
Tra i più importanti storici di Roma, Livio nacque a Patavium - l'odierna Padova - nel 59 a.C. e morì nel 17 d.C. La critica ha concordemente fissato al 27 a.C. l'inizio della stesura della monumentale opera che narra delle vicende della città dalle origini al principato. Proprio il 27 è l'anno del conferimento a Ottaviano vincitore della battaglia di Azio il titolo onorifico di Augusto e proprio in questi anni Virgilio è intento alla stesura dell'Eneide e Orazio a quella delle odi romane e augustee. Dei 142 libri che componevano l'opera, solo 35 sono giunti integralmente: descrizioni di battaglie e di popoli, vividi ritratti dei maggiori personaggi e ricostruzioni sapienti dei loro discorsi. Questo quarto volume raccoglie i libri dal XXVIII al XXXIV, completi di note e glossario. Continua la narrazione della seconda guerra punica con il giovane Publio Cornelio Scipione vincitore della resistenza cartaginese in Spagna, trionfatore in una delle battaglie più celebri di tutta la storia militare, quella di Zama. Il libro XXX, popolato da celebri personaggi, da Sofonisba a Masinissa, da Magone a Siface, si chiude con la descrizione del magnifico trionfo di Scipione. E poi, la battaglia tra Flaminino e Filippo nella gola dell'Aoo, lo scenario dei giochi istmici del 196, in cui viene proclamata da Flaminino la libertà della Grecia, i tumulti per l'abrogazione della legge Oppia sono fra le pagine più alte dell'opera di Livio e un documento significativo della coscienza nazionale romana.
"La scienza occulta nelle sue linee generali", pubblicata nel 1910, costituisce una summa della dottrina spirituale antroposofica e si propone come una trattazione completa di tutti quei fenomeni non sensibili, dal sonno alla morte, dall'evoluzione del cosmo a quella dell'uomo, che l'autore sceglie però di trattare con i metodi scientifici di indagine, metodi normalmente riservati alla realtà sensibile. Lo scopo è trasformare l'uomo in una creatura capace di conoscere la sfera soprasensibile quanto quella sensibile, e di rivelargli così la sua più profonda e intima essenza: quella di un essere dotato di anima spirituale che gli permette di innalzarsi al di sopra della mera realtà fenomenica.
Graham Greene ha ambientato in Africa due dei suoi romanzi più noti, "Il nocciolo della questione", del 1948, e "Un caso bruciato", del 1961: aveva raccolto il materiale durante alcuni viaggi compiuti nel continente nero a partire dal 1934, e in particolare quelli in Africa occidentale nel 1941 e nel Congo Belga devastato dalla lebbra nel gennaio 1959. In queste occasioni Greene era solito tenere dei resoconti dettagliati: quaderni su cui annotava ritratti, fatti, riflessioni su colonie e colonialismo, perdizione e salvezza. Quei diari, destinati in origine solo a un uso privato, consentono di scoprire come Greene lavorava sulla propria scrittura, come dava forma a un racconto, come trovava gli spunti per la trama e i personaggi. Ma gettano anche uno sguardo acuto sul mondo africano, sul suo fascino magico, visto con gli occhi di un autore che, proprio nella forma diaristica - più spontanea, meno elaborata, meno preoccupata di questioni formali -, sollecita il lettore a un rapporto complesso e continuamente stimolante.
Ucciso da una pallottola dell'americano Mr. Smith nel 1987, il questurino Sarti Antonio risorge dalle proprie ceneri, quasi miracolosamente, sette anni dopo. I cinque testi qui riuniti, quattro racconti e un romanzo breve, tutti editi tra 1994 e 2001 su riviste e pubblicazioni ormai irreperibili, segnano appunto il ritorno dell'amatissimo sergente al suo pubblico. L'essere scampato alla P38 di Smith l'ha reso più duro, più diffidente, più smaliziato, più autonomo. Più deciso nell'affrontare i diversi frangenti, più capace di orientarsi con maggiore sicurezza in un mondo che dispiega a ogni passo orrori senza fine. Una nuova forza che, unita al pudico e profondo senso di pietà, all'onestà testarda di voler sempre capire, rendono questo Sarti Antonio "seconda maniera" un uomo più attrezzato per viaggiare lungo i molteplici inferni del presente.
