
"Signora", "santa" e "altissima", la povertà francescana è stata spesso fonte di conflitti interminabili dovuti al modo di interpretarla. Cos'è infatti la povertà? Perché per Francesco è così importante e dirimente? In cosa, per lui, differisce dalla povertà praticata dagli eremiti e dai cenobiti? Soprattutto qual è il suo rapporto con il Cristo, il messia inauguratore dei tempi nuovi? Confrontandosi con tali interrogativi, Carmine Di Sante propone una chiave di lettura della povertà francescana che ne individua il senso nella categoria della disappropriazione, istitutiva di una "economia" la cui legge è quella del dono e della giustizia. Nella radicalità di questa ermeneutica si comprende perché la povertà francescana dischiude una nuova forma dell'umano un nuovo modo di abitare il mondo - che mai come oggi appare attuale, come possibile via per uscire dalla crisi della civiltà in atto, alla ricerca di un umanesimo e di un'antropologia alternativi alla volontà di potenza e di dominio.
Figlio del senatore Alfredo Frassati, fondatore del quotidiano torinese «La Stampa», Pier Giorgio è stato proclamato «beato» da Giovanni Paolo II nel 1990. Nell'arco di una vita breve (1901-1925), ma intensamente vigilante ed operosa, egli orientò la sua esistenza alla ricerca di valori autentici. Studente in Ingegneria mineraria, sportivo esuberante, appassionato soprattutto di montagna, iscritto a molte associazioni del suo tempo attive in ambito sociale, politico e spirituale, egli seppe cercare ovunque il volto di Dio ed aprirsi al prossimo con la parola di conforto e di aiuto, con l'amicizia comprensiva e disponibile e con il dono di sé offerto nell'umiltà. La sua personalità, a più di cento anni dalla nascita, continua ad affascinare, animare ed entusiasmare, costituendo, soprattutto per i giovani, un luminoso esempio a cui ispirarsi.
IL MIO NOME È PIETRO è una pièce teatrale scritta da Giampiero Pizzol, che Mimep-Docete pubblica in versione integrale. In un magistrale monologo teatrale l’apostolo Pietro rivive la sua eccezionale amicizia con Gesù, dal cambiamento del nome ai miracoli nella vita quotidiana fino al tradimento e al pentimento.
L’attore Pietro Sarubbi descrive il suo percorso di ripresa di coscienza di fede dalla partecipazione al film di Mel Gibson “La passione di Cristo”, impersonando Barabba. Quando per la prima volta, i suoi occhi incontrano quelli dell’attore che interpreta Gesù, questo sguardo lo tocco profondamente invitandolo a cambiare la propria vita:
“... guardo questo sconosciuto che muore al posto mio, guardo Gesù come probabilmente lo ha guardato Barabba. Lo guardo con sprezzo e distacco, lo guardo come un assassino appena liberato guarderebbe il poveraccio sconosciuto che va a morire a causa sua. Negli occhi dell’Uomo che sta morendo per me non ci sono odio né rancore. Sono colpito dalla profondità del suo sguardo. Non è uno sguardo feroce ma dolce e misericordioso, quasi di preoccupazione per me e per la mia condizione, ed accade un cosa unica nel suo genere e nella sua imprevedibilità: mi perdo in quello sguardo, nello sguardo di Gesù, rimango forse un minuto con gli occhi dentro quello sguardo.”
Dopo l’interpretazione del personaggio di Barabba, Pietro Sarubbi è continuamente invitato a serate sia di recitazione che di testimonianza.
