
Riccardo di San Vittore, discepolo di Ugo di San Vittore, si presenta come l’autore che incarna con particolare chiarezza e ricchezza di pensiero l’originalità di quella riflessione che si sviluppò nel corso del XII secolo all’interno dell’abbazia vittorina. Essa si configura come una vivace visione teologica, secondo la quale lo studio e la speculazione costituiscono una parte essenziale del cammino di conoscenza e di amore che l’uomo intraprende per ritornare a Dio.
Il Beniamino minore, opera molto nota e diffusa nei secoli, si sviluppa intorno all’esegesi dei capitoli 29-35 del libro della Genesi, riguardanti la vicenda di Lia e Rachele e la nascita dei dodici figli di Giacobbe. Attraverso l’interpretazione spirituale della Scrittura, l’autore si propone di elaborare una rappresentazione della vita interiore in grado di aiutare tutti, ma soprattutto chi muove i primi passi, a orientare il proprio cammino verso Dio, indicandone condizioni, possibilità e difficoltà. L’esegesi proposta da Riccardo tratteggia così un percorso in cui l’affettività e la razionalità, non alternative ma cooperanti nell’animo umano, fondano una vita virtuosa che prepari l’anima alla contemplazione di Dio.
L’introduzione, strutturata secondo i criteri della collana, presenta l’opera all’interno della produzione dell’autore e del particolare percorso teologico e speculativo sviluppatosi a San Vittore nel XII secolo, e ne ripercorre i tratti ascetici, articolando il cammino dell’uomo che va dalla dissomiglianza alla somiglianza con Dio, procedendo dall’amore e dalla conoscenza verso la contemplazione.
Punti Forti
• Offre una lettura attenta e approfondita di quello che fu un periodo di straordinaria ricchezza spirituale nel periodo medievale.
• L’opera, molto nota e letta nei corso dei secoli, viene restituita anche al lettore odierno ricca di freschezza spirituale.
• L’esegesi si presenta anche al lettore odierno come stimolante prospettiva di accostamento alla Sacra Scrittura, specialmente a una riflessione spirituale sull’Antico Testamento.
Autore
Riccardo di san Vittore (ca. 1110-1173). Di origini inglesi, entrò a far parte dell’abbazia di San Vittore (la prima data sicura della sua presenza è il 1159). Erede e continuatore della speculazione mistica di Ugo di San Vittore, si distinse come magister più conosciuto della scuola teologica vittorina. La sua vasta produzione abbraccia opere che spaziano dall’esegesi alla riflessione ascetica e mistica, fino a scritti teologici veri e propri, tra i quali un importante trattato sullaTrinità.
Il Curatore
Mary Melone è religiosa nella Congregazione delle Suore Francescane Angeline. Oltre alla laurea in psicologia, ha conseguito il dottorato di teologia dogmatica all’Antonianum, con una tesi su Lo Spirito Santo nel “De Trinitate” di Riccardo di San Vittore, pubblicata nel 2001. Docente di teologia trinitaria e pneumatologia, preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (2002-2008) e membro del comitato scientifico della Società Italiana per la Ricerca Teologica (2004-2010), ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui, per la nostra collana, una raccolta di sermoni di Antonio da Padova, intitolata Camminare nella luce. Sermoni scelti per l’anno liturgico (2009).
Cinque nomi autorevoli esaminano e offrono sollecitazioni sugli articoli del Credo: il Padre (Bruna Costacurta), il Figlio (Enzo Bianchi), lo Spirito (Raniero Cantalamessa), la Chiesa (Elia Citterio), la vita eterna (Francesco Lambiasi).
Le riflessioni nascono dall’esplicito desiderio di suscitare e rinnovare, all’interno della vita pastorale di una chiesa locale, il dinamismo della professione di fede, per riscoprirne il senso come orientamento della vita cristiana nel mondo e come sigillo della propria vocazione battesimale.
Dice Benzi nella Prefazione: «Credere, come illustra san Tommaso d’Aquino citando sant’Agostino, non è solo credere che Dio esista, ma anche credere a Dio come Verità, alla sua bontà e al suo amore, ed è infine un affidarsi a Lui, accoglierlo, aderire con la totalità di se stessi al suo disegno di amore e di felicità».
Punti Forti
• Un efficace sussidio per vivere l’Anno delle fede.
• La fama degli autori: biblisti, teologi, studiosi riconosciuti e apprezzati.
• Si pone in continuità con i precedenti analoghi testi pubblicati nella stessa collana: Testimoni dello Spirito, Ma voi chi dite che io sia?, E di me sarete testimoni, È in te la sorgente della vita.
• Evento: 11 ottobre apertura dell’Anno della fede.
