
Nell'anno scolastico 2016/2017, in un liceo di Crema, è stata lanciata una provocazione: "una settimana senza Social", una proposta fatta agli studenti e alle studentesse di astensione dall'utilizzo dei social network. Da allora questa singolare esperienza si è moltiplicata, riproposta in diverse scuole e realtà associative italiane, in modi e con finalità diverse. Nel libro la ricercatrice, che per prima l'ha ideata, presenta i risultati della ricerca, esortando genitori e educatori a confrontarsi col nuovo tema dell'educazione civica digitale. L'invito è a non demonizzare (non tutto ciò che ha a che fare con la rete e i Social è male; le nuove generazioni non sono inevitabilmente "perse") ma anche a non minimizzare, mitizzando il progresso (non tutto quello che la tecnologia consente è buono e va accettato acriticamente; non tutto andrà a posto da sé). Il libro propone una terza via: conoscere i cambiamenti legati all'uso delle tecnologie e utilizzare le nostre conoscenze per potenziare le capacità dei nostri figli e per insegnare a usare la rete e i social come una risorsa, senza abusarne ed esserne dipendenti. Per fare questo dobbiamo abbandonare l'ottica del controllo (proibire tutto) e quella, opposta, del permissivismo (abbandonarli a loro stessi) per puntare sulla responsabilizzazione e sulla condivisione con le nuove generazioni di un nuovo linguaggio, nuove competenze, nuove regole per la comunicazione in rete. E soprattutto di una nuova etica della comunicazione social.
Ogni uomo e ogni donna possiedono un dono inestimabile: la sessualità. Essa è un dono splendido, eppure molti non trattano con riguardo questo bene così prezioso, ma lo usano a sproposito con il rischio di sciuparlo. E tu come vivi la tua sessualità? La tratti con le mille attenzioni che un tesoro così grande merita, oppure la banalizzi e la usi come uno strumento per passare una "bella" serata o per sfogare i tuoi istinti, per sentirti amato, per non essere da meno degli altri? Questo testo nasce dall'esperienza concreta di don Samuele Biondini con i giovani ed è una risposta alle tante domande che i ragazzi gli pongono. Attraverso capitoli brevi e un linguaggio diretto e spigliato, il sacerdote affronta il delicato tema della castità prematrimoniale alla luce dell'insegnamento della Chiesa.
Oggi è ancora opportuno studiare a scuola le religioni? Quali sono i limiti di questa disciplina in Italia? E come insegnare religione in una società che, con il passare degli anni, è sempre più abitata da differenze culturali e religiose? Se nel nostro Paese si è ormai chiusa la stagione della religione, è solo perché si è aperta quella delle religioni, al plurale. Conoscere le religioni diventa perciò uno dei requisiti fondamentali per sviluppare una «cultura del vivere-insieme» in grado di favorire una cittadinanza più democratica, riducendo così i conflitti causati dalla mancanza di comprensione reciproca. La scuola, pur con tutti i suoi limiti, oggi rappresenta il primo spazio pubblico in cui emergono le differenze, comprese quelle religiose.
Sempre più famiglie scelgono di percorrere la via della comunità. Ma come formarne una? Non esiste un solo modo, si può parlare di fraternità, di amicizia, di comunità; ogni parola ha sfumature proprie e raccoglie ricchezza di esperienze. Anche le forme sono differenti, alcune per la vita altre per stagioni particolari di essa. Può esserci vicinanza fisica o meno, così come sono possibili esperienze di condivisione di spazi e luoghi. Di certo una comunità di famiglie non si improvvisa. Tante modalità ma un elemento centrale: la bellezza di realtà a misura d'uomo e di condivisione di vita e di fede. Ogni capitolo affronta un tema: fondamenti umani e divini della vita di comunità; l'esperienza di Gesù e dei suoi discepoli; le prime comunità cristiane e la loro valenza per l'oggi; approfondimenti nati dai momenti di condivisione di famiglie che vivono questa esperienza. Alla fine di ciascuna parte sono riportate domande che aiutano il lavoro personale, di coppia, tra fratelli e amici in Cristo.
«In un tempo storico in cui molte notizie ci spaventano e ci tolgono la tranquillità, il libro di fra Marius appare come un raggio di luce che dissipa le nubi della preoccupazione quotidiana, testimoniando che la Misericordia di Dio, attraverso il servizio dei missionari, vuole venirci incontro. Questo libro, scritto come un diario, e precisamente come un diario di viaggio missionario, ci racconta questo tipo di esperienze di tenerezza di Dio». (dalla prefazione di fra Dariusz Mazurek)
Un libro per chiarire dubbi e domande sulla realtà dell'IRC come disciplina scolastica curricolare che contribuisce alla formazione culturale, umana e religiosa degli alunni e offre risposte alle domande di senso della vita servendosi dei contenuti confessionali del cattolicesimo. Il testo è composto di tre capitoli: "Il principio di laicità nella storia e nello Stato italiano", "Lo statuto epistemologico dell'IRC" e "L'IRC e la Chiesa cattolica". Il volume contiene, fra l'altro, alcune testimonianze di insegnanti di religione, genitori e alunni che si avvalgono della disciplina.
