
«Con questa Lettera Apostolica desidero unire la mia voce a quelle dei miei Predecessori che hanno onorato e celebrato il Poeta, particolarmente in occasione degli anniversari della nascita o della morte, così da proporlo nuovamente all'attenzione della Chiesa, all'universalità dei fedeli, agli studiosi di letteratura, ai teologi, agli artisti... L'opera di Dante, infatti, è parte integrante della nostra cultura, ci rimanda alle radici cristiane dell'Europa e dell'Occidente, rappresenta il patrimonio di ideali e di valori che anche oggi la Chiesa e la società civile propongono come base della convivenza umana, in cui possiamo e dobbiamo riconoscerci tutti fratelli...egli appare straordinariamente vicino a tanti nostri contemporanei e che sono essenziali per comprendere la sua opera». Papa Francesco «Una vera e propria mappa essenziale dell'opera del Poeta, partendo dal nucleo germinale della stessa biografia dell'Alighieri evocata in tutte le sue tappe, soprattutto nella struggente malinconia dell'esule e pellegrino, lontano dall'amata e detestata Firenze e dagli scelleratissimi fiorentini». Dall'Introduzione del Cardinale Gianfranco Ravasi Un'edizione arricchita da: Introduzione del Cardinale Gianfranco Ravasi Commento poetico del Premio Strega Giovani Daniele Mencarelli Commento critico letterario di Natascia Tonelli Commento teologico di Giuliano Vigini.
Una favola classica, in formato tascabile, con bellissime illustrazioni e copertina glitterata. Età di lettura: da 6-10 anni.
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Da più di duemila anni la Chiesa, grazie ai sacerdoti, vive del comando di Gesù Cristo di fare memoria della sua morte e risurrezione. Eucaristia e sacerdozio sono, infatti, il cuore della fede cristiana. Per questo è necessario, come fa l'autore nel presente volume, contemplare con occhi sempre nuovi quello che possiamo definire il "mistero dell'altare". Tra le tante formulazioni con cui la Chiesa ha dato voce alla sua fede nell'eucaristia, l'antica espressione "pane della vita" più di ogni altra sintetizza le riflessioni contenute nel libro. I due termini rimandano a quanto di essenziale la mente coglie per esprimere il significato profondo di questo mistero: il desiderio di vita e il mezzo per raggiungerla. Come il profeta Elia anche i credenti sono chiamati a nutrirsi di un po' di pane per essere capaci di addentrarsi nel deserto della vita. Se questo richiamo a lasciarsi sorprendere sempre dal mistero eucaristico vale per ogni credente, a maggior ragione deve essere ribadito per il sacerdote. Il mistero che la sua vocazione rappresenta diventa comprensibile solo alla luce dell'eucaristia, dono supremo che Cristo ha fatto di sé alla sua Chiesa.
Come fare teologia oggi? Quale atteggiamento deve assumere la teologia fondamentale, la disciplina che ha come tematica la rivelazione, ossia il modo in cui Dio si manifesta nella storia? Questo saggio sceglie la strada della spigolatura, della raccolta dei semi che il cristianesimo ha diffuso nel mondo e nella storia. Si tratta di un atteggiamento letteralmente "umile-, di vicinanza alla terra, reso ancora più attuale e necessario dalla tragedia pandemica. Il rapporto fra linguaggio e verità, l'attualità del mito, il contributo della teologia alle scienze della pace, il Mediterraneo come luogo teologico, la teologia fra scienza e fantascienza e infine Dio e il mistero del male sono alcuni dei luoghi teologici esplorati dall'Autore. Attraverso citazioni di opere figurative e cinematografiche, letterarie e musicali, filosofiche e teologiche i lettori sono accompagnati a scoprire o riscoprire la natura profondamente iconica del pensiero. In appendice sono raccolti alcuni contributi dell'autore pubblicati su Famiglia Cristiana e Avvenire e scritti nel corso della pandemia. In quest'ultima parte Lorizio si cala in una sorta di teologia pop, attenta al mondo di oggi e capace di intrecciare tradizione e linguaggi d'avanguardia.
Uno dei teologi più importanti e innovativi affronta i nodi cruciali che, dopo le guerre di religione e la nascita della modernità, hanno dato origine a conflitti ancora irrisolti. Due i nuclei tematici al centro della sua riflessione: lo scavo del senso della Parola biblica e l’ascolto e il confronto critico con la modernità, abbattendo i muri della reciproca diffidenza e aprendo prospettive di dialogo e rispetto.
L’ermeneutica rizziana scardina modelli di pensiero e di azione all’apparenza incontrovertibili e naturali e propone piste alternative inedite, non per cedere alle mode della contemporaneità ma per la fedeltà all’oggi della Parola e all’oggi dell’uomo, al quale la Parola si rivolge come dono e come compito.
«Per capire chi è Dio e chi è l’uomo nella Bibbia, e coglierne la differenza sostanziale dal pensiero greco, devo impegnarmi a pensare dentro la Bibbia: pensare, ma “dentro la Bibbia”; dentro la Bibbia, ma “pensare”. È una questione fondamentale di metodo da cui dipende l’adeguata ricerca del contenuto».
Chi ha letto un solo rigo della teologia rizziana e quanti si confronteranno con questo o altri suoi testi non tarderanno a scoprire che sono proprio questi i temi che, come note musicali, risuonano continuamente in ogni sua pagina.