
Oggi, a causa della globalizzazione, esaltata dall'ideologia neoliberista, e in seguito alla pandemia del Covid-19, stiamo assistendo al moltiplicarsi dei muri di separazione, al diffondersi dei sovranismi nazionalisti, all'esplosione del razzismo come logica "normale- di disprezzo e di esclusione degli altri. Di fronte a queste tendenze qual è la nostra risposta, come cristiani e cattolici che vivono in Italia e in Occidente, davanti ai nuovi crocifissi della storia che bussano - in maniera ritenuta irregolare - alle porte dei nostri Paesi? Quale sfida portano questi eventi alla nostra cattolicità dal punto di vista religioso, spirituale, etico e politico? Come sconfiggere insieme il cancro del razzismo e del tribalismo per dare vita a una democrazia postrazziale e post-etnica? A tutte queste domande vuole rispondere il presente volume, concepito come una lettera aperta ai Vescovi dell'Italia e dell'Africa. Un forte appello a costruire una società corale, democratica, fraterna e sororale, che impone ai cattolici di contribuire alla creazione di spazi di incontro per dare corso a un nuovo agire politico che promuova il ritorno all'umanità, alla dignità, alla giustizia, alla pace. Prefazione Andrea Riccardi.
La storia ci insegna che l'uomo presenta in modo perseverativo, nonostante il progresso, alcuni modi di essere e di pensare e che la società in cui è inserito fatica ad assumere comportamenti a tutela della persona e dell'ambiente. Le pestilenze nella loro tragica manifestazione si sono rivelate fin da subito altamente contagiose e devastanti. Allora, come oggi, non sono mancate le raccomandazioni da parte di medici, di illustri studiosi e le disposizioni dei governanti per frenare il contagio (isolamento, quarantena, arresto, sequestro, serramento, serraglio di un sestiere). Ma la responsabilità, nella gestione pubblica, è un problema di tutti, non solo di chi ci governa. Passando dalla peste del Trecento a quella del Seicento, alle accuse montate ad hoc, l'autore si concentra sull'economia psichica e sull'equilibrio tra parte razionale e irrazionale, mettendo in evidenza quanto sia specifico della natura umana il creare fantasmi persecutori e capri espiatori, a dispetto della realtà e del progresso scientifico, per poi esplodere nella reazione sociale e politica. La salute è un bene personale e sociale che va tutelato con l'apporto di tutti. L'educazione e la cultura dei valori può essere un mezzo efficace per arginare gli aspetti più inquietanti ed egoistici del sistema relazionale, tra genitori e figli, tra colleghi e cittadini, tra noi e l'altro diverso da noi.
Spinto dal soffio dello Spirito, Salvatore Zuppardo si immerge senza esitazioni nelle meraviglie di Dio. Intuisce la ricchezza della vita come totale felicità. Giovane poeta, trascorre il suo tempo sperimentando una Resurrezione presente, interiore, eterna. Secondo lui, ogni uomo, in ogni condizione, conserva, nel suo lieve camminare e strada facendo, la luce di questa sacralità.
Il 30 novembre 1998, all’età di 24 anni, Salvatore è andato all’abbraccio con Dio. A 18 anni, dopo aver conosciuto la Comunità delle Beatitudini, è nato in lui il desiderio di viaggiare in Francia alla volta di Lisieux. In seguito a questa esperienza si è innamorato di Santa Teresa di Gesù Bambino e ha poi approfondito la conoscenza di San Luigi Maria Grignion de Montfort. L’incontro con frère Efraïm, fondatore della Comunità delle Beatitudini, lo ha spinto a entrare nella Casa comunitaria di Pettineo (Messina) e in seguito a dare inizio, con alcuni altri amici, a una Comunità delle Beatitudini nella sua città natale.
«Ho amato questa rilettura dantesca che fa salva la carne - che personalmente ritengo una formidabile macchina di preghiera - anche nel più alto dei cieli e la avvalla come strumento di elevazione in vita. Non è la carne ma il peccato che ci affonda. La lingua stessa di Dante è fortemente terrena, quasi fisicamente masticabile, anche quando esprime concetti elevati. La metrica fa il resto, con la capacità antica del verso e della rima di trasfigurare il mondo e di fissarne l'immagine nella memoria. Anche l'amore per il Divino, l'indicibile e l'incorporeo, passa attraverso un essere umano in carne e ossa, Beatrice, una donna, cioè il simbolo stesso dell'alterità e dell'inconoscibile per l'altro sesso. Allo stesso modo, le porte della Grande Luce sono aperte da Maria, il ventre che ha concepito. In un monastero femminile milanese ho visto un affresco di epoca giottesca dove a porgere la mela non è Eva ma Adamo. Il Medioevo di Dante era assai meno sessuofobo di quanto si creda. Non posso dunque che ringraziare don Pretto per avermi restituito il Paradiso, inteso non solo come luogo "altro- nella geografia dantesca dell'Oltremondo, ma come frutto finale del sofferto cammino interiore iniziato nella "selva oscura-». (Dalla Prefazione di Paolo Rumiz). Postfazione Claudio Gugerotti.
«È bene che al ministero istituito di Catechista siano chiamati uomini e donne di profonda fede e maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, che siano capaci di accoglienza e generosità». Papa Francesco.
«Il ministero di Catechista nella Chiesa è molto antico». Con questa semplice e immediata constatazione, papa Francesco istituisce per la Chiesa del terzo millennio un nuovo ministero che da sempre, comunque, ha accompagnato il cammino dell’evangelizzazione per la Chiesa di tutti i tempi e tutte le longitudini, quello di catechista. Dopo la pubblicazione del Direttorio per la catechesi lo scorso 23 marzo 2020, un ulteriore passo per il rinnovamento della catechesi e la sua efficace opera nella nuova evangelizzazione è costituito dall’istituzione di questo specifico ministero laicale a cui sono chiamati uomini e donne presenti in tutta la Chiesa che con la loro dedizione rendono evidente la bellezza della trasmissione della fede.
