
Dopo i precedenti lavori di ricerca storica attorno ai testi del Concilio Vaticano II - le 4 Costituzioni, 2 Decreti, Presbyterorum Ordinis e Unitatis Redintegratio, e la Dichiarazione Dignitatis Humanae - viene pubblicata la Sinossi del Decreto sui Vescovi Christus Dominus, approvato e promulgato dopo che l'Assemblea dei Padri espresse quasi all'unanimità - tranne 2 voti contrari - il suo placet. Lo scopo principale di questo volume è quello di coordinare la documentazione del Concilio sul Decreto Christus Dominus e individuare con rapidità ed efficacia il vero senso e la portata del significato di ognuna delle pericopi del testo conciliare. A questo scopo vengono presentate al lettore - in quattro colonne di testi paralleli - le successive redazioni che furono oggetto dello studio dei Padri conciliari fino alla promulgazione del testo. Si offre così, in una visione unitaria e totale, il processo di depurazione e perfezionamento del testo, nonché le ragioni che motivarono le singole variazioni. Le note della Commissione in calce e i riferimenti ai documenti tramite i numeri di protocollo raccolti nell'Appendix nei quali i Padri motivarono i cambiamenti richiesti, fanno di questo libro uno strumento di elevato valore per l'approfondimento del testo e del significato del Magistero. La comprensione profonda dei documenti del Vaticano II rappresenta una sfida importante per tutti gli studiosi che si avvicinano a questi testi.
Il presente volume è un'introduzione al diritto che si rivolge sia a chi intraprende per la prima volta gli studi di diritto, sia a quanti, essendo già giuristi o canonisti di maturata esperienza, desiderano riprendere e riesaminare quelli che sono i fondamenti del proprio mestiere. Si tratta di un'introduzione al diritto dalla prospettiva del realismo giuridico classico (il diritto come ciò che è giusto). Pur essendo una concezione antica quanto i giuristi romani, tale impostazione è andata praticamente scomparendo a partire dal XIV secolo, sostituita dal soggettivismo (il diritto come diritto soggettivo) e poi dal normativismo (il diritto come la norma). Tornare al realismo giuridico è quindi un tentativo di rinnovamento e modernizzazione della scienza giuridica. La scienza del diritto ha come prima finalità che la società sia giusta, con una giustizia reale e concreta che consiste nel rispettare e nel dare a ogni uomo il suo diritto, ciò che è suo.
I dieci anni trascorsi dall'inizio del XXI secolo ci hanno invitato a voltarci indietro per guardare il Novecento e riflettere sulla presenza del mistero cristiano nella letteratura e nel cinema, attraverso lo studio delle opere di romanzieri, poeti, drammaturghi e sceneggiatori. Abbiamo evitato di soffermarci esclusivamente su scrittori "cristiani" o "cattolici", per considerare non solo il contributo di chi viene solitamente incluso in queste categorie, ma anche quello di tanti autori non esplicitamente credenti, nella cui opera si avverte comunque l'impronta del cristianesimo, per la frequenza e la modalità con cui ricorrono temi come il senso della sofferenza, l'amore, la coscienza, la grazia, il peccato e la redenzione, il problema del male, ecc. Questa era la premessa del V Convegno di Poetica & Cristianesimo, tenutosi a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, il 5 e 6 di maggio 2011, i cui atti, con le relazioni e una selezione delle comunicazioni presentate, abbiamo raccolto in questo volume.
La scienza giuridica, anche quella che si occupa specificamente dello studio del diritto nella Chiesa, pretende, come ogni sapere scientifico, di offrire delle spiegazioni unificatrici della realtà studiata. Per questa ragione possono nascere al suo interno delle divisioni in branche, rispondenti non ad oggetti materiali diversi, bensì a dei principi specifici di ogni settore. Il diritto canonico comprende, infatti, diversi rami scientifici: il diritto processuale, retto soprattutto dal principio relativo al diritto al giusto processo; il diritto penale, rispondente alla necessità di sancire giustamente le condotte dannose rispettando al contempo i diritti dei fedeli, ed altre branche ben conosciute. Proprio perché la scienza canonica è divisa in rami, ha bisogno di una "Parte generale" volta ad analizzare gli elementi comuni sottostanti a tutte le branche. Il presente libro, indirizzato principalmente agli studenti della Licenza in diritto canonico, tratta precisamente di queste nozioni basilari, comuni a tutti i settori della iusti atque iniusti scientia.