II volume intende rendere ragione della poliedrica personalità dell'autore; presenta innanzitutto e integralmente i due testi che costituiscono la summa dell'incontro di Maraini con l'Asia, ovvero "Segreto Tibet" e "Ore giapponesi" (1951 e 1957). Di qui il titolo del meridiano "Pellegrino in Asia". Non manca inoltre una scelta di testi che documentano i vari ambiti di interesse dell'autore; l'alpinismo (con il racconto dell'ascesa al Gasherbrum IV), lo studio delle ultime popolazioni pagane del mondo musulmano (i cafiri, in particolare, con una scelta dalla sua opera etnografica più famosa, "Gli ultimi pagani"), la riflessione linguistica sugli ideogrammi, ma anche sulla lingua italiana e le sue potenzialità creative (il meridiano comprende infatti l'intero corpus, più alcuni testi finora inediti, delle "fànfole", esempi di poesia metasemantica). La ricca curatela di Franco Marcoaldi - a sua volta viaggiatore, giornalista, poeta, nonché amico personale di Fosco Maraini comprende anche uno scritto di approfondimento scientifico a firma dell'antropologo Francesco Paolo Campione.
Ormai la Terra è stata demolita dai Vogons per fare posto a una nuova circonvallazione iperspaziale: era stato scritto nei primi quattro capitoli della saga iniziata con la "Guida galattica per gli autostoppisti", unica "trilogia in cinque parti" della storia della letteratura. Ma le geniali e pazzesche avventure del terrestre Arthur Dent e del suo amico alieno Ford Prefect non sono ancora finite. L'irriverente e demenziale umorismo di Douglas Adams non si ferma, ed ecco allora il quinto capitolo degli esuli delle galassie.
L'educazione alle emozioni è un nuovo modello educativo che attiva le connessioni affettive ed emozionali tra genitori e figli utilizzando alcune strategie, tecniche e modalità relazionali che consentono di rendere i bambini e i ragazzi più autonomi, forti e sicuri, prevenendo fenomeni quali il bullismo o le dipendenze. Un format educativo flessibile, versatile e pensato per essere compatibile con i ritmi stressanti e accelerati di oggi, la cui applicazione su bambini, preadolescenti e adolescenti sembra aver dato buoni risultati. Questo testo fornisce a tutti i genitori gli strumenti per mettere in atto, concretamente, questa nuova strategia educativa: regole fruibili e utili consigli che permettono di dotare i figli della migliore "valigia della sicurezza" per affrontare la vita.
La sera di lunedì 11 dicembre 2006 in un condominio di Erba, quieto entroterra di Como, si compie uno dei delitti più atroci e inspiegabili degli ultimi anni. Quattro persone, tra cui un bambino di appena due anni, vengono uccise a coltellate, i loro corpi dati alle fiamme. Nelle primissime ore investigatori e media indicano una sola pista, lo straniero extracomunitario, il marito tunisino di una delle vittime che forse ha il movente, è certamente in fuga, non ha vie di scampo. Un controllo telefonico e un po' di prudenza sarebbero bastati invece a smontare le accuse. A Novi Ligure era accaduta più o meno la stessa cosa, quando Erika, che aveva appena ucciso la madre e il fratellino, si inventò l'assalto di una banda di albanesi per depistare gli investigatori, avvelenare i media, farsi proteggere dalla paura collettiva. A inquietare, in tutti questi casi, è l'automatismo della paura. Specialmente nel Nord Italia, dove negli ultimi anni delitti familiari, violenza, cronaca nera hanno anche enfatizzato la percezione del pericolo, moltiplicato l'allarme sociale, amplificato la domanda di sicurezza. Pino Corrias ricostruisce la geografia di quella insofferenza, di quella paura.
La storia delle quattro sorelle March negli Stati Uniti della Guerra di Secessione: le loro esperienze difficili, i piccoli conflitti, ma anche le grandi amicizie e l'ambiente pieno di calore che le circonda. "Piccole donne" è il più famoso di quei romanzi che un tempo venivano detti "per signorine". E lo è dichiaratamente. Ma, inserendosi nel canale di una tradizione che ha segnato i gusti letterari di un'epoca, Louisa May Alcott riesce a creare una storia eterna e sempre attuale, che ancora oggi viene letta dai giovanissimi di tutto il mondo. Età di lettura: da 9 anni.
Da qualche tempo, fisici, astronomi e cosmologi hanno iniziato a rendersi conto di quanto molti dei parametri fondamentali dell'universo - dalla velocità della luce, alle caratteristiche dell'atomo di carbonio - siano calibrate in modo apparentemente miracoloso per permettere l'esistenza della vita: spostamenti anche minimi nei valori di queste costanti porterebbero ad universi altrettanto fisicamente realistici del nostro, ma senza alcuna speranza di ospitare qualcosa di simile a uomini, piante e animali. Nel suo nuovo libro, il fisico Paul Davies esamina la possibilità che esistano infiniti universi paralleli al nostro, ipotesi presto scartata: secondo Davies, non esistono universi alternativi, ma solo questo, in cui le osservazioni che l'uomo compie oggi potrebbero contribuire a modellare la natura della realtà nel passato remoto. La vita e la coscienza umana non sarebbero casuali sottoprodotti dell'evoluzione cosmica, bensì i suoi attori decisivi.