
Quando da Königsberg parte alla volta di Marburgo per frequentare l'università, Hannah Arendt ha diciotto anni, la fronte alta e lo sguardo radioso, che brilla d'intelligenza. A Marburgo insegna un docente che ha quasi il doppio della sua età, Martin Heidegger, le cui lezioni richiamano allievi e uditori da tutta la Germania; ascoltando questo "segreto monarca della filosofia", come lo definirà lei, "forse è possibile imparare a pensare", perché "il pensiero ha ripreso a vivere". Siamo nel semestre invernale del 1924. Tra i due è un colpo di fulmine. Nasce così, durante un seminario sul Sofista di Platone, una relazione fatta di "passioni inesprimibili a parole" e di pensieri filosofici destinati a confrontarsi, con brusche interruzioni e timidi riavvicinamenti, per mezzo secolo, fino alla morte improvvisa di lei. Martin e Hannah si separano una prima volta nel 1926, ma le loro strade prendono direzioni opposte nel 1933 con l'ascesa del nazismo. Una relazione lunga tutta una vita: non solo una storia di eventi, ma la storia dello sviluppo parallelo di due "cammini di pensiero" che Antonia Grunenberg ricostruisce per la prima volta, passo dopo passo.
Una tranquilla vacanza a Disneyland insieme ai figli è quello che ci vuole per il detective dell’FBI Alex Cross; ma pace dura solo poche ore, perché una mano omicida ha deciso di colpire proprio in California, a Hollywood, nel tempio delle stelle del cinema. Una mano spietata, che si diverte a descrivere le proprie gesta in agghiaccianti e-mail a un giornalista del Los Angeles Times firmandosi Mary Smith, sta uccidendo in maniera efferata attrici madri di famiglia. Una mano che non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi.
Ma chi è veramente Mary Smith: una fan ossessionata? Un’attrice fallita? O c’è dietro qualcosa di ben più terribile? E soprattutto, si tratta davvero di una donna, come molti indizi sembrano indicare, oppure ha ragione l’intuito da profiler di Cross, che lo porterebbe a scartare questa ipotesi? Mentre gli omicidi si susseguono, sempre più violenti, e sorgono tensioni e contrasti tra l’FBI e il Dipartimento di polizia di Los Angeles, Alex Cross rischia di perdere una delle partite più difficili della sua carriera investigativa...
Questo libro non è solo un thriller scritto da un autore italiano agli esordi, che si confronta con un genere finora appannaggio dei grandi autori americani, reinventando le regole del gioco. È una storia che esplora la zona grigia fra il bene e il male fino a cogliere l'ultimo segreto, il minimo sussurro. Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l'abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che li mette costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l'arrivo di Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l'altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo...
Gibilterra, 1815: il porto è un'immensa distesa deserta, nessun segno della vita di un Paese in tempo di guerra. Tutti gli occhi sono puntati all'orizzonte, sulla media distanza, dove una nave ammiraglia inglese ha appena virato, mettendosi con mure a dritta. Un'insegna familiare sventola sull'albero maestro: quella del comandante Jack Aubrey. In città lo attende un nuovo incarico, qualcosa che metterà a dura prova lui e il suo equipaggio. Napoleone è da poco fuggito dall'Elba e sta raccogliendo consensi, vuole tornare al potere. Si parla di trecentosessantamila uomini, cinque corpi d'armata lungo la frontiera settentrionale, trentamila soldati su quella meridionale. E non solo... Anche nelle remote terre arabe qualcosa sembra covare nell'ombra: forse un'alleanza musulmana che pare spalleggiare Bonaparte, e che coinvolge gli Stati della Barberia, Algeri, Tunisi, persino il Marocco e il piccolo regno di Azgar. Non c'è che dire, il quadro è a dir poco disastroso: l'Inghilterra deve correre ai ripari, se non vuole essere travolta. Ma come? A Aubrey non resta che partire per una nuova missione sull'amata Surprìse, con l'aiuto dell'amico di sempre, il chirurgo di bordo Stephen Maturin, e del nuovo arrivato, il dottor Jacob, un giovane che vanta una perfetta conoscenza del turco e dell'arabo, oltre ad amicizie altolocate. Cosa gli riserverà, questa volta, il destino?
Tempi duri per il tenente Lindsay Boxer. Un sabato mattina, pur essendo fuori servizio, riceve una chiamata dal suo capo: a bordo del traghetto Del Norte è avvenuta una sparatoria. Vi sono morti e feriti tra i quali, come scopre quando arriva sulla scena del crimine, la sua migliore amica, Claire Washburn, direttrice dell’Istituto di medicina legale di San Francisco. Un testimone ha ripreso la strage con la videocamera inquadrando il colpevole, probabilmente uno squilibrato, che è riuscito a scappare e gira armato di una calibro 38. Lindsay si mette subito in caccia.
Un’altra sua amica, la giornalista del Chronicle Cindy Thomas, si trova in grave pericolo: nell’enorme palazzo in cui si è appena trasferita cominciano a verificarsi incidenti spaventosi, e intanto Yuki Castellano rischia di perdere in un processo importante, il primo per lei dalla parte dell’accusa. Le donne del Club Omicidi sono in crisi. Ed è solo l’inizio di una difficilissima partita in cui vince tutto chi si aggiudica l’ultima, imprevedibile mano...
