
Che cosa possono imparare l'etica filosofica e la morale cristiana dai processi psicologici? Come combinare l'atteggiamento precettistico e lo sviluppo del senso morale nella persona?
L'autore propone una risposta approfondita a tali problemi, nella convinzione che la psicologia morale contemporanea sia in grado di offrire un contributo specifico all'etica cristiana, ma solo se conduce la propria ricerca sulla base di una comprensione pre-scientifica e pre-empirica competente della morale.
Pur trattando soprattutto della relazione tra la psicologia morale e l'etica cristiana, il volume discute anche il problema pratico della formazione morale dei ragazzi e dei giovani ed esamina inoltre la natura della maturità morale dell'adulto.
Sommario
Introduzione. 1. Pluridimensionalità della prassi ed etica cristiana. 2. Psicologia morale ed ermeneutica critica. 3. Educazione morale ed etica cristiana. 4. La dialettica tra appartenenza e distanziamento. 5. Attaccamento, amore e sviluppo morale. 6. Altruismo, femminismo e famiglia nell'amore cristiano. 7. Erik Erikson: generatività, etica ed ermeneutica. 8. Flanagan e Damasio: una sfida all'etica teologica. 9. Etica cristiana e bene premorale. 10. Violenza, autorità e comunità di ricostruzione. Nota editoriale.
Note sull'autore
Don S. Browning è professore emerito di etica e di scienze sociali alla Divinity School dell'Università di Chicago. Presso le EDB ha pubblicato, con T.D. Cooper, Il pensiero religioso e le psicologie moderne, Bologna 2007; tra le sue opere ricordiamo anche A Fundamental Practical Theology, Fortress Press 1991.
«Il volume non vuole essere la celebrazione di una figura eminente di Caritas Italiana, qual è mons. Giovanni Nervo. Vuole nascere da una ricorrenza significativa, il novantesimo genetliaco del primo presidente di Caritas Italiana, per aiutare l'incontro tra storia e carità, teologia e carità, azione pastorale e carità» (dalla Presentazione).
I vari contributi delineano infatti un percorso per ritornare anche oggi a disegnare una Chiesa della carità fortemente radicata nella Parola e nell'Eucaristia, dentro la storia, educando a una scelta preferenziale dei poveri, ogni giorno, nelle parole e nei fatti. L'insieme costituisce uno strumento di riflessione storica, teologica e culturale per tutta la Chiesa italiana.
Sommario
Presentazione (mons. G. Merisi). Introduzione. Carità, cultura e vita (V. Nozza). Scheda bio-bibliografica (a cura di Centro documentazione Caritas Italiana e Fondazione Zancan). I. Per una storia contemporanea della carità in Italia. 1. Testimone della carità al concilio Vaticano II: madre Suzanne Guillemin fdc (1906-1968) (L. Mezzadri). 2. Alle origini di Caritas Italiana: la costituzione conciliare Gaudium et spes (1965) e l'enciclica Populorum progressio di Paolo VI (1967) (G. Perego). 3. Mons. Guglielmo Motolese, presidente Caritas Italiana (1976-1981) (V. De Marco). 4. Il terremoto in Friuli: una prossimità ecclesiale (R. Rambaldi). 5. I boat people: accoglienza dei profughi e impegno di advocacy (F. M. Carloni - M. T. Tavassi).
II. Per una teologia della carità. 1. La carità alle origini della Chiesa (B. Maggioni). 2. Da Gaudium et spes a Spe salvi. Un annuncio di speranza per l'oggi (F. Scanziani). 3. La gratuità: per una spiritualità laicale (P.Bignardi). 4. L'attenzione al corpo centrale della carità (mons. I. Sanna). 5. Valori e limiti delle opere di carità. «In ogni nostra azione sfavilli la tua gloria...» (A. Fumagalli). III. Dalla carità alla Caritas. 1. Povertà e fragilità: come cambia la prossimità (G. Pasini). 2. Difensori dei diritti umani, pionieri di cittadinanza universale (A. Papisca). 3. La pedagogia dei fatti: per un cammino educativo alla carità (G. Savagnone). 4. I cattolici italiani e l'obiezione di coscienza al servizio militare (D. Cipriani). 5. Lo specifico della Caritas (G. Nervo). Autori.
