Il tema fondamentale è la natura, colta nei suoi significati più profondi e incisivi a livello esistenziale e spirituale.Vie disciplinari differenti convergono riconoscendo nella natura un oltre che la supera, un dono offerto all’uomo da un Padre buono.
L’idea del libro nasce da un’esperienza di preghiera proposta dalla Fraternità dellaTrasfigurazione intitolata Un canto nella notte:una serie di incontri serali mensili aperti a tutti nella basilica di sant’Andrea aVercelli.
Nella prima parte Alfonsina Zanatta, attingendo soprattutto alla forza evocativa della poesia e agli insegnamenti dei maestri dello spirito, propone un “viaggio” dentro il fascino e la tensione verso la pienezza che abitano il cosmo.
Piermario Ferrari, nella sezione centrale, suggerisce un percorso filosofico-teologico: dopo aver fornito preziose chiavi di lettura del dibattito culturale attuale sulla natura, conduce il lettore ad una visione ampia e profonda del creato, dono del Padre, promessa di Vita.
Nell’ultima parte del testo, riprendendo più direttamente il Canto nella notte, la Fraternità della Trasfigurazione presenta un cammino di preghiera personale e una serie di indicazioni operative per la preparazione di celebrazioni comunitarie che, per la presenza consistente di musiche, immagini e altri spunti artistici, si rivelano adatte ai giovani ma anche a persone di differenti provenienze culturali e formative.
Destinatari
Vasto pubblico, purché sensibile al discorso spirituale.
Animatori liturgici, guide spirituali, responsabili a vario titolo di cammini e proposte di preghiera.
Autori
Piermario Ferrari, sacerdote della diocesi di Novara, è attualmente Direttore degli Studi di Teologia presso il Seminario di Novara, e docente alla Facoltà Teologica di Torino e presso l’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia. Alla docenza unisce da molti anni la scrittura, con titoli di vasto interesse, tra i quali: Ragioni e passioni politiche (2000), Sfide del postmoderno e risposta ecumenica (2008).
Alfonsina Zanatta è laureata in Materie letterarie e ha approfondito la poesia contemporanea. Ad essa e al suo rapporto con il trascendente ha dedicato alcuni contributi per recenti saggi, oltre che interventi radiofonici Appartiene alla Fraternità della Trasfigurazione.
Fraternità Della Trasfigurazione è una comunità religiosa femminile della diocesi di Vercelli, di recente istituzione. Attraverso la liturgia e le varie iniziative nella basilica di sant’Andrea in Vercelli, propone spazi di interiorità, bellezza, relazione e preghiera.
Per la prima volta nelle librerie italiane un’antologia completa, capace di guidare il lettore alla comprensione di una tra le più appassionanti stagioni della storia cristiana, quella in cui il cristianesimo, nato dal seno di Israele, intraprese i priopri primi passi.
La ricca introduzione di Claudio Gianotto, dopo aver presentato i più recenti sviluppi storiografici sul tema del cosiddetto “giudeocristianesimo”, delinea con chiarezza il percorso che, dai Dodici radunati a Gerusalemme per la Pentecoste, porterà il cristianesimo a separarsi - talora bruscamente - dalle proprie origini giudaiche.
I testi raccolti in questa antologia documentano un dibattito particolarmente intenso all’interno della letteratura cristiana antica: come possono convivere Legge eVangelo? è possibile professare la fede in Gesù Cristo senza abbandonare la Sinagoga? L’esperienza di gruppi di cristiani provenienti dal giudaismo, sempre più marginalizzata, rivive in queste testimonianze che, grazie all’accurato commento del curatore, sottratte dal loro contesto spesso polemico, diventano un supporto fondamentale per conoscere le origini della storia cristiana.
E Trifone chiese ancora: «Se uno... oltre a riconoscere – è chiaro – che costui è il Cristo e a credere in lui e a obbedirgli, vuole anche osservare queste prescrizioni, si salverà?». E io: «A mio parere, Trifone, dico che uno così si salverà... ». E lui: «Perché hai detto: “A mio parere, uno così si salverà”, se non vi sono di quelli che affermano che simili persone non si salveranno?». «Ce ne sono, Trifone – risposi – e arrivano al punto di non voler condividere né la conversazione né il focolare domestico con quelle persone. Io, però, non sono d’accordo con loro; ma se... oltre a sperare in questo Cristo e ad osservare le norme eterne e naturali della giustizia e della pietà, vogliono anche osservare le norme mosaiche..., io dichiaro che si deve accoglierli ed essere con loro in comunione in tutto, come con chi è nato dalle stesse viscere e con i fratelli» (dal Dialogo con Trifone di san Giustino martire).
