Il libro prende in esame il pensiero politico italiano del Novecento, nelle sue correnti più importanti e nei suoi esponenti più significativi, in stretta connessione con gli avvenimenti politici e sociali. La ricostruzione inizia dall'età giolittiana; illustra le posizioni prevalenti di appoggio o rifiuto dell'intervento nella prima guerra mondiale e i complessi fermenti ideali del primo dopo guerra; dà ampio spazio al pensiero politico italiano durante il ventennio fascista, giungendo ad esaminare gli anni della repubblica fino ai protagonisti intellettuali dei nostri ultimi anni.
L'editoria italiana durante il fascismo, il ruolo di Croce, Laterza, Einaudi. I rapporti tra editori e librai nell'Italia del dopoguerra. L'atteggiamento degli italiani verso la lettura e i libri. Editoria industriale ed editoria artigianale. L'importanza dei libri nella scuola. Il ruolo delle biblioteche. Il mestiere d'editore, tra creatività e pianificazione. Negli scritti di un editore civilmente impegnato, le sue riflessioni sul rapporto tra cultura e mercato dal fascismo a oggi.
Uno dei protagonisti internazionali dell'architettura discute i fondamenti della sua arte, quale sia oggi il posto occupato dalle tecniche nel processo di formazione delle opere architettoniche, quale la relazione tra tecnica e finalità nel progetto.
Questi anni saranno ricordati per l'irrompere sulla scena della protesta antiglobalizzazione. Una protesta che, esplosa a Seattle alla fine del 1999, si è imposta definitivamente all'attenzione dell'opinione pubblica con i fatti di Genova dell'estate 2001. Il volume offre spiegazioni a interrogativi che, sollevati a più riprese dai mass media in Italia e all'estero, trovano solitamente risposte viziate da reazioni emotive e da giudizi di parte.
Serve ancora la sinistra nel nuovo mondo globalizzato? E' la domanda che fa da filo conduttore a questo libro di Giuliano Amato. In questi anni tutto è cambiato, ma soprattutto sono entrate in crisi le istituzioni fondamentali, come gli Stati nazionali, i partiti, i sindacati. Ciò che conta è tenere il bandolo del cambiamento, saper governare il nuovo mondo globalizzato. Ecco allora che la sinistra ha davanti a sé un grande compito: quello di scendere in campo aperto e affrontare con coraggio la sfida di costruire le strutture portanti del nuovo mondo.
La nuova unità statale, nata nel 1860, mancava di un sistema di infrastrutture capace di investire anche le aree più appartate; il mondo commerciale aveva operatori che differivano da una zona all'altra. I gruppi imprenditoriali mantenevano ancora i profili degli antichi Stati in cui erano cresciuti. Perfino la burocrazia conservava procedure, linguaggi e organizzazioni assai diversi da un'area all'altra. Il libro ripercorre alcuni passaggi significativi della storia degli italiani, ricostruisce come l'Italia, immaginata dai Padri della patria, divenne tra incertezze e delusioni, un Paese reale.
Il libro si apre con una citazione che evidenzia il paradosso con cui la psicologia è costretta a confrontarsi: a dispetto del senso comune che la immagina come studio dell'esperienza umana e dei significati, la psicologia ha, per molto tempo, intenzionalmente escluso questi temi dal suo campo di lavoro. Quali sono le ragioni profonde di questo rifiuto? E quali le opposte ragioni dell'attuale svolta verso la ricerca del significato? Questi interrogativi sono affrontati attraverso un'introduzione ragionata ai nuovi orientamenti della psicologia che rifiutano il paradigma naturalistico e le sue metodologie per proporre l'alternativa di una scientificità più incerta, ma più aderente all'esperienza umana.
Il volume fornisce agli insegnanti (anche attraverso un repertorio di schede operative) gli strumenti pedagogico-didattici per poter progettare e costruire il triangolo curricolare della scuola dell'autonomia: il "curricolo di studio" (compito del collegio dei docenti), il "curricolo di classe" (compito dei docenti della classe) e il "curricolo disciplinare" (compito del docente titolare della materia di insegnamento).