
Una notte, in un vecchio cimitero ebraico, un gruppo di uomini si stringe attorno alla tomba di un maestro della Cabala. Parlano sottovoce. Il più vecchio, un Grande o così viene chiamato espone un piano di conquista. Non una conquista qualunque: la presa del mondo intero. Nessuno sapeva dove si trovasse davvero quel cimitero, né quando fosse accaduta la scena, né tantomeno chi avesse potuto assistervi. Eppure, il racconto si diffuse. Più potente della storia. Più conveniente della realtà. E la finzione produsse effetti terribili.
In un momento in cui il nostro Paese è chiamato ad affrontare sfide nuove, è indispensabile sapere abitare il cambiamento e mettersi in gioco per collaborare. La 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia ha avuto come tema portante la democrazia, considerata non soltanto nella dimensione procedurale ma, soprattutto, in quella sostanziale: dunque democrazia come partecipazione alla società , come volontà di costruire il futuro tutti assieme. Questo volume raccoglie i molti spunti di riflessione emersi a Trieste, dando voce alla straordinaria energia che ha caratterizzato gli incontri che lì si sono svolti. Lavoro e diritti, migrazioni, diritto a una vita libera e dignitosa, ecologia integrale, una nuova economia capace di mettere al centro l'uomo e il creato sono i principali obiettivi per i quali lavorare, prendendo spunto dalle esperienze virtuose di associazioni e soggetti del Terzo settore. Con interventi di Sergio Mattarella e di papa Francesco.
«Ci ha unito la consapevolezza di lavorare per lasciare alle generazioni future un mondo senza malaria». Non gli squali e nemmeno gli orsi. Gli animali più pericolosi, per lo meno per l'uomo, sono molto più piccoli: piccoli come una zanzara. La maggior parte delle zanzare sono innocue, tuttavia un piccolo gruppo di specie di zanzara è responsabile della trasmissione della malaria o di altre malattie che nel complesso provocano circa 700.000 morti ogni anno. E se la lotta alla malaria, in Italia, è stata lunga e combattuta a colpi di insetticidi e bonifiche ambientali, questo approccio non è replicabile ovunque. E a lungo una straordinaria comunità di scienziati ha lavorato a soluzioni rivoluzionarie, efficaci, semplici, economiche e di prometeica potenza. Come quella raccontata in questo libro, il Gene Drive. Una tecnologia che consente di trasmettere una mutazione genetica da pochi individui a intere popolazioni di zanzare, fino alla loro eliminazione.
Il 2025 è l'anno della speranza, una virtù che non conosce età anagrafica, ma appartiene a chi sa guardare al futuro con fiducia e impegno. In un mondo segnato da profonde trasformazioni e incertezze, il Rapporto Giovani 2025 analizza il ruolo delle nuove generazioni nella costruzione del domani, mettendo in luce le loro sfide, aspettative e opportunità. Attraverso le ricerche dell'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo, il volume affronta temi centrali come il valore della scuola, il rapporto con il lavoro, l'accesso alla casa, la partecipazione politica e il benessere psico-sociale. I dati rivelano una generazione consapevole, desiderosa di contribuire al cambiamento, ma troppo spesso ostacolata da barriere economiche e sociali. Emerge un forte bisogno di politiche e interventi che sappiano riconoscere e valorizzare il potenziale giovanile, offrendo spazi reali di crescita e partecipazione. La speranza è molto più di un sentimento, invita all'azione collettiva. Dare voce ai giovani significa credere nella loro capacità di innovare e costruire un futuro più giusto e sostenibile. Dalle analisi presentate in questo volume deriva un incoraggiamento a scommettere sulle nuove generazioni, affinché la speranza diventi un progetto concreto di rinnovamento per l'intera società.
«Il nostro viaggio comincia da Ventotene per sottolineare il filo, sottile ma robusto, che lega chi si è opposto al fascismo, anche durante il Ventennio, a chi, dopo la caduta del regime, l'occupazione dei tedeschi e la nascita della Repubblica sociale italiana, ha partecipato a un movimento nazionale di resistenza ampio, articolato, originale». «Il periodo dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 - scrive Pezzino - è stato uno di quelli nei quali i cittadini, volenti o nolenti, si sono trovati a dover compiere scelte "politiche", dalle quali dipendeva non solo la loro sorte personale, ma anche, quella della patria». La resistenza italiana è un fenomeno articolato in cui gli storici odierni ricomprendono non solo l'azione dei partigiani e dei combattenti, degli internati militari italiani, dei deportati politici, ma anche quella dei tanti semplici cittadini che si opposero all'occupazione tedesca e al fascismo, a partire dalle donne, il cui decisivo contributo è stato a lungo misconosciuto. Dei numerosi episodi di coraggio civile si è tenuto conto nel tracciare questo itinerario che affianca ai già molto celebrati luoghi simbolo della lotta partigiana, altri meno noti ma il cui ricordo la rende vivida.