Destinatari
Studenti e studiosi di storia delle origini cristiane, docenti e studenti di esegesi biblica, docenti e studiosi di letteratura e storia ebraica.
Curatore
Claudio Gianotto, professore oridinario di Storia del Cristianesimo e delle Chiese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Torino. I suoi principali ambiti di ricerca sono: gnosi e gnosticismo antichi; giudaismo del II tempio; rapporti giudaismo-cristianesimo in età antica; letteratura cristiana apocrifa. Tra le sue numerose pubblicazioni, meritano di essere ricordate: Tipi di esegesi gnostica alla luce di alcuni testi di Nag Hammadi: l’episodio del diluvio (Gn 6,5-9,19), Bologna 1985; Verus Israel: nuove prospettive sul giudeocristianesimo. Atti del Colloquio di Torino (4-5 novembre 1999), a cura di Giovanni Filoramo e Claudio Gianotto; Brescia 2001; I Vangeli gnostici, Bologna 2009.
L’esperienza filiale accomuna ogni essere umano e lo coinvolge sia a livello psicologico sia nella relazione con Dio. Il testo si propone, quindi, di aiutare il lettore a conoscere in modo più approfondito il significato e la bellezza del suo “essere figlio”, per introdurlo in un percorso ulteriore: quello della sua relazione personale con Dio.
Vengono così descritte le diverse tappe di tale itinerario:
- una riflessione sul fenomeno percettivo aiuta a comprendere come il nostro modo di cogliere la realtà – Dio incluso – è spesso “malato” e necessita di una guarigione profonda;
- l’analisi di alcuni meccanismi di difesa, che spesso ci abitano a nostra insaputa, permette di scoprire come siamo sovente tentati di attribuire ingiustamente a Dio atteggiamenti severi, duri, punitivi. Lo trasformiamo in un nonno eccessiva- mente benevolo, in un giudice o un professore esigente e interpretiamo la Sua volontà come una sorta di spada di Damocle che pende sulle nostre teste;
- una riflessione sul tema della fiducia offre non solo spunti di comprensione, ma anche suggerimenti concreti per incarnare questo atteggiamento filiale per eccellenza.
Nella parte finale vengono presentati i voti, come terapia della figliolanza perduta: essi si configurano, infatti, come rimedio privilegiato per combattere i nostri limiti – in particolare il narcisismo e l’autosufficienza – e, nello stesso tempo, come occasione di crescita nel rispondere al “grande amore” del Padre.
Destinatari
Tutti coloro che sono interessati a comprendere meglio che cosa significa “essere figli”.
Tutti coloro che desiderano crescere nel rapporto con Dio Padre.
Tutti i consacrati.
Autrice
Anna Bissi appartiene alla Fraternità della Trasfigurazione, una comunità di recente istituzione nella Diocesi di Vercelli. Dopo la laurea statale in Lingue e in Psicologia, ha ottenuto il dottorato – sempre in psicologia – presso la Pontificia Università Gregoriana. Opera come psicologa e psicoterapeuta presso il Centro di Consultazione Familiare della sua Diocesi. Collabora a riviste, in particolare Consacrazione e Servizio, su temi psicologici e spirituali. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Maturità umana, cammino di trascendenza e, per le Edizioni Paoline, Peccatori Amati, Il colore del grano, Il battito della vita.
Con questo quarto sussidio per l’anno pastorale 2011-2012 il Centro Diocesano Giovanile di Novara propone un percorso di meditazione della parola di Dio e di preghiera, a partire dal Vangelo della liturgia di ogni giorno.
La parola di Dio illumina il cammino, mediante la lettura continua del Vangelo; seguono spunti per la riflessione e il confronto “perché la Parola viene con te dovunque tu andrai”, e diventa compagna di cammino; e infine un testo che si può valorizzare per la preghiera personale e di gruppo.
Completano la proposta formativa quattro rubriche a cadenza mensile, che si alternano di settimana in settimana: “Gesù, questo (s)conosciuto”, per approfondire la figura del Signore; “Credi? Credo!”, per riscoprire il testo con cui ogni domenica si fa la professione di fede; “L’impronta del santo”, per indicare ai giovani, attraverso testimonianze significative, alcune modalità concrete di incontro con Gesù; “Domande forti? Risposte intelligenti”, per sviluppare tematiche familiari al mondo giovanile.