Curatore
Guido Benzi, riminese, sacerdote dal 1990, biblista, è direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI.
Autori
Bruna Costacurta, biblista laica, docente ordinario di Esegesi dell’Antico Testamento alla Gregoriana.
Enzo bianchi, priore della comunià di Bose e autore di una vasta produzione di libri.
Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, teologo e biblista, predicatore della Casa Pontificia.
Elia Citterio, della Comunità dei Fratelli contemplativi di Gesù, teologo spirituale e patrologo.
Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini.
È un piccolo trattato sulla preghiera silenziosa (così è il titolo originale), forma semplice di preghiera, forse troppo semplice per le nostre coscienze spesso inquiete e frammentate.
L’autore presenta il frutto di lunghi anni come animatore di sessioni sulla preghiera silenziosa, o preghiera semplice, o ancora, secondo il nome antico, «preghiera monologica», perché si tratta di ricentrarsi su se stessi attraverso la ripetizione del Nome di Dio per riconoscere che Dio è in noi e prestare attenzione alla sua presenza.
Ben conosciuta nell’Oriente, questa preghiera, dopo un periodo in cui fu praticata diffusamente anche in Occidente grazie all’influsso della mistica renana, è stata praticamente ignorata.
L’autore ne percorre la storia (dai Padri della Chiesa ai maestri contemporanei), spiega l’importanza del corpo e della respirazione per aiutare il credente a «ricentrarsi» sempre con l’avvertenza che non bisogna mai scambiare i mezzi per il fine e pian piano guida il lettore nell’apprendimento di questa modalità di preghiera, avvertendolo delle difficoltà, richiamando sempre il fondamento della carità e la necessità della disciplina in questa pratica, ma anche facendone quasi «gustare» il risultato. E lo fa con uno stile limpido e suadente, che conquista il lettore.
Punti Forti
• Il richiamo a una preghiera meno formale oggi sempre più forte.
• Lo stile chiaro e accattivante, pur trattando di una materia e soprattutto di una esperienza esigente e non comune.
Autore
Jean-Marie Gueullette, medico e teologo domenicano, è professore di teologia all’Università cattolica di Lione, dove è direttore del Centro interdisciplinare di etica. Profondo conoscitore di Meister Eckhart, ha dedicato i suoi studi particolarmente alla storia della spiritualità e all’influsso del grande mistico renano lungo i secoli. È animatore di sessioni sulla preghiera silenziosa, durante le quali trasmette i fondamenti di questa tradizione spirituale. Ha scritto molti libri di spiritualità. Con le Paoline ha pubblicato Padre Lataste. L’apostolo delle carceri (2011).
Si tratta di un testo utile anche per l’anno della fede. L’autore ricorre al metodo che caratterizza la maggior parte dei suoi scritti: la teologia narrativa. Sono racconti, fatti di vita, esperienze, incontri che hanno il profumo delle parabole e sono presentati con immagini miranti a toccare il cuore, oltre che a dare scintille di saggezza alla ragione. Il libro è diviso in tre parti che raggruppano i racconti in un orientamento
di fondo che permetta di promuovere la crescita spirituale del credente: uno sguardo al passato, per rendere robuste le radici della nostra fede; la contemplazione del presente, per nutrire il nostro vivere di attimi che l’amore rende eterni; un’apertura al futuro per chi, credendo, ama e amando spera.
Autore
Valentino Salvoldi, già docente di filosofia e teologia morale all’Accademia Alfonsiana in Roma e in varie facoltà teologiche dell’Africa, America Latina e Asia, è incaricato dalla Santa Sede per la formazione del clero delle giovani Chiese. Ha creato attorno a sé un vasto movimento di solidarietà con i popoli del Sud del mondo. Ha fondato Shalom, un’organizzazione non lucrativa avente come finalità la crescita morale e culturale dei giovani in Italia e nei Paesi impoveriti. Dal 1998 il suo nome compare nell’annuario Distinguished leadership, che lo segnala per i suoi eminenti contribuiti come scrittore e come promotore di giustizia e di pace (American Biographical Institute). Tra le sue numerose pubblicazioni: Dalla legge all’amore. Dai comandamenti alle beatitudini (2005), Vivere... se questo basta. Un sentiero d’amore (2006), Prima martire del creato. Dorothy Stang (2011) editi con Paoline Editoriale.
Paolo VI, maestro e testimone della fede e dell’amore incondizionato per Dio e per l’uomo, ha portato su di sé le ansie e le speranze del suo tempo. La pubblicazione de «Il Credo del Popolo di Dio» è un omaggio al grande Papa, l’opportunità di riaccostarsi ai temi del concilio Vaticano II, nella felice ricorrenza del 50° anniversario, attraverso una selezione di brani tratti da vari documenti del suo magistero. La lettura e la meditazione della professione di fede che egli ha pronunciato il 30 giugno 1968 a conclusione dell’Anno della fede, indetto per il XIX Centenario del martirio dei santi Pietro e Paolo, è un contributo per vivere questo nuovo Anno della fede.