Note sul curatore
Giancarlo Peregoèdocente di Teologia dogmatica alla LUMSA (Roma), responsabile del Centro documentazione e Archivio storico Caritas Italiana-Migrantes.
Dall'8 all'11 luglio 2006 si è tenuto a Padova il primo Congresso interculturale di etica teologica cattolica. Quattrocento studiosi di teologia morale, provenienti da 63 paesi, si sono interrogati sui temi più urgenti della loro disciplina e hanno delineato il quadro culturale sul quale l'etica è chiamata a esprimersi a livello mondiale.
Il congresso si è aperto con l'interrogativo: quali sono i temi etici più urgenti nel mondo di oggi?. La risposta è stata: la sfida dei diritti umani, la sfida dell'economia in un mondo globale, la necessità di una "Dichiarazione universale sulla bioetica e sui diritti umani" (prima parte del volume). È seguita poi una ricognizione sulla situazione della teologia morale nei cinque continenti (Africa, Asia, Europa, America Latina, America del nord) a ciascuno dei quali sono stati dedicati tre interventi (seconda parte).
In conclusione sono stati individuati i temi che risultano oggi determinanti nell'elaborazione di una teologia morale: l'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica, sensus fidelium e discernimento morale, la sfida del pluralismo e il futuro della teologia morale, globalizzazione e giustizia (terza parte).
Sommario
Ringraziamenti. Introduzione. I. Come possono gli studiosi di etica teologica rispondere alle necessità del mondo? Le necessità del mondo e i segni dei tempi. La sfida dei diritti umani (A. Papisca). Sfida dell'attività economica in un mondo globale (A. Cortina). Dichiarazione universale sulla bioetica e sui diritti umani (H.T. Have). II. Teologia morale nei cinque continenti. 1. Africa. I principali "terreni edificabili" dell'etica in Africa occidentale (M.R. Afan). Collocare la Chiesa fra i reietti della terra (L. Magesa). Autenticità e credibilità: sfide morali dopo il Sindo africano (S. Muyengo Mulombe). 2. Asia. Le sfide morali e la Chiesa nell'Asia di oggi, con una considerazione speciale per la Corea (T. Hong-Soon Han). Globalizzazione ed etica teologica cattolica. Una prospettiva del sud-est asiatico (A.M. Brazal). La pratica dell'etica cristiana in un mondo indiano fatto di complessità culturale e disuguaglianza sociale (C. Campos). 3. Europa. L'etica teologica in Europa (specialmente nell'Europa meridionale): passato, presente e futuro (M. Vidal). Sfide di etica politica in Europa: una prospettiva socio-etica cristiana (M. Heimbach-Steins). Le cellule staminali e l'omofobia (P. Mazurkiewicz). 4. America Latina. Il sogno di una nuova teologia morale per il Brasile (R. Zacharias). La speranza in mezzo a sfide immani (S. Mier). Riflessioni morali sull'America Latina: sfide e proposte nella realtà cilena (T. Mifsud). 5. Nord America. L'etica cattolica in una Chiesa universale: un punto di vista degli Stati Uniti (D. Hollenbach). Il processo regolare e l'autorità della legge: una sfida morale-teologica (J. Porter). La sfida della povertà nel mondo. Continuità e cambiamenti nell'etica teologica dal punto di vista canadese (K.R. Melchin). III. I temi centrali. 1. L'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica. La sofferenza e l'etica teologica: timore e speranza (R. Gascoigne). L'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica (M. Junker-Kenny). Cosa volete che io faccia per voi? (D.M. Miranda). 2. Sensum fidelium e discernimento morale. Il concetto di sensum fidelium è desueto?(P. Valadier). Il sensum fidelium e il discernimento morale. Il principio di inculturazione e di amore (N. Yaowi Soédé). Sensum fidelium e discernimento morale (G. Angelini). 3. La sfida del pluralismo e il futuro della teologia morale. La sfida del pluralismo (E. Schockenhoff). Teologia morale: il passaggio dall'"evolutivo" al "rivoluzionario" (L. Sowle Cahill). Comunità e pluralismo: sfide alla teologia morale (M. Fabri dos Anjos). IV. Globalizzazione e giustizia. Globalizzazione e giustizia: nuovi orizzonti (E. Chiavacci). La globalizzazione deve tener conto delle persone umane (V. Tirimanna). Una chiamata all'azione profetica (J.M. Waliggo).
