
Dopo essere rimasto per secoli una folcloristica e gelida colonia britannica, popolata da nostalgici sudditi di Sua Maestà, da ostinati coloni francesi sconfitti e da remote tribù indiane, il Canada si è trasformato, in pochi decenni, nella seconda metà del XX secolo, in uno degli stati più innovativi e interessanti del pianeta, un vero "laboratorio costituzionale", fonte di ispirazione per ogni società pluralista. La necessità di superare, in uno stato federale asimmetrico, le "due solitudini" del Quebec francofono e del resto del paese, anglofono, unitamente alla immissione di crescenti flussi di immigrati, ha spinto alla adozione di politiche multiculturali. In tale trasformazione, il diritto (e, in primo luogo, il diritto costituzionale) ha svolto un ruolo centrale. L'introduzione, nel 1982, della Carta dei diritti e delle libertà, tavola dei valori condivisi da tutti i canadesi, indipendentemente dalla loro "altra" appartenenza, segna l'avvio di un processo e di un modello di integrazione "attraverso i diritti".
È ormai assodato che all'origine di diversi problemi nella salute mentale dell'infanzia vi sia una relazione difficile tra il bambino e chi si occupa di lui. Ma cosa accade quando una madre ha difficoltà a relazionarsi con il proprio bambino? Cosa può fare al riguardo il clinico? Il pianto, il sonno e l'alimentazione sono tra i problemi più comuni nell'infanzia, tuttavia alcuni bambini sotto questi aspetti sono più difficili di altri; d'altro canto alcuni genitori fanno più fatica di altri a comprendere i bisogni dei loro figli molto piccoli. Questo volume, frutto del contributo di diversi esperti nell'ambito della relazione madre-bambino, presenta, pur all'interno di un quadro concettuale definito, una vasta gamma di modalità di intervento terapeutico volto sia al trattamento delle difficoltà nelle relazioni precoci sia alla promozione di una risposta appropriata da parte dei genitori, al fine di sostenere uno sviluppo adeguato e salutare dei bambini e delle proprie famiglie.
Il volume ripropone il capitolo dal medesimo titolo contenuto nel "Manuale di diritto pubblico" curato da G. Amato e A. Barbera, volume I "Diritto pubblico generale", precedentemente edito. È stata aggiunta una parte conclusiva che riguarda le più recenti tendenze degli assetti statuali contemporanei, che debbono confrontarsi con forme di governo multilivello e con il governo delle diversità, con il multiculturalismo e con varie forme di regionalizzazione.
Niente è puramente naturale nell'uomo. Anche la soddisfazione dei bisogni fisiologici è plasmata dalla cultura: le società infatti non danno sempre le medesime risposte a questi bisogni. Perfino le differenze legate a fattori di tipo genetico, come quella fra i sessi, non possono essere osservate allo stato naturale perché vengono immediatamente filtrate dalla cultura che presiede alla divisione di ruoli e compiti nelle società umane. Il volume ricostruisce l'origine e la storia dell'idea di cultura e presenta i problemi delle gerarchie e dei mutamenti culturali, fino ad affrontare temi oggi cruciali nelle società attraversate dal multiculturalismo: le questioni delle identità culturali e dell'incontro fra culture diverse.
Chi si avvicina per la prima volta alla ricerca sociale necessita di una guida completa, didatticamente accurata, ricca di esempi concreti, scritta in modo chiaro e sintetico. È a questa esigenza che Bailey ha inteso dare una risposta. Kenneth D. Bailey è docente di Sociologia nell'Università della California a Los Angeles.
Chi si avvicina per la prima volta alla ricerca sociale necessita di una guida completa, didatticamente accurata, ricca di esempi concreti, scritta in modo chiaro e sintetico. È a questa esigenza che Bailey ha inteso dare una risposta. Kenneth D. Bailey è docente di Sociologia nell'Università della California a Los Angeles.
Invece di proporre la storia del pensiero organizzativo secondo una ricostruzione cronologica, necessariamente lunga e laboriosa, Bonazzi individua cinque aree tematiche o filoni di pensiero che nel loro insieme formano un quadro essenziale ma completo di quanto è stato detto in questo campo di studi. Oltre che informare, il volume riesce pienamente nell'intento di suggerire confronti, interpretazioni, connessioni con altre discipline, spunti per ragionare a tutto campo.
Questo manuale è stato studiato e messo a punto per i corsi di laurea di primo livello. Attenendosi a criteri di semplicità, chiarezza, sintesi e attualità, gli autori si rivolgono ai futuri psicologi nella consapevolezza che essi dovranno operare in società multiculturali sempre più complesse, in cui le loro competenze e i loro ambiti di intervento professionale saranno sempre più ampi e rilevanti, sempre più numerosi e diversificati.
Il volume è centrato sulle trattative che portarono alla firma dell'armistizio tra l'Italia e gli angloamericani nel settembre 1943, alla fuga del re, del governo e delle alte gerarchie militari da Roma, all'evaporazione dello stato e al drammatico sbando cui il paese andò incontro. L'autrice ricostruisce l'evoluzione della politica alleata nei confronti dell'Italia durante la guerra, i diversi e inconcludenti sondaggi italiani per uscire dal conflitto tra la conferenze di Casablanca e lo sbarco in Sicilia, l'avviarsi faticoso dopo il 25 luglio e poi il concludersi ai primi di settembre delle trattative per l'armistizio.
Il volume, basato su fonti inedite di primaria importanza, ripercorre le nervature di una stagione politica straordinariamente complessa per le relazioni politiche della Santa Sede: quella nella quale essa entra in contatto con il sistema sovietico uscito dalla seconda guerra mondiale. Dopo un quindicennio nel quale le condanne di Roma scivolavano senza scalfire la strategia persecutoria dei regimi dell'ateismo di stato, col 1963 si apre il filo d'un dialogo di cui sarà protagonista Agostino Casaroli, diventato segretario di stato del papa venuto dall'est. La sua stagione è quella dell'Ostpolitik vaticana, ma anche della Conferenza di Helsinki e dell'implosione del socialismo reale. I saggi qui raccolti non costituiscono una biografia di Casaroli, né un manuale sulla superficie delle relazioni della chiesa con i paesi dell'est così come emergono dalla pubblicistica: sono piuttosto esplorazioni approfondite di angoli e settori dell'azione vaticana di cui Casaroli è protagonista, in una chiesa che non sa rassegnarsi all'idea che le sofferenze dei perseguitati vadano guardate come la prova della malvagità del male, e non come una vocazione per tutta la chiesa. Il volume si chiude con un inventano dell'Archivio Casaroli, e con testimonianze di illustri ecclesiastici e politici che l'hanno avuto come collega, controparte o amico.