Un grande rinnovamento ha caratterizzato a livello internazionale lo studio della grande guerra soprattutto dal punto di vista della storia culturale; Marco Mondini guarda all'esperienza dell'Italia in guerra secondo questa nuova prospettiva. Facendo ricorso a un ventaglio vastissimo di fonti, dai giornali alla letteratura, dalla memorialistica alle cartoline illustrate, il volume mette a fuoco tre aspetti essenziali: l'attesa e la mobilitazione per la guerra nei mesi e anni precedenti il 1915; l'esperienza del fronte così come è stata raccontata dai soldati in memorie e diari e come è stata interpretata e reinventata da giornali, riviste, film; infine il peso della guerra sul dopo, dal culto dei caduti ai monumenti, alla costruzione del mito.
Significati e modi di essere donna o uomo mutano nel tempo. Che cosa voleva dire allora essere uomo, essere donna nel Medioevo? Lo racconta questo viaggio intorno all'identità di genere: innanzitutto come era definita dalla religione, poi come si esprimeva nella divisione sociale dei ruoli, nelle differenti possibilità (per esempio di educazione e di lavoro, o di accesso al sacerdozio), nelle relazioni sociali, nella sessualità, nella vita coniugale. L'immagine che ne viene è quella di un tempo in cui i ruoli progressivamente si differenziano e soprattutto, sul finire del Medioevo, viene sancita una gerarchia tra i sessi e si afferma un predominio dell'uomo sulla donna destinato nell'epoca successiva ad accentuarsi.
Istanbul, com'è stata chiamata fin dalla conquista ottomana del 1453, ma com'è denominata ufficialmente solo all'indomani della Prima guerra mondiale. "Nèa Ryme", Nuova Roma, secondo il suo nome ufficiale. Costantinopoli, il suo vero nome, da sempre e per sempre. Un nome che evoca immagini mirabili: il sogno dell'Oriente, le lontananze raggiungibili attraverso il Bosforo e l'Anatolia. Le moschee, gli harem, i sufi danzanti, gli aromi dei bazar. Da mezzo millennio l'Europa identifica in quella sola città il prezioso anello di congiunzione fra l'antichità perduta e la modernità mai davvero raggiunta, fra il Levante e l'Occidente. Ancor oggi, dietro la megalopoli brulicante di vita noi cerchiamo le tracce d'un passato che ci appartiene e che tuttavia inseguiamo nel sogno orientalistico attraverso il quale l'Occidente cerca da secoli di definire se stesso. Franco Cardini ci accompagna nella città incantata, aiutandoci a penetrare lo spirito di una cultura che ci sfugge forse perché anche profondamente ci appartiene.
Nei secoli passati l'Italia è stata meta di un incessante pellegrinaggio culturale. Il Grand Tour, consuetudine delle classi colte europee, trovava infatti il suo culmine nel Bel Paese, in omaggio al quale diventava il Viaggio in Italia. Come in concreto si svolgeva ce lo racconta la messe di diari, memorie, guide, epistolari a cui il libro attinge, restituendoci, grazie ad annotazioni ora sapide ora struggenti, l'esperienza viva di uomini e donne d'ingegno, di nobili, di artisti, di poeti, di studenti e di quanti si dettero con entusiasmo alla scoperta della penisola. Ripercorriamo così gli itinerari più battuti, sperimentiamo l'equipaggiamento e i mezzi di trasporto, riviviamo gli incidenti e le avventure, ma anche i sogni e a volte lo scoramento di quei primi turisti. Ma c'è dell'altro, perché attraverso lo sguardo degli stranieri, la letteratura di viaggio può insegnarci un modo diverso di guardare all'Italia. Potremo così fare l'unica, autentica esperienza di viaggio ancora possibile oggi: tornando sui passi di quegli antichi visitatori, in loro compagnia, fare nostre le loro mete favolose.
