
Zefiro è un pangolino che vive nella foresta, con nonna Flora e tanti amici. È il più piccolo del villaggio e, per sembrare grande e coraggioso, inventa strani travestimenti da supereroe. Un brutto giorno, un gruppo di uomini attacca il loro villaggio. Tutti i pangolini vengono presi, chiusi nelle gabbie e portati in città. Tutti, ma non Zefiro. Sarà lui a partire per la città, sfidando i pericoli e imparando che non servono travestimenti per essere coraggiosi. Bisogna solo scoprire la forza che si ha nel cuore. Solidarietà, coraggio, amore familiare, amicizia, autostima: sono i valori messi in campo. Inoltre la storia permette di affrontare con i bambini il rispetto degli animali e dei loro habitat naturali. Pretendere di portare in casa qualsiasi tipo di animale del mondo, non è mai la cosa più giusta. Età di lettura: da 5 anni.
Quali sono le parole che più di altre aprono imponenti sipari nel mondo della comunicazione? Le Autrici del volumetto ne hanno focalizzate dieci, scegliendole tra le più conosciute, le più problematiche, le più ambivalenti. Le hanno rese un ponte per entrare in modo consapevole e critico nel mondo della comunicazione digitale, per capirne i meccanismi, per scegliere chi essere e come essere in rete, per imparare a costruire "uno stare in rete" sensato, positivo e cristiano.
Le dieci parole scelte sono: social, loggare, spam, share, taggare, cookie, fake, selfie, like, virale. Per ognuna di queste parole le Autrici affrontano quattro prospettive: 1. parola alla parola (definizione del significato proprio del termine); 2. parola della rete (il suo senso nell'uso quotidiano in rete); 3. la parola e la vita (le sfide su cui giocarsi); 4. una Parola di vita (possibili input tratti dalla parola di Dio).
Il 2030, secondo gli scienziati, sarà l'anno in cui non sarà più possibile tornare indietro e salvare il respiro della Terra. I cambiamenti climatici sul nostro pianeta diventeranno irreversibili innescando conseguenze disastrose per le nostre vite e soprattutto per quelle dei nostri figli. Cambieranno gli scenari economici e la vita così come la viviamo oggi.
È una denuncia della situazione della Terra oggi per provocare il cambiamento. L'obiettivo è quello di rendere visibile l'invisibile attraverso elementi che permettano a ciascun lettore di cogliere quei piccoli ma sostanziali cambiamenti che sono sotto i nostri occhi, nelle nostre vite di tutti giorni e che, proprio perché ci accompagnano quotidianamente, facciamo fatica a vedere. Una via di mezzo tra il saggio e il racconto: episodi, eventi e... saggi.
Il testo invita a leggere e pregare la Parola di Dio, affinché illumini il cammino di ogni persona. Il suo taglio narrativo stimola nel lettore il desiderio di accedere personalmente al testo biblico: nasce così il dialogo con il Signore. Infatti, lo Spirito che ha ispirato le Sacre Scritture è lo stesso che abita nel battezzato. Il continuo «esodo» al quale è chiamato ogni cristiano quando prende in mano le Scritture, viene percorso in questo libro attraverso la vicenda di personaggi del libro dell'Esodo: Mosè, Aronne, Giosuè, Maria, il popolo, il Faraone e... Dio stesso. Anche Lui, che non ha ricusato di farsi personaggio fra gli altri, per mostrarsi come «vicinanza» e «presenza salvifica» nella storia.
In Mauritania da secoli convivono berberi e neri. I primi sono la minoranza dei quattro milioni di abitanti del Paese, i secondi sono oltre due terzi della popolazione. Nonostante la schiavitù sia stata abolita nel 1981, attualmente circa trecentomila neri sono schiavi dei berberi. Si tratta soprattutto di donne e bambini: costretti a un lavoro massacrante, non pagato, sono oggetto di violenze e soprusi, non possono studiare né decidere di andarsene. Le autorità politiche e religiose locali tendono a schierarsi dalla parte dei berberi. Nel 2008 Biram Dah Abeid, nero nato libero, ha fondato l'«Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista» (Ira), movimento nonviolento contro lo schiavismo in Mauritania. Imprigionato più volte, nel 2014 si è candidato alle elezioni presidenziali ed è deciso a ripresentarsi nel 2019. Inserito dal Time tra le cento persone più influenti del 2017, nella primavera dello stesso anno è stato intervistato dall'autrice, che nel libro racconta anche la sua storia.
Attraverso alcuni testi sul senso dell'amore e del matrimonio, l'album invita a scoprire il valore della vita da accogliere sempre; a valorizzare ogni giorno, evidenziando il positivo che offre; a scoprire nelle piccole cose la felicità e alimentare la speranza. Un piccolo viaggio alla ricerca delle cose che contano in contrapposizione alle apparenze, al successo, all'egoismo, al ritmo incalzante che travolge e lascia dentro un vuoto; un viaggio nella consapevolezza che ogni esperienza vale la pena viverla, perché la vita è un dono e condividerla è ancora più bello. I testi tratti dalla Bibbia, dal rito del matrimonio, dalla tradizione poetica in genere e dal magistero di papa Francesco sono arricchiti da eleganti illustrazioni.
