Nel processo e nella dinamica che impegna sul versante educativo, un’occasione è rappresentata dall’esperienza dell’attività teatrale che - se per le parrocchie si tratta di una storica esperienza da riprendere e rinnovare -, nella scuola fatica a essere assunta nel quadro globale della proposta formativa.
Proprio nella consapevolezza che il teatro è eminente forma d’espressione culturale, di trasmissione delle tradizioni e della dimensione religiosa della vita, l’Autore rilegge la proposta dell’attività teatrale inserita in ambito scolastico, ripercorrendo le origini del teatro sociale italiano e internazionale, e il suo ingresso nella dimensione scolastica come integrazione dell’offerta formativa.
Il libro vuole inoltre riflettere sul teatro come pratica pastorale, in grado di promuovere guadagni comunicativi e partecipativi per i giovani.
«... in un’epoca d’individualismo e di difficoltà a crescere [...] il teatro può fornire al mondo odierno importanti elementi di socializzazione, di riflessione, anche religiosa, contribuendo alla maturazione di una diffusa capacità
espressiva tra i giovani».
(CEI, Comunicazione e missione)
Autori
Tadeusz Lewicki, sacerdote salesiano, è nato in Polonia, dove ha completo gli studi filosofico-teologici con il master in teologia (specializzazione Storia della Chiesa alla Università Cattolica di Lublino, nel 1986). Successivamente ha studiato pedagogia all’Università Pontificia Salesiana, dove si è laureato in Scienze dell’Educazione specializzandosi, nel 1990, in Storia e Teoria dell’Educazione. Attualmente insegna alla Università Pontificia Salesiana e tiene corsi di storia e di teoria del teatro/spettacolo e di semiotica generale. È consulente per i gruppi di teatro in educazione e di diversi centri formativi di educazione teatrale in Polonia e in Italia. È inoltre membro di associazioni scientifiche e artistiche del teatro educativo e della comunicazione sociale.
Ripensare il modo con cui - in un contesto rinnovato e dai contorni fragili - si possono individuare modalità proprie per comunicare la fede: è il tema centrale della riflessione dell’Autore.
Poiché trasmettere la parola di Dio nella società di oggi è un’enorme sfida, coloro che sono chiamati a questo devono «formarsi», per essere persone di relazione e di comunicazione, capaci di incarnarsi nelle situazioni che vivono, competenti nell’utilizzo del linguaggio il più espressivo possibile che traduca la complessità del messaggio in tutte le sue sfumature. «Formarsi» ai differenti livelli con una formazione propriamente catechetica, una formazione comunicativa e una formazione spirituale.
L’ultimo capitolo del libro affronta l’attività catechetica rivolta all’universo giovanile contemporaneo, ai cosiddetti nativi digitali, attivi sui social network e sui blog, abituati a chattare e a interagire via webcam. Nello specifico, l’Autore richiama due consolidate esperienze catechetiche e formative: l’Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR) e lo scautismo.
«... È necessario conoscere bene che cosa Gesù ha annunciato; con che stile personale ha incontrato i suoi interlocutori; e con quali mezzi espressivi ha tradotto il contenuto del suo messaggio in un linguaggio adeguato agli ascoltatori». (dall’Introduzione)
Autori
Luciano Paolucci Bedini, sacerdote dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo, licenziato in Teologia pastorale e Catechetica all’Università Salesiana di Roma. Per lunghi anni è stato direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, regionale e anche assistente ecclesiastico regionale dell’Agesci Marche. Attualmente è Rettore del Pontificio Seminario regionale marchigiano «Pio XI», direttore del Centro regionale Vocazioni delle Marche e docente di Teologia pastorale e catechetica presso l’Istituto Teologico Marchigiano e l’ISSR di Ancona.
Il periodo di preparazione al Natale, che va dal 16 al 24 dicembre, è uno dei momenti più sentiti dell’Anno liturgico; il mistero del Dio-bambino tocca le profondità del cuore umano. I testi che la liturgia offre sono densi di significato teologico e spirituale.