Note sull'autore
James F. Keenan, gesuita, ha conseguito il dottorato in teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana; insegna teologia morale alla Weston Jesuit School of Theology di Cambridge ed è stato visiting professor al Boston College.
"Aiuto! Viene il vescovo in parrocchia per le cresime!": da dove cominciare? quante candele ci vogliono sull'altare? Frutto dell'esperienza dell'autore nell'addestrare i ministranti, il manuale si propone quale indispensabile avviamento alle liturgie solenni, siano esse presiedute da un presbitero o da un vescovo. Accanto a quelle per la messa, vengono offerte istruzioni anche per le celebrazioni dei sacramenti e dei sacramentali, nonché per i riti della settimana santa. Tre appendici consentono di orientarsi circa la precedenza nei giorni liturgici, la scelta della messa, il significato delle parole utilizzate. Alcune immagini aiutano a comprendere con più precisione il gesto liturgico da compiere.
Tradotta in tutte le lingue del mondo cristiano, la Bibbia di Gerusalemme è universalmente la più diffusa. Per il rigore degli studi e l'affidabilità dei ricercatori che vi hanno lavorato è la più amata dai credenti, la più consultata dagli esperti, la più frequentata dal pubblico laico.
La versione gigante (formato 19,5x27,5) è ideale per l'altare e indispensabile per il pubblico degli ipovedenti.
Tradotta in tutte le lingue del mondo cristiano, la Bibbia di Gerusalemme è universalmente la più diffusa. Per il rigore degli studi e l'affidabilità dei ricercatori che vi hanno lavorato è la più amata dai credenti, la più consultata dagli esperti, la più frequentata dal pubblico laico. Questa edizione rilegata, con copertina in plastica e chiusura con bottone, è indistruttibile e pratica da maneggiare, ed è impreziosita da xilografie tratte da una Bibbia stampata a Venezia nel 1606, realizzate da disegnatori e incisori italiani, in apertura di ogni libro biblico e nei risguardi.
Il prodotto è costituito da due cofanetti indivisibili che propongono in CD formato MP3 le dieci conferenze di mons. Ravasi, già disponibili in audiocassette, che commentano il libro della Genesi. 1/a. Mito, storia, sapienza in Genesi 1-3; 2/a. Le tre grandi armonie della tradizione jahvista (c. 2); 3/a. Le tre grandi disarmonie della tradizione jahvista (c. 2); 4/a. Sei tappe per il settimo giorno nella tradizione sacerdotale (c. 1); 5/a. L’uomo «divino» nel delitto e nella santità. 1/b. L’avventura spirituale di Abramo, secondo la tradizione jahvista; 2/b. Egli credette al Signore che glielo accreditò a giustizia; 3/b. Il segno vivo dell’alleanza secondo la tradizione sacerdotale; 4/b. Alle rive del torrente Jabbok Giacobbe diventa Israele; 5/b. Sapienza e storia nel racconto di Giuseppe l’Egiziano.
L'analisi retorica considera l'organizzazione di un testo biblico come un dato oggettivo che diventa, in quanto tale, portatore del senso più profondo. La specificità dello studio consiste dunque nel porre un forte accento sulla composizione della Prima Lettera di Giovanni e, attraverso gli elementi interni ad essa, giungere a decodificarne il messaggio. Si parte dall'esame degli elementi formali del testo, per poter capire come è organizzato. Il commento prende in considerazione anche la critica testuale, l'analisi grammaticale, la ricerca lessicografica e del contesto biblico, per giungere a proporre un'interpretazione coerente e documentata.
Quale messaggio emerge quindi dalla composizione della Lettera? La sequenza centrale è incentrata sull'unico comandamento «di credere nel nome del Figlio di Dio, Gesù Cristo, e di amarci gli uni gli altri». Al suo interno, il «comandamento» corrisponde alla «giustizia» dei «figli di Dio», modellata sull'esempio di Cristo.
