
"In fondo la critica più radicale al potere assoluto e al cesarismo si trova nel Vangelo, perché a Cesare si restituisce la moneta e non si consegn mai la persona, la sua libertà e la sua dignità". Rosy Bindi racconta il suo impegno di cattolica che ha scelto la politica e va al cuore del principio di laicità. In un colloquio franco e diretto affronta le questioni cruciali della nostra democrazia. Scommette sul dialogo tra credenti e non credenti per superare reciproche scomuniche e afferma l'attualità del cattolicesimo democratico. Rilancia la dimensione etica della politica come servizio e ricerca del bene comune.
Di diritti umani parlano testi costituzionali e dichiarazioni universali, Ong e organizzazioni finanziarie transnazionali, neoconservatori, liberali e no-global. Ci si riferisce ai diritti umani per legittimare sia le guerre umanitarie e l'imposizione delle politiche economiche, sia le lotte contro il neoliberismo. Ma cosa significa che i diritti umani sono "diritti", e cosa significa che sono "umani"? Davvero in tutto il mondo uomini e donne fanno riferimento agli stessi principi? Ne condividono il significato, vi attribuiscono lo stesso valore, li interpretano allo stesso modo? In che rapporto stanno i diritti collettivi e quelli degli individui, i diritti di libertà e i diritti sociali, i diritti politici e i diritti culturali? Definire una facoltà, un bene o un valore come un diritto è lo stesso che considerarli come l'oggetto di un dovere? L'autore muove da questi interrogativi per la sua analisi che unisce l'ottica teorico-giuridica alla ricerca storica sulla genealogia dei diritti umani.
"Il vento gelido dell'antisemitismo non lascia immune il sistema ideologico fascista, costringendolo a rivedere paradigmi teorici e definizioni concettuali, in un rapporto, ideologico prima che politico, sempre più stretto con il nazismo". Francesco Germinario indaga, alla luce di nuove ipotesi interpretative - come la "nazificazione del fascismo" -, la relazione tra ideologia fascista e antisemitismo e si confronta con i maestri della storiografia del Novecento.
In breve
Cosa percepiscono i bambini nei primi mesi di vita? Quali sono i loro limiti di memoria e di attenzione? La loro intelligenza è innata o è il risultato delle esperienze? Come acquisiscono i concetti e il linguaggio? A che età imparano a ragionare secondo le regole della logica e della probabilità? Come spiegare lo sviluppo atipico? A queste e molte altre domande danno risposta gli studi sullo sviluppo cognitivo. Questo volume offre al lettore una guida critica e aggiornata per orientarsi nel vasto panorama di ricerche empiriche e spiegazioni teoriche. Gli studi e i dibattiti attualmente in corso sono suddivisi in base ai domini di conoscenza più studiati nei bambini: gli oggetti e l’energia fisica, i numeri naturali e le operazioni aritmetiche, le cause biologiche, i processi vitali e la teoria della mente.
Indice
1. Introduzione - 2. Problemi di metodo e tecniche di ricerca - 3. Attenzione, memoria e funzioni esecutive - 4. Categorizzazione: teorie generali per dominio - 5. Oggetti e forze - 6. Numeri e matematica - 7. Vita - 8. Cognizione sociale - Riferimenti bibliografici - Indice analitico
Il termine "giornalismo" indica azioni diverse: il racconto di un fatto, il commento, una foto, un filmato, un'intervista, un titolo, una pagina di giornale, un talk show, una vignetta, una cartina geografica, una tabella. Nei secoli, il giornalista ha cambiato veste e compiti. Oggi in molti paesi è considerato un controllore dei poteri al quale si chiedono verità, distacco, obbiettività, per quanto possibili, ma la strada per arrivare fin qui è stata lunga e non è ancora giunta a conclusione: i canali a disposizione del cittadino si sono infatti moltiplicati, vengono usati in concorrenza l'uno con l'altro, aiutano a informarsi in modi e tempi diversi, si inseguono e si accavallano in una evoluzione senza soste che prefigura scenari di crescente complessità. Il volume, articolato in due sezioni dedicate rispettivamente alla teoria e alla pratica, si propone di "insegnare" al lettore non solo "come si fa" giornalismo, ma anche "che cos'è", con un'attenzione particolare alla situazione nel nostro paese.
In breve
Quali colossali cambiamenti, in Italia e nel mondo, hanno condotto negli ultimi tre decenni al declino apparentemente inarrestabile degli intellettuali? Com’è potuto accadere che il nesso politica e cultura, indissolubile in Italia fin dall’origine della storia unitaria, sia stato negli ultimi tempi polverizzato e abbia dato origine alla stagione del grande silenzio, segnata dal vuoto del pensiero critico? Più semplicemente, quale ‘catastrofe’ civile e culturale si nasconde nel nostro paese dietro il dissolvimento del ceto intellettuale, attore non innocente del declino più complessivo? Tra storia e ritratto autobiografico, parla uno dei protagonisti della cultura italiana degli ultimi cinquant’anni, un coltivatore di memoria, tramite tra passato e futuro.
