
In quasi tutto il mondo la disuguaglianza sta aumentando, e ciò significa che i ricchi, e soprattutto i molto ricchi, diventano più ricchi, mentre i poveri, e soprattutto i molto poveri, diventano più poveri. Questa è la conseguenza ultima dell'aver sostituito la competizione e la rivalità alla cooperazione amichevole, alla condivisione, alla fiducia, al rispetto. Ma non c'è vantaggio nell'avidità. Nessun vantaggio per nessuno. Eppure abbiamo creduto che l'arricchimento di pochi fosse la via maestra per il benessere di tutti.
Senza il Sud, l'Italia sarebbe più ricca, e crescerebbe di più. Le regioni del Sud inghiottono senza frutto un fiume di risorse pubbliche. Sono soldi sprecati, sottratti all'Italia che produce ed è costretta a mantenere i meridionali. Sono soldi che finiscono nelle mani di politici corrotti e organizzazioni criminali. D'altronde i meridionali sono diversi dagli altri italiani: non hanno senso civico, sono familisti, hanno storia e cultura a sé. Questi sono gli argomenti del teorema meridionale. Che ha una sua logica. Ma è falso. Questo libro dimostra perché.
Nella cultura e nella spiritualità cristiana Satana è un personaggio storico, presente in ogni momento della vita dei singoli e dei popoli. Non è solo il tentatore che induce gli uomini al peccato con le sue proteiformi manifestazioni. È propriamente "il signore di questo mondo", è colui che guida la storia nella lotta continua fra la Città di Dio e la Città del Diavolo. È Satana che promuove le persecuzioni dei primi secoli, le eresie medioevali, suscita i grandi nemici della Chiesa, da Nerone a Maometto, a Federico II. Satana con il suo esercito di demoni occupa uno spazio amplissimo in tutti gli scrittori fin dai primi secoli. Spezzata l'unità cristiana, è Satana - secondo le diverse prospettive - a ispirare Lutero o il papa che si accuseranno reciprocamente di essere l'Anticristo. Alle origini della modernità, sarà ancora Satana a suscitare ideologie laiche, ateistiche e libertine e sarà impersonato da Niccolò Machiavelli. Anche la filosofia moderna deve confrontarsi con Satana: per Cartesio è il "genio maligno", il diavolo, a rendere dubbia l'esistenza stessa del mondo fisico. La presenza di Satana con tutto il mondo di streghe e indemoniati che l'accompagna alle origini della civiltà moderna - andrà declinando lungo il Seicento: già alla metà del secolo, Cyrano de Bergerac collocherà tutte le dottrine demonologiche nella "Gazzetta degli sciocchi".
Governi e istituzioni hanno preso misure straordinarie per risolvere la crisi, ma il rischio di una grande depressione resta elevato. Sintomo della gravità della malattia è la crescita eccessiva delle disuguaglianze, nuova questione sociale del nostro tempo. Questo viaggio dentro la crisi mostrerà che la catastrofe non è solo economica e sociale ma culturale, e come tale non può essere affrontata con politiche tradizionali. Ciò di cui abbiamo bisogno è un nuovo paradigma che ricostituisca quel vincolo umano essenziale di solidarietà che l'economia ha perduto.
In base all'età si decide chi deve studiare, chi deve votare, chi deve guidare, chi deve lavorare, chi deve smettere di lavorare e tante altre cose complementari. L'età è un criterio di giudizio primario: categorizza le persone, marchia le nostre relazioni. Gli stereotipi e i pregiudizi legati all'età sono duri a morire e pervadono ogni aspetto della vita sociale. Ne fanno le spese soprattutto i più anziani e i più giovani, compresi i bambini e gli adolescenti, che nel confronto con l'individuo adulto sono considerati manchevoli, difettosi, insomma imperfetti. Ma è possibile contrastare i pregiudizi d'età e arginarne le conseguenze negative?