Così al centro del quadro sta la figura di Gesù Cristo - il giusto Figlio di Dio, che conferma la sua figliolanza donando la propria vita per i fratelli - messa a confronto con Caino - l'ingiusto figlio di Adamo, che nega la sua figliolanza provocando la morte del proprio fratello. Sullo sfondo si collocano tutti gli altri fratelli (inclusi i lettori), lasciati alla propria libertà di decidere quale «giustizia» scegliere.
Pur partendo dall'analisi minuziosa, il commento si apre ad ampie prospettive di sintesi sugli scritti giovannei, sul Nuovo Testamento e sull'Antico, e fornisce, soprattutto nei paragrafi dedicati al contesto biblico e all'interpretazione, ricche indicazioni di teologia biblica e sicuri elementi per comprendere il vissuto della comunità giovannea.
Sommario
Introduzione. I. La promessa della comunione con il Padre e con i fratelli. La sezione A (1Gv 1,1-10). 1. La certezza della testimonianza sulla Parola della vita. La sequenza A (1Gv 1,1-10). II. Credere nel Figlio e amare i fratelli. La sezione B (1Gv 2,1-5,12). 2. Il comportamento dei figli a imitazione di Gesù. La sequenza B1 (1Gv 2,1-17). 3. L'identità di Gesù Cristo e dei cristiani. La sequenza B2 (1Gv 2,18-3,1). 4. La giustizia dei figli. La sequenza B3 (1Gv 3,2-24). 5. L'origine di Gesù il Figlio di Dio e dei figli. La sequenza B4 (1Gv 4,1-10). 6. La fede dei figli nel Figlio. La sequenza B5 (1Gv 4,11-5,12). 7. Insieme della sezione 1Gv 2,1-5,12. III. Il compimento della comunione. La sezione C (1Gv 5,13-21). 8. La certezza del dono della vita eterna nel Figlio di Dio. La sequenza C (1Gv 5,13-21). IV. L'insieme del libro. 9. Composizione e interpretazione della Prima Lettera di Giovanni. Conclusione. Sigle e abbreviazioni. Bibliografia. Indici.
Note sull' autore
Jacek Oniszczuk, nato in Polonia il 6 luglio 1966, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1988. Ha conseguito la licenza (2001) e il dottorato (2006) in teologia biblica a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana, dove dal 2006 insegna teologia biblica.
La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), che organizza periodicamente simposi per promuovere l'investigazione critico-scientifica interdisciplinare in campo teologico, ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al "simbolo di fede". Al tema ha già dedicato i volumi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006); F. Bosin e C. Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007); C. Caltagirone e G. Giorgio, Salì al cielo... verrà a giudicare i vivi e i morti (2007).
I saggi raccolti nel volume rappresentano i contributi offerti all'XI Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno all'ottavo articolo del simbolo apostolico «Credo nello Spirito Santo» e si dedicano a una ricognizione, complessa ma stimolante, delle questioni connesse alla figura e al ruolo della terza persona della Santissima Trinità. Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di "ridire" Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi ci troviamo a vivere, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima fede nel mutato contesto culturale.
Sommario
Nota dei curatori. 1. E nello Spirito Santo(C. Valenziano). 2. La pneumatologia contemporanea. Indicazioni in margine allo status quaestionis (M. Melone). I. La fede nello Spirito Santo tra continuità e discontinuità. 3. Lo Spirito Santo alla luce delle ricerche sul Gesù storico (F. Bosin). 4. Lo Spirito Santo e la categoria del femminile (V. Ferrari Schiefer). II. Lo Spirito Santo tra creazione e storia. 5. Lo Spirito Santo creatore (C. Caltagirone). 6. Lo Spirito Santo e i suoi carismi. Per una rilettura della loro presenza/assenza nella storia della comunità ecclesiale (C. Militello). III. Vivere lo Spirito oggi. 7. Spiritualità contemporanea ed esistenza cristiana (M. Guzzi).
