
Una ulteriore edizione tascabile degli scritti di Francesco e Chiara d'Assisi. Gli scritti di Francesco e Chiara costituiscono per molti una fonte primaria, se pur non esclusiva, per meglio comprendere non solo l'esperienza personale dei loro autori e il nucleo originario del francescanesimo, ma anche per comprendere le loro intuizioni, la loro opera e la loro straordinaria esperienza religiosa.
«Se qualcuno mi chiedesse quale era la virtù più evidente in Paolo VI, direi che era la virtù del Perdono. Lui possedeva un grande senso del Perdono... Non aveva mai una parola di condanna per nessuno, sempre scusava. Mi ha detto: "Guarda che per un sacerdote la prima virtù dev'essere quella del perdono, perché il sacerdote è il dispensatore del perdono di DIo; e se noi non conosciamo la misericordia di Dio nei nostri confronti, come possiamo dispensare il perdono e la misericordia di Dio agli altri? Noi sacerdoti dobbiamo essere i primi a sentire in noi l'opera del perdono di Dio. Io non devo mai condannare nessuno, devo essere sempre il ministro del perdono"»
mons. J. Magee, segretario di Paolo VI
Scrivere un «Ritratto» non significa scrivere una biografia, ma delineare un Volto. Se poi si tratta di un Santo, allore il Volto è quello di un innamorato di Cristo, che si va plasmando nella contemplazione, nell'adorazione e nella carità operosa per la «sua Chiesa» e per l'intera umanità. Ed è anche un Volto che permette a Cristo di rivelare alcuni tratti del Suo stesso volto.
Antonio Maria Sicari
L’importanza di questa vita è indiscutibile, sia per la sede in cui essa è tramandata, ossia la copia destinata al papa per poter istruire il procedimento canonico affinché Rosa fosse canonizzata, sia perché essa fu il punto di riferimento per tutte le vite che hanno circolato a partire dal XVI secolo: è questa la fonte che fornisce una ricostruzione completa, per quanto agiografica, della vicenda storica della santa bambina viterbese.
Un piccolo libro per un grande testimone, Giovanni Paolo II, il papa oggi beato, l'"atleta di Dio" che Vittorio Messori ricorda nella sua ultima notte dolorosa domandandosi: "Chi è, davvero, colui il cui respiro difficoltoso si leva da quel letto di ospedale?" è la croce a dare senso a tutto. Come scrive nell'introduzione Luigi Negri, "la croce è la radice della dignità dell'uomo". Ecco perché a un certo punto papa Wojtyla esorta: "Ciascuno di noi, guardando Cristo crocifisso, ritrovi la propria grandezza e la propria dignità". Una raccolta di testi, anche inediti e mai tradotti, dai pellegrinaggi polacchi a una preghiera in forma di poesia: "Accogli coloro che accettano la croce, coloro che non la capiscono e coloro che la evitano... accetta l'uomo!" Con testi di Vittorio Messori e Luigi Negri.
Nel volume l'Autore propone la cronaca dettagliata, pubblicata sul bollettino ufficiale del custode di Terra Santa nel 1964 e fino ad oggi inedita in Italia, della visita che Papa Paolo VI fece 50 anni fa in Terra Santa.
Per la prima volta santa Gemma Galgani, la stimmatizzata di Lucca, si racconta tramite i suoi scritti. In questo volume, infatti, è lei stessa che parla della sua straordinaria avventura di sposa di sangue e di fuoco di un Re crocifisso. Leggendo e rileggendo le sue parole toccherai uno stile audace, com'è audace l'amore, che profuma di esperienze celestiali. L'originalità della sua vita spirituale, i singolari doni mistici di cui Dio l'ha colmata, la sua eccezionale vocazione di laica passionista, ancora oggi fanno vibrare l'anima e il cuore di chi la incontra.
Padre Tarcisio Stramare, con rara competenza e genuino amore alla verità, tratteggia la figura di san Giuseppe attraverso un'indagine approfondita che parte dalla fede del popolo cristiano per poi giungere alla teologia giuseppina che da essa si è sviluppata. Infatti, l'illustre teologo vuole dimostrare la crescita di san Giuseppe non solo nel "sensus fidei" dei credenti, ma anche nella "teologia del Mistero", che ne scopre sempre più la sua funzione di "ministro della salvezza" sia nella vita di Gesù sia nella vita della Chiesa. San Giuseppe, nello spirito della Redemptoris custos, viene tratteggiato come sposo della Vergine, custode del Figlio di Dio e ministro della salvezza. Risplende così il suo essere responsabile della Santa Famiglia e protagonista nel mistero dell'incarnazione. Con questo libro il Patrono della Chiesa universale riceve l'onore che merita e si fa conoscere in tutta la sua santità e umiltà!
