
Sul tracciato delle parole di papa Francesco, percorrendo i sentieri e i rivoli del suo Messaggio, «Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria» (Es 10,2). La vita si fa storia, si rinnova anche quest'anno - alla quinta edizione - la proposta di riflessione e di approfondimento attraverso una prospettiva multidisciplinare che coinvolge accademici e giornalisti, intellettuali e teologi, artisti internazionali e grandi testimoni di impegno civile. Un "cortile dei gentili" pronto a dare riverbero alle parole del Papa, un invito a raccontare «il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l'intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri», per individuare chiavi di lettura del Messaggio, per attivare raccordi con la vita quotidiana e la prassi pastorale.
La dicotomia religione/popolo è tipica delle religioni del Libro, dove si forma storicamente un ceto di specialisti (sacerdoti, teologi) che detengono i poteri e i saperi e guidano la massa dei "fedeli". Ma la vita religiosa non è monodirezionale: il "popolo" recepisce i messaggi e li trasforma entro la complessità del vissuto quotidiano, in parte con obbedienza legata alla tradizione, in parte con forme devozionali ed etiche relativamente autonome, in parte rivendicando, per lo più implicitamente, una propria capacità d'iniziativa. In questo libro si seguono, in ambito cristiano, alcuni itinerari di tale complessa fenomenologia a doppio senso, che è costellata di incontri, scontri e forme di reciproco adattamento, ma è anche sottoposta agli inesorabili processi di erosione/metamorfosi cui l'incalzare della modernità sta sottoponendo il proteiforme mondo delle religioni.
«Ebrea, filosofa, suora e martire: una vittima emblematica tra le migliaia accomunate da una morte massificata; [...] una vittima consapevole di ciò che rappresentava»: così viene introdotta la biografia dell'intellettuale, uccisa dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz, canonizzata nel 1998 e nominata «patrona d'Europa» da Giovanni Paolo ii. Ebrea di nascita, ma atea, allieva e assistente di Husserl, convertita attraverso la letteratura cristiana, chiese il battesimo dopo la lettura dell'autobiografia di Teresa d'Avila: divenne monaca carmelitana a Colonia e ad Echt in Olanda, dove fu catturata. In questa emblematica vicenda si trovano impulsi solo oggi considerabili nella loro azione profonda: il legame tra ebraismo e cristianesimo; l'impegnata frequentazione dei problemi del pensiero novecentesco; una visione anticipatrice della questione femminile. L'ultimo esito è un'immersione nell'esistenza, ispirata alla mistica vicinanza della scientia Crucis, che esalta il paradosso di Gesù: la salvezza mediante la sofferenza vicaria. Gerl-Falkovitz conduce il lettore attraverso le vicissitudini e le opere filosofiche e mistiche della santa; facendo emergere le tensioni tra ebraismo e cristianesimo, scienza rigorosa e intensità religiosa, dedizione al sacrificio e intelligenza spregiudicata, pensiero esigente e umiltà.
«Nel mio ministero episcopale sono più volte tornato sulla liturgia, nella convinzione che aiutare i battezzati e la comunità cristiana nel suo insieme a vivere una vita liturgica pienamente e consapevolmente partecipata vuol dire favorire l'impegno cristiano su tutti i fronti, dalla vita spirituale all'esercizio della carità, dalla missione evangelizzatrice al coinvolgimento sociale e politico»: così Bruno Forte descrive l'esperienza liturgica, rinnovata e riformata dal Concilio Vaticano ii. La liturgia introduce la comunità in una relazione unificante con il Padre: è il luogo in cui il singolo e la Chiesa sperimentano l'avvento sempre nuovo dell'amore, l'avvento di Cristo, dove sono raggiunti e trasformarti dalla presenza divina e si lasciano amare dal Padre. Il percorso si snoda attraverso i momenti della liturgia, dall'iniziazione cristiana all'eucaristia, dal sacramento del matrimonio fino alla domenica, giorno della Chiesa.
