Popolazione barbarica fortemente influenzata dalla cultura romana, i franchi si stabilirono nella zona fra l'odierno Belgio e la Francia settentrionale durante il tardo impero romano. Sotto la guida dei re merovingi imposero il loro dominio su una vasta area che comprendeva l'odierna Francia e la parte occidentale della Germania. Con l'avvento della dinastia carolingia, soprattutto con Carlo Magno, diedero vita al più vasto organismo politico dell'Europa medievale, che si estendeva dai Pirenei alla Sassonia, dall'Italia centro-settentrionale alle coste del mare del Nord.
Questo libro discute i termini della "questione acqua" in Italia: quanta ce n'è e da dove viene? Chi la amministra e con quali regole? Chi la gestisce, e con quali risorse economiche? Quanto siamo distanti ancora da un modello di gestione che sappia garantire i bisogni di tutti e insieme salvaguardare le generazioni future? Per colmare questa distanza occorre saper conciliare l'affermazione dei diritti con la consapevolezza che l'acqua è un servizio industriale e richiede organizzazione di uomini, infrastrutture, tecnologia, capitali.
Fra una sola generazione la Terra conterà due miliardi e mezzo di persone in più. Il problema è che si tratterà di una crescita assai disuguale: mentre la popolazione dei paesi ricchi rimarrà quasi stazionaria e invecchierà, quella dei paesi poveri raddoppierà o triplicherà addirittura nelle aree più deprivate, come quelle dell'Africa subsahariana, con una forte prevalenza delle generazioni più giovani. In questo quadro Livi Bacci riflette sul cammino del mondo nel XXI secolo, analizzando le implicazioni che uno sviluppo demografico così squilibrato avrà per la stabilità sociale interna ai vari paesi, per le migrazioni internazionali e i rapporti di forza tra le nazioni oltre che, naturalmente, per l'ambiente.
Sentimentale ma molto reale: in quattro navigazioni il viaggio si snoda dall'Egeo dei tempi di Ulisse alle coste romane di Ostia, da Costantinopoli all'Andalusia, da Ragusa a Cipro e infine da Alessandria d'Egitto a Ravenna. Di porto in porto, di tappa in tappa, ci ritroviamo in epoche diverse, nella Atene del V secolo a.C, a Cartagine alla vigilia della terza guerra punica, nella Valencia del Cid Campeador, nella Genova medievale, a Istanbul, e a Napoli all'inizio del Novecento. Ogni approdo racconterà un pezzo di storia del Mediterraneo, talvolta evocando il ricordo di grandi eventi, talvolta riscoprendo personaggi ormai dimenticati, ma sempre parlando anche di noi e di quel mare che non smette di suscitare speranze.
La Chiesa cattolica sta vivendo una stagione di profonde riforme interne che investono settori molto delicati della sua vita istituzionale. Uno degli aspetti più controversi riguarda la sua attività finanziaria, talvolta toccata da scandali avvolti da un'apparente impenetrabilità, e sono in molti a credere che tali questioni non siano del tutto estranee alla storica decisione di Benedetto XVI di abbandonare il soglio di Pietro. Senza accondiscendere a inutili dietrologie, questo libro muove da alcuni fatti nuovi che stanno cambiando il volto della Chiesa, la quale - in modo poco appariscente - sembra allontanarsi progressivamente dalla struttura concordataria stabilita nei Patti lateranensi del 1929 e confermata col Concordato del 1984. L'introduzione dell'euro, la riforma dello lor e del più ampio sistema economico e finanziario vaticano secondo i principi antiriciclaggio e antiterrorismo riconosciuti dalla comunità internazionale producono interrogativi nuovi, cui questo volume cerca di rispondere con un linguaggio accessibile, ma senza cedere a pericolose semplificazioni.
