"La maggior parte dei francesi pensava come Bossuet poi all'improvviso i francesi iniziarono a pensare come Voltaire: è una rivoluzione", scriveva Paul Hazard in questo classico, in cui descrive i mutamenti della coscienza europea dal Rinascimento, epoca del suo massimo fulgore, all'Illuminismo e ai traumatici eventi della Rivoluzione francese. In un tempo breve si verifica la trasformazione da una società basata sull'obbedienza cieca all'autorità del sovrano e del clero a una civiltà fondata sul diritto. Verso il 1680 tutto si mette in movimento: si diffonde l'idea che i moderni sono altrettanto importanti degli antichi, che il progresso deve avere la meglio sulla tradizione, la scienza sulla fede. Un'epoca di transizione in cui il gusto per i racconti di viaggio amplia gli orizzonti e fa vacillare convinzioni acquisite da tempo. Si discute della Bibbia, dell'autenticità dei testi sacri; i liberi pensatori dichiarano guerra alla tradizione. Si parla di religione naturale, di morte naturale, di diritto naturale. Si sogna un'era di felicità sulla terra basata sulla ragione e sulla scienza. Principali artefici di tale mutamento furono alcuni pensatori come John Locke e Pierre Bayle, sostenitori dell'indipendenza della morale dalla religione, di A. Shaftesbury, difensore del principio della tolleranza e di John Toland, che sottoponeva a revisione critica le rivelazioni contenute nei testi sacri, minando così l'autorità della chiesa fin dalle sue fondamenta.
Una raccolta delle opere di Publio Virgilio Marone in versione integrale. Il volume comprende le Bucoliche, le Georgiche e l'Eneide. Tutti i testi sono presentati con il testo a fronte curato da Carlo Carena e sono preceduti da un'introduzione, la nota e biografica e quella bibliografica.
"L'albero della vita degli immortali, manifestato dal volere di Dio, è sito nella parte settentrionale del paradiso, per rendere immortali le anime dei santi, quelle che provengono dalle opere della povertà, allorché avverrà il termine dell'eòne. Il colore dell'albero della vita è come il sole; i suoi rami sono belli; le sue foglie sono come quelle del cipresso; il suo frutto è splendente come grappoli d'uva; la sua altezza raggiunge il ciclo. Vicino a esso si trova l'albero della gnosi, il quale ha la forza di Dio; il suo splendore è come la luna, quando è molto splendente; i suoi rami sono belli; le sue foglie sono come le foglie di fico; il suo frutto è come i buoni e magnifici datteri. Esso è sito nella parte settentrionale del paradiso per scuotere le anime dal sonno dei demoni, affinchè vengano dall'albero della vita, mangino del suo frutto, e condannino le potenze e i loro angeli."
Il volume raccoglie il testo latino e la traduzione a fronte delle opere di Cesare. Le opere sono accompagnati da un puntuale corredo di note linguistiche e storiche e da un indice dei nomi.
Scrittore controcorrente e di straordinaria modernità, Carlo Dossi (1849-1910) appariva ai suoi contemporanei addirittura bizzarro e soprattutto in aperto contrasto col linguaggio letterario tradizionale. Fin dalle sue prime prove narrative egli si era infatti posto in posizione polemica nei confronti del modello linguistico fiorentino e manzoniano, considerando la lingua creazione personale di ogni scrittore, dichiaratamente autonoma da qualsiasi riferimento esterno. Ne offrono la prova gli scritti qui raccolti dove il personalissimo linguaggio dello scrittore impasta elementi dialettali a termini arcaici, insoliti e ricercati, creando un caleidoscopio di immagini ora curiose e divertenti, ora grottesche e amare, sempre imprevedibili e capaci di stupire.
Parigi, inizio del XII secolo: a Pietro Abelardo, brillante magister della scuola cattedrale, viene affidata l'educazione della giovane nipote di un canonico, Eloisa. Tra i due sboccia presto l'amore; vengono scoperti, Eloisa dà alla luce un figlio e si giunge a un matrimonio riparatore, che non placa però la sete di vendetta della famiglia di lei. Una notte sicari prezzolati sorprendono Abelardo nel sonno e lo evirano. Travolto dalla disperazione egli si fa monaco; anche Eloisa prende il velo. I rapporti fra i due continuano con alterne vicende fino alla morte di Abelardo. La loro storia sentimentale e spirituale è raccontata in otto lettere di grande raffinatezza letteraria, che la tradizione attribuisce ai due protagonisti.
La scienza è stata fatta per l'uomo o l'uomo è fatto per la scienza? Questa domanda apparentemente provocatoria e un po' bizzarra costituisce, in ultima analisi, il filo rosso del volume, frutto di un ventennio di ricerche. A ben vedere si tratta di un interrogativo di grande attualità in un momento di confusione in cui si scontrano visioni apocalittiche della scienza e della tecnica intese come strumenti di morte e di dominio e acritiche e ingenue apologie del sapere scientifico di matrice tardo-positivistica che rifiutano ogni idea di limite e ogni condizionamento morale all'opera degli scienziati. Riflettere su come l'Illuminismo - con il suo peculiare umanesimo, sostanziato dalla scoperta della libertà, ma anche della responsabilità dell'uomo - abbia interpretato originalmente e trasformato aspetti decisivi della Rivoluzione scientifica di Bacone, Cartesio e Galilei può forse davvero aiutare a comprendere la via migliore per individuare il giusto rapporto tra i saperi e il potere, tra le forme di conoscenza e la centralità dell'uomo come fine ultimo e indiscusso. La Rivoluzione scientifica viene analizzata partendo dall'idea dell'assoluta centralità dell'individuo come criterio di costruzione e definizione dei saperi, associato al principio dell'utilità delle scienze per l'emancipazione. "L'uomo è il termine unico dal quale occorre partire e al qual occorre far capo", spiegava con toni appassionati Diderot proprio nella voce "enciclopedia".
La meccanica celeste ha sempre accompagnato lo sviluppo della civiltà sul nostro pianeta. Dalle prime osservazioni astronomiche degli antichi Caldei, attraverso i lavori di Henri Poincaré la meccanica celeste è tornata in prima linea. Infatti, i recenti progressi tecnologici nel campo dell'astronomia osservativa hanno notevolmente aumentato il numero di oggetti celesti scoperti dall'uomo: migliaia di asteroidi, centinaia di comete, decine di satelliti naturali e anelli planetari, una nuova popolazione di corpi celesti oltre l'orbita di Nettuno, nonché innumerevoli sistemi planetari extra-solari attorno ad altre stelle. A ciò si aggiunga che l'uomo ha ormai un programma consolidato di esplorazione interplanetaria e nelle vicinanze della Terra: una nube di satelliti artificiali e di detriti spaziali circonda il nostro pianeta. Sulla base di tali recenti sviluppi scientifici, la moderna meccanica celeste ha assunto un ruolo fortemente interdisciplinare, coinvolgendo argomenti quali la stabilità, le risonanze e il caos. L'obiettivo del libro, pubblicato in edizione inglese nel 2007 dalla casa editrice Praxis-Springer, è di presentare la moderna meccanica celeste come una disciplina di facile comprensione per il lettore non specialista e allo stesso tempo di stimolare un pubblico più specializzato, mostrando le possibili connessioni tra i diversi affascinanti campi di studio. Il volume è introdotto dalla prefazione di Margherita Hack.