Quello dei santi è un fenomeno presente in molte religioni. Questo volume si occupa dei santi della cristianità cattolica. I santi sono riconoscibili perché caratterizzati da oggetti, segni o atteggiamenti che vengono chiamati "attributi", e che ritroviamo costantemente sia nelle opere d'arte che nelle immagini popolari che li raffigurano. Alcuni di questi attributi sono ispirati a episodi della vita dei santi (riguardanti eventi drammatici, come il martirio, o eventi simbolici di misericordia): si pensi a santa Lucia che reca due occhi su un piatto, o al vaso di unguento di santa Maria Maddalena. In alcuni casi gli attributi rivelano di chi sia patrono il santo: così gli attributi di sant'Apollonia sono delle tenaglie con un dente in mezzo, a rivelarne la natura di patrona dei dentisti. Dopo un'introduzione sul senso e la storia delle raffigurazioni dei santi, il volume procede cronologicamente descrivendone le vite, dalle origini alla contemporaneità. La descrizione è accompagnata da immagini in cui si possono riconoscere gli attributi. Si parte dai genitori di Maria, Anna e Gioacchino, per passare ai santi evangelici e poi ai primi tempi del cristianesimo. Il Medioevo è ricco di figure, le più diverse, mentre mistici, santi della carità e fondatori di Ordini pullulano nell'età moderna. Non sono da meno l'800 e il '900, in cui la Chiesa ha perso il potere territoriale, ma nei luoghi più disparati nascono figure che si dedicano ai più emarginati e al loro riscatto, ai lavori educativi...
La storia di Francesco d'Assisi rappresenta uno dei punti chiave dell'intera vicenda bimillenaria del cristianesimo. Né quel punto di forza si esaurisce nella sua vicenda biografica, giacché il suo straordinario percorso di vita si salda profondamente con la vicenda storica dell'ordine da lui fondato. Non poche questioni si pongono se si analizzano le caratteristiche e le prospettive reali dell'esperienza religiosa di Francesco e dei suoi primi compagni mettendole a confronto coi termini in cui furono variamente tradotte e tramandate nella pratica e nella memoria storica della Chiesa nei secoli successivi. Non è un caso che la figura di Francesco, canonizzato a pochi anni dalla sua morte, sia divenuta riferimento per una straordinaria varietà di movimenti e prospettive, spesso in aperta contraddizione con quanto i suoi scritti autentici propongono e suggeriscono. Sta in questo intrico di problemi l'aspetto centrale di quella lunga e ancora attualissima "questione francescana" che è resa ancora più intrigante dalla recente scelta del cardinale Bergoglio di adottare, come vescovo di Roma, per la prima volta il nome di Francesco: perché al Francesco storico, largamente conoscibile nei suoi aspetti di fondo, si sommano e si aggiungono i tanti Francesco che la tradizione ha costruito, e che continuano a proporre molteplici, differenti modelli di esperienza religiosa.
A partire dalle linee teologiche di Benedetto XVI e dal suo linguaggio sapienziale, il presente volume propone alcuni tratti e tesi che manifestano un'insospettata ispirazione tomista del suo magistero.
San Giovanni Bosco, iniziò il suo ministero nelle periferie torinesi tra poveri giovani, bisognosi di tutto. Non si limitò a dar loro pane e istruzione. Propose fin dal principio “un metodo di vivere breve e facile, ma sufficiente” per diventare “la consolazione dei parenti, l’onore della patria, buoni cittadini in terra per essere poi un giorno fortunati abitatori del cielo”. Nacque una scuola di santità giovanile feconda di frutti. Vent’anni più tardi, con la fondazione della Congregazione Salesiana, i suoi orizzonti si ampliarono; il suo magistero spirituale si approfondì, divenne più radicale, totalizzante. Ma proprio in questo movimento che accentuava il primato assoluto di Dio e le esigenze della sequela, emerge più chiara anche la sostanza di quella “facile” proposta spirituale fatta ai giovani del primo Oratorio. Il nocciolo infatti è lo stesso, anche se espresso con la semplicità di un linguaggio disadorno e quotidiano.
