
Nel 1950, nella bolla di proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria, Pio XII citò espressamente Amedeo di Losanna: il ragionamento di questo autore del XII secolo in merito all'Assunzione della Vergine è così chiaro e rigoroso che, a distanza di otto secoli, poteva essere preso come testimonianza precisa a favore dell'opportunità del dogma. Le Omelie mariane qui raccolte e pubblicate per la prima volta in traduzione italiana rappresentano l'opera più ampia e significativa di questo autore cistercense, allievo e continuatore diretto di san Bernardo. I primi cisterciensi hanno contemplato a lungo il mistero dell'Assunzione della Vergine e vi hanno visto il prototipo di ogni anima contemplativa.
Il tema dell'immagine e, in particolare, dell'immagine sacra è fondamentale nella storia del cristianesimo antico. L'atteggiamento dei primi cristiani nei confronti delle immagini e della realizzazione delle immagini sacre è ambivalente: da un lato, guardano con sospetto alla possibilità della produzione e soprattutto del culto delle immagini sacre; dall'altro lato, ammettono che la rappresentazione del divino e la devozione nei riguardi delle immagini sacre siano legittimate dall'incarnazione di Dio in Gesù Cristo. Il secondo concilio di Nicea, del 787, che il presente volume esplora attraverso una prospettiva multidisciplinare, ossia storica, teologica, filosofica e iconografica, segna una svolta epocale nella storia della Chiesa antica, in quanto stabilisce la liceità della realizzazione e del culto delle immagini sacre, che condiziona in modo irreversibile il rapporto fra teologia ed arte nella successiva storia dell'identità cristiana, sia in Occidente sia in Oriente.
Joseph Ratzinger ha lasciato in eredità al pensiero di oggi e di domani un contributo originale sulla natura della Chiesa. Studiosi di diverse generazioni si sono voluti confrontare con il pensiero del teologo e pontefice bavarese in un vero e proprio "laboratorio del pensare insieme", per approfondire alcuni snodi teoretici, quali la natura della Chiesa e il suo rapporto con il mondo; la relazione dinamica tra Chiesa, Scrittura e dogma; la fondatezza della fede e della coscienza morale; l'evento liturgico; il concetto di communio e la dimensione carismatica della Chiesa. Argomenti che hanno la capacità di offrire dei chiari criteri interpretativi per comprendere anche la situazione attuale della Chiesa.
Cosa significa reformatio e riforma oggi? Senza dubbio, nell'odierno scenario ecclesiale, essa è intesa come un continuo ritorno alle origini, alla Ecclesiae primitivae forma, oppure come l'assumere una forma sempre "nuova" rispetto a una considerata ormai passata. In entrambe le accezioni, l'idea di fondo è quella di riportare alla forma autentica tutto ciò che con il tempo ha perso la sua incidenza e la sua "purezza" primordiale. La riforma investe l'universitas fidelium e riguarda la natura e la missione dell'intera comunità cristiana, nella sua capacità di "abitare" la storia, senza lasciarsi trasformare da essa. Gli autori di questo volume, ciascuno nel proprio ambito di ricerca, hanno offerto con scientificità e competenza accademica un proprio contributo, condividendo l'idea che la riforma non sia un semplice adeguamento alla storia, né tantomeno un mero sforzo di "mettersi al passo con i tempi". Pertanto l'azione riformatrice si riferisce a quel dinamismo che appartiene alla natura della Chiesa e trova nella presenza del Risorto la sua ontologica condizione di possibilità.
