Come si può vivere nella fede se si è pigri nella preghiera, se non si prova piacere nella meditazione della Scrittura, se dormire, mangiare e i piaceri carnali rubano sempre di nuovo il piacere della comunione con Dio?
Dietrich Bonhoffer
In quanto cristiani occidentali, all'origine della nostra cultura non c'è soltanto il cristianesimo, né soltanto l'ebraismo e attraverso di esso l'eredità medio orientale antica, ove è nata la città, ma anche la Grecia e Roma (l'ellenismo).
È un merito non piccolo della teologia al femminile (o teologia femminista) nella sua travagliata storia che dura ormai da due secoli l'aver portato alla luce e imposto all'attenzione di tutti la consapevolezza che l'Occidente ha usato (più o meno consapevolmente) la Bibbia come strumento di legittimazione di una società, di un ethos androcentrico (centrato sul maschio), patriarcale (dominato dal maschio) e sessista (discriminatorio sulla base del sesso).
Né il cristianesimo né l'ebraismo hanno inventato tutto ciò, ma certo non se ne possono chiamare fuori: nemmeno le Scritture ebraiche e cristiane ne escono indenni
L'assise del Vaticano II può essere interpretata come un evento di discernimento ecclesiale particolarmente autorevole. Il presente testo si presenta come una riflessione su alcune dimensioni del Concilio. In particolare si concentra sulla 'forma' conciliare, sullo 'stile' del Concilio, e su alcuni contenuti fondamentali.
La prospettiva di lettura adottata suggerisce una riflessione sull'oggi della Chiesa. Riflessione che viene affrontata a partire da una questione specifica quale il complesso rapporto tra l'universale ed il locale nella Chiesa. Questo ci pare, infatti, uno dei nodi da sciogliere per far si che il Concilio Vaticano II sia effettivamente una bussola per la vita della Chiesa.