Pericolosamente basse nel confronto Internazionale, le competenze degli italiani appaiono certamente inadeguate allo status di paese avanzato dell'Italia. In un circolo vizioso, le imprese e la società puntano su altri fattori di successo, mentre una fiacca domanda di capitale umano e la precarietà del mercato del lavoro fanno venir meno gli stimoli ad investire in conoscenza. Come uscirne? Attraverso politiche del lavoro inclusive ma soprattutto con un forte investimento nel sistema educativo. Non bastano però più soldi: occorre ripensare in modo radicale le politiche educative, rilanciando la carriera degli insegnanti e puntando sull'autonomia degli istituti per innescare processi innovativi diffusi.
Il libro - qui presentato in una nuova edizione riveduta e ampliata, costituisce uno strumento per la comprensione dei meccanismi di produzione dei suoni e, insieme, dei principi e delle pratiche della trascrizione fonetica, che con quei meccanismi sono strettamente connessi. Si fornisce inoltre un'introduzione alla fonetica italiana, con particolare riferimento alla varietà standard, ma anche con ampi cenni alle principali varietà regionali. Per quanto riguarda le lingue straniere, viene presentata una descrizione delle varietà standard del francese, dell'inglese, del tedesco e dello spagnolo.
La penisola reca, tracce profonde del suo rapporto col mondo musulmano (tanto arabo quanto turco), tracce perlopiù nascoste: la nostra ricerca comincerà da Palermo, per poi proseguire nelle terre di Campania, Puglia e Sicilia e arrivare sino a Venezia, la porta d'Oriente. Ci imbatteremo in una ricchissima "mescolanza mediterranea" - fatta di uomini, donne, viaggiatori, mercanti, ma anche di oggetti, spezie, cibi, gioielli, tessuti, libri, racconti, lingue, idee - che ha contribuito a forgiare eredità e tradizioni italiane. Un viaggio quasi millenario che non trascura la presenza odierna.
L'acqua ha avuto fin dall'antichità un alto valore simbolico e culturale: si pensi alle fonti, meta ancora oggi dei pellegrinaggi di cura, fenomeni di culto legati a figure sante o divine. Al soggiorno termale, che in Italia gode di una lunghissima tradizione, si è sempre accompagnata la ricerca del benessere psichico e spirituale. Il nostro viaggio comincerà dalle Terme di Caracalla e toccherà vari centri, fra cui Bagni di Lucca, le Terme di Salsomaggiore, Ischia. Nell'acquoreo vagare fra stabilimenti, sorgenti, grotte, fanghi, è l'immaginario delle terme, intessuto di sacro e di profano, che si disvelerà a noi.
"Andare a Canossa": ancora oggi, dopo mille anni, è l'icastica espressione con cui si descrive l'atto di riconoscersi in errore e chiedere perdono, a tal punto ha colpito l'immaginario "l'umiliazione di Canossa" subita da Enrico IV. Costretto nel gennaio del 1077 ad attendere per tre giorni sotto la neve di essere ricevuto da papa Gregorio VII, allora ospite di Matilde a Canossa, l'imperatore ottenne infine la revoca della scomunica che gli era stata comminata. Momento culminante nella lotta per le investiture e cioè nel conflitto di poteri fra Impero e Papato, l'episodio è, come spiega questo libro raccontandone con chiarezza lo svolgimento su entrambi i fronti, un autentico punto di svolta. Il Papato, riuscendo a respingere l'ingerenza dell'imperatore nelle cose della Chiesa e ad affermare la propria indipendenza, avviava quella separazione fra potere religioso e potere politico che ha caratterizzato da allora in poi lo sviluppo della civiltà europea.
Nella convinzione che la Costituzione non sia solo una nuda norma giuridica o un puro fatto organizzativo, l'autore mira a trasmettere l'idea che la Carta fondamentale sia soprattutto l'espressione della vita, della memoria e del progetto propri di una società. Nel ricostruire quindi la storia costituzionale italiana - nelle sue origini, nei suoi sviluppi, nei suoi conflitti anche più recenti - entra in dialogo diretto con discipline diverse, usando un metodo che tiene conto dei profili storici, politici, sociologici e culturali della vicenda nazionale. Una lettura che, pur muovendo da una ricostruzione giuspubblicistica delle tre diverse Costituzioni dell'Italia unita, per l'ampiezza dello sguardo rappresenta un importante momento di impegno e coscienza civile.