Il 3 ottobre 1935 il regime fascista attaccò l'Etiopia. Dopo sette mesi di combattimenti, nell'isolamento internazionale, nel maggio 1936 truppe italiane entravano in Addis Abeba e Mussolini dichiarava costituito l'Impero, l'Africa Orientale Italiana. Ma la conquista di fatto non fu mai portata a termine: dal 1936 al 1940 si susseguirono continue operazioni militari di "pacificazione coloniale". Poi il Corno d'Africa divenne uno dei teatri della seconda guerra mondiale e nel 1941 fu il primo territorio perso da un regime dell'Asse. In fondo, la guerra d'Etiopia non era finita nel maggio 1936: finì con la sconfitta italiana del 1941. Nel frattempo però all'AOI, alla nuova colonia italiana del fascismo, erano state imposte una legislazione ed una normazione razziste.
Compito della statistica economica è quello di sviluppare concetti, definizioni, classificazioni e metodi per produrre informazioni statistiche che descrivono lo stato e l'andamento, nel tempo e nello spazio, dei fenomeni economici. Tali informazioni servono per analizzare i comportamenti degli operatori economici, effettuare previsioni sull'andamento degli aggregati economici, prendere decisioni di politica economica e aziendale, valutare pro e contro di investimenti alternativi. Il volume, qui presentato in una nuova edizione ampiamente rivista, offre, con linguaggio semplice e largo uso di esempi, un sintetico ma esaustivo profilo della materia.
Carlo Magno è una delle figure che più hanno segnato la storia europea. Grazie a lui una vasta parte dell'Europa, frammentata dopo le fine dell'impero romano, si trovò nuovamente riunita in un unico impero. Con una serie continua di campagne militari sanguinose e brutali, Carlo sottomise e cristianizzò a forza i sassoni, sconfisse i longobardi, riunificò le diverse tribù germaniche. Fu un combattente per la fede in difesa del cristianesimo e della Chiesa, e il papa lo ripagò incoronandolo imperatore. Con lui conobbe una rinascita anche la cultura; assetato di sapere, pur non sapendo scrivere promosse lo sviluppo di quella scrittura che tuttora usiamo. Nella sua Aquisgrana, dove amava darsi ai piaceri termali, raccolse attorno a sé e alla sua corte i più importanti poeti e pensatori del tempo. Alle molte e anche contraddittorie facce di Carlo Magno è dedicato questo racconto biografico.
Migrazioni, invasioni, esodi, anabasi, deportazioni: la storia dei popoli è segnata dal procedere collettivo dei viaggi. Al di là di questi cataclismi umani, sono singoli personaggi ad assumersi il compito di andare oltre l'orizzonte conosciuto. Nell'interminabile percorso terrestre di Marco Polo verso il Catai, in quello marittimo di Cristoforo Colombo che s'imbatte nel continente imprevisto, nelle peregrinazioni dei mercanti avventurieri veneziani, genovesi, fiorentini ritroviamo una stessa visionaria temerarietà. Ma proprio le loro vicende valgono a ricordarci che spirito ardimentoso di avventura e volontà di dominio nell'Europa dei potentati sono inscindibili. A Oriente come a Occidente con l'apertura delle grandi rotte oceaniche il viaggio d'esplorazione si fa subito viaggio di conquista, fatto di avidità e conoscenza, scoperta e sfruttamento, richiamo dell'ignoto e brama di ricchezze. E oggi? Oggi che i viaggi non offrono più i loro tesori, ripercorrere quelle avventure significa attingere alla formidabile risorsa dell'immaginario e, in compagnia di navigatori, pirati, cannibali, eruditi, sultani, gioiellieri e gesuiti, appassionarsi a inedite trame narrative, consapevoli delle irriducibili contraddizioni di quella eredità in divenire che chiamiamo civiltà.
Il diritto penale di impresa è stato tradizionalmente un'arma del potere punitivo dello Stato destinata in gran parte a rimanere lettera morta, o a colpire esclusivamente i "pesci piccoli". Complice anche la crisi finanziaria globale oggi non è più così. La grande impresa è chiamata sempre più spesso a fare i conti con la giustizia penale, tanto in chiave repressiva quanto in chiave preventiva. Attraverso l'analisi di una serie di casi esemplari (Parmalat, Cirio, Antonveneta, Bnl-Unipol) il volume, cui contribuiscono alcuni fra i migliori studiosi della materia, fa il punto sulla portata e sul mutamento di ruolo della giurisprudenza nella materia penale economica in Italia, senza tralasciare puntuali riferimenti alla dimensione europea del fenomeno.