Un piccolo strumento per accompagnare le famiglie, i gruppi di famiglie, ma anche le singole persone nella preghiera e meditazione dei venti misteri del Rosario.
Il metodo proposto è il seguente: - iniziare con l’invocazione: «O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in
mio aiuto»; - enunciare il mistero, seguito dalla proclamazione di un breve brano biblico
corrispondente; - prevedere un momento di silenzio per una breve meditazione; - recitare il Padre nostro, che aiuta a vivere la preghiera in comunione con
i fratelli di fede; - recitare dieci volte l’Ave Maria, che esprime giubilo, stupore e riconoscenza per il dono di Gesù, nato da Maria. - pregare il Gloria, lode alla Santissima Trinità, culmine della contemplazione. - concludere con una preghiera, volta ad ottenere i frutti specifici della
meditazione di quel mistero. Concludere il Rosario con la Salve Regina, le Litanie e l’orazione. I brevi commenti ai singoli misteri e le orazioni sono particolarmente
orientati alle caratteristiche e ai bisogni reali delle famiglie di oggi.
Destinatari
In particolare le famiglie, singole e gruppi di famiglie, parroci. Può essere valorizzato da tutti coloro che desiderano pregare col Rosario.
Autori
Luigi Guglielmoni, sacerdote della diocesi di Fidenza, è parroco a Salsomaggiore, pastoralista e collaboratore di alcune riviste di catechetica e di pastorale.
Fausto Negri, già insegnante di religione a Salsomaggiore, è laico impegnato nell’ambito parrocchiale. Insieme a Luigi Guglielmoni, per Paoline, ha pubblicato numerosi testi, frutto del loro servizio pastorale.
EÃÄ possibile elaborare un punto di vista originale sui dieci comandamenti, che non sia soltanto religioso, ma anche laico e legato alle differenze di genere, coniugato cioeÃÄ al maschile e al femminile?
È quanto ci si è proposti di fare con la collana Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà, in cui ogni volume è dedicato all’analisi di un comandamento.
Questo primo libro prende in considerazione il primo comandamento – «Non avrai altro Dio al di fuori di me» – , di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione. L’uomo contemporaneo vive spesso un «delirio di onnipotenza» che lo induce a percepire la propria libertà come potere assoluto: se si vive ignorando Dio, ci si sente dèi. Questa sembra essere la vera idolatria dei nostri tempi.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come dei successivi) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista stretta- mente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Olinto Brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Tiziano Malgarise (San Bonifacio, 1966), laureato in lettere presso l’Università di Padova con una tesi in storia della critica, è docente di lettere presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 diVicenza.
Piero Stefani insegna filosofia della religione presso l’Università degli Studi di Ferrara ed ebraismo presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. È direttore scientifico della Fondazione del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah (MEIS) con sede a Ferrara.
Il libro prende in considerazione il secondo comandamento – «Non nominare il nome di Dio invano» –, di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione. Al centro c’è il rapporto tra l’uomo e il potere. Il secondo comandamento viene trasgredito quando si pretende di esercitare un potere, qualunque esso sia, in nome di Dio; ciò può avvenire sia in ambito religioso sia in ambito politico, quando si è animati non da spirito di servizio, ma da spirito di dominio.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore
Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Annamaria Bertagnin, diplomata in scienze religiose, è insegnante di religione presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio.
Olinto brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Giulio Giorello (Milano, 1945), laureato in filosofia e in matematica, ha insegnato nelle università di Pavia, di Catania e al Politecnico di Milano. Attualmente è ordinario di filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano.È collaboratore del Corriere della Sera.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 di Vicenza.
Il libro prende in considerazione il terzo comandamento – «Ricordati di santificare le feste» –, di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione.
Al centro c’è il rapporto tra l’uomo e il tempo. Il terzo comandamento ricorda che la domenica non è «l’ultimo giorno» della settimana nel quale cercare di recuperare qualcosa della propria vita. La domenica è il primo giorno della settimana, il giorno cioè che permette di dare forma, senso, pienezza a tutti gli altri giorni, il giorno nel quale trovare tempo per «liberare» la vita. Tempo per dare senso al tempo.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vi- sta strettamente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore
Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Massimo Bardin, professore di filosofia presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio, si occupa principalmente di filosofia morale, nell’ambito delle pratiche filosofiche. È membro della Internationale Gesellschaft für Philosophische Praxis di GerdAchenbach. olinto brugnoli, giornalista e critico cinematografico, è delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 diVicenza.
