
Il motore che funziona a pipì, brevettato da quattro adolescenti nigeriane; la città di Ifrane (Marocco), secondo centro urbano più pulito al mondo; Vuya, il tablet made in Sudafrica che si ricarica con la luce del sole; il pepe bianco di Penja, la spezia camerunese più pregiata della terra; il primo corso per donne imam lanciato in Mauritania, antidoto all'estremismo religioso; Natnael Berhane, ciclista eritreo in fuga dalla dittatura e nuova stella del ciclismo afro. Con la sua vivace penna di cronista Eyoum Nganguè ci fa conoscere un'altra Africa rispetto a quella dei soliti cliché. Una terra di donne e uomini che costruiscono una società migliore grazie a fantasia, talento e inventiva. L'Africa vanta mille vicende di bene spesso (e purtroppo) a noi sconosciute. In questa carrellata spiccano numerose storie al femminile che raccontano un continente intriso di speranza e capace di futuro: scrittrici e fumettiste, modelle e attrici, esploratrici e cuoche di fama internazionale. Grazie a Nganguè vediamo l'Africa da una prospettiva diversa. E ci nutriamo di un "afrottimismo" che ribalta tanti (e ormai vecchi) luoghi comuni.
Breve saggio sull'ecologia e il suo rapporto con l'antropologia. Lo slogan di Expo 2015 Nutrire il pianeta. Energia per la vita costituisce un invito a ripensare il creato come dimora di cui avere cura e come risorsa da usare con equilibrio. È tempo di ripensare il rapporto uomo-terra oltre ogni riduzione e contrapposizione. Questo è possibile se si riscopre la natura profonda dei bisogni umani, segno incalzante di una mancanza che lo apre oltre sé stesso. La soddisfazione dei bisogni chiede infatti il compimento integrale dell'esistenza.
"La grazia suppone la cultura, e il dono di Dio si incarna nella cultura di chi lo riceve". Questa centrale affermazione nella Evangelii gaudium di Francesco ha un'origine precisa: Rafael Tello, nome autorevole della "teologia del popolo" e pensatore apprezzato da Bergoglio. Per la prima volta ne viene qui presentato in italiano il pensiero attraverso i suoi scritti. Tello (1917-2002) fu consulente dei vescovi argentini tra il 1966 e il 1973, consigliere del Movimiento de Sacerdotes para el Tercer Mundo e dei curas villeros, i preti - appoggiati da Bergoglio - che vivono nelle baraccopoli di Buenos Aires. Evangelizzare il popolo a partire dal popolo mediante la sua cultura, cioè i suoi linguaggi, i suoi costumi, i suoi modi di interpretare la vita e la storia. È questo uno dei punti nevralgici del pensiero di Tello, un tomista sui generis che Bianchi ci fa conoscere e apprezzare, aiutandoci a comprendere ancor meglio il magistero del papa venuto "dalla fine del mondo".
Brevi note da parte del "padre" della teologia della liberazione su quale debba essere un pensiero cristiano che punti a coniugare fedeltà a Cristo e impegno per la giustizia globale. Lungi dall'aver esaurito la sua spinta, la teologia della liberazione è quanto mai valida per i nostri giorni, segnati dalla crisi economica mondiale.
TTIP: se lo conosci lo eviti. Per decifrare la sigla bisogna sapere l'inglese (e allora traduciamolo: Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti), ma per capirne il contenuto basta conoscere le imprese. Ormai quelle che contano sono le multinazionali, imprese così grandi per cui nessuna nazione contiene abbastanza consumatori da assorbire tutti i loro prodotti. Per espandersi hanno bisogno di scorrazzare liberamente per il mercato-mondo in modo da collocare in ogni punto del pianeta le loro merci standardizzate. Ma l'ostacolo sono le leggi nazionali che in nome dell'ambiente, della salute, dell'occupazione pongono limiti all'andirivieni delle multinazionali e delle loro merci dannose. Ed ecco accordi come il TTIP, che hanno lo scopo di mettere la museruola ai parlamenti nazionali per obbligarli a eliminare ogni regola che limiti il profitto e gli affari. Se vuoi evitare di trovarti la tavola inondata di cibi Ogm, di avere ogni servizio pubblico dominato da multinazionali, di dover sborsare miliardi di euro per indennizzare multinazionali che reclamano i danni per leggi emanate a difesa del bene comune, questo è il momento di organizzarci per dire no al TTIP. Contiene l'appello di Alex Zanotelli contro il "Partenariato Translatico per il Commercio e gli Investimenti".
