
Un volume dedicato alla figura e all’opera di Sua Eccellenza mons. Giorgio Corbellini, la cui prefazione è scritta da Sua Eminenza il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità.
Servi inutiles sumus: era il motto episcopale scelto da Sua Eccellenza Mons. Giorgio Corbellini, tornato alla Casa del Padre il 13 novembre 2019. E Servi inutiles sumus è il titolo di questa pubblicazione che vuole ricordare il compianto presule e la sua attività pastorale e giuridica posta al servizio del Papa e della Sede Apostolica. All’insegna dell’umiltà, della modestia, condite da un gradevole senso dello humor, si è svolto il lungo servizio prestato alla Santa Sede, dal 1° ottobre 1985 fino alla morte. Egli avvertiva dentro di sé l’importanza e la responsabilità di lavorare direttamente al servizio del Successore di Pietro e di potergli offrire il suo contributo per il buon andamento e il miglioramento di tutta la struttura giuridico-amministrativa della Santa Sede. Tracce di questo servizio alla Chiesa le troviamo nelle pagine di questo volume, in cui vengono raccolti saggi e contributi di esimi specialisti e valenti giuristi. La pubblicazione è attraversata più o meno espressamente dalla presenza del Vescovo Corbellini. Vi è il suo influsso o, almeno, la sua incrollabile convinzione che tutto serve per l’edificazione del Regno di Dio. Egli, infatti, amava la giustizia da ricercare non solo con i mezzi messi a disposizione delle scienze umane, ma anche con la preghiera. A questo proposito, molti lo ricordano mentre passeggiava per il Vaticano recitando il Rosario o sostando in preghiera davanti al Tabernacolo. Questa sua capacità di unire fede e scienza, conoscenza e semplicità, umiltà e competenza rimarrà impressa nella memoria di quanti lo hanno conosciuto e frequentato. (Dalla Prefazione del Card. Pietro Parolin)
Questo volume presenta in un linguaggio semplice e comprensibile a tutti il modo corretto di rivolgersi alla Penitenzieria Apostolica, organo della Curia Romana al servizio dei confessori e dei penitenti.
Un volume fotografico che racconta la genesi del progetto legato alla realizzazione del docufilm Francesco. Un uomo di parola (2018), dalla regia di Wim Wenders e da una idea di mons. Dario Edoardo Viganò. «Potremmo definire Papa Francesco. Un uomo di parola un intenso e poetico dialogo tra il Papa e ciascuno di noi, - scrive mons. Viganò nell'Introduzione al testo - costituito dai momenti più significativi del suo pontificato, dalle scene girate appositamente per il film e da immagini evocative dei luoghi e della vita del santo di Assisi. Un incontro, quello di Wim Wenders (e del suo cinema) e di papa Francesco (e del suo ministero), che è tessuto in una sceneggiatura simile al «mormorio di un vento leggero» (cfr. 1 Re 19,12), con una regia che fa dell'incontro tra papa Francesco e lo spettatore la linea portante. Nel film di Wim Wenders papa Bergoglio è, in una sorta di paradosso, "protagonista non attore": il Papa è anzitutto sguardo e parola, luoghi dell'incontro e della relazione con ciascuno di noi, cui sussurra, con la pacatezza del proprio narrare, la Chiesa, quella che lui - ha annunziato all'inizio del suo pontificato - vorrebbe «povera per i poveri». È il racconto di lui, trovato quasi «alla fine del mondo», che vive l'obbedienza allo Spirito per fare le scelte che aiutano lui e tutti noi a essere discepoli buoni del Vangelo».