Laura Tussi, docente, giornalista e scrittrice, ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell’ambito delle scienze della formazione e dell’educazione. Collabora con diverse riviste telematiche.
Questo libro racconta la vita di Gino Filippini (1939-2008), cooperante dell'ONG Servizio Volontario Internazionale (SVI) di Brescia. In Africa dal 1967 ha dedicato 40 anni della sua vita al continente nero, gli ultimi 15 trascorsi a Korogocho, il quartiere discarica di Nairobi, dove ha collaborato fianco a fianco con Alex Zanotelli. Gino era una persona non facile, rigorosa, stimolante, critica. Aveva un modo di essere persona giusta prima per gli altri che per sé.
Il volume sviluppa innanzi tutto il tema del «discepolo», presente nei vangeli e negli Atti degli apostoli: è attestato 78 volte in Giovanni, 72 in Matteo, 65 nell’opera lucana e 46 in Marco. Quest’ultimo pone al centro del vangelo la sequela di Gesù verso la croce, Matteo l’ascolto della Parola, Luca la vita comune in prospettiva della missione, Giovanni la fede. Nell’analisi del discepolato spiccano quattro personaggi (Pietro, Nicodemo, Maria di Magdala, la samaritana).
L’autore riserva il terzo e ultimo capitolo, a Paolo, discepolo speciale come uomo nei vari tempi della sua vita e come scrittore delle sette lettere autentiche e più ampiamente della sua teologia, sintetizzata nella liberazione dal peccato per una vita secondo lo Spirito, in prospettiva del ritorno di Cristo, vissuto in una escatologia realizzata.
Questo testo si propone tre obiettivi: analizzare il termine discepolo neiVangeli e negli Atti degli apostoli; rivelare la ricchezza e la varietà di senso del termine stesso; presentare la realizzazione in quattro personaggi, fra i più incisivi del vangelo giovanneo.
Infine, l’autore presenta a sé la figura di Paolo, che si qualifica come maestro dei discepoli convertiti durante i viaggi missionari.
«Pietro e Nicodemo, la samaritana e Maria di Magdala e poi Paolo, uomo disposto a seguire la sua coscienza a rischio della vita, danno una chiara spiegazione di chi sia il “discepolo”
e di come possa diventarlo sempre più nella vita di ogni giorno».
(Benito Marconcini)
Destinatari
A giovani in formazione e gruppi biblici e pastorali. Altri.
Autore
Benito Marconcini, sacerdote, dottore in Teologia, licenziato in Sacra Scrittura, laureato in Lettere classiche, è docente di Profetismo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centra- le in Firenze, di cui è stato preside dal 1997 al 2003. Autore di pubblicazioni scientifiche e divulgative, si occupa soprattutto di profetismo: Profeti e Apocalittici (Leumann 20072); Il libro di Isaia (voll. I-II) (1996); Introduzione al Nuovo Testamento (Roma 2000); Atti degli Apostoli (Leumann 20023), M.A. Tabet - B. Marconcini - G. Boggio, Introducción Al Antiguo Testamento. II Libros Proféticos (Madrid 2009). Con Paoline ha pubblicato: Daniele. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2004); Gli amici di Dio. Nelle più belle pagine della Bibbia (Milano 2007); Alla sequela di Gesù. Il discepolo nel Nuovo Testamento (Milano 2012).
Questa pubblicazione desidera contribuire alle tante iniziative promosse per l’anno centenario della nascita di Albino Luciani, nato in un paesino ai piedi delle Dolomiti, il 17 ottobre 1912, e divenuto papa Giovanni Paolo I per soli trentatré giorni di pontificato.
si tratta di un itinerario spirituale sulle catechesi delle virtù teologali tenute da Giovanni Paolo I nelle udienze generali del Mercoledì. È una meditazione/riflessione sulle preghiere (atto di fede, di speranza, e di carità) attingendo alle uniche catechesi del breve pontificato di Giovanni Paolo I, accompagnate dalla guida del catechismo della chiesa cattolica, per arricchire la nostra spiritualità con quelle preghiere che la tradizione ci consegna e che hanno fatto parte del bagaglio di viaggio del pellegrino di sempre.
