
Il Lessico teoretico della "Somma di teologia" di San Tommaso d’Aquino è stato compilato secondo una nuova metodologia. L’idea si deve originariamente al prof. G. Reale, il quale, a seguito delle traduzioni pubblicate con la Bompiani, chiese all’autore di tradurre prima la Summa theologiae, edita da Città Nuova (2018), e poi di compilare un lessico teoretico, usando lo stesso metodo con cui aveva compilato le parole-chiave poste a corredo delle altre pubblicazioni. Il metodo consiste nel cercare tutti i luoghi della Summa in cui ricorre la voce da compilare; farne delle schede, poi raccolte e messe in relazione al fine di comporre un discorso organico; infine, ricostruire ciò che a quella voce doveva corrispondere nella mente di san Tommaso, quando scriveva la sua opera, secondo il principio per cui si interpreta il testo con il testo e l’autore con l’autore. Il fondamento di un tale metodo è rinvenibile nel De interpretatione di Aristotele: la causa originaria del senso di una voce, scritta o detta, è ciò che risiede nella mente di chi la scrive o la dice e di cui la voce è simbolo e segno. Le ragioni teoretiche del metodo sono ampiamente esposte e discusse nel volume introduttivo al Lessico. L’uso della traduzione italiana al posto del latino è stato voluto dal prof. G. Reale, al fine di una sua più vasta fruibilità. Per questo motivo, la traduzione della Summa, con il testo originale a fronte, e il Lessico fanno parte di un unico progetto.
Il Lessico teoretico della "Somma di teologia" di San Tommaso d’Aquino è stato compilato secondo una nuova metodologia. L’idea si deve originariamente al prof. G. Reale, il quale, a seguito delle traduzioni pubblicate con la Bompiani, chiese all’autore di tradurre prima la Summa theologiae, edita da Città Nuova (2018), e poi di compilare un lessico teoretico, usando lo stesso metodo con cui aveva compilato le parole-chiave poste a corredo delle altre pubblicazioni. Il metodo consiste nel cercare tutti i luoghi della Summa in cui ricorre la voce da compilare; farne delle schede, poi raccolte e messe in relazione al fine di comporre un discorso organico; infine, ricostruire ciò che a quella voce doveva corrispondere nella mente di san Tommaso, quando scriveva la sua opera, secondo il principio per cui si interpreta il testo con il testo e l’autore con l’autore. Il fondamento di un tale metodo è rinvenibile nel De interpretatione di Aristotele: la causa originaria del senso di una voce, scritta o detta, è ciò che risiede nella mente di chi la scrive o la dice e di cui la voce è simbolo e segno. Le ragioni teoretiche del metodo sono ampiamente esposte e discusse nel volume introduttivo al Lessico. L’uso della traduzione italiana al posto del latino è stato voluto dal prof. G. Reale, al fine di una sua più vasta fruibilità. Per questo motivo, la traduzione della Summa, con il testo originale a fronte, e il Lessico fanno parte di un unico progetto.
Francesco fu il primo santo ad avere le stimmate. Tuttavia non spese mai una parola su queste ferite, che invece frate Elia, potente Vicario dell'Oriente, aveva constatato sul suo cadavere. Si trattò di un ritrovamento vero o di un'audace invenzione? Certo Gregorio IX non vi credette, e nella bolla di canonizzazione non ne fece parola, anche se più tardi mutò opinione; una versione ancora differente fu quella di frate Leone, l'amico più caro del santo. Incertezze e discordanze che si rispecchiano nelle tre biografie ufficiali, commissionate a Tommaso da Celano, sul quale influiscono le tensioni e i mutamenti dell'Ordine, diviso tra la fedeltà al Francesco delle origini e l'adattamento a una regola meno rigida che il travolgente successo del fondatore imponeva.
