Si può dedurre facilmente quanto continuare a scrivere incessantemente sia fondamentale per don Fabrizio Centofanti. Scrivere consente di vedere, di sognare, di ritrovarsi, di accendere le luci di un desiderio che è fatto di comunicazione e di comprensione. Scrivere vuol dire riuscire a rendere tangibile ciò che si è fatto della propria vita e dargli un senso che sia un po' meno limitato di quanto spesso si crede che sia stato. Ma, nello stesso tempo, scrivere è il mezzo migliore per dare per concluse le esperienze che diventano così più vere, più autentiche, degne di essere ricordate da tutti e non solo da parte di chi le ha vissute. Affidate al mondo dei lettori, potranno essere dimenticate come angoscia personale del singolo e diventare memento e sanzione per la coscienza di tutti.
Nella sua breve vita padre Kolbe ha scritto moltissimo, raccontando in termini spirituali le particolari tappe del suo percorso esistenziale. Da tutti i suoi scritti emerge come le vicende connesse al suo tragico sacrificio - che sono ciò che di lui soprattutto si conosce - non siano in realtà che l'epilogo, la conseguenza necessaria delle sue scelte di vita precedenti. Con l'obiettivo di "raccontare" san Massimiliano Kolbe attraverso le sue stesse parole, in queste pagine l'autrice accompagna il lettore in un percorso cronologico che si snoda dalla gioventù alla terribile fine del "piccolo padre" nei sotterranei del Blocco 11 ad Auschwitz, invitando ad accogliere la mistica spiritualità di uno degli uomini più geniali e creativi del XX secolo.«Non credo che esista sotto il sole un solo uomo che non brami la felicità, la più grande felicità possibile, la felicità senza limiti, cioè... Dio».Massimiliano Kolbe
Non una biografia ma un insieme di ricordi, immagini, pensieri sparsi. Le riflessioni di un "cristiano qualunque" che ha vissuto quegli anni straordinari e ne racconta le sensazioni: forse nessun papa come questo è entrato nella vita delle persone così in profondità.
Insegnare la Storia attraverso l'ausilio della Fantasia (con la F maiuscola) si può: basta volerlo, senza travisare i fatti, ovviamente!
L'Autrice ci ha provato creando una sorta di "alfabeto storico", ripercorrendo a dialoghi teatrali, viaggi virtuali nel passato, giochi enigmistici e di parole e avvalendosi di una chiave di lettura anomala: la descrizione soggettiva delle grandi personalità di spicco che hanno portato l'Italia verso l'unità.
Descrizione soggettiva? Certo: l'unica in grado di lasciare spazio ai sentimenti, alle emozioni, alle paure, alle ansie, alle gratificazioni provate prima, dopo e durante le guerre combattute per l'indipendenza dello Stivale.
"Leggende domestiche: ecco di cosa parla questo libro. Pensavate trattasse di cicogne? No, cioè sì, ci sono anche le cicogne, ma voi, bambini e bambine, siete i veri protagonisti! Andiamo con ordine: ogni famiglia ha le sue leggende domestiche, cioè quelle storie - un po' vere e un po' no - che, a furia di raccontarle, si arricchiscono di ricordi e diventano un po' fiabe. Ebbene, la fiaba che ogni bambino ha diritto ad avere è quella che racconta come è stato aspettato e immaginato. Che sia arrivato nella sua famiglia da neonato oppure a due, cinque, o sette anni. Nel caso in cui mamma e papà avessero scordato la vostra, leggetegli questo libro: siamo certe che col nostro aiuto troveranno l'ispirazione! Ma se inizieranno a parlarvi in maniera scientifica, fermateli subito! Le leggende domestiche iniziano sempre pressappoco così: C'era una volta... Buona lettura!" (Simona ed Enrica) Età di lettura: da 5 anni.
A quarant'anni di distanza dalla sua chiusura, il Concilio Vaticano II continua a rappresentare un argomento fondamentale per comprendere la storia della Chiesa più recente. Fra le tante tematiche connesse al Vaticano II, la questione storico-ermeneutica occupa certamente un posto centrale, soprattutto in relazione al processo e alle fasi di recezione del Concilio stesso. Cosa è stato il Concilio Vaticano II e qual è stato il suo apporto originale all'interno della storia della Chiesa? Continuità e riforma, oppure discontinuità e trasformazione epocale? Sono interrogativi ai quali gli studiosi, con differenti orientamenti di pensiero, hanno cercato di rispondere, e che il presente volume analizza ricostruendo le tappe salienti del periodo compreso fra il 1965 e il 1985 ed esaminando la documentazione storiografica sul Concilio, alla luce della dialettica fra tradizione e progresso.
Ci sono eventi nella vita che hanno il potere di condurci all'esperienza originaria della nascita, a quella prima e assoluta obbedienza al mistero di Dio dentro il quale abbiamo iniziato a esistere. Amare con passione, soffrire per un lutto improvviso, vivere incontri inaspettati che intercettano i desideri segreti del cuore… Qualunque sia il veicolo di questo impatto con il mondo divino, esso fa irruzione nella nostra vita provocandoci a uno sguardo sul suo mistero, perché sentiamo che questo mono, pur così diverso dal nostro, è per noi.
Attraverso una serie di percorsi contemplativi, scopriamo che le parole del Padre nostro, molto più che una semplice formula, sono una scuola di vita, avvincente e appassionata, e ogni volta che le pronunciamo si compie una trasfigurazione del nostro volto interiore che diventa "uno" con Dio.
I padri tornano alla ribalta. Il cinema italiano, e non solo, indaga e riscopre la figura del padre. Una panoramica attraverso una ventina di film ed una decina di interviste ad attori, attrici e registi come: Luca Argentero, Anita Kravos, Diane Fleri, Pupi Avati, Alessandro Angelini.
Ci sono delle briciole che cadono dalla tavola del vangelo e che tutti possono raccogliere.
Sono piccole, ma sanno di pane buono, pane che nutre, che dà gusto e sapore alla vita.
Quattordici secoli di pensiero islamico ci hanno lasciato in eredità un patrimonio di interpretazioni del Corano scritte prevalentemente da uomini. Il Corano e la donna di Amina Wadud rappresenta la prima lettura ermeneutica del Testo Sacro mai effettuata da una donna, una lettura che legittima la voce della donna nel Corano e l'aiuta a uscire, finalmente, dall'ombra. L'autrice ribadisce e rafforza il concetto di eguaglianza delle donne e costituisce un fondamento legittimo cui appellarsi per contestare il trattamento discriminatorio che le donne hanno subìto nei secoli e continuano a subire legalmente nelle comunità musulmane. Come Amina Wadud afferma lucidamente, il Corano non stabilisce una tipologia unica e inamovibile di struttura sociale, ma prevede un'ampia gamma di possibilità per la realizzazione di un rapporto di reciproco riconoscimento, di una collaborazione più appagante e fruttuosa tra uomini e donne, più di quanto non sia stata ancora mai realizzata, da musulmani e non. Postfazione di Renata Bedendo.