Un utile sussidio pastorale per la preghiera personale e/o comunitaria/ parrocchiale a ricordo di Giovanni Paolo I.
Destinatari
Singoli fedeli, sacerdoti, animatori, educatori, comunità parrocchiali e religiosi/e.
Autore
Giuseppe Militello (1965), sacerdote, dottore in ecclesiologia presso la Pontificia Università Lateranense in Roma, ha già al suo attivo diverse pubblicazioni, tese ad avvicinare le grandi verità di fede e i tesori della tradizione. Docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della diocesi di Albenga-Imperia, è parroco nella diocesi di Savona-Noli, responsabile dell’Opera diocesana Pellegrinaggi, coordinatore diocesano dei Gruppi di preghiera di Padre Pio, relatore in trasmissioni radiofoniche.Tra le sue pubblicazioni si ricorda: Signore, perché? Via Crucis (Paoline 2009), Chi legge le letture? (Effatà 2009), Nel tuo forte abbraccio. Il Mese di san Giuseppe (Effatà 2010), I salmi. Una preghiera giovane (Il Messaggero, 2010), Nostra Signora di Misericordia di Savona (San Paolo 2010), Ha innalzato gli umili. Meditazioni sulle litanie lauretane (Paoline 2011).
In questo libro vengono riportate storie vere di persone che si trovano in situazioni di malattia o di sofferenze di altro genere. Esso nasce infatti dall’esperienza maturata dall’autore come cappellano di ospedale.
Il «filo conduttore» che caratterizza queste testimonianze è quello della «speranza». Sono queste persone stesse che manifestano la «gioia di vivere», la carità e la fede nonostante i gravi fardelli da portare.
Emerge chiara l’importanza e l’efficacia della clownterapia, praticata dall’autore stesso: impegno vissuto come missione fra gli ammalati, bisognosi dei colori e del sorriso di Dio.
Il messaggio che emerge è soprattutto un invito a «guardare oltre» per sapere scorgere la mano di Dio che sostiene, incoraggia, e sperimentare che le sue braccia sono sempre aperte a sorreggere la croce insieme a noi.
"Queste pagine sono storie di vita vera, di speranza e di luce per tutti. Coloro che sono nella sofferenza, nella malattia o nella difficoltà possano sentire la mano di dio che sorregge la loro vita. egli sostiene, incoraggia e chiama a vivere, al di là di ogni sofferenza, la verità e
la bellezza del suo «esserci» fra noi e in noi.
(L’autore)
Destinatari
Per chi si occupa della pastorale del malato o fa volontariato.
Per chi vuol conoscere più da vicino l’efficacia della clownterapia.
Educatori/Studenti/Catechisti
Sacerdoti/insegnanti/associazioni di volontariato /gruppi
Autore
Gianni Mattia, nato nel 1971, è stato ordinato sacerdote nel 1997. Specializzato in teologia pastorale sanitaria al Camillianum di Roma, svolge il suo ministero come Cappellano all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dall’ottobre del 1998. Precursore della clownterapia a Lecce e formatore, egli stesso, di numerosi gruppi di volontari clown, ha fondato, nel 2001, l’Associazione Cuore e mani aperte verso chi soffre, onlus della quale è attuale presidente e che opera all’interno dello stesso Presidio attraverso gruppi di volontari impegnati in accoglienza, counseling, clownterapia e altro. L’associazione gestisce, con la collaborazione della comunità delle Suore Figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli, la Casa di Accoglienza Santa Caterina Labouré, che ospita i parenti dei degenti che abitano lontani dall’ospedale e/o che versano in condizioni di disagio economico-sociale. Ormai completato è anche il progetto Bimbulanza: un’ambulanza a misura di bimbo per il trasporto dei piccoli pazienti da e per lo stesso ospedale. Ha pubblicato Un angelo tra le favole, 2007, storie di fantasia dai significati intensi che hanno fatto grande il sorriso di una piccola paziente che ora veglia su di noi.
