
Ti è mai successo di salire in montagna e di riuscire a vedere una sorgente d'acqua? È davvero uno spettacolo! Una sorgente ci fa pensare alla novità e alla freschezza. L'acqua che sgorga è pura, trasparente e ti trasmette subito il desiderio di assaggiarla. Poi inizi a pensare al viaggio che farà: ai momenti in cui scorrerà veloce come un torrente o calma e lenta come un grande fiume; a quando si mischierà al fango oppure diventerà una magnifica cascata; all'energia che potrà produrre se bene incanalata... e quanti altri pensieri potremmo descrivere! Il Battesimo è come una sorgente. Non solo perché ha a che fare con l'acqua, ma perché rappresenta la possibilità di una vita sempre nuova.
Età di lettura: da 6 anni.
Papa Francesco parla della Chiesa e lo fa con delle pennellate che ci conducono non solo a riflettere sull’esistenza della Chiesa, ma all’essenza stessa dell’essere Chiesa. Le catechesi sono ricche, come sempre, di riflessione teologica e d’indicazioni pastorali con il tipico stile dialogale del Santo Padre, che ci stimola ad aumentare la nostra familiarità con Dio, condizione indispensabile per essere e vivere come popolo di Dio in cammino verso il compimento delle promesse messianiche.
Riflessioni per una teologia della gioia e del piacere. In questo libretto di commento al testo biblico del Cantico dei Cantici ogni coppia è invitata a vivere l’amore con più romanticismo, a intensificare il rispetto, la contemplazione reciproca a livello di anima, cuore e corpo, ad approfondire la stima e la fiducia nel partner, combattendo contro l’uso egoistico dell’altro, godendo i piaceri sani. Sì, perché piace amare ed essere amati; piace il piacere, sinonimo di gioia, felicità, passione, emozione, divertimento, allegria. E così tentiamo qui una teologia del piacere.
Due indagini sui giovani in Italia rivelano l'ignoranza e la confusione che dominano riguardo la fede e la Chiesa. E' la conseguenza di decenni di mancanza di una proposta chiara. Infatti laddove ci sono esperienze vissute di fede, tutto cambia.
Il vero padrone del libro resta sempre il lettore. Oggi il lettore ama le spremute, ama lo scritto concreto, ama lo scritto vibratile. Tale è lo stile di queste pagine dalla tre ‘c’ concise; concrete; calde. Due le idee di fondo: La prima: la convinzione che la Misericordia è in grado di far sì che chi nasce uomo, diventi umano. La seconda: la certezza che l’uomo fattosi umano è educatore di per sé. Emana educazione come la lavanda che hai in tasca emana profumo anche senza dirlo. Il lavoro è indirizzato, in particolare, ai genitori. Il sogno è che nessuno esca indenne dalla lettura. Allora la tanto gargarizzata ‘emergenza educativa’ prenderà la strada del cimitero. Allora la terra ruoterà attorno al sole non più appesantita da tanta ‘gente’, ma impreziosita solo da Uomini in piedi!
Qui tutto è ridotto all'osso per rispetto dei nonni che non possono permettersi il lusso di leggere lunghi Trattati di Pedagogia.
Qui tutto è concreto perché il nipote non è un'idea astratta, ma una realtà in carne ed ossa. Qui sono offerti 150 rapidi messaggi-guida.
150 messaggi al servizio dei nonni che non vogliono limitarsi ad "allevare" il nipote, ma mirano anche ad "educarlo". Bene. Molto bene!
La preziosità dei nonni sta esattamente in questo: nel loro impegno pedagogico. Chi ha scritto queste pagine crede, con tutta la convinzione possibile, nel potenziale educativo dei nonni, ormai, troppe volte, i soli educatori rimasti che i nostri bambini digitali possono ancora incontrare. 150 messaggi!
No, non formulette, ma spremute di saggezza pedagogica. Che i nonni siano buoni lo sanno tutti; le nostre compresse li desiderano anche bravi! Un desiderio di alta quota, finché continua ad essere vero che vivere con un bravo nonno può decidere di una vita!
Molti negano che l'ideologia gender esista, soprattutto nella scuola, ma questo breve lavoro dimostra esattamente il contrario analizzando i contenuti educativi presenti nelle schede dello Standard per l'educazione sessuale in Europa dell'OMS. Le sue linee guida comprendono tutte le varie fasi d'età dalla nascita fino al conseguimento del diploma di scuola media superiore. Il principio su cui si basa questa nuova forma d'indottrinamento è la decostruzione degli stereotipi (culturali e religiosi) sulla sessualità così da strappare i bambini alla loro identità e inculcare in loro sin dalla più tenera infanzia l'uso della genitalità in chiave esclusivamente sessuale e della contraccezione in tutte le sue forme. Si apre così la strada al diritto soggettivo del figlio a tutti i costi e allo stravolgimento del concetto di famiglia. Se questo non è gender, allora che cos'è?
