
Descrizione dell'opera
L'ambito della ricerca pluriennale dell'autore è costituito dalla soteriologia elaborata dall'apostolo Paolo, attorno alla quale non si è pervenuti sinora da parte degli studiosi a una comprensione minimamente condivisa. Il saggio interviene quindi nel dibattito con pretesa di una certa originalità.
Una volta messa a tema, la questione della soteriologia si rivela a Romanello come una sorta di sasso gettato in uno specchio d'acqua, che ingenera vari cerchi d'onda concentrici. Di questi, vengono presi in esame gli sviluppi relativi alla questione dell'identità.
Le questioni sono affrontate con una disamina a livello esegetico, o più precisamente di teologia biblica, ossia di ricerca di strutture costanti del pensiero paolino. Ne risulta un quadro di forte coerenza interna, la cui organicità rivela sicuri motivi di fascino e di attualità anche per un lettore non specialista.
Sommario
Prefazione. 1. Definiamo l'ambito: come e perché parlare dell'identità credente? 2. L'evento sorgivo. 1. L'incontro con il Risorto 3. L'evento sorgivo. 2. La morte di Cristo. 4. I credenti: giustificati e riconciliati. 5. I credenti: uniti a Cristo e perciò figli. 6. I credenti e la legge mosaica. Conclusioni. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
STEFANO ROMANELLO è presbitero dell'arcidiocesi di Udine. Licenziato in esegesi biblica al Pontificio Istituto Biblico e dottorato alla Pontificia Università Gregoriana, insegna esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale (MI), alla Facoltà Teologica del Triveneto (PD), allo Studio Teologico affiliato del Seminario Interdiocesano di Gorizia, Trieste, Udine e all'ISSR di Udine. Oltre a numerosi articoli di ricerca, ha pubblicato: Una legge buona ma impotente. Analisi retorico-letteraria di Rm 7,7-25 nel suo contesto, EDB, Bologna 2000; Lettera agli Efesini, Paoline, Milano 2003; Lettera ai Galati, Messaggero, Padova 2005; con R. Fabris, Introduzione alla lettura di Paolo, Borla, Roma 22009; inoltre ha curato, con R. Vignolo, Rivisitare il compimento. Le Scritture d'Israele e la loro normatività secondo il Nuovo Testamento, Glossa,Milano 2006.
«Mi sono reso sempre più conto, nei vari contatti col mondo presbiterale e consacrato, anche fuori d'Italia, di quanto l'idea di formazione permanente fosse e sia ancora piuttosto vaga e nebulosa, povera e ambigua, parziale e superficiale, più legata alla sociologia che alla teologia.... Ecco forse perché la cosa stenta a decollare e divenire prassi abituale e universale, per quanto se ne parli» (dall'Introduzione).
Le pagine del volume espongono il vero senso della formazione permanente, la sua ragion d'essere e la funzione essenziale. Per rendere la vita dei presbiteri e dei consacrati sempre più ricca e matura.
Sommario
Prefazione (F. Lambiasi). Introduzione. I. VERSO UNA CULTURA DELLA FORMAZIONE PERMANENTE. 1. Cultura. 2. Oggi non esiste una cultura della FP. 3. Formazione. II. MENTALITÀ. 1. Tesi (e antitesi). 2. Come una sintesi. III. SENSIBILITÀ. 1. Docibilitas. 2. Ruolo della formazione iniziale. IV. PRASSI. 1. Le due anime della formazione continua: FP ordinaria e straordinaria. 2. Dalla FP straordinaria alla FP ordinaria (e ritorno). 3. Alcune indicazioni operative. 4. Un'esperienza concreta. 5. La commissione per la FP. Conclusione.
«Di fatto, molte delle nostre eucaristie sono come dei fast food, dove ciascuno viene per consumare velocemente il suo pasto, possibilmente senza troppe complicazioni relazionali. L'individualismo che segna la nostra cultura, corrompe anche il nostro modo di celebrare» (dall'Introduzione).