Originariamente simbolo di un modo di intendere la religione diverso e innovatore rispetto alle tradizioni ecclesiastiche, la figura di Francesco è stata in seguito oggetto di continue e sistematiche revisione volte a censurarne gli aspetti più rivoluzionari. Il suo percorso biografico appariva infatti come simbolo di molte di quelle istanze centrifughe, quanto non decisamente sospinte su posizione eretiche, contrastate dalla Chiesa, incapace di riassorbirle. D'altra parte, il credito e la popolarità raggiunte dal santo, tenaci anche dopo la sua morte, rendevano difficili e poco opportuno ogni tentativo di gettare discredito alla sua figura. Di qui la necessità di organizzare una campagna capillare di informazione, affidata a biografie «controllate» appositamente commissionate e distribuite nei conventi con stupefacente efficacia e sistematicità. Infine, la biografia ufficiale di san Bonaventura, per riportare la luce, impose un nuovo Francesco, facendo di lui la figura dolce e un po' stucchevole che oggi siamo abituati a conoscere.
Di pari passo furono distrutte tutte le biografie precedenti, anche quelle non ufficiali, recuperate in parte e fortunosamente, a volte in un unico esemplare, solo nel secolo scorso. Così, per secoli, Francesco fu il Francesco di Bonaventura.
Sfuggono al controllo le immagini, che pure avrebbero dovuto subire la stessa censura. Attraverso di esse è quindi possibile recuperare una diversa interpretazione dell'episodio delle stimmate. Un episodio - con rivoluzionaria versione di Giotto - che è l'avvenimento più famoso a conclusione della vita di Francesco. Non meno controversa è l'interpretazione della predica agli uccelli, di cui si offre qui una nuova e suggestiva lettura.
Incrociando quindi fonti scritte e iconografiche l'autrice riesce, con grande agio narrativo, a fornire non solo un'inedita lettura della vita del santo, ma anche a recuperare un singolarissimo momento di storia religiosa, culturale e artistica.
Cofanetto dell'Epistolario di Padre Pio da Pietrelcina (4 volumi).
Le lettere, le conferenze e i documenti relativi alle sue opere costituiscono la testimonianza del generarsi del carisma vincenziano della carità. Il piano dell'opera prevede la pubblicazione nella traduzione italiana dei 12 volumi dell'opera omnia pubblicata negli anni 1920-1921 da Pierre Coste.
Il libro riproduce per la prima volta nella sua interezza il codice 55.K.2 della Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana di Roma. È completato da un ampio corredo di miniature accompagnate da didascalie, per la prima volta puntualmente trascritte. L'apparato illustrativo del codice viene esaminato da Francesca Manzari, che ne mette in evidenza lo straordinario interesse per lo studio della miniatura medievale: vengono affrontati i problemi della copia e della trasmissione delle immagini. C'è poi lo spinoso problema della povertà, motivo di polemiche tra francescani e domenicani: se ne occupa, nel suo saggio, Chiara Frugoni. L'identità francescana, non potendo più contare sulla povertà come motivo di privilegio rispetto agli altri ordini, si affida al santo che, unico, poteva vantare il marchio divino delle stimmate, e a un innovativo modo di predicare, contendendo il primato ai domenicani che si definivano ufficialmente Predicatori.
Destinatari
Studenti e studiosi di francescanesimo
Autore
CHIARA FRUGONI ha insegnato Storia medioevale presso le università di Pisa e di Roma II. Il suo metodo è sempre stato quello di unire testi e immagini, considerandoli fonti di pari dignità. Innumerevoli le sue pubblicazioni, molte delle quali tradotte nelle principali lingue europee, in giapponese e in coreano. FRANCESCA MANZARI è laureata e specializzata in Storia dell'arte medievale presso l'università La Sapienza di Roma e ha insegnato Storia della miniatura presso le università D'Annunzio di Chieti e La Sapienza di Roma. Le sue ricerche vertono sull'illustrazione del libro medievale. Si è occupata di manoscritti miniati del Due e Trecento. Ha pubblicato saggi su varie riviste italiane e straniere.