La presente Novena attingendo proprio alla liturgia suggerisce un itinerario di preghiera meditativa per comunità parrocchiali, comunità religiose, altri gruppi ecclesiali.
Ogni giorno propone:
una breve introduzione, l’Inno, un brano di Vangelo, il commento dei Padri della Chiesa alla pericope evangelica, la preghiera di invocazione e la preghiera di supplica, queste ispirate alle antifone «O», che contengono alcuni dei titoli più significativi che la Sacra Scrittura attribuisce al Messia.
Autrice
Dina Scognamiglio, della Congregazione delle Figlie di San Paolo, attualmente vive a Roma. Si è occupata della promozione del settore libri e audiovisivi delle Paoline ed è stata responsabile per i Minimedia. Inoltre, da vari anni è impegnata nell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia).
Nell’intento di annunciare il Vangelo a uomini e donne che compiono il passo significativo del matrimonio, in anni recenti è stata data vita a feconde esperienze di comunione in tal senso, raccolte nel Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia del 1993. Successivamente una vasta indagine sui percorsi di preparazione al matrimonio, compiuta negli anni 2008-2009 dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia con il supporto del Centro Internazionale Studi Famiglia ha permesso una vasta e capillare conoscenza della prassi in atto, nella varietà e ricchezza, ma anche evidenziando problemi e difficoltà.
Questo ha sollecitato l’ufficio competente a proporre questo documento, in cui viene evidenziato come l’itinerario di preparazione al matrimonio sarà tanto più valido se assume il carattere di un autentico percorso di fede. Infatti, mentre «sostiene i fidanzati in una rinnovata adesione al Signore, offre loro l’occasione per ripartire nella fede, raccogliendo domande e richieste profonde che essi pongono alla Chiesa».
Dopo aver chiarito che la Chiesa è «madre accogliente», i vari capitoli affrontano il tema dell’affettività e dell’innamoramento (II), il percorso verso il matrimonio (III), verso la celebrazione delle nozze (IV) e quindi le giovani coppie in cammino.
Pur chiaro nei principi, il testo è sempre positivo e propositivo.
Destinatari
• Più direttamente ai parroci e a tutti coloro che collaborano nei corsi di preparazione al matrimonio.
• Ma anche a tutta la comunità cristiana che è chiamata a collaborare in diverse forme nell’accompagnamento verso il sacramento del matrimonio: «Questo documento si rivolge ai presbiteri e agli sposi, alle persone consacrate, ai laici impegnati nell’azione pastorale e a tutti coloro che, nella comunità cristiana, hanno a cuore che si compia un buon cammino verso le nozze».
Il CD raccoglie quattordici canti tra i più belli e conosciuti della tradizione natalizia internazionale, eseguiti da cori di bambini.
Insieme ai classici europei come Tu scendi dalle stelle, Astro del ciel e Venite fedeli, ai gioiosi Christmas carols del repertorio anglosassone, come Joy to the world e Deck the halls, ci sono anche dei classici americani, come Jingle bells e l’allegro swing di Jingle bell rock, oltre ad alcuni bei brani meno facili da trovare nella discografia, come la spagnola Nanita nana e l’ungherese Danza dei pastori.
Una proposta piacevole da ascoltare e soprattutto una bella strenna: un giro del mondo attraverso la sue canzoni di Natale, un regalo sicuramente gradito per tutti coloro che nella musica amano ritrovare l’atmosfera dell’attesa e la gioia della festa.
È inoltre un efficace riferimento per la realizzazione di concerti natalizi.
Contenuti del Cd
• Quattordici canzoni
Titoli Canti
Abete di Natale - Hosanna in excelsis - Tu scendi dalle stelle - Joy to the world - Brillò nel ciel - Gli angeli nelle campagne - Deck the halls - Jingle bell rock - Astro del ciel - Nanita nana - Venite fedeli - I saw three ships - La danza dei pastori - Jingle bells
Lettera di mons. Giancarlo Perego
Il testo - pensato per gli immigrati dalle Filippine - propone le preghiere tradizionali della Chiesa cattolica, alcuni brani del Vangelo per pregare la vita di Gesù e preghiere per alcune circostanze speciali (suggerite da maestri spirituali come Martini, Francesco d’Assisi, Benedetto XVI ecc.).
