
Le "Metamorfosi", il capolavoro di Ovidio, sono un poema di circa 12000 versi in quindici libri nei quali sono narrate le trasformazioni di esseri mitici o persone reali in cose, animali o piante. Le metamorfosi raccontate sono circa 250 ma Ovidio si propone, mediante esse, di presentare una storia complessiva dell'universo a partire dal Caos che si trasforma in Cosmo obbediente alle leggi di natura per finire con l'apoteosi di Giulio Cesare e la glorificazione di Augusto. Il volume contiene il testo in latino delle "metamorfosi" con la traduzione a fronte, un'articolata introduzione che mette a fuoco il significato poetico, politico, religioso e sociale del poema, una Nota bibliografica e una Nota critica.
Di Tito Lucrezio Caro (96-53 a.C. circa), celeberrimo poeta e filosofo latino, si hanno scarse notizie biografiche; i pochi dati personali si riferiscono esclusivamente al poema cui Lucrezio attese con assidua e appassionata dedizione, tanto che alcuni studiosi identificano la sua personalità e la sua stessa esistenza con quella della sua opera. "De rerum natura" rappresenta un fatto unico nella storia letteraria antica: in esso si fonde l'appassionata adesione a un sistema filosofico preciso, l'epicureismo, con una straordinaria ispirazione poetica e si realizza, a un grado di rara intensità, l'incontro tra lo spirito analitico greco e la concretezza latina.
Le tecniche, i "trucchi", lo stile e le scelte di regia dei grandi maestri del passato e del presente (da Lang a Godard, da Hitchcock a Tarantino, da Buñuel a Fellini, da Welles a Kubrick, da Ozu a Kitano): un filo che si snoda attraverso la storia del cinema a partire dalle situazioni drammatiche più ricorrenti (la conversazione, il bacio, la sparatoria, il sogno ecc.) per individuarne i modelli di rappresentazione dominanti e le loro forme alternative, nonché le principali funzioni e caratteristiche narrative.
Senza diversità si muore. È questo il messaggio principale del libro che si potrebbe definire come un elogio scientifico della differenza, un itinerario attraverso la storia della scienza e l'attualità della vita quotidiana con un'impostazione scientifica e con un linguaggio chiaro e immediato. Da Gregor Mendel alla mappatura del DNA, dalla "macchinizzazione" della vita nella seconda metà dell'Ottocento al riduzionismo di fine Novecento, dai medici materialisti ai computer biologici e all'ingegneria genetica. Dopo aver ricostruito l'utilizzo del concetto di "purezza" con il suo corollario di controllo sociale e di allucinanti progetti di selezione eugenetica", l'autore descrive degli strumenti di cui si sono dotati gli esseri viventi per regolare la loro variabilità per la sopravvivenza, partendo dal DNA e dai suoi cambiamenti anche durante i singoli cicli vitali per arrivare a comprendere il vantaggio dell'essere ibridi. La diversità umana è osservata sia dal punto di vista della genetica delle popolazioni sia da quello della diversità acquisita durante la vita, a causa della presenza negli esseri umani di un cervello con caratteristiche diverse dagli altri primati. Vengono messe in luce numerose bugie genetiche che circolano nei mezzi di comunicazione di massa sui presunti singoli geni responsabili delle caratteristiche comportamentali umane e si adotta invece una visione che considera la biodiversità, l'interazione fra geni e ambiente culturale.
"Il Dizionario di Politica è un'opera importante, unica nel suo genere, non soltanto in Italia, ma anche all'estero dove è stato apprezzato e tradotto. Rigoroso nelle definizioni, articolato e convincente nella trattazione dei termini politici, questo Dizionario, opportunamente rivisto e aggiornato, è uno strumento istruttivo, utile per gli studenti, per i docenti e sicuramente anche per tutti coloro che di politica vogliono saperne meglio e di più."
Mosè Maimonide, filosofo, medico e giurista ebreo, scrisse "La guida dei perplessi" verso il 1180-1190. Il presente testo non è solo un'opera significativa della filosofia ebraica, ma anche uno dei più importanti testi dell'esegesi biblica medievale. L'opera nasce da un tentativo di interpretazione della tradizione religiosa, così come si trova nella Bibbia e nel Talmud, in chiave filosofica, nello sforzo di conciliare l'ebraismo con Aristotele, la fede con la ragione.