
Questo quinto volume, si aggiunge ai precedenti e contiene le omelie mattutine pronunciate da Papa Francesco nella Cappella di Santa Marta dal 2 dicembre 2014 al 26 marzo 2015. Numerosi gli argomenti che vengono affrontati da Papa Francesco, tra i quali il tema debolezza degli esseri umani, il ruolo della Chiesa che come un "pastore" esce per andare a cercare i fratelli e le sorelle lontani, l'importanza della vicinanza a Dio, il richiamo ad essere buoni cristiani, l'importanza della storia, la sterilità; e ancora l'attentato di Parigi del 7 gennaio 2015, l'importanza della preghiera, l'esortazione alla lettura del Vangelo, la capacità di chiedere perdono, le preghiere per i ventuno copti sgozzati per il solo motivo di essere cristiani. Si tratta di conversazioni familiari, svolte con un linguaggio semplice, vivace e ricco di metafore, rivolte a tutti i fedeli che non hanno avuto il privilegio di essere presenti a queste messe private affinché possano gustare tutta la sostanza e la spiritualità della parole di Papa Francesco.
Il volume contiene una raccolta di saggi che indicano nuove piste di ricerca e di rivalorizzazione di aspetti già noti ma non ancora considerati sul Filioque. Nell'anno 1014 l'imperatore Enrico II introdusse tale clausola nell'uso liturgico del Credo anche a Roma. L'inserimento romano segnò la definitiva consacrazione della formula che in seguito sarà anche definita come dogma di fede dai Concili ecumenici. Il millenario 1014-2014 di quell'importante momento nella storia del dogma è passato inosservato così la Facoltà di Teologia dell'Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum" di Roma ha deciso di dedicarvi il proprio convegno annuale che ha studiato il Filioque sia da un punto di vista storico, patristico, teologico, ecumenico, sia da un punto di vista filosofico, liturgico e morale. La riapertura del dossier sul Filioque richiama la questione ecumenica del dialogo con gli ortodossi rilanciato da papa Benedetto XVI e continuato oggi da papa Francesco.
Il Cardinale Angelo Amato nel presente volume traccia la biografia del beato Oscar Arnulfo Romero. Nato a Ciudad Barrios (El Salvador) in una famiglia cristiana fu un uomo di preghiera e profonda spiritualità. Il volume raccoglie i punti salienti della vita dell'arcivescovo il quale esercitò il ministero pastorale in un tempo in cui la società salvadoregna era travagliata da profonde rivalità politiche. Minacciato di morte dall'oligarchia del paese e giudicato contrario agli interessi del popolo dall'estrema sinistra rivoluzionaria, Romero fu ucciso, il 24 marzo del 1980. Conosciuto in tutto il mondo come martire del Vangelo e della giustizia tra i popoli è stato beatificato il 23 maggio 2015 da Papa Francesco.
Questo quinto volume, si aggiunge ai precedenti e contiene le omelie mattutine pronunciate da Papa Francesco nella Cappella di Santa Marta dal 2 dicembre 2014 al 26 marzo 2015. Numerosi gli argomenti che vengono affrontati da Papa Francesco, tra i quali il tema debolezza degli esseri umani, il ruolo della Chiesa che come un "pastore" esce per andare a cercare i fratelli e le sorelle lontani, l'importanza della vicinanza a Dio, il richiamo ad essere buoni cristiani, l'importanza della storia, la sterilità; e ancora l'attentato di Parigi del 7 gennaio 2015, l'importanza della preghiera, l'esortazione alla lettura del Vangelo, la capacità di chiedere perdono, le preghiere per i ventuno copti sgozzati per il solo motivo di essere cristiani. Si tratta di conversazioni familiari, svolte con un linguaggio semplice, vivace e ricco di metafore, rivolte a tutti i fedeli che non hanno avuto il privilegio di essere presenti a queste messe private affinché possano gustare tutta la sostanza e la spiritualità della parole di Papa Francesco.
Fin dai tempi di Alberto Cavallari che intervistò per il Corriere della Sera l'allora Papa Paolo VI, ancora oggi il massimo delle aspirazioni per un giornalista resta "sentire" l'opinione di un Papa. Con il moltiplicarsi dei viaggi pontifici poi, si è anche sviluppata una sorta di intervista collettiva favorita anche dal fatto che un buon numero di giornalisti "accreditati" fa il viaggio sullo stesso volo del Pontefice. Il presente volume raccoglie in ordine cronologico le interviste rivolte a papa Francesco e riconosciute e pubblicate come tali su L'Osservatore Romano e da altre testate. Le interviste nel loro insieme rivelano la ricchezza del messaggio di Papa Francesco, la sua attenzione ai bambini, ai giovani, agli anziani; la misericordia e la tenerezza di Dio; la sua passione per la gente, l'incontro ed il dialogo interreligioso. Questa nuova edizione aggiunge alla precedente le interviste realizzate dalla giornalista argentina Elisabetta Piqué, da Andrea Tornielli e Giacomo Galeazzi, da José Maria Di Paola e da Valentina Alazraki.