Il libretto è strutturato con il testo italiano a sinistra e il testo in tagalog a destra.
Lo introduce la lettera di mons. Giancarlo Perego, Direttore Generale della Fondazione Migrantes, che illustra bene come la preghiera tiene uniti gli immigrati ai loro Paesi e ai loro cari lontani e al tempo stesso crea comunione ed elimina la distanza e la differenza culturale con le persone con cui vivono in questo momento.
Autrice
Cristina Uguccioni, è nata e vive a Milano. Laureata in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è giornalista professionista. Collabora con varie testate, tra le quali Jesus e Il Foglio. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato La Parola che amo (2005), Lasciarsi amare da Dio (2006) e Lasciarsi guardare da Dio (2008).
I testi poetici di questo libro scandiscono alcune tappe di avvicinamento all’evento del Dio con noi in Gesù.
Anzitutto, l’Attesa. Che affina il desiderio dell’incontro, e diventa struggente invocazione perché Colui che viene affretti la sua presenza, a placare la sete del nostro cuore, a salvarci dalle nostre tristezze. Poi, la Madre, Maria, la Donna bellissima, che genera il Figlio dell’Altissimo e lo rende prossimo a noi, preparando l’incontro. Ed ecco, tra le sue braccia possiamo contemplarlo, il Verbo eterno fatto uomo. Ha un volto, un cuore. Il cuore e il volto di Dio reso visibile. Un mistero immenso per i nostri occhi. Un piccolo Figlio adorabile. E questo Bambino ci fa esultare di gioia, perché è l’ineffabile Parola d’amore del Padre del cielo per ogni suo figlio della terra. E questo misterioso Bambino è la splendida Luce di vita nuova, che ci fa rinascere alle dimensioni di Dio.
Incontrare Dio in Gesù, nel Natale, è il dono e lo stupore di sentirci amati da sempre e per sempre.
Punti Forti
Autrice nota per i suoi numerosi testi di canti per la liturgia e la preghiera.
Un percorso di testi poetici, introdotti da intense immagini di Giotto e del Beato Angelico, per un incontro con Colui che viene sempre, e a Natale ricolma i cuori di luminosa speranza.
Pregevole regalo per Natale.
Autrice
Anna Maria Galliano, suora Paolina, è nata a Niella Belbo (Cuneo) e vive a Roma nella sede centrale delle Figlie di San Paolo. Ha studiato Teologia sacramentaria al Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo (Roma); ha fatto corsi di catechesi presso l’Università Pontificia Salesiana (Roma) e corsi di Teologia e Sociologia della comunicazione alla Università Cattolica di Lione (Francia). È stata direttrice della rivista catechistica “Via Verità e Vita” e di Paoline Editoriale Audiovisivi. È autrice di testi poetici, di numerosi testi di canti per la preghiera e la liturgia, di inni per eventi ecclesiali. È tra gli autori presenti nel Repertorio nazionale “Canti per la Liturgia”. Suo è anche il testo “Nobile Icona”, inno ufficiale dell’ostensione della Sacra Sindone,Torino 2010.
Giudici, originariamente indipendente dal libro di Giosuè, un’esperienza «storica» conclusa senza necessità di un «prolungamento» in 1Sam 1-8, fu poi inserito nel blocco dei «profeti anteriori», dopo Giosuè, così da formare anche la «grande storia», dalla creazione del mondo all’esilio babilonese (Genesi-2Re). Questo libro biblico è una rivisitazione di alcune tradizioni tribali soprattutto quelle del Nord rielaborate alla luce di un monoteismo yahwista esclusivo e universale, che conserva anche la memoria di tratti più antichi e problematici. Per l’Israele di Dio, Giudici disegnava lo spirito da vivere al ritorno nella terra dei padri (sradicamento dei culti idolatrici; pulizia etnica delle popolazioni pagane; divieto dei matrimoni di mista etnia e di mista religione).
