
Cosa succede a una madre divorziata entrata dalla parte sbagliata nei trentacinque? Una donna che sa di non poter avere più "tutto", ma che ne vorrebbe avere almeno una parte? Stella non è alla ricerca del Principe azzurro. È separata ormai da un anno, è convinta di aver fatto la scelta giusta, non si sente particolarmente infelice, ma si rende conto che deve trovare dei nuovi equilibri. E allora: cosa si fa quando ci si separa? Come bisogna vestirsi quando si è invitati a cena da un'amica che deve presumibilmente riempire un buco all'ultimo momento? Bisogna apparire come una donna ormai matura, che non vuole più niente dalla vita o, al contrario, come una mangiatrice di uomini?
Sposata con un medico, lei passa lunghe giornate un po' in giro per Parigi e un po' appollaiata al bar di Nic. A volte ha lunghe conversazioni con Fred, il suo migliore amico nonché vicino di casa gay. Improvvisamente il marito le annuncia che vuole andarsene a vivere con un'altra donna. È finita. Per l'equilibrio già estremamente precario della nostra eroina è una gran botta. E beve. Tutto quello che lei tentava di tenere assieme crolla di colpo e il girotondo un po' allegro e un po' sinistro delle sue giornate, il suo balletto personale con l'autodistruzione prende un'accelerata. E beve. Tocca il fondo. Crolla. Nella clinica dell'Olivier dove l'amico Fred l'ha fatta ricoverare, tenta di guardare la vita da un'altra prospettiva. Pian piano nascono legami veri e profondi con la banda di matti disperati e ubriaconi che come lei sono lì a ripulirsi. Le quattro settimane previste per la cura sono quasi alla fine quando arriva "Igor il terribile", uno sbandato appena uscito di galera, ex tossico e naturalmente alcolista. lnfrangendo una delle regole base, nasce un amore fatto di sesso e disperazione. E questo complica terribilmente le cose.
Quattro racconti ("Giada cinese", "La donna del lago", "In montagna non c'è pace" e, appunto, "Blues di Bay City") degli otto (gli altri sono raccolti in "L'uomo a cui piacevano i cani"), composti tra il 1935 e il 1941 di cui Raymond Chandler era gelosissimo: non li volle pubblicare in vita e uscirono postumi, nel 1964. Costituivano per lo scrittore una fonte segreta a cui attingere idee per scrivere uno dei suoi romanzi. Ne cavava ora un personaggio, ora un episodio, ora una descrizione. Vi si trova anche un antesignano del celebre investigatore privato Philip Marlowe: un detective di nome Johnny Dalmas, ma si tratta già dell'"uomo nato per l'avventura", animato dal desiderio di portare a termine un'opera "appassionatamente morale".
È possibile costruire la propria celebrità su una frode? È possibile condurre una doppia vita senza perdere qualcosa? E possibile svelare il mistero della donna? Sono questi i dilemmi affrontati da Clive Thurston, che narra in prima persona la sua storia di perdizione. Da nullità che era per un colpo di fortuna e con l'inganno è diventato uno scrittore ricco e di successo, si è trasferito a Los Angeles, ha vissuto lungo tempo di rendita, ha incontrato un'amorevole compagna e raggiunto Hollywood. Ma continua a non trovare la sua strada, si abbandona al vizio dell'alcol e un giorno si imbatte in una donna fatale. Si fa chiamare Eva, ma chi è realmente? Una prostituta con il vizio del gioco? Una moglie innamorata? Eva è sfuggente, selvaggia, indipendente e insondabile, è una partita difficile per Clive, che non conosce le mosse ma ci scommette tutto se stesso, mentre gli eventi precipitano. Da maestro del thriller, Chase gioca sulla figura della "dark lady", caratteristica del genere noir e ce ne consegna un memorabile quanto originale ritratto, in un romanzo che è stato anche portato sullo schermo nel 1962 da Joseph Losey in un film interpretato da Jeanne Moreau.