Il lavoro presenta il particolare periodo di governo della Chiesa in cui un ufficio ecclesiastico sia privo del suo titolare, cioè sia vacante, prendendo in considerazione specialmente l'ambito delle competenze determinate dalla vacanza di ufficio e l'esatta definizione del momento in cui si produce la vacanza stessa.
Il volume riporta gli Atti della giornata di studio del 13 dicembre 2013 sul Motu Proprio Intima Ecclesiae natura. In apertura viene riportata integralmente la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio del Sommo Pontefice Benedetto XVI sul servizio della carità, poi seguono i dieci interventi integrali della giornata di studio sul suddetto Motu proprio.
Secondo l'autore, il cardinale Kurt Koch, autore del volume, la grande eredità di Benedetto XVI è la dimostrazione dell'attendibilità del vincolo amore e ragione, eredità che permane anche dopo il suo ritiro dal soglio pontificio e sul cui fondamento papa Francesco continua a costruire. L'obiettivo del presente libro, che approfondisce tutti i precedenti lavori del cardinale Koch sul pensiero teologico di papa Benedetto XVI, è quello di ricordare quell'eredità, al fine di renderla utile rispetto alle sfide di fronte alle quali si trovano oggi la fede cristiana e la Chiesa. Nella Prefazione l'autore si augura che questa opera possa aiutare ad approfondire, nel cammino di vocazione cristiana che si basa nell'essere "collaboratori della verità", i tratti fondamentali e così ricchi di prospettive di uno tra i teologi più significativi e sottili del momento.
Città del Vaticano, 12 marzo 2015 – S’intitola I Santi apostoli di Cristo Risorto il nuovo volume del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.
“Con lo splendore delle loro virtù i Santi sono i messaggeri della gloria pasquale. La loro esistenza non appanna la luce del Risorto, ma la rende più brillante. (…) Nei Santi si riflettono i raggi luminosi del volto del Risorto, del quale diventano icone affascinanti” scrive il cardinale Amato nella prefazione del volume, che si articola in due parti. Nella prima sono presentate alcune suggestioni sulla santità, in rapporto alla Pasqua, alla storia, alla famiglia, alla politica. Nella seconda parte è proposta un’ampia galleria di Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio, da San Giovanni Battista a Santa Teresa d’Avila, dal Beato Alojzije Stepinac al Beato Àlvaro del Portillo.
Il cardinale Amato, nominato nel 2002 segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 gennaio 2003 da Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana. Nel luglio del 2008 Benedetto XVI lo ha chiamato a succedere al cardinale José Saraiva Martins come prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Con la LEV ha pubblicato diversi volumi, tra i quali si ricordano: I Santi nella Chiesa (2010), I Santi si specchiano in Cristo (2011), I Santi, testimoni della Fede (2012), I Santi evangelizzano (2013), I Santi profeti di Speranza (2014).
Nel testo introduttivo il Card. Maradiaga, presidente della Caritas Internationalis e S.E. Mons. Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, spiegano e presentano questo volume. Si tratta di diversi interventi al Seminario dal titolo "La famiglia, una risorsa per superare la crisi" tenutosi il 18 settembre 2014. Le riflessioni e i contributi provengono da tutti i continenti e insieme con essi vi si trova anche il messaggio "We care! Una proposta pastorale che ci impegna in prima persona" indirizzato ai Padri Sinodali da parte dei partecipanti al Seminario, che si sono impegnati essi a vivere queste proposte pastorali come "comunità cristiana guidata dal Signore Gesù e illuminata dalla Parola di Dio". Nel corso del Seminario si è cercato di incamerare l'appello di papa Francesco per una "Chiesa povera per i poveri", sottolineando il valore di una "famiglia povera per i poveri", cioè di una grande famiglia in cui ci si sappia riconoscere tutti "poveri" e bisognosi gli uni degli altri, capaci di diventare comunità "madri" che sanno accogliere e amare chi è ferito dalla vita e dagli affetti.