Note sui curatori
Giovanni Giorgio è docente di filosofia teoretica nella Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Lateranense ed è preside nell'Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, affiliato alla predetta università. Tra le sue pubblicazioni: Il Dio ultimo come origine della verità, Roma 1998; Il pensiero di Gianni Vattimo, Milano 2006. Ha curato i volumi: Planus 2006. Quaderno di studi dell'Istituto Teologico Abruzzese-Molisano, Pescara 2006; Speranza: una sfida al presente, Pescara 2006; Fede e ragione. Un confronto fra Cristianesimo e Islam, Chieti 2007, e per le EDB: Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003) e Salì al cielo… verrà a giudicare i vivi e i morti (2007).
Mary Melone è docente di teologia trinitaria e pneumatologia presso la Pontificia Università Antonianum (Roma), dove è preside dell'Istituto superiore di scienze religiose "Redemptor Hominis". Ha pubblicato: Lo Spirito Santo nel 'De Trinitate' di Riccardo di S. Vittore, Roma 2001, e uno studio sullo Spirito Santo nel pensiero di Bonaventura da Bagnoregio in Dizionario Bonaventuriano, Padova 2008.
Come ha sviluppato Marco l'intreccio tra il cammino di Gesù a Gerusalemme - cioè il suo destino di morte-risurrezione - e il tema del cammino del discepolo? In che senso la strada del discepolato è segnata dalla croce?
Le domande da cui l'autore muove sollevano una questione di teologia biblica di ampia portata che, da una sezione unitaria e centrale del Vangelo, si riverbera su tutto il racconto marciano.
L'approccio utilizzato nel suo studio parte dal presupposto che la lettura di un testo - e soprattutto di un testo biblico - costituisca un evento comunicativo. Egli quindi propone tre momenti di analisi: un reticolo testuale, che fa emergere l'unità complessiva della trama del testo; la configurazione semantica, ovvero l'attenzione alle forme verbali e alla struttura armonica delle sequenze narrative che aiutano il lettore ad avvicinarsi al testo; lo snodo pragmatico, affinché chi legge sia condotto a identificarsi con le domande e le provocazioni del testo.
Sommario
Introduzione. Il tema e il metodo. 1. Il tema. 2. L'approccio. 3. Organizzazione del lavoro. I. La costruzione del lettore in Mc 1,1-8,26. 1. Prologo. Il mistero di Gesù-Messia: Mc 1,1-13. 2. Prima sezione. Il mistero del Messia e il rifiuto dei nemici: Mc 1,14-3,6. 3. Seconda sezione. Il mistero del Messia e lo scetticismo dei vicini: Mc 3,7-6,6a.. 4. Terza sezione. Il mistero del Messia e l'incomprensione dei discepoli: Mc 6,6b-8,26. 5. Conclusione. II. Mc 8,27-10,52 come unità comunicativa. 1. Architettura d'insieme. 2. Delimitazione della sezione. 3. Elementi coesivi. 4. Conclusione. III. Sulla strada, in Galilea: Mc 8,21-9,29. 1. La confessione messianica: Mc 8,27-30. 2. Primo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 8,31-9,1. 3. 'Aggadah la trasfigurazione: Mc 9,2-13. 4. 'Aggadah la guarigione di un epilettico: Mc 9,14-29. IV. Dalla Galilea alla Giudea: Mc 9,30-10,31. 1. Secondo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 9,30-50. 2. Halakah la catechesi comunitaria: Mc 10,1-31. V. Per strada, verso Gerusalemme: Mc 10,32-52. 1. Terzo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 10,32-45. 2. 'Aggadah la guarigione del cieco di Gerico: Mc 10,46-52. VI. L'impotenza che salva. 1. L'ultima tappa del cammino: Mc 11,1-16,8. 2. La croce come vangelo. Bibliografia.
Note sull' autore
Massimo Grilli si è laureato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico ed è docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Gottes Wort in menschlicher Sprache. Die Lektüre von Mt 18 und Apg 1-3 als Kommunikationsprozess (SBS 201), Stuttgart 2004 (in collaborazione con D. Dormeyer) e Riqueza y solidaridad en la obra de Lucas, Estella (Navarra) 2005 (in collaborazione con D. Landgrave Gándara e C. Langner). Presso le EDB ha pubblicato Quale rapporto tra i due Testamenti? Riflessione critica sui modelli ermeneutici classici concernenti l'unità delle Scritture, 2007.