Si tratta di un racconto didattico da utilizzare come sussidio per la catechesi, per i bambini di 7-10 anni, in particolare durante la preparazione alla confessione e alla prima comunione. Il messaggio che il racconto vuole veicolare è da un lato che Dio ci ama e che Gesù è sempre l’amico per eccellenza, quello su cui si può contare in ogni occasione. Dall’altro lato è opportuno che i piccoli imparino che chi conosce Gesù lo deve anche testimoniare, senza aspettare di diventare adulto: i bambini, quindi, dovrebbero via via diventare dei «piccoli missionari».
Il racconto è narrato attraverso le parole di nonno Pietro al nipotino Mar- co. Pietro aveva conosciuto, alcuni anni prima, un bambino, Ruggero, che abitava nel suo stesso condominio. L’incontro di Ruggero con Gesù cambiò la vita del ragazzino. L’incontro di Ruggero con Pietro cambiò la vita del nonno: attraverso Ruggero, infatti, Pietro conobbe veramente l’amico Gesù... e non si sentì più solo!
Accanto al racconto vi è un sussidio, per catechisti e animatori per aiutare i ragazzi a mettere in pratica l’insegnamento del racconto stesso, perché non si nasce missionari: missionari si diventa.
Destinatari
Tutti i bambini dai 7 ai 10 anni.
Parroci e catechisti dei bambini di Prima Comunione.
Autrice
Aurora Magni, laureata in ingegneria elettronica, lavora presso una ditta di informatica. Nel tempo libero scrive racconti per bambini che distribuisce ad amici e parenti. Per Paoline ha pubblicato Le dieci Marie.
È sostanzialmente una analisi della spiritualità di mons. Cataldo Naro, il grande arcivescovo di Monreale, morto nel 2006, che è stato anche presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.
Dopo aver chiarito il concetto di spiritualità in genere,intesa soprattutto come“vocazione alla santità”, l’autore, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, passa a trattare la spiritualità specifica di mons. Naro, facendone emergere, in brevi capitoletti, le dimensioni: • ecclesiocentrica; • pneumatica e cristica; • missionaria; • martirologica.
Il testo si conclude con la sottolineatura, suggerita dal titolo di una raccolta di testi di mons. Naro, che non siamo “Mai soli”, perché il processo di santificazione dell’uomo è un cammino comunitario, che «nessuno può compiere da solo, perché tutti necessitano del sostegno della Chiesa». E per questo è un cammino fatto nella gioia, nell’amicizia, nel sostegno fraterno.
«Dire “vocazione” significa dire che “Dio chiama” e “l’uomo risponde”; comporta l’idea che l’uomo possa vivere un rapporto di amicizia e di comunione con Dio e quindi sperimentare la sua particolare vicenda come illuminata e condotta da Dio».
«La contemplazione è l’incontro di due ricerche, di due desideri. La ricerca dell’uomo che, consapevole del proprio bisogno di salvezza, si mette alla ricerca del suo Salvatore, e il desiderio di Cristo, che vuole essere trovato dalla sua creatura smarrita a causa del peccato».
Chi vive questa esperienza spirituale, lasciandosi «guardare dal Cristo», «giunge a vederlo, a riconoscerlo nella fede».
«Cataldo Naro... uomo, intellettuale, prete e poi vescovo, più che incarnato nella realtà del nostro tempo e profondamente attento ai suoi cambiamenti e ai suoi ritardi, capace, questo sì, di situarsi fra la terra e il cielo, come appunto ai veri credenti è richiesto» (P. Lorizio).
Destinatari
Vasto pubblico, purché sensibile al discorso spirituale. Gruppi di impegno sociale e politico come Libera, i gruppi che si rifanno a don Puglisi, gruppi antimafia e no-pizzo; e gruppi ecclesiali impegnati concretamente nella Chiesa di Sicilia – e altrove! – per la giustizia e che si sforzano di conciliare fede e attività civile.
Autore
Vincenzo Bertolone (1946), della Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri, è attualmente arcivescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace. Ordinato sacerdote, ha ottenuto successivamente la laurea in Pedagogia all’università di Palermo e il dottorato in Diritto Canonico all’Angelicum. È autore di molte pubblicazioni in ambito agiografico e di spiritualità. Il suo programma: da attuare «prima in me, poi nei sacerdoti, poi nel popolo e tra le istituzioni».