
La presenza e la manifestazione dello Spirito Santo in Gesù di Nazaret.
Ancora un libro sull'adolescenza!!! E poiché diverso non sarà, allora don Antonio Mazzi fa diverso il titolo. Per lui SPINOCCHIO non è un dispregiativo. SPINOCCHIO sarebbe un po' tutto quello che è stato Pinocchio, però alla rovescia: Bambino, non burattino. Pieno di libri e di zainetti, per cui venderne uno o cento, non fa differenza. A scuola basta il telefonino. Con un papà, o due, e quattro nonni (perché Geppetto è più un nonno che un papà). Con tanti amici, non amici, più lepri che gatti, più oche che volpi. Il paese dei balocchi ha infiniti nomi, pur essendo senza balocchi. Anzi l'Italia è tutta un paese dei balocchi. Tutto questo preambolo perché don Mazzi prende da Pinocchio le amicizie, le avventure, gli sbagli e le caratteristiche; infatti, se la storia di Pinocchio è la storia di un adolescente, ci sta dentro tutto e, per don Antonio, ci dovrebbe star dentro anche un finale positivo, bello: l'ultimo capitolo di SPINOCCHIO dovrebbe coincidere col capitolo dell'incontro con il padre, non nella pancia della balena, ma attorno ad un tavolo, per cenare insieme.
E' un sussidio didattico, preparato con l'intento di aiutare l'apprendimento di quanto è proposto dai Catechismi della CEI.
Un libro per fare il catechismo ai propri figli di qualunque età essi siano. Adatto anche per la formazione personale degli adulti. Con esso hanno insegnato la dottrina ai bambini ed ai ragazzi diverse generazioni di catechisti. Ogni domanda del Catechismo Maggiore viene lungamente spiegata con molta chiarezza e semplicità, anche con l'aiuto di esempi ed esortazioni. Contiene la spiegazione delle prime nozioni della Fede cristiana, il Credo, i comandamenti, i precetti e le virtù, i sacramenti, la preghiera.
Un percorso di riflessione e approfondimento per il nuovo anno pastorale con riflessioni per la condivisione e la crescita delle fraternità presbiterali. Percorsi di ascolto, approfondimento, confronto e studio personale tra presbiteri.
La cultura in cui viviamo spegne i desideri, brucia il futuro. La speranza, invece, che appartiene all’eternità, è come un supplemento di adrenalina per purificare i nostri percorsi e dirigerli verso l’Assoluto, per immergere l’effimero istante presente nel respiro di Dio.
Dalla quarta di copertina:
C’è bisogno di speranza oggi anche nel nostro mondo occidentale, perché la cultura in cui viviamo ci spegne i desideri e ci appiattisce sul presente, il consumo brucia il futuro. La speranza è diversa dall’ottimismo, che si fonda sulla natura e sul carattere di una persona: la speranza si basa su Dio. L’ottimismo appartiene al tempo, la speranza all’eternità. È un supplemento di adrenalina per elevare la cronaca e farla diventare storia, per purificare i nostri percorsi e dirigerli verso l’Assoluto, per immergere l’effimero istante presente nell’eterno respiro di Dio. Si tratta di fare alcuni passi di speranza in una vita tentata di continui adattamenti.
Descrizione dell'opera
Il sussidio propone un itinerario biblico e catechistico in cinque tappe sul tema della speranza. Ripercorrendo l’annunciazione e il successivo incontro di Maria ed Elisabetta, narrati dal Vangelo di Luca, vengono declinati cinque momenti paradigmatici del cammino dello sperare:
Un attimo di speranza o la speranza nell’attimo? distingue tra la speranza confinata in brevi momenti della vita e la possibilità di caricare di fiducia ogni attimo della giornata;
Domani è bello fa riflettere sulla difficoltà dell’uomo contemporaneo nel costruire progetti stabili e sottolinea l’imprevedibile bellezza del futuro che solo Dio sa aprire;
La gioia della speranza invita a passare da frammenti di speranza a una speranza profonda che sa integrare anche l’esperienza del dono totale e del sacrificio;
La leggerezza della speranza ripercorre con Maria un cammino di leggerezza in chiave evangelica, come umiltà che tutto sa donare;
La speranza attorno a me chiama a guardare con occhi nuovi la realtà che ci circonda cogliendovi i semi di bene che il Signore sparge dentro la storia umana.
Ognuno dei cinque capitoli si apre con un momento di riflessione sul brano evangelico, cui fanno seguito due proposte di incontri: uno per momenti di catechesi intergenerazionale (genitori, bambini delle elementari e ragazzi delle medie, questi ultimi con proposte ad hoc), uno per riunioni di catechesi con adolescenti (14-18 anni). Al termine di ogni incontro viene presentato uno schema riassuntivo utile per uno sguardo d’insieme su obiettivi, tempi, attività e materiali necessari all’incontro.
Il percorso, già iniziato con il fascicolo Una fede ritrovata (2005), proseguirà con un testo dedicato alla carità, completando così il ciclo delle virtù teologali.
Sommario
Presentazione. Primo incontro. Una attimo di speranza o la speranza nell’attimo? Secondo incontro. Domani è bello. Terzo incontro. La gioia della speranza. Quarto incontro. La leggerezza della speranza. Quinto incontro. La speranza attorno a me.
Esistono fiumi di parole. Alcune giungono come un rimprovero, altre come un incoraggiamento, altre ancora come un dono dal cielo. Queste ultime attivano la fiducia, vanno di bocca in bocca, accompagnate da piccoli gesti e nuovi significati. Fanno bene alla fede e ci avvicinano a Gesù, come la parola SPERA.
Il libro è una raccolta di brevi racconti che suonano come discrete provocazioni senza rappresentare assoluti e indiscutibili dogmi. Non sono racconti per esegeti, ma contengono gocce di sapienza ben distillata, semi che nel tempo possono germogliare. Queste pagine semplici e profonde sono davvero la condivisione, come promette l'autore, di "quel bicchiere di acqua sorgiva che mi viene fornito ogni giorno dalla salutare novità del Vangelo e dalla sorprendente, liberante esperienza di chi lo vive".
A conti fatti, i bisogni fondamentali del bambino sono tre: il bisogno di sicurezza, il bisogno di tenerezza, il bisogno di allegrezza. L'amore soddisfa questi tre bisogni in contemporanea! L'amore è l'architrave dell'educazione, il nocciolo della vita del bambino. Ecco perché queste pagine sono state sentite come un dovere: per provare che non amare il figlio non è solo crudeltà, è il fallimento educativo totale; per provare che con l'amore non si gioca: con l'amore si vive e si fa vivere; per provare che i problemi più gravi si risolvono sotto la tenda del cuore. L'opuscolo, dopo aver provato che nell'amore è depositato il brevetto dell'arte pedagogica, offre abbondanti indicazioni concrete sul cosa significa amare da esperti il proprio bambino. Perché "Non è vero che i figli si amano perché sono i nostri; si amano perché si impara ad amarli" (Marcello Bernardi).