
Il testo riflette, a partire dalle prese di posizione di papa Francesco, sul tema dell’EXPO 2015 "Nutrire il pianeta. Energie per la vita". La situazione che si trova a vivere l’umanità è paradossale: un miliardo di persone soffre la fame, il resto spreca scandalosamente il cibo mentre i sistemi economici e politici speculano sui prodotti alimentari. Papa Bergoglio afferma che è urgente riflettere su questa economia che uccide e trasformarla in uno strumento che sia al servizio della vita degli impoveriti, il cui urlo va ascoltato e placato nella giustizia.
ANTONIO AGNELLI, parroco della diocesi di Cremona ha ottenuto il dottorato in Teologia dogmatica presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale a Firenze e ha insegnato Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica, sede di Cremona. Coordina il gruppo locale Oscar Romero. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Il Cristo di Romero. La teologia che ha nutrito il martire d'America (EMI 2010); La logica del pane. L’eucaristia modello dell’economia (EMI 2011); Passione di Cristo, passione del mondo. Fare Quaresima dalla parte degli esclusi e delle vittime (EMI 2014); Oscar Romero. Profeta di Dio (EMP 2015).
La più tradizionale delle devozioni a sant'Antonio rivisitata come un dialogo tra il Santo di Padova e don Tonino Bello, considerato già santo nel cuore di molti. Entrambi innamorati di san Francesco hanno avuto il dono di saper annunciare il vangelo agli uomini del loro tempo. E ancora oggi il Santo di Padova raggiunge i cuori con la forza della sua predicazione, mentre il vescovo pugliese continua a spezzare il pane della presenza di Dio con la testimonianza di una pastorale profetica e profumata di futuro.
Il 17 dicembre 2013 papa Francesco proclama santo un suo maestro spirituale, il gesuita Pietro Favre. Il volume è una raccolta dei suoi scritti e delle sue memorie. Nato nel 1506 in Savoia, Favre è sempre rimasto sostanzialmente nascosto, in confronto ai santi più conosciuti e celebrati della Compagnia di Gesù. Tuttavia, il suo ruolo è stato fondamentale e la sua persona, di grande sensibilità e dolcezza, ha sempre esercitato un grande fascino. È noto anche per avere diffuso gli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola. La sua spiritualità, che s'incentra sulla riforma della vita personale e sulla dimensione interiore di una preghiera profonda e sincera, si rivela in tutta la sua attualità. In un'epoca in cui la Riforma protestante sembra propagarsi in tutta Europa, promuove il dialogo ecumenico e la riforma della Chiesa cattolica. Muore a quarant'anni, in una piccola stanza del Gesù di Roma, tra le braccia di Ignazio.
A cura di Fabio Scarsato. Illustrazioni di Luca Salvagno. Rileggere oggi il «Cantico di Frate Sole» con le tavole di due artisti e le parole di scrittori, giornalisti, teologi, bambini, filosofi, persone comuni di fede cattolica, ebrea, musulmana, buddista è espressione di fratellanza. Oggi, le parole di san Francesco dicono ancora freschezza, verità incanto davanti al creato e all'umano. Contributi di: Roberto ADINOLFI, Vittorino ANDREOLI, Giovanni BACHELET, i BAMBINI del gruppo ACR di Roncadelle (BS), Leonardo BECCHETTI, Lorenzo BIAGI, Donatella BISUTTI, Elena BOSETTI, Aldo CAZZULLO, Chiara Giovanna CREMASCHI, Erri DE LUCA, Chiara FRUGONI, Paolo MARTINELLI, Ilaria e Carlo PAGAN, Mimmo PALADINO, Imam Yahya PALLAVICINI, Carlo PETRINI, Gianfranco RAVASI, Vittorio ROBIATI BENDAUD, Francesca SCARPA, Franz Seiun ZAMPIERO.