Barcellona 1992: Madame Delmas, affascinante donna francese, si rivolge a Pepe Carvalho per ritrovare l'uomo della sua vita, improvvisamente scomparso. Si tratta di un giovane immigrato greco, Alekos. Al termine della labirintica ricerca, nei quartieri devastati dalla speculazione edilizia, riaffiorerà il corpo del giovane. Droga, prostituzione, omosessualità, stanchezza è la realtà con cui Pepe deve fare i conti.
Nel 1935 la diciottenne Rose Meadows, orfana, brillante, colta, distrutta, "essenzialmente una persona che si limita a guardare e ascoltare" e appena buttata fuori dalla casa di suo cugino Bertram dall'odiosa fidanzata comunista, risponde a un annuncio di un giornale di Albany che richiede un'assistente per una famiglia recentemente arrivata da Berlino che deve, da lì a poco, trasferirsi a New York. Sebbene non sia chiaro se Rose debba fare da segretaria a Rudolf Mitwisser (uno studioso ossessionato dall'antica eresia ebraica del kartismo), da infermiera a sua moglie Elsa (ex ricercatrice nel più importante istituto scientifico tedesco, espulsa perché ebrea) o da tata ai loro cinque difficili figli, Rose è l'unica ad aver risposto all'annuncio.
Il dramma dei bambini-soldato in Uganda e in Sierra Leone, raccontati dal giornalista e missionario fondatore della MISNA, la Missionary Service News Agency, la più importante agenzia di informazione e controinformazione sulle aree più depresse del mondo. Uganda e Sierra Leone sono due realtà segnate da un comune denominatore: la sofferenza inferta su un'umanità ancora imberbe, con un'inusitata voglia di vivere che rende le loro storie ancora più agghiaccianti.
Il libro raccoglie il materiale di sei conferenze e diventa occasione per riflettere sulla distanza fra l'uomo ipoteticamente senza connotazioni e l'uomo connotato. La definizione "l'altro"/"gli altri" può venir intesa come l'altro da sé, come l'individuo contrapposto agli altri individui, ma anche l'altro che affonda le radici nella diversità di sesso, generazione, nazionalità, religione. Attraverso il reportage (che secondo Kapuscinski è il genere letterario più collettivo che esista) l'autore ricorda gli interlocutori incontrati sulle strade del mondo, quelli che raccontano la storia della loro vita o che parlano della società alla quale appartengono. Questi interlocutori sono persone fatte da due parti spesso difficili da separare. Una è l'uomo chiunque, l'altra, sovrapposta e intrecciata alla prima, è l'identità razziale, culturale e religiosa. Le due parti non appaiono mai distinte, allo stato puro e isolato, ma convivono influendo l'una sull'altra. Kapuscinski fornisce in questo lavoro il suo punto di vista sulla percezione culturale delle persone.
Si chiama Peonia Rosa. Tutto bene, se non fosse che è un maschio. E' il protagonista di questa storia, dal nome ridicolo e femminile grazie a una madre troppo romantica, preso in giro da compoagni e insegnanti, perseguitato e deriso a più non posso. Ma Peonia Rosa non si perde d'animo... Età di lettura: da 8 anni.
"Non in fretta si legga il libro dell'Efesio Eraclito. Stretta la via, difficile il passaggio. Profonda notte e oscurità. Ma se è guida un iniziato ai misteri, più del sole fulgente è limpido." Così raccomandava, e metteva in guardia, un anonimo antico. Quella di Eraclito è infatti una tra le più enigmatiche, ma anche più ricche di stimoli, opere filosofiche che siano mai state scritte. Questa nuova edizione si avvale di una traduzione e di un apparato critico che, in modo rigoroso e originale, mette in luce i rapporti di Eraclito con la tradizione orfico-dionisiaca greca e il pensiero e le religioni orientali.