Biografia di Padre Pio. Il volume, riconosciuto come un dei più autorevoli scritti sul santo di Pietrelcina, è suddiviso in: Avvenimenti, Testimonianze, Fonti storiche e riflessioni teologiche.
Dieci vite di santi magistralmente raccontate dal decano dei giornalisti cattolici Angelo Montonati. Di ognuno di questi pilastri della fede l'autore presenta le origini familiari, la prima educazione, la maturazione della vocazione specifica e lo sviluppo della luminosa testimonianza che hanno lasciato. La scrittura coinvolge il lettore con una ricchezza di episodi e particolari spesso inediti che solo la penna magistrale di Montonati può far vivere unendo documentazione storica, testimonianze personali e linguaggio accessibile a tutti. Dieci uomini e donne che nelle più diverse situazioni storiche hanno vissuto la stessa esperienza: la propria piena realizzazione nell'adesione alla persona di Cristo, per questo la chiesa li ha riconosciuti come santi. Filippo Neri Riccardo Pampuri Gianna Beretta Molla Rolando Rivi Bakhita Massimiliano Kolbe Elisabetta della Trinità Giovanni di Dio Giuseppe Moscati
Paolo VI ha lasciato una Chiesa integra, indomita, malgrado tutte le difficoltà e le crisi che ha attraversato. Una Chiesa che ha ancora molto da insegnarci. Paolo VI è stato pioniere, profeta e maestro, ha saputo rimanere saldo al timone della barca di Pietro, pur nelle difficoltà e lacerazioni del tempo. Giovanni Battista Montini però sapeva a chi appartenessero realmente le stagioni e l’incedere degli eventi, così non perse mai la speranza, anche nei momenti più critici. La Chiesa ha da tempo riconosciuto la grandezza di questo Papa avviandone la canonizzazione e cogliendone le grandi intuizioni profetiche che hanno ispirato i suoi successori sino a Papa Francesco, che non fa mistero di considerarlo una sua grande guida. I temi cari a Bergoglio erano già compresi nell’idea di Chiesa montiniana: la Chiesa in uscita, la Chiesa sinodale, quella del camminare insieme, la Chiesa che scruta i segni dei tempi, capace di dialogo, senza arroccarsi, ferma, certa, nella fede. Non fu un caso che proprio Montini, nel discorso con cui chiuse il Concilio Vaticano II, il 7 dicembre 1965, parlasse di una Chiesa “samaritana”, “ancella dell’umanità”.
Non tutti i nostri sogni hanno dei contenuti intensamente spirituali e profetici come quelli riportati nella Bibbia, la maggior parte è costituita da visioni, senza alcun nesso logico. Spesso, però, capita di fare dei sogni premonitori di qualche evento prossimo a verificarsi. In ogni caso sognare è un elemento importantissimo della nostra vita, e il sogno si è sempre rivelato un canale privilegiato di comunicazione che Dio usa verso le sue creature. Anche nell'Antico Testamento troviamo il sogno, in diverse forme, quale strumento di rivelazione divina. Nel Nuovo Testamento il sogno è sempre il veicolo della volontà del Signore, lo vediamo in modo ripetuto nei confronti di san Giuseppe. Anche nelle vite di molti santi il sogno è portatore di messaggi e delle rivelazioni che il Signore rivolge loro per indurli a compiere la sua volontà. L'autore ci presenta molti esempi di santi la cui vita è stata fortemente influenzata da un particolare rapporto mistico con il Signore che è passato attraverso i sogni. Non mancano nel libro alcuni riferimenti letterari e di testi poetici che valorizzano l'importanza dei sogni con grande influenza sulla vita concreta.
La sofferenza accompagna il Cristo in ogni momento del Suo agire terreno, dalla nascita, alla fuga in Egitto per il pericolo di essere ghermiti dalle truppe di Erode, fino alla Passione in cui egli diviene sacrificio vivente per gli uomini. Anche Padre Pio ha dimostrato una santità tale da divenire esso stesso Corpo di Cristo. Le sue numerose doti mistiche lo rendono uno straordinario esempio di sofferenza. Dalle sue memorie: Il 20 Settembre 1918 dopo la celebrazione della messa, tutt'ad un tratto fui preso da un forte tremore, vidi Nostro Signore in atteggiamento di chi sta in croce, lamentandosi della mala corrispondenza degli uomini, specie di coloro consacrati a Lui e più da lui favoriti. Di qui si manifestava che lui soffriva e che desiderava di associare delle anime alla sua Passione. M'invitava a compenetrarmi dei suoi dolori e a meditarli: in seguito a questo mi sentii pieno di compassione e chiedevo a lui che cosa potevo fare. Udii questa voce: "Ti associo alla mia Passione". E in seguito a questo, scomparsa la visione, sono entrato in me, mi son dato ragione e ho visto questi segni qui, dai quali gocciolava il sangue. Prima nulla avevo.