Il testo dà corpo a 100 domande: quelle che di solito ruotano in testa a tutti quando si parla di Dio. La creazione, il male, la fede, Gesù, la vita, la malattia, la Chiesa, Maria, il peccato, la preghiera: sono sezioni attorno alle quali l’Autrice ha radunato le 100 domande, proponendo risposte brevi e precise, con un linguaggio fresco e brillante.
Questo rende il libro uno strumento efficace per accompagnare soprattutto i più giovani a scoprire gli aspetti fondamentali della fede cristiana, soprattutto quando sono s dati dalla concretezza del vivere quotidiano.
Ogni risposta, è arricchita da rimandi biblici o frasi famose o testi del Catechismo della Chiesa Cattolica o poesie o quanto, di volta in volta, Roberta Vinerba ha considerato opportuno proporre per allargare gli orizzonti del lettore. Spicca in modo deciso la concretezza esistenziale delle risposte che, pur fondandosi sulla dottrina della Chiesa, aiutano una concreta e vitale maturazione della fede.
È la storia di Marco Mantovani, che sembra rispondere alla proposta di papa Francesco ai giovani di oggi: «Siate tessitori di relazioni improntate alla fiducia, alla condivisione, all'apertura». L'intera sua vita è stata un viaggio alla ricerca del senso profondo delle cose, un'ostinata ricerca di Dio, dell'Amico che lui sentiva così presente nella sua quotidianità, con il quale dialogava continuamente e al quale scriveva pagine e pagine di confidenze. Chi incontrò e conobbe Marco rimase toccato dalla sua limpidezza, perché sapeva far vibrare corde dell'anima che spesso non si sanno suonare. Marco era uno scout che fece onore al suo Movimento e fu affascinato da Francesco d'Assisi, riconoscendosi in quella spiritualità semplice ma radicale. Si presentava agli altri con il suo rassicurante «eccomi!» e seppe affrontare con coraggio la sua malattia che lo condusse alla morte, all'età di 24 anni. Il testo è letteralmente «disseminato» delle parole di Marco, dai suoi diari e dalle sue lettere: il che lo rende ancora più immediato.
Il testo dell'Esortazione Apostolica che avremo tra le mani non è un trattato sulla santità, ma una sorta di preziosa lettera scritta da papa Francesco a tutti coloro che vogliano seriamente e concretamente rimettersi in cammino sulla via della santità. Stupisce il modo con il quale il Papa si rivolge ai suoi interlocutori. Lo fa usando includendosi, non semplicemente indicando una via; lo fa precedendo e accompagnando lungo un percorso che egli per primo, in comunione con tutti, sente di dover compiere. Lo si percepisce leggendo: quel «noi» da lui usato non è semplicemente esortativo; è un «noi» pregno di senso, un «noi» proprio di chi si sente pienamente coinvolto in un percorso da vivere, in una chiamata a cui dare voce, in risposte da incarnare in contesti contemporanei. La santità non è un puro e freddo ideale; non allontana da mondo, ma insegna a vivere e rispondere nel mondo. È una concreta proposta di vita a cui ognuno è chiamato a rispondere. E Papa Francesco, in modo straordinariamente familiare, rende ognuno di noi lettori e credenti, consapevoli: lo fa raggiungendoci in modo diretto. Per lui ognuno di noi è un «tu-figlio e amico» a cui «lui-padre» si rivolge.
Questo saggio divulgativo si propone di offrire al lettore gli strumenti essenziali-per orientarsi tra i sempre più frequenti riferimenti alla sharı‘a, la legge sacra dell’islam, presenti quasi quotidianamente nelle cronache e nell’attualità, quando si parla di integrazione degli immigrati, di politica internazionale, di terrorismo o di finanza. Il testo fornisce la definizione dei termini tecnici fondamentali utilizzati dagli esperti del fiqh, la scienza giuridica dell’islam, e ricostruisce i rapporti della shar-ı‘a con la legge dello Stato e gli usi locali. Considera inoltre alcune delle questioni intorno a cui ruota il dibattito contemporaneo: i rapporti tra donna e uomo,
la sanzione penale, i diritti e le libertà fondamentali. Infine individua le diverse dimensioni del discorso sulla normatività islamica: locale, statale, internazionale e globale.
ROBERTA ALUFFI tiene corsi di diritto islamico e diritto dei Paesi arabi all’Università di Torino e alla Facoltà Teologica di Lugano. Le sue ricerche si focalizzano sul diritto di famiglia, l’integrazione dei musulmani in Italia e i problemi di traduzione giuridica. È autrice di Il diritto islamico, in S. Ferrari (a cura di), Introduzione al diritto comparato delle religioni (Il Mulino, 2008).