Il secondo volume della storia della spiritualità francescana, in continuità con il primo, si presenta come una sintesi che mira a ricostruire lo sviluppo storico del francescanesimo e l'esperienza cristiana dei seguaci del santo di Assisi all'interno dei grandi processi di cambiamento della società e della Chiesa. Per questo la testimonianza di alcune figure particolarmente rappresentative delle diverse componenti della famiglia francescana viene riconsiderata secondo criteri di periodizzazione che scandiscono tappe fondamentali dell'evoluzione storica tra i secoli XVI-XX. Rispetto al primo volume, concentrato essenzialmente sull'Europa, si amplia qui l'orizzonte geografico, nell'intento di documentare le tracce della presenza minoritica nei nuovi mondi. Il manuale restituisce una vicenda ricca e complessa e un'identità francescana plurale, dove un filo conduttore può essere indicato nella costante tensione dialettica tra fedeltà al messaggio originario e volontà di attualizzarlo in contesti storici, geografici, culturali differenti e in continuo mutamento. Contributi di: Alessandra Bartolomei Romagnoli, Riccardo Battiloro- Luciano Bertazzo, Carla Maria Bino, Wies?aw Block, Dario Busolini, Alvaro Cacciotti, Michele Camaioni, Paolo Capitanucci, Lorenzo Cappelletti, Marzia Ceschia, Chiara Codazzi, Roberto Cuvato, José Ángel Echeverría, Raissa De Gruttola, Luca Demontis, Raffaele Di Muro, Fabrizio Fiaschini, Mauro Forno, Emil Kumka, Luciano Lotti, Paolo Martinelli, Alessandro Mastromatteo - Cyprian Janusz Moryc, Barbara Pandolfi, Jesús Panigara Pérez, Didier Rance, Jean Louis Sohet, Tomaso Subini, Kazimierz Synowczyk, Benedict Vadakkekara, Massimo Vedova.
Edizione critico-analitico-comparativa, al testo latino si affianca la versione italiana, con esaurienti note storiche.
Il volume ci conduce davanti a san Francesco, ai francescani delle origini e alla rivoluzione artistica di Giotto che, divenendo il pittore di Francesco e dei francescani, ha fatto seguito a quella rivoluzione spirituale e culturale che il santo aveva promosso. I testi di Engelbert Grau e Raoul Manselli costituiscono ormai due classici di riferimento per introdursi all'operato di Francesco e ai passi fondamentali del nuovo ordine religioso, che in breve tempo sarà presente nelle città d'Europa. Il testo di Serena Romano rappresenta una sintesi inedita di come l'arte di Giotto sia divenuta l'espressione figurativa della realtà religiosa e sociale che si stava affermando e, nel contempo, abbia aperto la strada a un nuovo straordinario capitolo della storia dell'arte.
Questo quinto volume sui Beati proclamati da Giovanni Paolo II riguarda gli anni 2001-2004. Ogni profilo e preceduto da una immagine del Beato, mentre gli indici permettono una ricerca agile ed esauriente.
L’opera contiene le Lettere di san Massimiliano Kolbe. Si tratta di scritti che rivelano il suo pensiero, le sue intenzioni missionarie, il suo mondo affettivo, la sua delicatezza interiore. Esse “abbracciano” tutto il corso dell’esistenza del santo e sono rivolte a familiari, frati, autorità ecclesiastiche e collaboratori.
Finalmente l'opera dedicata a Chiara d'Assisi che integra e completa le Fonti Francescane". "
L’opera dedicata a Chiara d’Assisi che integra e completa le Fonti Francescane. Il volume raccoglie tutti gli scritti, le biografie e le testimonianze (dal XII al XVI secolo) di una tra le figure più alte della spiritualità occidentale.
Un’opera di facile consultazione, completa di introduzioni storiche e commenti esegetici, con un ricco apparato di note, citazioni interne e una numerazione marginale progressiva.
Molti di questi testi erano già disponibili al pubblico ma in edizioni separate, lontane tra di loro, sia per i criteri con cui furono realizzate, sia per gli intenti perseguiti. Altri testi erano invece meno agevolmente accessibili o addirittura non tradotti affatto in lingua italiana. Altri ancora erano del tutto sconosciuti e vengono qui pubblicati per la prima volta.
Le Fonti Clariane si presentano dunque come uno strumento prezioso – unico nel suo genere – destinato non solo agli studiosi, ma ad un vasto pubblico: per comprendere le radici, i presupposti e gli sviluppi del messaggio francescano.

