
Nello scenario internazionale di oggi la pace è sempre più intrecciata con la violenza. Dalla guerra civile in Jugoslavia all'intervento della Nato in Kosovo, dagli attentati dell'11 settembre 2001 alle guerre in Afghanistan e in Iraq, la violenza si è rivelata una presenza costante nelle relazioni internazionali. Ma la sua vera particolarità è il fatto di sfuggire sempre più alle regole del passato, le quali prescrivevano che solo certi soggetti (gli stati) potessero ricorrere alla forza, che solo certi individui (i combattenti) potessero essere oggetto di violenza. Questa crisi delle regole, che aveva già profondamente segnato tutti i conflitti del Novecento, è esplosa definitivamente dopo la fine della guerra fredda.
Questo volume parla dunque di un "filo rosso" che si snoda dalla metà degli anni Cinquanta, quando, in qualità di collaboratore di monsignor Samoré, ne accompagnò l'impegno per l'organizzazione della prima conferenza generale dell'episcopato latinoamericano a Río de Janeiro, agli ultimi decenni del secolo scorso, quando intraprese importanti viaggi a Cuba, in Brasile, Messico, Argentina, Guatemala. In questo itinerario Casaroli fa l'esperienza di una chiesa che assume sempre più coscienza di un'unità che trascende gli orizzonti nazionali, e che negli anni tra il concilio Vaticano II e la conferenza di Medellin del 1968 vede mutare progressivamente il proprio volto.
La natura umana è un oggetto ricorrente dell'attenzione dei media. Essa è implicitamente chiamata in causa da qualsiasi problematica politica; sul come e sul quando dei suoi inizi esistono giudizi scientifici spesso contraddittori, strategie politiche contrapposte, laiche e confessionali, e una complessa normazione giuridica. Ma la centralità della natura umana nella riflessione filosofico-politica ha anche una storia ricca e articolata: si tratta di una tematica che da Platone e Aristotele confluisce nel pensiero cristiano di Agostino e Tommaso, fa i conti in età moderna con le scoperte geografiche e scientifiche, per suscitare infine nuova attenzione nel Novecento con l'antropologia filosofica di Gehlen e con la biopolilica di Foucault.
Questo volume si caratterizza per l'assunzione di un'ottica storico-comparativa: i suoi vari capitoli, pur riguardando principalmente il sistema scolastico italiano, lo confrontano sistematicamente con quelli di altri Paesi, dal momento che la globalizzazione economica e l'integrazione sovranazionale delle istituzioni politico-amministrative, sistemi scolastici inclusi, impongono di estendere lo sguardo oltre ciascuna realtà nazionale. Un'ulteriore caratteristica del testo è data dalla sistematica integrazione di teoria e ricerca, che utilizza i dati empirici a conferma, o a falsificazione, degli studi sociologici sui sistemi scolastici.
Di solito quando si parla di Riforma ci si riferisce alla Riforma protestante che all'inizio del Cinquecento, a partire da Lutero, ruppe l'unità dell'Europa cristiana. La prospettiva di questo volume consiste nel guardare al lungo processo di rinnovamento seguito al Medioevo, dal Tre al Settecento, come a un'unica stagione di riforma, che accompagna l'inizio dell'età moderna trasformando nel profondo la vita religiosa.
Oggetto del libro è la vistosa ipercolpevolizzazione che prese piede nella sensibilità diffusa dopo il Medievo; Delumeau ne scorge l'origine negli ideali ascetici, nel comptemptus mundi, nel tetro senso del peccato e della fragilità umana che dall'ambiente monastico medievale si allargano nella società ben oltre la sfera religiosa grazie a quella che l'autore definisce una "pastorale della paura", ossia una pervasiva pedagogia attuata dalle prediche, dai libri di edificazione, dall'iconografia macabra; una pedagogia del resto parallela a una terrificante serie di calamità e orrori bellici che punteggiarono e atterrirono quei secoli e dovettero apparire altrettante punizioni in cerca di una colpa.
Sin dall'Ottocento l'istituzione massonica ha avuto in Italia un ruolo importante: nel Risorgimento, nel consolidamento dello stato unitario e fino al fascismo che la mise al bando nel 1925. A partire da una ricca documentazione l'autore traccia la storia della massoneria italiana in questo cruciale periodo, definendone il numero degli affiliati e la loro estrazione sociale, le regioni in cui era più radicata, il suo progetto politico e sociale. Il volume ricostruisce il ruolo del Grande Oriente d'Italia nella costruzione dell'identità nazionale, nella campagna interventista, nell'avvento del fascismo, fornendo una chiave di lettura per comprendere i mutamenti sociali e politici dell'Italia fra Otto e Novecento.
La peste arrivò in Europa nell'ottobre 1347, su una nave proveniente dalla Crimea che altraccò a Messina carica di marinai morti o moribondi. Si diffuse molto in fretta e uccise circa un terzo dell'intera popolazione europea. Fino a tutto il Seicento, l'Europa ha dovuto convivere con ondate pressoché regolari di epidemia; la popolazione europea ha impiegato quattro secoli a tornare ai livelli precedenti il 1350. La peste ha dunque impresso un segno fortissimo e decisivo sulla vita europea nell'età moderna. Questo volume sintetizza la storia della "morte nera" e del suo impatto sull'Europa.
L'economia della conoscenza è un sistema in cui la quota di occupazione ad alta intensità di conoscenza e il peso economico dei settori legati all'informazione sono preponderanti. In altri termini, un'economia in cui la scienza e la tecnologia svolgono un ruolo determinante. Storicamente le economie fondate sulla conoscenza si sono affermate a partire da un doppio fenomeno: da un lato una tendenza di lungo periodo che riguarda l'aumento delle risorse consacrate alla produzione e alla trasmissione delle conoscenze e dall'altro un'innovazione tecnologica importante che ha agito da elemento scatenante dei cambiamenti strutturali.
Esperienza spontanea, facilmente realizzabile, ma con a monte una decisione personale complessa, il volontariato è un fenomeno promosso dalle autorità religiose e civili, che di fatto occupa uno spazio crescente nella tutela dei soggetti deboli, e che può arrivare dove l'ufficialità delle istituzioni non è presente. Il volume esplora la complessità, la ricchezza, ma anche i limiti di questa straordinaria esperienza che è insieme individuale e sociale; fa capire com'è fatto il variegato mondo delle associazioni volontarie, come sono strutturate, come operano, e quale funzione sociale assolvano.