L’itinerario per l’anno pastorale 2011-2012 si conclude con questo quarto sussidio.
Destinatari
Giovani, animatori di gruppi giovanili, sacerdoti, religiosi
Curatori
Equipe del Centro diocesano Giovanile - Diocesi di Novara: sacerdoti e laici impegnati a vario titolo nella formazione e nell’animazione dei gruppi giovanili.
Il testo è icona della singolare e per alcuni versi eccezionale attività intellettuale e pastorale di Raimondo Lullo, impegnato nella Maiorca del XIII secolo a intessere un dialogo interreligioso tra i tre cristiani, ebrei e musulmani, dialogo basato sul rispetto della fede dell’altro e sulla convinzione della possibilità di attingere, attraverso strade diverse, a una medesima verità.
L’attività filosofica dell’autore, prevalentemente orientata alla ricerca delle “ragioni necessarie” dell’esistenza di Dio comuni alle tre fedi e alla creazione di un metodo razionale, che potesse fungere da strumento di dialogo, trova nel Libro del Gentile e dei tre Savi la rappresentazione narrativa e, per così dire, operativa.
Si tratta, infatti, di un dialogo tra un filosofo (il Gentile), privo di alcuna fede in Dio e perciò affranto, e tre teologi delle diverse fedi (i Savi), impegnati in un dialogo fondato sul rispetto reciproco, in cui vengono mostrati prima i caratteri comuni poi quelli specifici delle rispettive religioni, attraverso un metodo filosofico razionale intellegibile per il Gentile e lontano da atteggiamenti di intolleranza.
La struttura dialettica e la novità del “metodo razionale” di Lullo guidano anche il lettore contemporaneo alla scoperta del testo che, fino all’ultimo, non offre soluzioni dottrinali scontate; la struttura “aperta” (la ricerca della verità da parte del Gentile non sembra trovare una risposta univoca) ne conferma il carattere dialogico ed è elemento di grande modernità.
L’introduzione presenta con chiarezza gli elementi propri del pensiero di Lullo e dello specifico testo, calati nel contesto culturale in cui opera, con numerosi affondi di carattere storico-culturale.
Destinatari
Studiosi di storia del Cristianesimo, dell’Islam e, soprattutto, dello “spazio” religioso e culturale del Mediterraneo in epoca tardo-medievale.
Chi è impegnato nel dialogo interreligioso.
Autore
Raimondo Lullo (1235-1316). Abbandonata la famiglia e il lavoro all’età di trent’anni, si dedicò fino alla morte alla predicazione della fede cristiana,sviluppando un impegno missionario, intellettuale ed esistenziale al tempo stesso, che lo vide instancabilmente impegnato in progetti di studio, viaggi, relazioni con i principi e papi dell’epoca. La sua attività fu accompagnata da una vastissima produzione di testi.
Curatore
Sara Muzzi, è segretaria del Centro Italiano di Lullismo con sede a Roma presso la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum e autrice di alcuni recenti volumi sull’opera e la figura di Raimondo Lullo; ha tenuto corsi su “Raimondo Lullo e il dialogo interreligioso” presso l’Istituto Teologico di Assisi.
Traduttrice
Anna Baggiani, esperta di catalano, già traduttrice per la prima edizione in italiano di altre opere di Lullo.
Il volume presenta la figura di Giuseppe Toniolo (1845-1918) come laico cristiano impegnato nella professione di docente universitario, così come nella vita familiare.
Viene messa anche in luce la «dimensione spirituale» che sostiene e fonda il vasto impegno con cui Toniolo si spende all’interno della vita universitaria, così pure nell’attività che comporta la sua adesione al movimento cattolico, alle molte iniziative editoriali che promuove e cui collabora, all’intensa attività di conferenze che lo porta a viaggiare in Italia e in Europa. Centrale è il contributo dato da Toniolo alla formazione di un pensiero sociale dei cattolici che affianca il nascente magistero sociale, che avrà una Magna Charta nell’enciclica di Leone XIII, Rerum Novarum (15 maggio 1891), e nel dibattito che si apre su grandi temi come quello della «democrazia» che è all’origine di una nuova presenza dei cattolici nel Paese.