L'ingresso del diacono permanente nel mondo della chiesa "ordinata" sta avvenendo dalla porta di servizio, in modo spoglio, senza che quasi se ne avverta la presenza e senza che nessuno si faccia realmente da parte per lasciargli uno spazio suo. Uomo che serve, in tutti i sensi, il diacono vive due vite, quella laica della famiglia e del lavoro nel quale affonda le sue radici e quella clericale del mondo ecclesiastico, di cui avverte il fascino, ma al quale accede in modo solo formale. La tensione tra queste due vite è reale e appare ancora ben lungi dal determinare una identità pacificata. L'indagine sui diaconi qui presentata, la prima in Italia, si propone di ricostruirne la vita, l'identità e i modi in cui sono visti da quanti entrano in relazione con essi, a cominciare dalle loro mogli. Il libro contiene un contributo di Serena Noceti.
Nell'estate 2014 i teologi morali redentoristi, provenienti da tutto il mondo, si sono incontrati nel santuario di Aparecida in Brasile per una aperta riflessione sulle questioni morali più attuali e scottanti. Hanno parlato di povertà, di ingiustizia sociale nel continente africano, di infoetica, di salvaguardia della privacy, di approccio fenomenologico alla conoscenza della persona umana, di conflittualità della coppia e di famiglie ferite, di neuroscienze, di metodo pastorale alfonsiano? È stato l'VIII congresso internazionale di teologia morale della Congregazione del Ss. Redentore e questo volume ne raccoglie gli atti, confidando che possano costituire un valido contributo per il dibattito etico contemporaneo.
La cronica questione del rapporto tra "denaro" e "culto", non tramonta mai. Il tema è stato richiamato da papa Francesco nell'omelia del 21 novembre 2014 in cui ricorda "l'importanza della gratuità dei servizi liturgici, contro certi "listini dei prezzi" delle messe e dei sacramenti esposti in alcune parrocchie". Due studiosi, un docente di sociologia del consumo e un biblista e liturgista danno il loro contributo sul tema e provano a indicare una terza via tra denaro e sacro: ricuperare la componente relazionale del denaro, quel senso antropologico e simbolico che lo lega a un sano rapporto interpersonale, al dono e alla gratuità.
"Sentinella, quanto manca all'aurora?". E il profeta-sentinella risponde con una rassicurazione e un invito: "Viene il mattino? convertitevi, venite!" (Is 21,11-12). Chi pone la domanda oggi siamo tutti noi, donne e uomini, variamente o per nulla credenti, stanchi del buio e del freddo della notte. Le sentinelle sono i consacrati che nel loro laboratorio di nuovo umanesimo, stanno studiando l'arte della custodia della persona, della convivialità delle differenze (materia difficile, soprattutto oggi), del rispetto della creazione: per parlare di Dio ci mostrano come vivere in armonia con noi stessi, tra di noi e con il creato.
«Scivolando nel realmente reale»: così Clifford Geertz (1926-2006), uno dei fondatori dell’antropologia interpretativa, descrive l’effetto della celebrazione rituale. Il presente studio esamina per la prima volta nel suo complesso la produzione geertziana sulla ritualità, confrontandola con le più recenti indagini antropologiche sul rito e indicando possibili interazioni con la riflessione teologica e pastorale sulla liturgia. Ogni celebrazione liturgica (e ogni riflessione teologica), infatti, si fonda su un’antropologia, più o meno consapevole o esplicitata. Per un dialogo adeguato con molta parte della cultura di oggi diventa importante misurarsi con contributi provenienti dalle scienze antropologiche in grado di porsi oltre ogni riduzionismo positivista. La proposta di Geertz, aperta al simbolo e all’ermeneutica, appare utile traccia per una elaborazione antropologica in interazione con le esigenze attuali della riflessione teologica e pastorale sull’esperienza liturgica cristiana.
Destinatari
Insegnanti e studenti di liturgia; presbiteri e operatori liturgici.
Autore
BRUNO BARATTO (1958), presbitero della diocesi di Treviso, ha conseguito con questa tesi il dottorato all’Istituto di Liturgia Pastorale dell’Abbazia di S. Giustina in Padova, presso il quale tiene un corso introduttivo alle scienze umane. In diocesi ricopre vari incarichi relativi alla pastorale dei migranti e ai gruppi religiosi e parareligiosi esterni o ai margini dell’esperienza ecclesiale, oltre a essere collaboratore pastorale in due parrocchie del trevigiano.
Un libro per scuotere dal torpore di un ideale di benessere superficiale e a basso costo, per scoprire il segreto della felicità nella vita consacrata.