La violenza senza compromessi comandata da Dio stesso, quella decisa dagli uomini e quella condannata dal Signore e dal redattore, non impressionò le tradizioni ermeneutiche nel giudaismo. La versione dei LXX, in parte, vi lesse la decisione divina di abbandonare Israele al suo destino. Il Targum ne sottolineò l’interpretazione escatologica e Giuseppe Flavio ne volle esaltare le virtù amate nel mondo romano. Altri ne trassero elementi per una riscossa d’Israele in epoca romana. Il NT volle illuminare il senso letterale della violenza facendovi irrompere la luce di Giovanni «il battezzatore», di Gesù e di Maria. Le antiche versioni cristiane di Giudici, come i commentatori di lingua greca, latina e siriaca si misurarono con il senso letterale, nel limite del possibile, tenendo conto in ultima istanza dei valori indicati nel NT.
Punti Forti
• La traduzione spesso letterale del testo ebraico ha permesso un proficuo confronto con le antiche versioni.
• L’interpretazione si misura con il senso letterale del testo ebraico e con le antiche interpretazioni giudaiche, il NT e le interpretazioni cristiane antiche.
• La violenza, che campeggia nel libro biblico Giudici, è guardata con realismo senza giustificazioni di sorta.
Autore
Giovanni Rizzi è sacerdote religioso dell’Ordine dei Chierici Regolari di San Paolo, noti come Barnabiti. Ha conseguito i titoli accademici in S. Scrittura a Gerusalemme (1980) e attualmente insegna come professore stabile di Antico Testamento nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana. Fra le varie pubblicazioni, si possono segnalare: Le Scritture ai tempi di Gesù. Introduzione alla LXX e alle antiche versioni aramaiche (in collaborazione con S.P. Carbone 1992); Le antiche versioni della Bibbia. Traduzioni, tradizioni e interpretazioni (2009). Esse hanno attinenza con l’attuale volume su Giudici pubblicato con Paoline: Giudici. Nuova versione, introduzione e commento (2012).
Ildegarda di Bingen è vissuta in Germania nel XII secolo. È chiamata la Sibilla del Reno e la profetessa teutonica già da quando era in vita per le sue doti particolari: profetessa, teologa, letterata, musicista, botanica, erborista... L’elenco delle opere scritte da Ildegarda è lungo e variegato: scrisse diversi trattati di filosofia, teologia, morale, agiografia, scienza, medicina, cosmologia; compose liriche, e musica che oggi si va riscoprendo e intrattenne un fitto scambio epistolare con numerosi alte personalità di tutta Europa. Attingeva le sue straordinarie conoscenze a una ricchissima cultura infusa. Scrisse sempre in latino, e non lo aveva mai studiato.
Il ruolo di Ildegarda, che fondò monasteri e fu missionaria predicatrice, con i suoi consigli e con i suoi severi e rigorosi ammonimenti, indicò la via, anche agli uomini di Chiesa, sciogliendo anche i dubbi di chi vacillava. Interpellava le alte personalità della stessa Chiesa e dell’Impero ricordando i loro compiti, le loro responsabilità davanti a Dio, prima ancora che davanti agli uomini. Veniva interpellata anche per tenere prediche contro le eresie del tempo. Si conservano dei documenti, per es. il Vescovo di Chartres, 1120-1180 parla di Ildegarda in una lettera del 1167 e fa allusione alla grande fiducia che ha nei suoi confronti papa Eugenio III (1153).
Nel 1979, in occasione dell’VIII centenario della morte di questa santa tedesca, i vescovi della Germania indirizzarono a Giovanni Paolo II e alla Curia romana che le venisse conferito il titolo di Dottore della Chiesa. Oggi divenuto realtà grazie all’interesse di Benedetto XVI.
