
Il volume presenta gli Atti del Seminario di Aggiornamento per i Vescovi dei Territori di missione di recente consacrazione che si è tenuto al Collegio San Paolo, a Roma, dall'8 al 21 Settembre 2003. Hanno preso parte agli incontri, organizzati dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, 170 Vescovi di lingua inglese provenienti da 36 paesi: 15 dall'Africa, 5 dal Nord e Centro America, 15 dall'Asia e 1 dall'Oceania. Molti importanti aspetti teologici e pastorali sono stati affrontati da Cardinali e Arcivescovi di vari Dicasteri e da altri esperti e lo stesso Papa Giovanni Paolo II non ha fatto mancare il suo apporto a questo importante momento di comunione e di scambio d'esperienze. Di particolare significato la relazione del Card. Ratzinger sul tema della evangelizzazione delle culture, dove il futuro Papa Benedetto XVI traccia in una relazione magistrale la delicata relazione tra la proclamazione del Vangelo e le particolari realtà delle culture locali.
Le profonde trasformazioni di cui le migrazioni contemporanee sono risultato ed espressione richiedono un ripensamento della missione con i migranti. L'approccio consolidato della tradizione si deve rinnovare ed arricchire per raggiungere tutti i migranti. Soprattutto, le migrazioni sollecitano a un approfondimento della missione non solo come andare fuori, ma anche come andare oltre e lasciar entrare.
Perchè il Concilio Vaticano II adotta il concetto di "auto-comunicazione di Dio" per esprimere la rivelazione? Da dove derivano i Padri Conciliari questo concetto o chi ha influenzato il loro pensiero a questo riguardo? La ricerca conduce a due grandi teologi del XX secolo: Karl Barth e Karl Rahner, le cui riflessioni sull'auto-comunicazione di Dio all'umanità hanno senza dubbio avuto un impatto decisivo sulle delibere conciliari riguardanti il concetto di rivelazione.
Questo studio propone un approccio ai temi della migrazione nella prospettiva della missionarietà della Chiesa. L'obiettivo è comprendere quale rapporto esista o potrebbe essere sviluppato tra la mobilità umana e Chiese locali, quale relazione ci sia, cioè, tra i fenomeni in atto e il momento ecclesiale o viviamo, esaminando le risorse della pastorale nell'ottica dell'imperativo missionario che caratterizza la Chiesa.
Il pluralismo rappresenta per la riflessione missiologica e per la missione della Chiesa una sfida ed un'opportunità per riformulare in modo sempre più credibile l'annuncio del Vangelo. In tale ottica, i contributi intendono offrire alcune coordinate filosofiche e antropologico-culturali per cogliere il significato del pluralismo; uno sguardo su differenti modalità di leggere i mutamenti in atto, come nell'induismo e nella religiosità tradizionale africana; una prospettiva teologica, missiologica e pastorale per individuare alcune piste di riflessione per un dialogo attento e critico. Chiude il volume una rassegna bibliografica ragionata sul pluralismo.
Il volume affronta la storia della Chiesa in Cina dopo il 1840, quando, con la prima guerra dell'oppio, ebbe inizio una pesante penetrazione europea, fino al crollo dell'Impero e alla proclamazione della Repubblica, passando attraverso la rivolta dei Boxers. A tali vicende - e in particolare al problema del rapporto tra Chiesa cattolica e colonialismo europeo in Cina - ha fatto più volte riferimento, negli ultimi anni, Giovanni Paolo II. Su questa linea, il volume analizza l'atteggiamento della S. Sede e dei diversi ordini e congregazioni missionari nei confronti della Cina, della sua cultura e del suo popolo, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento e offre un punto di partenza per la ricostruzione storica di questo periodo così complesso.
La soggettività si presenta come tema centrale del pensiero di Kierkegaard. La soggettività esistente è l'unico modo per appropriarsi della verità, compito e cammino che non possono esseri considerati compiuti finché l'esistente è nel divenire. La tensione tra il finito e l'infinito porta a cogliere il valore eterno della soggettività e allo stesso tempo a comprendere la sua assenza come disperazione e povertà interiore. È l'incontro con Cristo che ri-crea la soggettività. Il punto fondamentale è: diventare soggettività esistenti. Ciò significa entrare nel circolo dell'amore assoluto, dove si arriva solo con il salto della fede, che nasce dall'incontro con il paradosso.
Il volume riporta gli atti di un convegno internazionale tenutosi nel marzo del 2003 che affronta la storia della Chiesa in Cina dopo il 1840, quando, con la prima guerra dell'oppio, ebbe inizio una pesante penetrazione europea, fino al crollo dell'Impero e alla proclamazione della Repubblica, passando attraverso la rivolta dei Boxers. A tali vicende - e in particolare al problema del rapporto tra Chiesa cattolica e colonialismo europeo in Cina - ha fatto più volte riferimento, negli ultimi anni, Giovanni Paolo II. Su questa linea il volume analizza l'atteggiamento della S. Sede e dei diversi ordini e congregazioni missionari nei confronti della Cina, della sua cultura e del suo popolo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
Il volume affronta un tema classico della missiologia, quello della conversione. Nella teologia cattolica la sua trattazione è stretta tra la conversione degli adulti, che esalta il ribaltamento della vita e l'impegno della libertà, e il battesimo dei bambini, che afferma invece l'opera della grazia e della chiesa. Il testo opta per l'ottica missionaria, attenta al mondo adulto più che a quello infantile; in questa prospettiva il tema sta ritrovando una sorprendente attualità ed è di grande interesse per il teologo e il pastore.