Ripubblico nel presente volume i miei articoli su dialettica, fisica, antropologia e metafisica di Aristotele, posteriori ai volumi I e II della serie "Nuovi studi aristotelici". I testi di Aristotele, anche riletti e rimeditati per decenni, in un certo senso risultano sempre nuovi: svelano sempre nuove possibilità di interpretazione. Questo è ciò che fa di Aristotele un "classico", ricco di risorse inesauribili, che ciascuno può attingere in parte. Forse è per questo che le sue opere continuano a essere lette e discusse ormai da 2400 anni, e non abbiamo ancora finito di farlo.
Fondazioni, scissioni, decadenze e riforme si intrecciano nella storia degli ordini religiosi medievali. L'autore - tra i maggiori specialisti - indaga le motivazioni e gli impulsi di tali processi dalla Tarda Antichità fino all'inizio dell'Età Moderna. Descrive da una nuova prospettiva i più importanti elementi strutturali della vita comunitaria - il diritto e l'organizzazione, il contesto sociale, l'istruzione e la spiritualità, le consuetudini della quotidianità e i fondamenti economici -, mettendo in luce quanto il mondo delle comunità religiose sia stato una forza propulsiva per lo sviluppo culturale della Cristianità occidentale.
Il concetto-chiave di chrêsis o "retto uso", fondamentale nell'etica antica e presente anche in ambito medico e giuridico, indica il modo in cui i Padri della Chiesa si posero di fronte alla cultura classica: come api, raccolsero il polline dai suoi fiori per trasformarlo in alimento. Gnilka - da filologo classico - con metodo scientifico aderisce qui al pensiero dei Padri seguendo la storia di tale concetto dalla Sofistica (V/IV a.C.) agli autori bizantini del VII/VIII d.C. Un testo programmatico per lo studio della letteratura cristiana antica e non solo, permettendo di rispondere a questioni teologiche tuttora aperte.
«La testimonianza di don Sturzo in questo libro intervista non è solo l'illustrazione di una vicenda coraggiosa e personale. Fa luce su una storia contemporanea: quella del cattolicesimo in Italia dal Risorgimento alla Repubblica. La presenza dei cattolici nel secondo dopoguerra con un grande partito maggioritario e popolare non è un fungo sorto all'improvviso nella temperie della guerra o per volontà della Santa Sede. Bensì è l'emersione politica di una storia lunga che accompagna tutta la vicenda italiana dall'Unità. I cattolici non si sono estraniati dalla vita italiana come potrebbe apparire da alcune interpretazioni del non expedit. La stessa vicenda di Sturzo illustra questa realtà: i cattolici sono stati radicati nelle realtà del paese; hanno dato vita a organizzazioni nazionali; sono stati portatori di proposte fino a esprimere due partiti, il p.p.i. e la d.c. Queste tematiche, che Sturzo affronta nelle conversazioni con De Rosa, sono state nel cuore degli studi storici di quest'ultimo.» (Dalla Prefazione di Andrea Riccardi)
Chi insegna conosce bene quei momenti in cui l'attenzione di allievi e allieve è incatenata al punto che la classe "risuona", in cui ci si riesce reciprocamente a coinvolgere e a essere coinvolti. Allo stesso modo, conosce pure quei momenti in cui si ha la sensazione di parlare nel vuoto, in cui nulla torna indietro. Che cosa fa di una lezione una buona lezione, un'esperienza di formazione riuscita? Sono solo alcune delle questioni al centro di questo libro, in cui Hartmut Rosa, sociologo "francofortese", reagendo alle sollecitazioni del pedagogista Wolfgang Endres, presenta in modo chiaro ed elegante la sua Pedagogia della risonanza. La tesi chiave è che insegnare e apprendere riescono quando la scuola diventa uno spazio di risonanza, falliscono se i rapporti di interazione restano "muti". La novità sta nella proposta di un cambio di paradigma: la risonanza più della competenza è il criterio adeguato per saggiare la qualità di un processo formativo.
Le potenzialità di intervento sulla vita umana offerte dalla società "biotecnologica" amplificano le possibilità di scelta di ciascun individuo e pongono nuove urgenze educative che richiedono l'acquisizione di una "cittadinanza bioetica". Il testo mostra come attraverso una didattica "generativa" la scuola possa diventare un luogo per educare le giovani generazioni alla riflessione sulla bioetica. Il testo delinea, con indicazioni operative, le metodologie didattiche per sperimentare questo progetto educativo.