Grazie ad un sapiente dialogo tra Bibbia e cultura - letteratura, filosofia, cinema, arte - il cardinale Gianfranco Ravasi traccia un ampio affresco di che cosa significhi l'atto del nutrirsi e del nutrire: "Dobbiamo tornare alla bellezza della tavola, spesso incrinata dalla frenesia di un nutrimento alla fast food - scrive Ravasi -. Una società che ignora lo spreco alimentare, che si infastidisce quando si evoca lo spettro della fame nel mondo, che si oppone all'ospitalità, ha perso la dimensione simbolica del cibo e la spiritualità che in quel segno è celata". Il cristianesimo è una fede "alimentare". Cibo significa accoglienza, ospitalità e dono. Gesù amava i banchetti e chiedeva condivisione. Riscopriamo cosa c'è dentro il gesto del nutrire.
Il passaporto per il futuro esigente che ci attende è fatto da ciò che si sa, da ciò che si sa fare, dalla salute del pianeta che ci ospita. È come giocare con il Lego: più ci sono mattoncini disponibili (meglio se di forme e colori diversi), più tutti sono bravi a usarli - è più l'ambiente è salubre, più soluzioni creative si trovano, più costituzioni si realizzano. I mattoncini sono le conoscenze, le competenze. È il tema centrale di questo scritto: come studiare e perché. Il sapere - ce lo ha dimostrato Paulo Freire - ha un ruolo emancipatore. Studiare, come metodo, è una potente leva per affrontare la vita da protagonisti.
Dio ha scelto il pane perché esso diventasse la sua presenza per l'umanità. Così ha realmente consacrato il cibo, non più solo strumento di alimentazione ma segno di qualcosa in più: condivisione, giustizia, fraternità. Dunque, se Dio ci nutre, anche noi siamo chiamati a nutrire le sorelle e i fratelli accanto e lontano da noi. Papa Francesco fa parlare in profondità e con freschezza il Vangelo, dimostrando come ogni rito religioso diventi fonte di nuovi stili di vita, nella ricerca di un'esistenza più equa e giusta per tutti.
In che modo vivere il cristianesimo? Per Michael Lonsdale, attore di fama internazionale, la domanda ha una risposta semplice: come amici di Gesù. Stare alla sua presenza ricolma di gioia e pace i giorni di questo attore ottantenne, noto anche per aver recitato in "Uomini di Dio", lo splendido film sui sette monaci uccisi in Algeria.C on disarmante genuinità Lonsdale racconta la propria esperienza cristiana, facendoci gustare la bellezza di una vita dedicata all'arte, una delle vie per incontrare l'Assoluto. Ha lavorato con Ermanno Olmi e Steven Spielberg, è stato Frère Luc nel film "Uomini di dio" sui monaci martiri di Tibhirine. Qui Michael Lonsdale racconta il suo cammino di fede.
Chi era il beato Óscar Arnulfo Romero? Perché la sua vita e la sua opera sono ancora fonte d'ispirazione e impegno per tanti? A tali domande rispondono queste intense pagine di Jon Sobrino. Grazie alla conoscenza personale che egli ebbe del vescovo assassinato, attraverso lo studio dei suoi scritti e la cronaca dei tre anni (1977-1980) in cui Romero fu pastore di San Salvador, l'autore traccia un eccezionale ritratto del Monseñor Sobrino individua alcune caratteristiche che lo hanno reso unico: la sua granitica fede in Dio, la convinzione della centralità dei poveri, l'accettazione del martirio come conseguenza della difesa degli emarginati, la profezia della verità. "Romero è stato un profeta ineguagliabile - scrive Sobrino -,in lui la parola di Dio fluiva come acqua trasparente e smascherava i cuori come spada affilata, denunciava con rigore gli oppressori e difendeva teneramente gli oppressi". Queste pagine fanno conoscere e apprezzare una grandiosa figura del nostro tempo, "un uomo di Dio", come l'ha definito Francesco, il pontefice che ha finalmente riconosciuto in via ufficiale la santità di Romero.