La memoria ha un ruolo fondamentale nella costruzione dell'identità, tanto personale quanto collettiva. Attraverso il ricordo un gruppo umano acquisisce coscienza della sua persistenza nel tempo e condividendo questa percezione di sé rinsalda la coesione interna. Anche i cristiani dei primi secoli si sono trovati in questa situazione: il ricordo e la continua riproposizione degli eventi connessi a Gesù di Nazaret, riconosciuto come Signore e Cristo, fu un elemento fondamentale e imprescindibile per forgiare la loro identità, sia quella personale che quella comunitaria. Alla luce di queste dinamiche i testi raccolti in questo volume, opera di 50 autori diversi, hanno evidenziato i dispositivi messi in atto nell'età patristica per conservare la memoria: dalla tradizione orale alle opere scritte, soggette a riscritture e interpretazioni attualizzanti, dalla liturgia ai monumenti materiali.
La relazione e i legami sono la vita di ogni persona umana. Tuttavia, sperimentiamo sempre più, a livello globale e intersoggettivo, come essi siano fragili e costantemente da coltivare e custodire. Il libro nasce dalla contemplazione del desiderio eterno di Dio che tutti gli uomini e le donne vivano in fraternità e armonia, in dialogo e nella pace; tutti noi siamo stati pensati, desiderati e creati come la grande famiglia dei figli di Dio - nel Figlio Gesù - e siamo chiamati all'eschaton finale della ricapitolazione di tutta la creazione in Cristo. Queste pagine guardano alla vita e alla fede di Francesco d'Assisi, per coglierne la sua vocazione alla fraternità e la sua testimonianza di riconciliazione universale. Le relazioni - redente - vengono fortemente proposte all'antropologia attuale, quale fonte di realizzazione per ogni uomo e donna del nostro tempo; nel triangolo tra Dio, l'Io e il Tu, e nella generatività di legami contagiosi di bene.
Madre Anna Maria Cànopi (1931-2019) ha lasciato una ricca miniera di scritti ancora inediti. Questo volume raccoglie le riflessioni dell'autrice su due personaggi biblici sempre attuali: Elia ed Eliseo, che sono alle origini della spiritualità carmelitana, ma che portano un messaggio tuttora di grande rilievo per tutte le diverse famiglie religiose. In questi tempi, avari di padri e maestri di vita spirituale, è un grande conforto lasciarsi guidare a ripercorrere la storia del profeta e padre per eccellenza, Elia, e del suo amabile discepolo, Eliseo. Un aiuto e un invito a stare sulla Parola di Dio per crescere nella sequela dell'unico grande Maestro, Gesù Cristo, attraverso la conoscenza di due suggestive figure di padri che egli stesso ha amato e stimato.
Il volume ricostruisce la genesi dell'"uomo planetario" (secondo la denominazione usata dal padre scolopio Ernesto Balducci, 1922-1992) mettendo a fuoco la sua riflessione antropologica, sociologica, politica e religiosa negli anni '70. L'uomo planetario nasce dal confronto tra la fede e la modernità: un confronto che emergeva come necessità di fede ed era infatti quest'ultima che lo spingeva a comprendere sempre più liberamente e autenticamente l'uomo, la società e la storia: la fede in un Dio che si è fatto uomo perché l'uomo si facesse sempre più uomo. Queste pagine sono una cronaca dell'itinerario di una coscienza cristiana che è passata dalla giustificazione della guerra giusta alla testimonianza dell'inevitabilità della pace, per l'amore nel Cristo e nella ragione, pena la fine dell'umanità. Presentazione del card. Giuseppe Betori.
Il volume è il frutto di due convegni annuali dei docenti della Facoltà teologica dell'Italia centrale. Quello del 2020, dedicato a «Fede e attività politica», e quello del 2021, che sviluppa invece l'argomento «Bibbia e politica». Il filo che unisce i due convegni è l'enciclica di papa Francesco, Fratelli tutti, enciclica "politica" pubblicata proprio il giorno successivo al primo convegno. Il percorso complessivo non intende certo fornire un quadro sistematico ed esaustivo della complessa questione del rapporto fra fede e politica, ma offre una serie di saggi scientifici che, ripercorrendo momenti significativi delle pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento e toccando aspetti rilevanti dell'ecclesiologia, della sacramentaria e della teologia morale, possono stimolare la riflessione personale e favorire il confronto comunitario.