Cosa è giusto non sapere o non dire per tutelare noi stessi e le relazioni in cui siamo immersi? Nella società contemporanea c'è ancora spazio per il segreto? "Non dirlo a nessuno". Chi non ha mai pronunciato questa frase? E quali responsabilità implica per chi custodisce un segreto? Accanto alla capacità di parlare, quella di saper tacere ha avuto uguale importanza nella storia delle società umane: il segreto - imponendo un patto, talvolta anche indesiderato - crea e distrugge gruppi, genera inclusione ed esclusione, plasma comportamenti e relazioni. E oggi, nella nostra società digitale, dove la caccia a verità e informazioni nascoste sembra essere una moda e dove con un clic puoi distruggere identità ed equilibri delle persone, che significato può assumere questa parola?
Verso il monopolio del sapere. I prossimi capitoli della scienza saranno scritti a porte chiuse? Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica, motore del progresso tecnologico, ha vissuto cambiamenti straordinari. Uno, tanto fondamentale quanto spesso trascurato o sottovalutato, riguarda gli attori coinvolti. Se in passato protagoniste erano le istituzioni pubbliche con la loro ricerca volta al bene comune, oggi sono comparse le Big Tech, che grazie a profitti ingenti investono in modo aggressivo nella ricerca, con obiettivi ambiziosi: computer quantistico, interfacce cervello-macchina, esplorazione spaziale, salute e, ovviamente, intelligenza artificiale. Se si considera, inoltre, il contributo della ricerca militare, segreta per definizione, emergono due volti assai diversi della scienza contemporanea: da un lato quella pubblica, aperta e trasparente; dall'altro, quella privata, riservata, inaccessibile. Possiamo ancora fidarci della scienza?
Nicola Labanca ripercorre le vicende politiche e militari che portarono gli italiani a stabilirsi in Eritrea, in Somalia, in Libia e poi in Etiopia. Ma l'espansione coloniale non fu, anche nel caso italiano, solo politica e guerra. Il volume smonta quindi i messaggi della propaganda colonialista che affascinarono generazioni di italiani al suono di "Tripoli bel suol d'amore" e mostra i pochi reali vantaggi economici che l'Italia trasse dai suoi domini africani. Inoltre descrive la società coloniale d'oltremare, i suoi tratti razzisti, la sua composizione sociale e demografica, le sue istituzioni.
«Al dibattito odierno a noi sembra mancare il filo, la trama, il contesto che legano il passato all'avvenire. Soprattutto quando si riforma, bisogna trasmettere lo spirito della Costituzione». Dopo un lungo silenzio, le riforme costituzionali sono tornate sulla scena della politica. Accade perché è un dibattito ineludibile, cominciato subito dopo la Costituente. Questa volta, però, il contesto è inedito, sia sul piano interno che internazionale. Data la delicatezza del momento, gli autori si collocano volutamente al di fuori dallo scontro ideologico e cercano di fornire le basi fondamentali a una discussione che deve essere ben posta: attenta ai bisogni di riforma che emergono dai mutamenti in atto, ma senza mai trascurare la perdurante vitalità della nostra Carta e la sua ispirazione originaria.
I trattati internazionali non riescono più a frenare i crimini di guerra: i conflitti esplosi dalla prima pubblicazione di questo libro, nel 2011, confermano ogni giorno questa amara constatazione di Antonio Cassese. Una dolorosa ammissione, da cui muove una antieroica, indimenticabile e irrinunciabile conversazione sull'«esperienza del male». Come scrive Micaela Frulli nella postfazione, Antonio Cassese ha dedicato la propria vita all'affermazione del diritto, ma in questa ultima conversazione non ha temuto di mettere a nudo le debolezze del proprio credo. Da questo paesaggio umano dolente, da questa indagine sui fondali oscuri della nostra convivenza civile, emerge però con forza una luce: il ruolo decisivo dell'opinione pubblica internazionale, quella che l'autore intende qui risvegliare raccontandoci, con la memoria degli occhi ma anche con la generosità del cuore, la sua esperienza di giudice internazionale.