Ha ancora un senso oggi educare? È l'interrogativo che si pongono molti educatori che sperimentano una crescente difficoltà nel vivere e nel dare efficacia alla loro azione educativa. Gentitori, insegnanti, sacerdoti, catechisti, pur nella diversità dei loro ruoli, avvertono come sia difficile entrare in comunicazione con le nuove generazioni e offrire loro proposte autorevoli e interessanti che aprano orizzonti significativi e credibili per una vita realizzata.
Lo scopo di queste pagine è quello di favorire una riflessione che aiuti a ritrovare il senso dell'educazione e solleciti verso l'elaborazione di un modello educativo adatto a questo tempo, e al momento stesso che consenta di superare la percezione di fatica che prende tutti gli educatori davanti al loro compito, per recuperare dell'educazione anche la bellezza e l'appassionante intensità umana.
La spiritualità è uno degli aspetti della sensibilità giovanile in rapido cambiamento. I giovani sembrano disinteressati a tutto ciò che - come afferma uno di loro - «non si vede e non si compra», eppure, dietro un'apparente indifferenza, si nascondono tante domande e una ricerca talvolta confusa, ma non per questo meno vera. Che senso ha la vita? Che cosa dà valore all'esistenza? Come affrontare il limite e l'incertezza, di cui la recente pandemia e la guerra - mai avvertita così vicina - hanno costretto a fare esperienza? Sono alcuni degli interrogativi che agitano le coscienze giovanili, alla ricerca di sé, di armonia, di benessere interiore, di relazioni rasserenanti, di speranza per il futuro. Anche Dio è parte di questo orizzonte: il suo nome si fa strada dentro emozioni, pensieri e stati d'animo che allontanano i giovani dalle religioni istituzionali e dai canoni della tradizione per intraprendere percorsi a tratti intimistici. L'indagine, di cui si espongono i risultati in questo volume, mette in luce come nella precarietà del presente si possano intuire nuove direzioni del rapporto con la dimensione trascendente della vita.
Il Covid rappresenta una frattura generazionale: i giovani che la stanno attraversando ne escono cambiati. Così lo slogan che dà titolo al libro «Niente sarà più come prima» ha un certo valore: il modo di vivere le relazioni, di guardare al futuro, di porsi di fronte al mondo non sarà come prima. Quali effetti è destinata a produrre la pandemia sull'atteggiamento dei giovani nei confronti della vita, del futuro, della società? Che cosa stanno imparando? Quali ricadute ha ed avrà tutto questo nel rapporto con la fede e con la Chiesa? Paola Bignardi e Stefano Didoné hanno coinvolto alcuni giovani in dieci focus group: una straordinaria esperienza di ascolto, da cui è emerso lo spaccato di una generazione pensosa, che sta attraversando l'attuale momento con responsabilità, senza rinunciare ai propri progetti sulla vita.
Percorsi di fraternità è un sussidio pensato allo scopo di far entrare il messaggio di Fratelli tutti nella vita, nel cuore e nelle scelte delle persone. Uno strumento che propone una varietà poliedrica di linguaggi capaci di toccare le corde dell'emotività, la sostanza dei contenuti e le azioni concrete da intraprendere. La prima parte del sussidio è utile per organizzare specifici incontri ed iniziare la riflessione, la terza parte è pensata per promuovere e avviare percorsi di cambiamento concreti che coinvolgano tutte le generazioni in maniera trasversale. Quest'ultima è caratterizzata da una sezione call to action, una proposta nella quale tutta la comunità riceve mandato di compiere - in stile fraterno e collaborativo - gesti di concretezza da attivare insieme.
Non un semplice manuale, ma di uno strumento di aiuto e orientamento per tutti i genitori desiderosi di capire meglio un fenomeno che ha assunto le dimensioni di una piaga sociale; quello dell'abuso di alcol tra i giovani e giovanissimi. Per affrontare o prevenire un problema tanto grave, come quello dello "sballo" incontrollato, bisogna prima esserne consapevoli. Solo un padre e una madre informati e vigili possono infatti educare i propri figli senza opprimerli, proteggerli senza soffocarli.
"Quanti luoghi comuni e quante caricature intorno all’amore! Al punto da non sapere più come definire o riconoscere questo sentimento così prezioso per la nostra vita. Troppo spesso lo confondiamo con un generico atteggiamento di pietà, perdono o accoglienza. Ma l’amore è ben altra cosa: è prendersi cura di qualcuno fino al dono di sé; è un atto, un’opera, una sapienza, che non può sorgere dall’uomo ma dalla relazione con Dio. L’Autore, con un linguaggio semplice, arricchito da numerosi esempi tratti dal quotidiano, ci apre alla scoperta del vero amore, quello capace di trasformare la vita."