Autrice
Cristina Siccardi, nata a Torino nel 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere con indirizzo storico, è specializzata in biografie. Ha scritto per La Stampa, La Gazzetta del Piemonte, il nostro tempo, Avvenire, L’Osservatore Romano e collabora con diverse riviste culturali e religiose, fra cui il Timone. È membro delle Accademie Paestum, Costantiniana, Ferdinandea, Archeologica italiana. Fra le sue numerose opere, circa quaranta: Giulia dei poveri e dei re. La straordinaria vita della marchesa di Barolo (1998); Madre Teresa. Tutto iniziò nella mia terra (2010); Nello specchio del Cardinale John Henry Newman (2010). Con Paoline ha pubblicato: Elena. La regina mai dimenticata (20022); Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell’esilio (2002); Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald (2007); Paolo VI. Il papa della luce (2008). Dal suo studio dedicato alla principessa Mafalda è stata tratta la fiction per Canale 5 Mafalda di Savoia. Il coraggio di una principessa, prodotta da Angelo Rizzoli e diretta dal regista Maurizio Zaccaro.
Riccardo di San Vittore, discepolo di Ugo di San Vittore, si presenta come l’autore che incarna con particolare chiarezza e ricchezza di pensiero l’originalità di quella riflessione che si sviluppò nel corso del XII secolo all’interno dell’abbazia vittorina. Essa si configura come una vivace visione teologica, secondo la quale lo studio e la speculazione costituiscono una parte essenziale del cammino di conoscenza e di amore che l’uomo intraprende per ritornare a Dio.
Il Beniamino minore, opera molto nota e diffusa nei secoli, si sviluppa intorno all’esegesi dei capitoli 29-35 del libro della Genesi, riguardanti la vicenda di Lia e Rachele e la nascita dei dodici figli di Giacobbe. Attraverso l’interpretazione spirituale della Scrittura, l’autore si propone di elaborare una rappresentazione della vita interiore in grado di aiutare tutti, ma soprattutto chi muove i primi passi, a orientare il proprio cammino verso Dio, indicandone condizioni, possibilità e difficoltà. L’esegesi proposta da Riccardo tratteggia così un percorso in cui l’affettività e la razionalità, non alternative ma cooperanti nell’animo umano, fondano una vita virtuosa che prepari l’anima alla contemplazione di Dio.
L’introduzione, strutturata secondo i criteri della collana, presenta l’opera all’interno della produzione dell’autore e del particolare percorso teologico e speculativo sviluppatosi a San Vittore nel XII secolo, e ne ripercorre i tratti ascetici, articolando il cammino dell’uomo che va dalla dissomiglianza alla somiglianza con Dio, procedendo dall’amore e dalla conoscenza verso la contemplazione.
Punti Forti
• Offre una lettura attenta e approfondita di quello che fu un periodo di straordinaria ricchezza spirituale nel periodo medievale.
• L’opera, molto nota e letta nei corso dei secoli, viene restituita anche al lettore odierno ricca di freschezza spirituale.
• L’esegesi si presenta anche al lettore odierno come stimolante prospettiva di accostamento alla Sacra Scrittura, specialmente a una riflessione spirituale sull’Antico Testamento.
Autore
Riccardo di san Vittore (ca. 1110-1173). Di origini inglesi, entrò a far parte dell’abbazia di San Vittore (la prima data sicura della sua presenza è il 1159). Erede e continuatore della speculazione mistica di Ugo di San Vittore, si distinse come magister più conosciuto della scuola teologica vittorina. La sua vasta produzione abbraccia opere che spaziano dall’esegesi alla riflessione ascetica e mistica, fino a scritti teologici veri e propri, tra i quali un importante trattato sullaTrinità.
Il Curatore
Mary Melone è religiosa nella Congregazione delle Suore Francescane Angeline. Oltre alla laurea in psicologia, ha conseguito il dottorato di teologia dogmatica all’Antonianum, con una tesi su Lo Spirito Santo nel “De Trinitate” di Riccardo di San Vittore, pubblicata nel 2001. Docente di teologia trinitaria e pneumatologia, preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (2002-2008) e membro del comitato scientifico della Società Italiana per la Ricerca Teologica (2004-2010), ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui, per la nostra collana, una raccolta di sermoni di Antonio da Padova, intitolata Camminare nella luce. Sermoni scelti per l’anno liturgico (2009).