborazione di Renzo Petraglio e di Elena Lea Bartolini De Angeli, offre pagine attente all'articolazione generale del libro degli Atti, all'analisi di passi significativi e alla loro interpretazione, dai contesti culturali del I secolo d.C. a quelli odierni. Si tratta di un testo di alta divulgazione, che si rivolge a chiunque intenda entrare nel mondo delle origini cristiane senza fondamentalismi religiosi e rigidità culturali, nella consapevolezza che il Dio di Gesù Cristo sia sempre al di là di ogni tentativo di inquadrarlo in categorie ideologiche transitorie e fini a se stesse.
Il grande impulso che lo studio dell'ebraico biblico ha avuto in questi anni, in ambito accademico ma anche a livello pastorale, rende ragione dell'esigenza di proporre una nuova edizione de "Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto", come già accaduto in precedenza per il volume di M. Pazzini e A. Niccacci "Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico" (Edizioni Terra Santa, 2008). Gli autori affrontano la novella di Giona (48 versetti distribuiti in quattro capitoli) con lo stesso orientamento usato per l'analisi del Rotolo di Rut. Le tre parti che compongono il volume sono opera di Alviero Niccacci (analisi sintattica, capp. 1 e 3), Massimo Pazzini (analisi morfologica, cap. 2) e Roberto Tadiello (analisi narratologica, cap. 4). L'approccio narratologico permette una lettura del testo di tipo "teatrale", con una trama che si snoda in diverse scene suddivise, a loro volta, in quadri narrativi. Il volume è destinato non solo agli studenti di ebraico che abbiano una base elementare della lingua ma anche agli amanti della Scrittura nelle lingue originali.