Questa edizione di Antiquum Ministerium presenta i Commenti di: Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, dicastero competente anche per la Catechesi dal 2013. e Cettina Militello, teologa e saggista, una dei massimi esperti di ecclesiologia e di ministeri laicali.
Introduzione
Editoriale
La vecchiaia, le età della vita e la liturgia (pag. 2)
Riccardo Barile
Studi
«Sono stato giovane e ora sono vecchio» Gli anziani nella Bibbia (pag. 5)
Claudio Doglio
Anziani, qui e oggi (pag. 10)
Carmine Arice
La spiritualità degli anziani (pag. 15)
Roberto Franchini
Testimoni e educatori della fede (pag. 20)
Giovanni Casarotto
Anziani a Messa (pag. 25)
Carlo Franco
Formare i ministri della consolazione.
Accompagnamento e preghiera liturgica (pag. 30)
Davide Chirco
Quando un nonno muore.
I nipoti e le esequie dei nonni (pag. 35)
Franca Feliziani-Kannheiser, Marco Gallo
A mo’ di intervista
«I vostri anziani faranno sogni» (Gl 3,1) (pag. 40)
Luigi Bettazzi, Alberto Albertazzi
Schede
Papa Francesco: i nonni, polmoni d’umanità, alberi che continuano a portare frutto (pag. 45)
Marco Gallo
La festa dei nonni, corrimano invisibili della nostra vita (pag. 47)
Fiorenza Pestelli
Formazione
Ritualità della casa, ritualità della famiglia
2. Betel, casa di Dio (pag. 49)
Anna Morena Baldacci, Michele Roselli
L’espandersi disinteressato della vita
2. Cantare (pag. 55)
Ugo Patti
Corpo, spazio, rito
2. Immergere (pag. 61)
Luca Palazzi, Federico Manicardi
Asterischi
L’OGMR: l’efficacia pastorale (pag. 67)
Silvano Sirboni
Documenti
Il motu proprio «Spiritus Domini»
Una occasione o un riconoscimento tardivo? (pag. 70)
Selene Zorzi
Cronaca
La liturgia allo specchio della crisi sanitaria (pag. 73)
Institut Supérieur de Liturgie
Il giorno del suo ventiquattresimo compleanno, Federica viene colpita da una meningite fulminante e rimane in coma farmacologico per due mesi. Quando si risveglia, scopre di aver subito l'amputazione di entrambe le gambe a partire dal ginocchio. Questa sconvolgente esperienza la coglie nel mezzo dei suoi studi di medicina e dei suoi progetti giovanili. E allora Federica riprende in mano la sua vita da capo: si laurea, si specializza in oncologia, coltiva relazioni di amicizia e d'affetto e si assume le grandi responsabilità professionali. Oggi esercita sia come medico "occidentale" sia come medico agopuntore. In questo libro racconta la sua vita straordinaria, non solo di atleta tenace e capace di raggiungere obiettivi ambiziosi a livello internazionale, ma anche di donna a tutto campo: nel lavoro, nei sentimenti, nel desiderio di maternità. «È come un romanzo, nel quale capita di seguire la protagonista attraverso le avventure narrate e prendere le sue parti, sperare che i capitoli più tormentati finiscano presto e altri se ne aprano, in cui lei andrà alla riscossa e verrà a capo dei problemi, e delle sue disavventure. Federica narra qui una vicenda che a tutti gli effetti somiglia a un duello. Ho fatto il tifo, pagina su pagina, esultando per i risultati ottenuti, per i combattimenti vinti e per tutte le mattine in cui ha aperto gli occhi e ha potuto dire alla malattia: Hai portato via una parte di me, solo perché sei una ladra, ma come assassina ti ho sconfitto». Dalla Prefazione di Adriano Panatta.
Andrea J. Larson scrive alcune lettere allo zio Willi, uno degli autori spirituali più famosi del mondo: dietro questo diminutivo affettuoso si cela, infatti, padre Anselm Grün. Nasce un dialogo tra la giovane, madre di tre bambini, che della sua vita pur libera e laica riconosce anche i molti limiti, e l'anziano benedettino, che sin da giovane aveva deciso di farsi monaco e nei confini dell'abbazia ha poi trovato grande libertà. In questo scambio epistolare molto personale, Andrea rivolge allo zio Willi numerosissime domande sui temi più diversi: amore, relazioni, comunità e solitudine; responsabilità per sé e per il mondo, ricerca della felicità e bontà, scoperte e dubbi; spiritualità e fede (non solo cristiana). In breve: la vita in tutte le sue sfaccettature. Grün viene interrogato dalla nipote anche sulla sua storia personale, sulle scelte compiute e sulla vita in monastero, al servizio di Dio. Così, ai lettori è offerta una doppia prospettiva su percorsi diversi di vita, con le loro differenze e alcuni insospettabili punti di incontro, in entrambi i casi comunque affascinanti e riusciti.
Nell'avventura umana e spirituale di Paolo VI - certamente fra le più alte non solo del XX secolo, ma di gran parte della storia della Chiesa - ebbe un ruolo fondamentale la sua profonda interpretazione del ruolo di Maria. Rintracciare la "Maria di Paolo VI- significa tornare a guardare alla fede e alla carità con tutta la densità che esse pretendono dal nostro sguardo. Il volume include Preghiere e Devozione alla Vergine.