
Vent'anni fa circa, Papa Francesco, Vescovo di Buenos Aires, scrisse una preghiera che diventò molto popolare (al pari del suo autore) in Argentina. Si tratta di una preghiera molto semplice che rispecchia, di fatto, il carattere e lo "stile" del Santo Padre. In particolare, la preghiera ebbe (ed ha tuttora) enorme successo in quanto, da allora in poi, costituisce uno tra i primi elementi di dottrina impartiti ai fanciulli avviati alla catechesi. Insomma, un'orazione semplice e significativa costituita da cinque elementi, da ripetere - per questa ragione - "sulla punta delle dita".
Nelle società contemporanee emergono insieme sia la fatica sia l'esigenza di riconoscersi entro efficaci rappresentazioni pubbliche e di trovare una sintesi nella rappresentanza democratica. Movimenti sociali di diversa natura e ispirazione, inclusa quella religiosa, assumono un ruolo nuovo, spesso decisivo. Gli studi raccolti in questo volume affrontano questa complessa relazione tra politica, società e religione, mettendo al centro le forme concrete in cui tale complessità cerca espressione per contribuire al dibattito sul possibile futuro della rappresentanza politica in società sempre più plurali.
Parola e silenzio, lungi dal contraddirsi, si sostengono e si arricchiscono a vicenda. Sono riflessioni preziose, soprattutto per una società come la nostra che rischia di perdersi nella molteplicità dei mezzi e degli strumenti di comunicazione. L'autore poi esprime la ricchezza della Parola che Dio rivolge all'uomo in Gesù Cristo e quindi della parola con cui l'uomo risponde a Dio nella fede: qui si colloca l'esperienza morale.
La ricerca studia l'età giovanile fra i 14 e i 19 anni, offrendo una preziosa ricostruzione diacronica dell'evoluzione della religiosità negli ultimi 25 anni. Il lavoro presenta i risultati sintetici e i dati molto analitici per anno, età, sesso e provenienza. Condotto con rigore scientifico, il testo accompagna però puntualmente l'attento lettore non specialista di sociologia e statistica.
Rivista semestrale della Facoltà di Diritto Canonico San Pio X. In questo numero la parte monografica sarà dedicata al tema della nuova evangelizzazione e della vita consacrata con contributi di Velasio De Paolis, Simona Paolini e Sebastiano Paciolla. Con contributi di Giada Ragone, Luigi Sabbarese e di B.E. Ferme.
La monografia ha ad oggetto l'evoluzione storica della normativa canonica circa la stampa, a partire dal XV secolo fino ai giorni nostri. Attraverso sei capitoli, viene illustrato il passaggio dall'articolato sistema censorio ecclesiastico, che aveva trovato peculiare espressione nell'Index librorum prohibitorum, alla disciplina vigente circa la pubblicazione degli scritti dei fedeli contenuta nel Codice di diritto canonico e nella legislazione speciale sulle competenze al riguardo attribuite alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Il testo, tratto dalla lezione inaugurale di Joseph Ratzinger, continua il discorso di Ratisbona sul rapporto fede e ragione. La concezione biblica di Dio oltrepassa quella dei filosofi, perché è un Dio personale, che ciascuno può invocare, che parla agli uomini e che è diventato uomo. Un Dio che è amore, questa verità è una sfida tanto per la ragione che per le religioni. In tale prospettiva, l'incontro del Vangelo con la filosofia non ha solo un positivo significato dal punto di vista storico, ma può offrire spunti promettenti anche per attuali questioni teologiche, per il dialogo ecumenico e per quello interreligioso.
Il testo intende anzitutto ampliare l'orizzonte della filosofia del diritto con la luce della fede, ricorrendo alle fonti sia della Sacra Scrittura che del magistero della Chiesa, in un fruttuoso dialogo tra ragione e fede. Fa poi oggetto di riflessione lo stesso ordinamento giuridico della Chiesa, che evidentemente è oggetto della teologia, ma neppure questa riflessione può trascurare il dialogo con la ragione. Infine il volume è corredato da un'appendice che raccoglie diversi scritti su temi specifici, con i quali si intende illuminare più diffusamente e dettagliatamente alcuni aspetti trattati nel manuale.
Il saggio si colloca nella prima fase della ricezione francese di Kant ed è rappresentativo di una filosofia del senso intimo dichiaratamente antimaterialistica, ma nondimeno attenta agli sviluppi della fisiologia e della psicologia delle sensazioni. Il dialogo con la posizione kantiana ne fa una di quelle opere che più di altre hanno suscitato l'interesse del neokantismo primonovecentesco, anche in Italia.
La nostalgia della pace interiore e dell'amore perduto ci spinge a ricominciare da capo e riscrivere la vita seguendo le orme di un bambino straordinario che ci precede e che, ad ogni nostro richiamo si ferma, ci porge la sua piccola mano e ci guida a pienezza.