La giustizia nel culto indica il contenuto essenziale dell'opera: la dimensione giuridica della liturgia esprime ciò che è giusto nella celebrazione del mistero pasquale secondo la concezione classica (greco-romano-scolastica) del diritto. La trattazione mira quindi a evidenziare e analizzare i profili di doverosità intersoggettiva intrinseci ai beni liturgici (i sacramenti, la liturgia delle ore, i sacramentali, ecc.). L'esplorazione in chiave realista della giuridicità liturgica cerca dunque di enucleare la spettanza nella sostanzialità del culto pubblico della Chiesa più che nelle regole o nell'ordinamento.Le quattro parti che accorpano le lezioni delineano un itinerario logico: il profilo introduttivo inquadra ontologicamente, storicamente ed ecclesiologicamente l'influenza del diritto nella liturgia; il profilo statico abbraccia tanto la consistenza e gli elementi della relazione giuridico liturgica tanto i principali beni di rilevanza giusliturgica (ciò che sta al centro della relazione di debito), il profilo dinamico espone la configurazione e realizzazione del giusto. Il nucleo o cuore del libro, anche alla luce dell'impostazione realista, è rappresentato proprio dalla penetrazione dei beni giusliturgici, cioè dall'essenza del giusto (basti pensare ad es. all'organismo sacramentale). La promozione della dignità del culto implica il concorso delle persone giuste.
I documenti del Concilio Vaticano II hanno spesso fatto uso della categoria di testimonianza. Essa è quindi divenuta elemento portante della moderna riflessione teologica sulla comunicazione della rivelazione divina per mezzo della fede. Sulla scia delle note parole di Paolo VI, "l'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri... o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni" (Evangelii nuntiandi, n. 41), nella vita pastorale della Chiesa si afferma con frequenza che l'evangelizzazione odierna si dovrebbe basare principalmente sulla testimonianza, sia perché in essa si rispecchia appieno l'autenticità e la forza incisiva della fede vissuta, sia per evitare il pericolo di intolleranza nella comunicazione della fede attraverso parole di significato potenzialmente univoco. In sostanza, il cristiano è chiamato a evangelizzare principalmente testimoniando la sua fede di fronte al mondo.
La presente opera, che costituisce il terzo dei quattro volumi del manuale di teologia morale "Scelti in Cristo per essere santi", studia la Morale speciale con la metodologia dell'etica delle virtù, assunta e spiegata nella Morale fondamentale e ora ripresa e giustificata sinteticamente nel primo capitolo. Quindi distribuisce tutta la materia attorno alle quattro virtù cardinali. I numerosi e complessi problemi etici legati alla giustizia vengono studiati in tre capitoli. In essi si affronta anche lo studio della bioetica, vista dalla prospettiva della giustizia nei confronti della vita umana. La virtù della temperanza comprende due capitoli, in modo da poter dedicare uno spazio più ampio alla castità. Non vengono trattate invece le questioni morali legate all'amministrazione e alla ricezione dei Sacramenti, perché nell'attuale struttura degli studi istituzionali di teologia esse vengono di solito studiate dalla teologia sacramentaria.
"In unità con la grande tradizione ecclesiale, con il Concilio Vaticano II e con i Sommi Pontefici miei predecessori, ribadisco la bellezza e l'importanza di una vita sacerdotale vissuta nel celibato come segno espressivo della dedizione totale ed esclusiva a Cristo, alla Chiesa e al Regno di Dio" (Benedetto XVI, Esortazione apostolica postsinodale Sacramentum caritatis, 22 febbraio 2007, n. 24). Queste parole illuminano il senso del celibato, un dono che contribuisce ad accrescere l'impegno interiore del sacerdote e rende più credibile la testimonianza evangelica della sua vita. Il presente volume raccoglie la maggior parte degli interventi del XIV Convegno di studi della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, tenutosi a Roma nei giorni 4 e 5 marzo 2010. Lo scopo del Convegno è stato quello di contribuire alla riflessione teologica sul celibato, tenendo conto anche del suo versante esistenziale: non è stato soltanto la giustificazione teologica del celibato sacerdotale che si è voluto esaminare, ma anche il celibato sacerdotale nella sua dinamica divino-umana che rende possibile l'attuarsi nella storia del disegno divino. Per tale motivo ad una prima giornata d'impostazione storico-teologica è succeduta una seconda d'impostazione prevalentemente esperienziale. Gli atti qui raccolti offrono sia l'una sia l'altra prospettiva.
Lo studio del 'munus docendi Ecclesiae' (libro III del Codice di Diritto Canonico) è qui presentato in modo sistematico, partendo dalla considerazione della parola di Dio come bene giuridico nella Chiesa. Si passa dunque da un approccio esegetico ai canoni a una trattazione tesa a mettere in luce i principali rapporti giuridici che riguardano la parola divina. Emergono così le principali questioni giuridiche che la Chiesa affronta in questo campo, e che interessano la conservazione, la difesa, l'approfondimento e la diffusione del deposito della fede, di cui sono responsabili tutti i fedeli e, in particolare, i sacri Pastori.
Il presente volume raccoglie le relazioni tenute nel IV Corso di aggiornamento in diritto matrimoniale e processuale canonico, svoltosi presso la Pontificia Università della Santa Croce dal 20 al 24 settembre 2010. Scopo del Corso di aggiornamento è presentare alcuni sviluppi dottrinali e giurisprudenziali relativi al processo di dichiarazione della nullità del matrimonio, come un aiuto rivolto agli operatori dei tribunali ecclesiastici nello loro missione al servizio della verità sul matrimonio.