L’organizzazione dei brani segue la successione degli articoli della professione di fede formando sei blocchi tematici: Crediamo in un solo Dio, Padre Figlio e Spirito Santo; Crediamo in Gesù Cristo centro della storia; Crediamo nello Spirito Santo che è Signore e dona la vita; Crediamo in Maria madre del Verbo incarnato e madre della Chiesa; Crediamo nella Chiesa popolo di Dio pellegrinante; Crediamo nella vita eterna impegno e dialogo con Dio e con l’uomo.
L’insegnamento di Paolo VI e la sua testimonianza di vita sono il commento più appropriato e la migliore spiegazione del testo del Credo*...
*[Il Credo] non si tratta di una definizione dogmatica propriamente detta, ma è richiesto dalle condizioni spirituali del nostro tempo, per il dovere che la Chiesa ha di approfondire costantemente e di presentare in maniera sempre più confacente alle generazioni che si succedono, gli imperscrutabili misteri di Dio, fecondi di frutti di salvezza per tutti. Paolo VI
Punti Forti
Autorevolezza dell’Autore; attualità del magistero di Paolo VI; testi di Paolo VI sulla fede come sviluppo del Credo.
Ricorrenze Particolari
50° anniversario del Concilio.
Anno della Fede 11 Ottobre 2012 - 24 novembre 2013.
Racconta la storia dell'infanzia di Gesù, a partire dai Vangeli di Matteo e Luca, con testi semplici e lineari, da leggere a voce alta, per la gioia dei bambini.Si tratta di un libro pop-up, destinato ai piccoli lettori (fascia 3-7 anni) che ameranno maneggiarlo, osservarlo, aprire e chiudere le pagine. Età di lettura: da 3 anni.
Il testo, agile e sintetico, dallo stile giornalistico, vuole essere uno spunto per approfondire alcune tematiche di attualità al femminile, che attraversano rapidamente le cronache per poi cadere nell’oblio, una volta spenti i riflettori.
Le bambine, le adolescenti e le donne del Sud del mondo, restano spesso invisibili, poco note o addirittura ignorate.
L’autrice dà voce e volti ad alcune di queste storie, perché non restino solo numeri, statistiche, dati. Perché i ricordi di una ex bambina soldato o di spose forzate diventino patrimonio comune, che riguarda tutti. Perché le lotte delle donne che cercano di dare un futuro ad altre donne, garantendo istruzione e salute, diventino condivise. Perché le persone disabili possano coltivare sogni e speranze. E i femminicidi vengano finalmente archiviati.
Le «invisibili» aiutano a confrontarsi con la propria identità, ponendo interrogativi, richiamando all’autenticità e al senso profondo di ogni esistenza. Valori che si somigliano a ogni latitudine.
Punti Forti
• Testimonianze di bambine, adolescenti e donne del Sud del mondo, che vengono ridotte in schiavitù. Queste storie compaiono raramente nell’informazione mainstream.
• Il libro è stato scritto con la collaborazione di ong e associazioni che si occupano delle donne del Sud del mondo, anche delle immigrate in Italia.
Autrice
Laura Badaracchi, giornalista free-lance, collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Avvenire, i mensili Jesus e Mondo e Missione. Ha scritto, per le Paoline, la biografia Luigi Di Liegro. Profeta di carità e giustizia (2007), ha curato la revisione di Nel mondo di Karol Wojtyla. Incontri, tracce e ricordi (2012).
Si tratta della seconda puntata del fortunato Storie di angioletti. ono cinque racconti brevi destinati alla prima infanzia, tutti sul tema del Natale. I protagonisti sono angioletti curiosi, pasticcioni, buffi e coccoloni. Figure positive, in cui i bambini possono facilmente immedesimarsi, anche perché vengono contrapposte agli angeli grandi dipinti come bravi, maturi e responsabili. In un racconto viene presentata anche la figura di Maria. Età di lettura: da 4 anni.
Un libretto cartonato, che si apre a fisarmonica e può essere posto in piedi sul tavolo. Da una parte illustrazioni - colorate e dai tratti morbidi - che mostrano la storia di Natale, dall'altra illustrazioni diverse, sempre sul tema, arricchite con il testo scritto del racconto così che i più piccoli possano ascoltare. Le illustrazioni conducono il bambino alla comprensione immediata della storia. Età di lettura: da 3 anni.
