
Oggi, alla luce del cambiamento di molti criteri della morale affettiva, sessuale, relazionale, anche la riflessione cristiana è continuamente interrogata. Qual è il senso della famiglia? Che cosa è una relazione familiare sana? Che cosa permette di costruire una sessualità adulta? Queste domande rimandano alle questioni di genere, di identità personale: il mondo delle relazioni si è fatto particolarmente fluido, e l’etica tradizionale non sa più dare risposte. Nell’esortazione apostolica C’est la confiance (2023), papa Francesco ha fornito un criterio preciso per un riorientamento della dottrina morale cristiana: «Il centro della morale cristiana è l’amore [...]. Alla fine, conta solo l’amore». Martin M. Lintner evidenzia in queste pagine tre aspetti sui quali è necessario riflettere: la questione dell’identità e del "genere-, il dramma delle violenze interne alle relazioni e degli abusi, la possibilità di declinare nel concreto il primato dell’amore. Quello che viene offerto è un percorso, a partire dal quale la Chiesa può ricominciare a dialogare con le persone, le coppie e le famiglie del nostro tempo.
Uno sguardo lucido, disincantato e, però, partecipe della vita del prete oggi. In queste pagine, don Manuel Belli raccoglie riflessioni nate dall’esperienza quotidiana di un prete immerso nella complessità e nella bellezza della vita ecclesiale. Tra momenti di stanchezza e slanci di speranza, "Le confessioni del parroco imbruttito" restituiscono, con linguaggio diretto e coinvolgente, il volto umano del ministero pastorale, oltre a proporre cammini, percorsi nuovi e inquietudini che non possono essere dimenticate. L’autore, con equilibrio tra ironia e profondità, attraversa le dinamiche della parrocchia contemporanea, interrogandosi sulle sue luci e ombre, senza rinunciare a uno sguardo evangelico. Ne emerge un racconto sincero, capace di far riflettere, sorridere e talvolta commuovere, rivolto non solo a chi vive da vicino la realtà ecclesiale, ma anche a chi desidera comprenderla meglio. Un libro autentico, pensato per sacerdoti, operatori pastorali, educatori e lettori in ricerca, che trovano nella Chiesa un luogo da abitare con verità e passione.
In un tempo come il nostro, in cui l’immagine è ovunque ma spesso svuotata di significato, riscoprire la forza del simbolo è più che mai necessario. Questo volume nasce dal desiderio di restituire profondità al linguaggio visivo della fede cristiana, ripercorrendo la storia millenaria dei segni e delle immagini che, fin dalle origini, hanno veicolato il mistero del Vangelo. Dalle catacombe paleocristiane agli affreschi rinascimentali, attraverso la pittura, l’epigrafia, l’arte musiva e l’architettura, il lettore è accompagnato in un viaggio che non è solo artistico, ma spirituale e culturale. La croce, l’acqua, il fuoco, l’eucaristia e la risurrezione vengono analizzati nella loro valenza simbolica, con uno sguardo attento sia alle opere più celebri sia a quelle meno note, ma non per questo meno eloquenti.
«Stupore e meraviglia». Con questi sentimenti Papa Francesco apre la presente Lettera Apostolica sul significato e valore del presepe. Egli vuole sostenere, con semplicità di linguaggio, questa antica e preziosa tradizione delle nostre famiglie, trasmissione di un gesto che la Chiesa da secoli ha fatto proprio per tenere viva la memoria del grande mistero della nostra fede: l’incarnazione di Gesù. Il Papa si sofferma sui vari segni del presepe, offrendo per ognuno di essi una spiegazione simbolica che tocca le profondità del mistero che viene ricordato, perché si venga coinvolti in questa meravigliosa storia dell’amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino ad ogni essere umano.
Mentre circa il 65% della popolazione mondiale è connesso ed è presente sui social, oltre tremila missionari digitali hanno raccolto una sfida inedita: abitare gli spazi virtuali per annunciare il Vangelo e mettersi in ascolto, là dove la vita oggi si racconta. Questo volume dà voce ad alcuni di loro — laici, religiosi e sacerdoti —, protagonisti di una nuova forma di evangelizzazione che nasce dal basso, si nutre di autenticità e si intreccia con le traiettorie sinodali della Chiesa. Chi sono queste donne e questi uomini che parlano di Dio su Instagram, TikTok o YouTube? Che lingua usano? Quali ferite raccolgono? Quali sogni coltivano per la Chiesa? Animati dall’esortazione di papa Francesco a portare il Vangelo a «todos, todos, todos», i missionari digitali non rincorrono follower, ma cercano volti. A partire dall’esperienza de "La Chiesa ti ascolta", nata in occasione del Sinodo, queste pagine raccolgono testimonianze che mostrano come il digitale non sia solo un mezzo, ma un luogo reale da abitare oggi con prossimità e fede. Perché anche nel tempo degli algoritmi, la missione resta la stessa: camminare insieme, ascoltare tutti, annunciare Dio con parole comprensibili e gesti d’amore. E testimoniare come anche nei feed e nelle chat possa sbocciare una Chiesa viva, accogliente, umana.
Gesù amava porre domande, molto più che dare risposte. E la maggior quantità di domande da lui poste rispetto a quelle ricevute - almeno stando alle attestazioni evangeliche - ne è una chiara testimonianza. È tenendo conto di questi due semplici elementi che diversi anni fa (per l’esattezza all’inizio del 2013), Ludwig Monti, monaco di Bose e biblista, ha cominciato a interessarsi alla questione, stilando un elenco delle domande di Gesù, suddivise per attestazioni evangeliche e per destinatari, da cui è scaturito poi questo libro, pieno di sorprese. Ad esempio, si pensa che Gesù nei Vangeli abbia formulato solo qualche domanda, e in realtà sono ben più di 200. Così come si ritiene che spesso le sue sono solo domande retoriche e invece le questioni sollevate da Gesù sono di grande interesse per gli uomini e le donne di oggi. I temi affrontati da Gesù nelle sue domande offrono, infatti, una "planimetria" della vita umana. Un libro per conoscere, approfondire e meditare tutte le domande poste da Gesù nei Vangeli. Le sue domande saranno compagne preziosissime che ci procureranno un tesoro incalcolabile a cui attingere sempre. Prima, durante e dopo ogni possibile risposta.