Dopo la bocciatura della costituzione europea, in seguito ai referendum francese e olandese, il libro ricostruisce la ricerca di una alternativa e, dopo la firma del Trattato di Lisbona, il defatigante processo di ratifica. Particolare attenzione è riservata alle vicende della crisi globale e al suo impatto sulle finanze e l'economia dei Paesi membri. Una crisi che ha rivelato le debolezze dell'Unione, ma anche la sua capacità di cercare nuove soluzioni e di creare nuove istituzioni, e che l'ha posta di fronte a una scelta ineludibile tra la rinunzia definitiva al sogno dei suoi fondatori e la ripresa di un cammino verso un'ulteriore integrazione secondo un modello diverso da quello delle origini, ma questa volta al sicuro da ogni arretramento. Una storia della vicenda europea fin dalle sue origini, dunque, che con questa nuova edizione si arricchisce degli ultimi otto anni di vita dell'Unione, tra i più complessi, gli anni che ci hanno fatto temere un suo inevitabile declino.
Il progetto fascista si proponeva di plasmare le opere e la volontà degli scrittori italiani. Dalla soppressione dell'opposizione liberale e socialista alla collaborazione più o meno genuina di sedicenti scrittori fascisti, dai rapporti con il Vaticano all'emergere delle politiche antisemite, il libro propone un viaggio originale nel Ventennio attraverso vicende spesso dimenticate della censura libraria. Al centro di ogni capitolo uno scrittore, un editore famoso o una storia particolarmente significativa: dal fascismo della 'seconda ora' di Brancati agli entusiasmi strumentali di Mondadori; dalla rabbiosa censura contro Sambadù, amore negro di Maria Volpi agli equilibrismi di Bompiani; dalle autocensure di Margherita Sarfatti alla barbarie delle leggi razziali. I concreti atti di protesta di personaggi come Piero Gobetti, Roberto Bracco e Benedetto Croce risaltano ancor maggiormente perché appaiono come picchi isolati in una distesa di piatto conformismo e di compromessi opportunistici.
Il testo tratta il ruolo della religione nelle diverse forme di Stato, dal Risorgimento ai giorni nostri, e indaga l'influenza delle istituzioni europee sul principio di sovranità dello Stato per quanto riguarda la disciplina della materia religiosa. Sono presi in esame anche i diritti umani affermati dalla normativa europea e la funzione riservata da quest'ultima alle grandi organizzazioni religiose, nonché il ruolo delle corti di Strasburgo e del Lussemburgo. In particolar modo, i capitoli affrontano i principali aspetti delle discipline di merito in materia di religione nel nostro paese. In primis, sono analizzate In maniera critica le leggi costrittive, che impongono il pensiero unico della maggioranza parlamentare e ignorano il ricco pluralismo culturale che caratterizza l'Italia. Gli autori entrano nel merito di alcune questioni già normate (divorzio, aborto) e altre, molto attuali, che riguardano l'accanimento terapeutico, l'eutanasia e il testamento biologico. Infine sono presi in esame gli aspetti specifici delle regole religiose (alimentazione, simboli, abbigliamento, riti, festività religiose). Il volume propone un innovativo esperimento scientifico e didattico, anche in riferimento all'auspicata modernizzazione dell'impianto legislativo interno dell'Italia.
La nostra democrazia sta subendo un processo di mutazione molecolare di cui non riusciamo ancora a ogliere la direzione. Nel suo aspetto più visibile la mutazione è politica ed economica. Riguarda la composizione sociale della cittadinanza, il rapporto tra le classi e il governo dell'economia pubblica e si manifesta come una mutazione in senso antiegualitario. Nel suo aspetto meno visibile la mutazione è culturale e ideale e si presenta come appropriazione identitaria della libertà e dell'eguaglianza dei diritti civili. Se volgiamo poi lo sguardo alla sfera della vita privata, ai cambiamenti intellettuali, sociali e politici, scopriamo che esiste una maggiore distanza tra le persone in relazione alle opportunità che hanno di acquisire beni effettivi e simbolici. Siamo forse alla vigilia di un cambiamento paradigmi sociali e politici?
Non ha senso contrapporre laicità e religione. La laicità ben intesa difende la libertà religiosa e la natura non confessionale delle istituzioni ma non per questo è indifferente o ostile al contributo decisivo che anche le culture religiose possono offrire alle società pluraliste. Per evitare che un'ipocrita neutralità azzeri le differenze, il rispetto della parità morale tra individui e la tutela della libertà di coscienza e di religione dovrebbero costituire i due obiettivi principali della laicità. I sostenitori di concezioni del mondo quali i grandi monoteismi storici, le religioni orientali, l'eclettismo spirituale, l'ateismo militante, l'agnosticismo e così via devono imparare a convivere e a stabilire legami di solidarietà. È la laicità pluralista di cui si parla in questo libro a garantire tutto questo.