Storia e cronaca della ‘ndrangheta a Reggio Calabria e nella Locride, attraverso il racconto personale di Rosy Canale. Nata a Reggio, imprenditrice, vittima della mafia calabrese e viva per miracolo, si ritrova a San Luca, il paesino dell’Aspromonte ombelico della ‘ndrangheta, ad avviare un’attività di volontariato con le donne. Qui il suo racconto si intreccia con quello delle donne del posto, madri delle vittime di Duisburg, sorelle di altre vittime e carnefici di una faida senza fine.
Prima parte: Era tutto bianco. Dalla visione del primo morto ammazzato sotto casa, fino all’aggressione che quasi la uccide. Rosy Canale racconta l’adolescenza a Reggio Calabria durante la cosiddetta seconda guerra di ‘ndrangheta, i suoi incontri con i boss, le vecchie conoscenze di famiglia che sono pezzi di storia della ‘ndrangheta, le minacce, la tragedia. E, in mezzo, l’amore, la figlia, il ritratto di una società malata dal quale emergono tanti perché sulla nascita e l’affermazione della ‘ndrangheta.
Seconda parte: Donne in Aspromonte. Rosy va a San Luca, a fare volontariato nelle scuole: l’unico modo per curarsi dopo il trauma. La vita di paese, i ritratti delle donne che si riuniscono attorno a lei, le tradizioni, l’odio atavico per i carabinieri, la storia del Movimento Donne di San Luca fino all’assegnazione di un bene confiscato alla ‘ndrangheta per farlo rivivere con progetti sociali.
Terza parte: Dimenticare Duisburg. I progetti del Movimento donne di San Luca, dalla creazione di una ludoteca per i ragazzi del paese fino alla mostra fotografica allestita a New York. L’analisi della strage di Duisburg, ancora oscura nelle sue motivazioni, e dell’ascesa criminale della ‘ndrangheta a livello internazionale. Le testimonianze dirette delle madri di due vittime di Duisburg. Il libro si conclude con il pellegrinaggio al santuario di Polsi, nel cuore dell’Aspromonte, dove c’è quella che è stata definita “la Madonna della ‘ndrangheta”, muta guardiana di tanti summit criminali.
Il lieto fine non c’è.
Punti Forti
• È la prima volta che si racconta San luca, “la mamma” della ‘ndrangheta, dall’interno e con una prospettiva al femminile. Tentando di capire come possa l’organizzazione criminale più sofisticata e potente al mondo essere nata in un luogo tanto arcaico e sigillato al cambiamento.
• La narrazione è dinamica, alternando un ritmo serrato e scarno quando si parla di fatti di cronaca ad atmosfere più morbide, talvolta paradossalmente ironiche, nel riportare aneddoti personali e riflessioni intime.
• La parte giornalistica è trattata con precisione e il libro contiene alcune interviste esclusive.
• Non c’è condanna né assoluzione delle donne di ‘ndrangheta, non c’è moralismo né sentimentalismo. Il tentativo è quello di capire perché, a certe latitudini, la criminalità organizzata trovi un terreno umano e sociale tanto fertile per prosperare. La disoccupazione e la povertà non sono le uniche risposte. Anche questa, una prospettiva nuova.
Autrici
Emanuela Zuccalà, 39 anni, è giornalista di Io Donna (settimanale del Corriere della Sera), dove si occupa di inchieste sociali e reportage internazionali. Nel 2009 ha vinto il prestigioso premio giornalistico Enzo Baldoni con un articolo sugli stupri di guerra in Congo; nel 2007 il premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale con un’inchiesta sul manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia; nel 2011 è stata finalista al Mediterranean Journalist Award della Anna Lindh Foundation con un reportage sui giovani rivoluzionari della Striscia di Gaza. Ha pubblicato i libri Risvegliato dai lupi, un viaggio nelle carceri italiane, e Sopravvissuta ad Auschwitz, la storia di Liliana Segre, fra le ultime superstiti italiane della Shoah ebraica (entrambi edizioni Paoline), e scritto i testi del volume fotografico La ruota che gira (ed. Contrasto) sull’infanzia in Cambogia.
Rosy Canale, 40 anni, è presidente del Movimento Donne di San Luca e della Locride, un’associazione che tenta di creare opportunità lavorative e culturali in un territorio ad altissima penetrazione mafiosa. Nel 2008 ha vinto il Premio per la Legalità del Comune di Locri. Alla sua storia (mai raccontata per intero come in questo libro) si sono interessati anche il Los Angeles Times, nel 2008, e la rivista svedese Dagens Nyheter (allegata al maggior quotidiano del Paese), che le ha dedicato un servizio di 16 pagine nel novembre del 2011.