Slittamento dei poli: un fenomeno che può essersi già verificato numerose volte in passato e che potrebbe essere alla base dell'estinzione di alcune forme di vita. Nella sua forma più lieve, provoca disorientamento nei volatili e negli animali in genere, oltre a danneggiare le attrezzature elettriche. In forma più forte, causa violente eruzioni, terremoti e variazioni climatiche. Alla massima potenza, cancellerebbe ogni forma di vita... Durante la seconda guerra mondiale, un geniale scienziato ungherese scoprì il modo per innescare artificialmente tale slittamento, ma in seguito il materiale delle sue ricerche scomparve, o per lo meno così si ritenne. Ma il leader carismatico di un gruppo antiglobal è riuscito a metterci le mani sopra e progetta di utilizzarlo per dare una piccola scossa ammonitrice alle nazioni industrializzate del mondo. Unico problema: lo slittamento non è reversibile. Una volta avviato, non c'è più nulla da fare.
Che cosa lega tra loro i destini di due donne lontane nel tempo? Una, Catherine, ha solo diciannove anni quando viene rapita e fatta schiava dai corsari berberi nel luglio del 1625, l'altra, Julia, è una ragazza dei giorni nostri, con una complicata e dolorosa situazione sentimentale. Tra Inghilterra, Cornovaglia e Marocco, tra passato e presente, i percorsi di vita delle due donne sì incroceranno più vote, in modi inattesi e sorprendenti, cosi come sorprendente e inatteso è l'amore che cambierà per sempre le loro esistenze...
Nella tradizione occidentale l'indagine sulla morale affonda le sue radici nella riflessione socratica, in particolare nella domanda che il filosofo ateniese poneva ai suoi concittadini: come si dovrebbe vivere? Nel corso dei secoli il dibattito si è polarizzato intorno all'alternativa tra "bella vita" e "buona vita", dicotomia incarnata dal mito di Èrcole e dalla scelta che l'eroe deve compiere tra Piacere e Dovere. Ma tale antitesi, secondo A.C. Grayling, è solo apparente, frutto di una distorsione alimentata dalla fede religiosa, soprattutto dal cristianesimo, e più in generale dall'approccio morale coercitivo che mortifica l'individuo. In realtà una buona vita, quella che ciascuno di noi auspica per sé, non può e non deve fuggire la bellezza, il piacere e l'appagamento. Si tratta allora, secondo Grayling, di adottare un approccio laico e umanistico che consenta a ogni individuo di costruire la propria buona vita, nel duplice significato di "vita preziosa (che ha un valore reale per chi la vive) e vita piacevole (caratterizzata da affetto, risate, conquiste e bellezza)". E tuttavia non si può vivere al meglio senza un appropriato contesto sociale e politico. Di qui, l'esigenza di affrontare anche temi e problemi centrali nel mondo contemporaneo: il sesso, la famiglia, l'educazione, il ruolo della scienza, la malattia e la "buona morte", così come i rapporti internazionali, la guerra e i suoi crimini, i limiti della tolleranza.
Questo volume riapre, con prospettive nuove, il dossier relativo alla cultura figurativa della Roma antica, radice imprescindibile della civiltà europea e da sempre al centro dell'interesse da parte degli studiosi. La lettura degli eventi, che ripercorre i mille anni di storia della città dalla fondazione al declino dell'impero, non è la mera descrizione di un susseguirsi di esperienze artistiche, alla quale la critica tradizionale ci ha abituato, ma vuole innanzitutto ricostruire la mentalità, le esigenze espressive di una committenza e, nel contempo, descrivere i luoghi e le modalità di svolgimento dei cerimoniali sociali, con una specifica accentuazione delle valenze ideologiche che ne sono alla base. Con il supporto di oltre quattrocento immagini, gli autori hanno articolato la narrazione storica della cultura figurativa romana in due filoni, quello formale, storico-artistico, e quello relativo ai modi specifici di esplicazione del fenomeno artistico. A Mario Torelli, storico dell'arte e della civiltà antica, si deve, oltre al progetto del libro, una ricostruzione delle strutture e delle mentalità della committenza romana, mentre Mauro Menichetti e Gian Luca Grassigli, docenti di archeologia classica nelle Università di Salerno e Perugia, hanno ripercorso i mille anni dell'arte di Roma, illustrando al lettore spazi e occasioni: dalle dimore ai sepolcri, dalle feste ai banchetti.
Come i "commentari" accompagnano in Oriente i testi dell'antica saggezza spirituale, Gloria Germani, indologa, accompagna in questo libro i testi di Tiziano Terzani, inserendone l'incessante ricerca volta a dare un senso alle cose e alla vita in una prospettiva storica e filosofica di ampio respiro. Facendo dialogare saperi spesso a torto considerati in antitesi, come il pensiero orientale da un lato e la tradizione mistico-filosofica occidentale dall'altro, l'autrice mostra come l'anelito a una non violenza che abbracci anche il rapporto tra uomo e natura sia l'unica strada percorribile. Solo liberandoci dai dettami imposti dal nostro modo di vedere le cose e rinunciando a ogni conflittualità può avvenire quella lenta, silenziosa ma inesorabile rivoluzione ulteriore che Terzani ha perseguito e infine realizzato. L'auspicio di Tiziano-Anam, "il Senzanome", a osservare questo nostro mondo come dall'alto di una montagna, con la distanza necessaria per comprenderlo e riscoprirne l'intima bellezza, è quindi un invito reale e concreto per provare a cambiarlo veramente. Grazie all'unica rivoluzione possibile: quella che decidiamo di far avvenire dentro di noi.

