
Uno dei ricordi indelebili che ogni nolese porta con sé è "l'andare a San Vito", perché ti rimane qualcosa impresso nel cuore. Quando si entra nella "cappella dei quadri" ci si trova catapultati in una realtà incantata: centinaia di tavolette votive raccontano storie di vita e vicende singolari. Queste pagine intendono valorizzare l'importante patrimonio di fede e di storia della comunità conservato nel Santuario di San Vito e rendere fruibile, in formato digitale, il lavoro di catalogazione dei quasi 500 ex voto della collezione. Senza grandi spiegazioni teologiche, solo guardando con ammirazione e curiosità alle semplici tavolette che ci hanno lasciato i nostri padri, si capisce che cosa vuol dire "intercedere".Gli autori del volume sono: Luca Bello, Domenica Calza, Natale Maffioli, Federico Valle.Al volume è allegato un DVD contenente il catalogo digitale degli ex voto.
Queste pagine sono ispirate da alcuni interrogativi semplici ma essenziali: su che rotta ci stiamo muovendo nella nostra vita di coppia? Siamo consapevoli del punto in cui siamo giunti insieme? Stiamo andando in una direzione conoscendo il cammino che ci attende?
Cercare di rimettere in dialogo positivo senso e ragioni della vita affettiva non solo è possibile, ma soprattutto è necessario per tutti, senza distinzioni.
Ragionare su alcuni verbi in una prospettiva spirituale è una modalità interessante. Verbi non solo da leggere, ma da vivere: occasione per fermarsi, meditare e condividere. Azioni concrete che possono ridare slancio alla relazione di coppia.
RICOMINCIARE, RICORDARE, ATTENDERE, ABITARE, CERCARSI, VIVERE, CURARE, DIALOGARE, PAZIENTARE, PERCEPIRE, MERAVIGLIARSI, CONTEMPLARE
Maria Grazia e Umberto Bovani
Con i loro tre figli vivono dal 1998 al Santuario di S. Antonio a Boves (Cuneo). Lì hanno dato vita ad un Centro di spiritualità domestica ispirandosi alla spiritualità e alla pedagogia ignaziana.
Entrambi insegnanti (lui di Lettere, lei di Disegno e storia dell’arte), sono referenti dei Gesuiti d’Italia per la famiglia.
Una supplica per pregare Maria.
Una supplica per pregare Maria.
Un mini poster per pregare Maria.
Marisa Bellenzier (1928-2008) e Ivana Ceresa (1942-2009) offrono uno spaccato significativo del ’900 cattolico italiano da un punto di vista non convenzionale: sono donne che hanno vissuto la propria condizione come responsabilità per altre e altri, nell’agorà politica e nella comunità ecclesiale.
Le pratiche cui hanno dato vita sono eredità disponibile per chiunque voglia accoglierla con creatività – abitando soglie, benedicendo incroci, dicendo Dio con parole di donna.
Emma Cavallaro introduce alla lettura del volume con pagine altrettanto ricche: più che prefazione, testimonianza.
Maria Antonella Grillo
Si è laureata in Filosofia Estetica con un lavoro dal titolo Il vuoto, la soggettività, l’arte.
È laureata in Scienze Religiose e fa parte del Coordinamento Teologhe Italiane (CTI).
Luisella Lugoboni
È insegnante di religione cattolica. Si è laureata in Scienze Religiose presso l’ISSR San Pietro Martire di Verona con una tesi su Ivana Ceresa.
Il rapporto tra le coppie di sposi e le comunità parrocchiali è fondamentale per una Chiesa che voglia vivere pienamente la sua identità di Sposa di Cristo. Questo agile libro riassume i dati e propone un percorso.
In tutto lo svolgimento di questo scritto io leggo come motore e filo conduttore la forza della vita, e qui mi riferisco esplicitamente alla Vita, che è Gesù stesso che vince il mondo. Si tratta infatti di un testo diverso, che non si impone per la potenza delle parole, ma per la potenza di Vita in esso contenuta, potenza che viene dall’Alto. La forza della Vita non può restare nascosta: deve diventare “luce sul moggio”, “città sul monte”, che possa essere vista da tutti. Questi sposi dimostrano di sentire profondamente la parrocchia come propria, e come primo luogo, per loro, di diffusione della Vita. Si evidenzia in questo quale profonda sintonia esista tra chiesa domestica e Chiesa grande, rappresentata a livello territoriale dalla parrocchia. Non c’è assolutamente antitesi, ma perfetta consonanza tra queste due dimensioni organiche della stessa realtà misteriosa, che è la Chiesa, Corpo di Cristo.
Questa pubblicazione intende proporre ai lettori italiani il cammino e la riflessione che hanno portato Pierre Lenhardt a vivere consapevolmente la propria scelta cristiana nel costante ascolto della “voce del Sinai”, sia in rapporto alla rivelazione scritta che alla tradizione orale, in quanto – dal punto di vista ebraico – sia l’una che l’altra vanno ricondotte a questo evento unico e fondante.
In queste pagine l’autore cerca di descrivere le diverse tappe attraverso le quali è arrivato a tale consapevolezza, elaborando una teologia cristiana rispettosa dei diversi doni che lo stesso Dio ha affidato a due tradizioni di fede legate fra loro da un “vincolo” inscindibile.
La testimonianza di Lenhardt costituisce pertanto un esempio di come l’ascolto onesto dell’altro possa portare ad una migliore comprensione della propria identità.
Questo testo è una raccolta organica di "intermittenze del cuore". Centofanti sa come mescolare il sacro al profano, come alternare descrizioni di stati d'animo in rapporto alle vicende dei suoi personaggi e cerca di entrare nel cuore umano per spiegarne le decisioni, i tormenti, i momenti di felicità. Soprattutto sa che un romanzo non può più essere scritto come se fosse il rispecchiamento di un reale che non c'è, che scrivere è un'attività per la quale non c'è né salvezza né scampo quando si è presa la decisione di continuare a farne il proprio momento personale di intervento sulla realtà, che le vicende che descrive sono tutte proiezioni di un suo sogno ecumenico di comprensione del mondo che, tuttavia, non potrà procedere che per lumi sparsi, per balzi narrativi, per sfondamenti progressivi della rete di nebbia e di ignoranza che avvolge la mente di ognuno. Per Centofanti, un romanzo è il tentativo di confrontarsi con se stesso, con la propria vita, con la propria intensità di desiderio.Dalla Prefazione di Giuseppe PanellaLe dita sono ancora intorpidite: è per questo che intitoli il romanzo Salva L'Anima? Perché pensando a una Chiesa insidiata dalle sirene del potere, tieni d'occhio l'insidia più sottile di una malattia evocata dalle tre maiuscole?