
Questo libro si rivolge a quanti hanno subito un lutto e cercano un senso a ciò che è accaduto, a chi vive una malattia grave e teme il momento del decesso, o anche a chi si domanda cosa accade quando si muore. Scopriranno, grazie alla sorprendente coincidenza delle esperienze di persone diverse tra loro per cultura, sesso, etnia e religione, che la morte in realtà non esiste. Si tratta solo del passaggio in un'altra dimensione, dove i nostri amati defunti ci accolgono festosi: essi sono sempre stati accanto a noi, ma con una vibrazione differente. Il testo offre un'ampia panoramica delle esperienze che si possono avere dopo la morte, sia nelle NDE - Near Death Experience, l'esperienza di persone che si risvegliano dopo un coma o un decesso momentaneo - che dopo aver oltrepassato la soglia della morte definitiva. In tutte queste esperienze di incontro ravvicinato con l'altro mondo si fa l'esperienza - appena si esce da quello che essi definiscono tunnel - di essere tornati alla vera casa, e che la vita terrena sia stata una scuola necessaria per l'apprendimento e l'evoluzione personale.
«È sempre l'esperienza il banco di prova della verità altrimenti sarebbe una falsa religione». È quello che offre Riccardo Boschetto in queste pagine senza alcuna pretesa di convincere nessuno, né insegnare alcunché, solamente condividere il cammino trasformativo della meditazione come quel pellegrinaggio verso sé stessi che parte dall'abitare il Silenzio. Questo libro può, dunque, essere considerato uno strumento pratico e un sincero compagno/a di viaggio - sia per chi si avvicina alla meditazione, sia per chi sta già da tempo sul sentiero - perché può sicuramente offrire spunti sui meccanismi quotidiani che molte volte non vengono visti e sfuggono e che, invece, se riconosciuti ci insegnano ad amare. Attraverso una continua e sistematica spoliazione si arriva a poter abitare il silenzio ed è da lì, da questo spiraglio di assoluta libertà, che si avvia un nuovo modo di vivere, una meditazione continua in un'unione con la nostra vera essenza. L'autore non ha dubbi: è la realtà.
Questo libro si colloca tra il manuale d'uso e il racconto. L'autrice cammina sul filo del respiro - a volte più resistente, a volte quasi impercettibile - con la consapevolezza che ogni esperienza è un cammino che dà senso al Cammino più ampio su questa terra. Il respiro è il collante che tiene insieme il panorama interiore con il paesaggio: il cammino a piedi dà la misura e la coscienza di dove si è, orientando il passo successivo mentre il respiro scandisce il tempo, lento, nuovamente umano. La Vita si compie giorno dopo giorno, la direzione si svela passo dopo passo. Il testo è un contributo al respiro, amico fedele e troppo spesso trascurato, e a ciò che incontra lungo la via, che sempre insegna. Il respiro rende fluido il camminare, e il camminare ci rende consapevoli del respiro. Esplorando le risorse e le potenzialità del respiro nelle varie esperienze e cammini che l'autrice ha percorso, emerge la traccia di un sentiero di conoscenza in cui accade naturalmente un processo alchemico: dall'ombra alla luce, dalla notte al giorno, dal pieno al vuoto, dall'affanno alla quiete. Madre Terra dona sempre i suoi frutti a chi la ama.
La cosa che più mi preme di condividere è come il cammino della nonviolenza suggeritomi dal Cristo Gesù, da Gandhi, da Capitini e dai tanti altri e altre che abbiamo ricordato, se da un lato mi risulta esigente, scomodante fino ad arrivare a perforare le mie ferree armature, io lo stia avvertendo sempre di più come il mio vero cammino, quel cammino che mi fa sentire realizzato come uomo oltre che come cristiano, quel cammino che corrisponde al mio impulso, al mio desiderio più profondo. Un qualcosa di bello, un qualcosa di autentico e di vero. Direi di vero, proprio perché lo vedo e lo sento bello, in sintonia con il poeta John Keats che affermava: «Non posso avvertire qualcosa come veramente autentica e vera se non a partire dalla sua bellezza».
Dal mio percorso spirituale, un percorso che ha preso gran parte della mia vita, ho sperimentato che il cammino spirituale non può essere esclusivamente silenzioso, né fondato solo sulla parola e sulla mente, ma deve tenere conto del suggerimento di Gesù: "Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13,52), e dunque deve arricchire la Parola con il Silenzio, e viceversa. Quando leggiamo e meditiamo con fede e con amore, Gesù parla direttamente al nostro cuore e ci aiuta a capire il senso profondo delle Scritture, un po' come fece a Emmaus e come faceva di solito con i suoi discepoli quando spiegava loro le parabole.
Si avverte in molti di noi, credenti e non credenti, una gran sete di spiritualità. Una spiritualità intesa come la dimensione che ci costituisce nel più profondo inducendoci a vivere relazioni vivificanti con noi stessi, con la creazione tutta e con Dio. Quando mi ritrovo in incontri in cui si affronta il tema della spiritualità, scorgo occhi che brillano, cuori che si infiammano. Una buona parte dei titoli dei libri esposti nelle vetrine delle librerie trattano di spiritualità. I monasteri brulicano sempre di più ed in continuazione di singoli e di gruppi in ricerca di quiete, di silenzio, di un «a tu per tu» con se stessi, con il creato e con Dio. Sempre più numerosi sono coloro che frequentano corsi di iniziazione alla meditazione profonda, allo yoga, che si prendono periodi sabbatici, che fanno deliberatamente la scelta di un lavoro part-time, che progettano pellegrinaggi, che decidono di trascorrere le proprie vacanze in agriturismi che permettono un contatto più profondo ed armonico con se stessi, con la natura e con Dio. Cresce il benessere economico e materiale, anche se non per tutti, senza che però crescano la gioia e la speranza. Vari pensatori credenti e non credenti, convinti del fatto che alla base delle varie crisi che ci affliggono ci sia soprattutto una crisi di valori, vedono come sempre più urgente la formulazione di un progetto etico che coinvolga responsabilmente tutti i popoli della terra.
Questo libro contiene uno speciale approccio al senso delle cose, al senso della vita, con gli avvenimenti che ci toccano, le persone che incontriamo, le storie che ascoltiamo, i "segni" e i "sogni" che ci vengono inviati e soprattutto con la "parola" che il Signore ci ha donato. Tutto questo "parla" al nostro cuore, ci da delle intuizioni, ci apre la mente, soprattutto ci mostra il sentiero da seguire per realizzarci in pienezza, per giungere finalmente alla "terra del latte e del miele", la dimora che il Signore ha preparato per noi fin dall'eternità. "Ciò che propongo è molto semplice ed è qualcosa che l'uomo pratica da quando è iniziata la sua avventura sulla terra, anche se spesso non ne è pienamente consapevole. Nel libro lo chiamo discernimento. Spero che sarà uno strumento utile a molti lettori".
"In realtà Gesù ha assunto un ruolo sempre più centrale nella mia vita spirituale perché è il Nome che utilizzo nella Preghiera del Silenzio e che mi guida al Padre, è colui al quale mi sento unito nel pregare le Ore, è il mio maestro e il mio amico: Gesù è il centro di questo cammino, perché ho finalmente compreso che, come Dio è venuto incontro all'uomo, inviandogli la sua Parola, Gesù, così anche noi possiamo tornare a Dio facendo nostra la stessa Parola: Gesù. Gesù è il ponte che ci unisce al Padre".