Indice
Premessa - I. L’estinzione - II. Nascita e tramonto di una tribù inquieta - III. Politica e cultura - IV. La sinistra tra egemonia e catastrofe - V. La «civiltà montante» - VI. L’evo berlusconiano - VII. Scuola e università: la nuova resistenza - VIII. «A ognuno puzza questo barbaro dominio» - Nota bibliografica - Indice dei nomi
È andata a finire così. La filosofia viva, vitale, è fuggita dai libri accademici e si è rifugiata al cinema.
Chi non si è chiesto se Neo in Matrix abbia fatto bene a prendere la pillola rossa, o non avrebbe invece dovuto prendere quella blu. Chi non si è domandato se Terminator può veramente cambiare il presente saltando dal suo futuro al nostro passato. Oltre il giardino, uno dei classici del ventesimo secolo, ci ricorda con elegante violenza che non siamo padroni delle nostre parole o del nostro destino. Vorreste davvero diventare Presidenti per caso? In Ricomincio da capo un uomo è intrappolato in un presente eternamente ripetuto: solo l’amore potrà liberarlo, ma come imparare ad amare nel mondo dell’eterno ritorno? Cinque filosofi italiani – Armando Massarenti, Achille C. Varzi, Roberto Casati, Nicla Vassallo, Claudia Bianchi – affrontano alcune tra le più complesse e intriganti domande filosofiche, a partire da altrettante sceneggiature per il cinema: come fai a sapere quanto credi di sapere e che non stai invece sognando? In che modo interpreti le parole e i comportamenti degli altri e come fai a essere sicuro di aver capito cosa intendono dire davvero? È possibile cambiare il presente intervenendo sul passato? L’onniscienza renderebbe Dio un essere migliore degli uomini? I lettori sono tutti invitati ad acquistare un biglietto per una proiezione ad alta tensione mentale e accomodarsi in poltrona.
Indice
Prefazione. -1. Essere nel cast di Armando Massarenti - 2. È successo tra qualche anno di Achille C. Varzi - 3. La tragedia dell’eterno ritorno di Roberto Casati - 4. Come fai a saperlo? di Nicla Vassallo - 5. Che cosa vuoi dire? di Claudia Bianchi - Postfazione. Esercizi spirituali stramaledettamente logici di Armando Massarenti - Note
"Temo che mi si spacchi il cuore. Come se ogni giorno si gonfiasse di amarezza. Ogni mattina mi sveglio con l'amarezza del giorno prima che mi pesa addosso e quella di trentasei anni passati in questo deserto dei tartari. Questo però è il primo autunno dove la sensazione è tanto forte, onnipresente. Qualunque cosa faccio mi accorgo della mia inesistenza. Vorrei incontrare delle persone inesistenti come me. E invece la vasca è asciutta. Oltre a quel poco d'acqua torbida dove abbiamo sempre vissuto, il mulinello si è portato via pure i pesci. Qui c'è una cattiveria senza fine. Tutti frustrati, pronti a disprezzare tutto e tutti. Come si fa respirare in queste condizioni? Come si fa a pensare di salvarsi?" Franco Arminio torna a raccontare i paesi italiani e questa volta dalla sua penna non nascono luoghi, ma persone. Con prosa limpida e insieme concitata, scorrono sulla pagina gli sgangherati pensieri esistenziali di un io narrante che somiglia in modo sospetto al suo autore, rincorsi da un controcanto affollato di personaggi sbadatamente vivi.
Il percorso dall’anarchia alla giustizia deve passare per l’ingiustizia. Una portata globale della giustizia si raggiungerà solo tramite sviluppi che dapprima accresceranno l’ingiustizia del mondo introducendo istituzioni efficaci ma illegittime.
Berlino ha sempre provocato reazioni contrastanti. È stata detestata da personalità opposte, come Rosa Luxemburg e Konrad Adenauer, per la sua incancellabile impronta prussiana. Ma è stata amata con pari intensità per il suo occidentalismo da letterati e studiosi come Heinrich Mann ed Helmut Plessner. Berlino è l'unica cittadella dell'illuminismo, il luogo della modernità tedesca che vuole conquistare e mantenere il suo profilo di libera città occidentale. Si è incominciato a parlare della Berliner Republik vent'anni fa con grande ambivalenza, nel contesto della decisione del trasferimento della capitale da Bonn. Di fronte alla naturalezza con cui oggi finalmente Berlino è e si sente accettata da tutti - tedeschi, europei e stranieri in generale - come capitale della Germania, si stenta a credere alla preoccupazione con cui la classe politica tedesca a suo tempo ha affrontato la questione. Da dove nasceva lo stato di ansietà per il pericolo di una possibile "orientalizzazione" del Paese? Gian Enrico Rusconi ripercorre le vicende che hanno portato all'epocale caduta del Muro berlinese e le contrastanti interpretazioni che sono seguite, e rintraccia nello scottante tema "dei due Stati tedeschi".