
Imparare l’arte del discernimento è fondamentale per chi come un giovane è nel pieno del suo potenziale di attuazione, e ha la possibilità di dare una forma autentica al suo destino, sfuggendo agli schemi banali e appiattenti della mentalità comune che hanno di mira sempre e solo la grigia sopravvivenza e mai la gioia. Discernere da giovani è un manuale in più volumi che ha la pretesa (e la speranza) di trasmettere a voi, ragazzi e ragazze di oggi, un metodo ultramillenario per apprendere quest’arte tanto importante per scoprire chi siete davvero, chi siete chiamati a essere.
In questo primo volume, intitolato Gli Ostacoli, esploreremo anzitutto quanto abitualmente ci impedisce di discernere e di accedere alla nostra vera identità.
Immersi come siamo in una vita frenetica, investiti da un flusso incontenibile di conoscenze, nozioni, pratiche sociali, prospettive di senso, diventa fondamentale avere un sismografo in grado di cogliere gli andamenti del nostro vissuto e una bussola per orientarci. Tutto questo è possibile attraverso la cura del mondo interiore. Tutto questo è possibile a partire da chi rappresenta un modello di riferimento, indicato come tale da diverse tradizioni religiose e culturali: Abramo. Una figura capace di inserirsi nel nostro cammino, attraverso un percorso quotidiano di meditazione semplice ma esigente, perché il protagonista non è più “l’altro” sconosciuto, distante da noi, ma siamo noi stessi, chiamati ad agire in prima persona. Questa proposta, adoperabile da tutti, si articola in 190 tracce di meditazione e 720 domande, secondo l’approccio di Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti e autore degli Esercizi spirituali.
Abramo ha avuto un’indiscussa centralità nella tradizione ebraica e in quella cristiana. Proprio per questo ognuna delle due tradizioni ne ha evidenziato quegli aspetti che considerava più congeniali e significativi. Momenti salienti della vita del patriarca, come la vocazione, la benedizione, la circoncisione e l’aqedah di Isacco, nonché tematiche come l’osservanza della Torah, sono stati interpretati secondo istanze teologiche e prospettive religiose diverse. Tuttavia, uno sguardo più attento ai testi permette di rinvenire fili comuni e di scovare prestiti da una tradizione all’altra. Se ne deduce che la realtà delle relazioni tra ebrei e cristiani nei primi secoli, anche e forse soprattutto dal punto di vista esegetico, era molto più aperta a contatti reciproci di quanto lasci credere l’applicazione rigida e precoce del modello della separazione tra le due strade. Anche in questo senso Abramo si dimostra «padre di molti».
Cofanetto in tre volumi Divina Commedia.
Un papà con gli alamari non è una biografia ma un toccante viaggio fra i sentimenti, le emozioni, i luoghi, i valori del Generale e Prefetto Italiano Carlo Alberto dalla Chiesa. Un viaggio di famiglia, guidato dai suoi figli Rita, Nando e Simona, i quali, aprendo le stanze dei ricordi, ci regalano il ritratto privato di un papà e, insieme, di un eroe. «Vi voglio bene, tanto, e in questo momento vi chiedo di essermi vicini; così come nei mesi e negli anni che verranno. Vogliatevi soprattutto e sempre il bene di ora! Quanto vi ho scritto, l'ho fatto a 7-8000 metri di altezza, in cielo, mentre l'aereo mi portava veloce verso Palermo. Vi abbraccio forte forte, il vostro papà» (Carlo Alberto dalla Chiesa, Aprile 1982).
Non c'è bisogno di sottolineare quanto papa Giovanni Paolo II fosse devoto a Maria e come la sua devozione si fosse ancora accresciuta e affinata dopo i giorni drammatici dell'attentato subito in piazza San Pietro e a cui il pontefice polacco era sopravvissuto «grazie a una mano materna», come lui stesso disse, «che aveva deviato il proiettile». E che la preghiera del Rosario fosse una delle sue pratiche predilette lo sottolinea il fatto di aver egli stesso voluto dedicarvi una lettera apostolica specifica, la Rosarium Virginis Mariae, pubblicata in occasione dell'inizio del venticinquesimo anno di pontificato, nell'ottobre 2002.
Madre Anna Maria Cànopi (al secolo Rita Cànopi) si è spenta il 21 marzo del 2019. Questo libro ci permette di riprendere qualche trama della sua sapienza spirituale: un lascito che, anche per quanto riguarda la devozione mariana, ha molto ancora da offrire. Anzi, ancora di più oggi, mentre la memoria collettiva tenta di riannodare le tracce della testimonianza di una donna che ha istruito il mondo religioso per oltre mezzo secolo. Madre Cànopi, come molte figure della tradizione monastica, ha saputo coniugare con estrema lucidità e coerenza le necessità delle "fondazioni" da lei seguite e la ricchezza dell'interiorità, nutrita da una conoscenza profonda e concretissima del testo biblico.