In queste pagine Renzo Bonetti ci fa vedere, respirare, sperimentare che la fede fa la differenza nel modo con cui si vive il proprio essere coppia, il proprio essere famiglia, nella vita concreta. Due sposi cristiani non sono solamente la somma dei loro difetti o delle loro virtù: sono su questa terra un riflesso della Trinità. Il punto non è solamente essere una buona coppia, ma una coppia che vive il suo collegamento alla sorgente dell'amore, che è l'essere immagine e somiglianza. La famiglia ha le fondamenta sulla terra, ma ha il tetto in paradiso: è qui, ma è per fare "di là", per formare la famiglia dei figli del Padre. La fede fa la differenza sempre: nello sguardo da avere sui propri figli e su qualsiasi figlio, ma anche sulla vita che si sta spegnendo; nell'affrontare le difficoltà di coppia, quelle dovute ai figli e quelle esterne alla famiglia. La fede fa la differenza anche nello scopo ultimo del far famiglia: sarà infatti la bellezza che riconvertirà le giovani generazioni alla vita di coppia e di famiglia. Se invece si fermeranno all'avere una sicurezza, una compagnia, una casa come punto di riferimento, la mutua e reciproca assistenza, non gusteranno mai qualcosa del paradiso che è l'amore. La fede produce un'umanità che emana bellezza, pur nelle difficoltà e nei limiti della vita di ogni giorno.
“Sono Paola. Figlia da 40 anni, moglie da 11 e mamma da 10. Tutti e tre gli stati sono a tempo indeterminato. Ho quattro figli. Tre femmine e un maschio. 10, 9, 5 e 1 anno. Le prime due insieme a molti doni, profondità, intelligenza, bellezza, talenti musicali e molto, molto ancora da scoprire, si stanno sudando un po’ di più alcune conquiste scolastiche (aggiungerei, dopo un po’ di penare, un sereno «chissenefrega» perché la scuola serve per la vita non per la scuola). La terza ha iniziato a parlare a 10 mesi, è precoce in molte cose, particolarmente intuitiva e piena di meraviglie da scoprire lei pure (oltre all’apposito kit di difetti che non abbiamo mancato di regalare a tutti ma per il quale i nostri figli, sono certa, ci perdoneranno). Il piccolo è malato seriamente. E abbiamo iniziato a scoprirlo, seppur con alterne vicende e molte incertezze, durante la gravidanza. Alla 23esima settimana. È seguito un vero calvario. Ora lo curiamo al meglio delle nostre possibilità. E lui ci ricambia con la sua bellezza e molta gioia.”
Paola Belletti
Tra il 2014 e il 2015, con l'arrivo di decine di migliaia di persone dall'altra sponda del Mediterraneo, in Italia e in Europa, l'immigrazione è diventato il tema centrale in tutti i discorsi politici, ma anche in quelli quotidiani delle persone comuni e ovviamente della Chiesa stessa. Le conseguenze sociali prodotte da questo esodo, l'emergenza nella gestione dei richiedenti asilo e scelte politiche che creano tensioni tra la popolazione e rischiano di riportare il dibattito e la percezione sul fenomeno migratorio indietro di venti/trent'anni, ai primi arrivi. Le nuove migrazioni non ci devono far dimenticare, non devono oscurare ciò che è la realtà italiana e, più strettamente, della Diocesi di Bergamo. Una società, e quindi una Chiesa, multiculturale, plurilinguistica e multireligiosa che, talvolta con qualche difficoltà esasperata da politici populisti e media poco accorti, è già una realtà quotidiana. E per questo motivo che l'Ufficio per la Pastorale dei Migranti si preoccupa di animare e sensibilizzare parrocchie, oratori, realtà diocesane e non, per una cultura dell'accoglienza e dell'inclusione all'interno delle comunità cristiane. Tra le tante attività propone anche ricerche, studi e convegni. Parte di quanto realizzato durante l'anno pastorale 2014/2015 pensiamo possa essere utile anche al di fuori della nostra realtà locale o di chi ha già partecipato e seguito le attività organizzate dall'Ufficio.
Il lavoro è attività dell'uomo su di sé per costruire la propria umanità. Gli antichi stoici parlavano del "costruire la propria statua", non nel senso di autoincensarsi, ma di fare della propria vita un capolavoro, un'opera di quotidiana scultura ... perché il vivere è il mestiere da imparare davvero.