Molteplici sono gli elementi di attualità: la testimonianza cristiana, la tensione quotidiana a vivere l’adesione a Cristo come fatto capace di trasformare la vita personale, familiare e sociale e di come divenire fermento per il rinnovamento della cultura e della vita dell’intera società.
«l’esperienza cristiana di Giuseppe Toniolo offre più di un richiamo alla situazione presente del cattolicesimo italiano, proponendo la “spinta morale” necessaria in questa nuova stagione».
(Ernesto Preziosi)
Destinatari
Ai membri di Ac, Fuci, Acli, Cisl. Nonché, docenti, economisti, politici e laici impegnati.
Autore
Ernesto Preziosi, direttore delle Pubbliche Relazioni dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, autore di saggi di storia contemporanea, è presidente del Centro Studi Storici e Sociali (Censes). Fra le pubblicazioni più recenti ha curato per Rubbettino il volume Storia dell’Azione Cattolica: la presenza nella Chiesa e nella società (2008) e per La Scuola, Ricordi dal Concilio. Siamo solo all’aurora, intervista a Loris Francesco Capovilla (2011).
Nella nostra società si stanno sgretolando convinzioni, ideali, che hanno sorretto per due millenni l’Occidente. Sta oscurandosi il concetto del Dio cristiano. Crollano i miti del benessere, dei posti fissi, degli stipendi, delle pensioni intoccabili.
Tutto sta diventando insignificante, difficile, assurdo, come impegnarsi in un amo- re durevole, amare, accettare la vita e le varie fasi, come la vecchiaia, la malattia...
Viviamo in una notte valoriale che non lascia tranquilli né individui né società, né gruppi né istituzioni.
Famiglia e scuola sono disorientati dalla frammentazione culturale, dal soggettivismo. Serpeggia un nichilismo diffuso.
E cita Nietzsche quando alla domanda cosa significhi nichilismo, il filosofo risponde: “Significa che i valori supremi si svalutano”. Noi viviamo questa realtà, dice l’Autore.
Intanto stanno rimodellandosi gli stili di vita.
Potrebbe ridursi, forse scomparire, l’abitudine allo sperpero, al divertimento senza limite, gli sballi suicidi di fine settimana dei nostri giovani.
Se il costume è costretto a dire addio all’opulenza, potremmo ritrovare una nuova saggezza di vita, basata sull’essenziale e sulla riscoperta delle relazioni.
Se l’orgoglio occidentale viene umiliato dall’ascesa dei popoli asiatici, è l’occasione per abbandonare il “mito del territorio” e aprirci alla mondialità.
E potrebbe ricomparire una rinnovata sete di certezze, di verità indiscutibili e fondamentali, trascendenti.
Destinatari
Operatori culturali, insegnanti, associazioni di cultura.
Persone interessate alla evoluzione del pensiero e dei costumi sociali.
Autore
Luciano Verdone, è professore di Psicologia e Filosofia. Insegna in un liceo di Teramo. Pubblicista, è guida del sito internet «Grafologia e test» nel portale Supereva. È autore di vari testi a carattere psicologico e sociologico.Tra gli ultimi, per Paoline: Come superare l’angoscia (2006); Una vita senza fine (2007); Terapia dei valori. Come raggiungere un benessere psicofisico (2007); Cucchiella-Verdone, La vita a due. Una conquista quotidiana (2008); Emergenza educativa in un mondo che cambia (2009); L’ottimismo (2009); L’autostima (2009); Se dico amore (2010); Valori che contano (2010); La preghiera come terapia (2010).
Una serie di 12 piccoli libri, che propongono brevi spunti di riflessione su altrettante tematiche, con frasi tratte in parte dalla tradizione culturale e letteraria di tutto il mondo, in parte dalla Bibbia.
I libretti sono confezionati in una busta di cellophan, che contiene anche un biglietto, per personalizzare un messaggio augurale, e una piccola borsa, per porgere il regalo in modo semplice ed elegante.
Un dono piccolo e prezioso, che si presta per una circostanza importante e per veicolare un messaggio di amicizia, di conforto, per offrire uno spunto di meditazione.
Una serie di 12 piccoli libri, che propongono brevi spunti di riflessione su altrettante tematiche, con frasi tratte in parte dalla tradizione culturale e letteraria di tutto il mondo, in parte dalla Bibbia.
I libretti sono confezionati in una busta di cellophan, che contiene anche un biglietto, per personalizzare un messaggio augurale, e una piccola borsa, per porgere il regalo in modo semplice ed elegante.
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