Questa antologia ha lo scopo di mettere il lettore a contatto con quel clima, farlo entrare negli orizzonti interiori di don Bosco, renderlo familiare con il suo magistero spirituale e il suo linguaggio. Non è una presentazione organica della sua spiritualità, ma una raccolta di “insegnamenti” su come vivere da buoni cristiani e da buoni Salesiani in modo integrale.
Il volume è composto di quattro parti: 1. Don Bosco guida spirituale dei giovani; 2. Indirizzi di vita per un cristianesimo coerente e d’azione; 3. Consacrati a Dio per la sua gloria e per la salvezza dei giovani; 4. Raccomandazioni finali di un padre e preoccupazioni di un fondatore.
Una vita straordinaria quella di Camillo de Lellis, illuminata e accesa da un carisma fuori dal comune di un uomo ribelle per amore di Dio. Una vita originalissima, per le radici e per le conseguenze che avrà, una vita appassionata vissuta da una figura tanto complessa e irripetibile quanto irriducibile a semplificazioni meramente celebrative. In questa biografia, alla vigilia del quarto centenario della morte del santo (1614), Giorgio Cosmacini prescinde dalla decretazione di Camillo alla gloria degli altari e dalla proclamazione, da parte del Papa Leone XIII nel 1886, del santo quale "patrono di tutti gli ospedali e malati del mondo" ed esplora la vita movimentata dell'uomo e il ruolo da lui svolto nella dinamica promozionale dell'assistenza caritativa, curativa e sanitaria ai malati, in un periodo storico irto di contraddizioni, tra Riforma e Controriforma, opulenza e miseria, catastrofi naturali (carestie ed epidemie) e drammi sociali (eventi bellici e conflitti politici).
Francesco presto sentì il desiderio di diventare frate. Prese il nome di Pio e ricevette da Gesù un segno davvero speciale. Età di lettura: da 7 anni.
Poco prima del 540 san Benedetto redasse il testo di una Regola per la comunità di monaci raccolti intorno a lui nel monastero di Montecassino. Articolata in un prologo e 73 capitoli, è ancora oggi l'elemento fondativo delle comunità benedettine. Il suo valore e la sua efficacia travalicano però l'ambito rigorosamente monastico e infatti essa è ormai frequentemente invocata come una guida valida per i laici, sia nella vita privata che in quella professionale. Proprio la "Regola" è al cuore di questo libro, in cui Dom Guillaume, forte dell'esperienza maturata come monaco e come abate, traduce in un linguaggio semplice e concreto le sue norme antiche e sempre nuove, permettendo anche a noi, uomini e donne del XXI secolo, di apprezzarne la bellezza e l'attualità. Vivere secondo la "Regola", assimilando la sapienza dei monasteri, ci permetterà di trasformare profondamente la nostra vita e di cambiare il modo in cui guardiamo il mondo, gli altri, noi stessi. Essa ci sprona a considerare l'esistenza come un itinerario di fede e un ritorno alla sorgente di tutte le cose, scendendo nel profondo, dove Dio abita, ci abita, e ci attende amorevole e fiducioso. Questo è, almeno per noi contemporanei, il grande paradosso: una "Regola" ci permette di conseguire la vera libertà e la pace di chi ha trovato la verità.
In un unico libro sono unite le tre parti che fanno conoscere la vita gli scritti e il carisma di una delle più grandi sante di tutta la storia della Chiesa Cattolica e mettono in rilievo la grande attualità di Santa Teresa anche per la nostra vita di oggi.
L’opera presenta la vita, gli scritti e il messaggio di Santa Teresa d’Avila con grande capacità di approfondimento ma sempre con linguaggio divulgativo comprensibile a tutti. L’unione delle tre parti tende a superare le due rappresentazioni “classiche” che abbiamo della santa: quella artistica che la raffigura in estasi (statua del Bernini) e quella popolare : la santa del buonumore e della simpatia; l’autore introduce il lettore ad accostarsi a tutta la grande ricchezza del Mistero che in lei si è svelato.