Oggi il lato più accessibile del cristianesimo è spesso proprio quello più prezioso e impegnativo: la partecipazione alla mensa eucaristica. Il testo si rivolge in primo luogo a chi muove i primi passi nella fede, per aiutare a comprendere come il celebrare l'eucaristia faccia crescere nel cammino di discepolato e costituisca un vero percorso di iniziazione. E insieme si rivolge anche a chi, da tempo, cammina dietro al Signore, per riportarlo alle origini e alla sorgente del proprio credere.
Sommario
Introduzione. Diventare credenti e celebrare l'eucaristia. 1. Da Nazaret a Cafarnao. 2. I discepoli e la folla, la casa e la strada. 3. C'è pane per tutti. La moltiplicazione. 4. Mi cercate perché vi siete saziati. Mangiare e credere. 5. Il pane e la manna. 6. Il pane che dà vita. La logica del dono. 7. Colui che mangia me vivrà per me. Conclusione. Volete andarvene anche voi?
Note sugli autori
DAVIDE CALDIROLA è nato nel 1963 ed è prete della diocesi di Milano dal 1987. Accompagna giornate di ritiro per clero e operatori pastorali e corsi di esercizi spirituali; collabora con alcuni istituti secolari e con i missionari del Pime. Ha pubblicato articoli e testi di itinerari biblici. Attualmente è parroco di due parrocchie unite in «Comunità pastorale» nella città di Milano.
ANTONIO TORRESIN, sacerdote della diocesi di Milano dal 1985, ha svolto il suo ministero sia in parrocchia sia facendo parte della équipe di Formazione Permanente del Clero. Collabora con la rivista Il Regno. Dopo 10 anni di stretta collaborazione con don Davide Caldirola nella medesima parrocchia di Milano, è ora parroco di San Vito al Giambellino.
"Gli spiriti maligni non sono una fantasia: esistono e hanno il potere di influire sulle proprie vittime, sia sul piano spirituale che su quello fisico e psichico. Fatture, incantesimi, magie, malocchi, maledizioni, riti satanici, sedute spiritiche, evocazioni di defunti sono alcuni dei canali privilegiati attraverso i quali il Maligno cerca di insinuarsi nella vita delle persone. E molti sono i frutti di quest'opera nefasta. Il volume informa sulla demonologia, ma è anche un manuale di autodifesa. Il suo scopo non è suscitare inutili paure, ma aiutare a rivestirsi dell'armatura di Dio, utilizzando le 'armi' che la Chiesa mette da sempre a disposizione: le Scritture, la Tradizione, la dottrina del magistero e le indicazioni dei più eminenti esorcisti." "In quest'epoca di generale incredulità, [...] penso che questo libro possa offrire un prezioso aiuto ai lettori, sia per l'informazione, sia per il comportamento [...] e che queste pagine faranno del bene a quanti le leggeranno." (dalla presentazione di don G. Amorth).
Da anni la Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) concentra i propri interessi di studio attorno al Credo. Al tema ha già dedicato i testi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006); F. Bosin e C. Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007) ); C. Caltagirone e G. Giorgio, Salì al cielo... verrà a giudicare i vivi e i morti (2007); G. Giorgio e M. Melone, Credo nello Spirito Santo (2009).
I saggi raccolti nel volume rappresentano i contributi offerti al XII Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno al nono articolo del simbolo apostolico «Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi», dato essenziale della fede cristiana oggi fortemente messo in questione, entrato pur esso nelle dinamiche disgregatrici della società "liquida". Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di "ridire" Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi si vive, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima nel mutato contesto culturale.
Nota dei curatori. 1. Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi (C. Valenziano). 2. «Dire» la Chiesa: status quaestionis (C. Caltagirone). I. CHE SENSO HA LA CHIESA? 3. La Chiesa tra domanda di senso ed elaborazione di modelli. Che senso ha la Chiesa? Istanze dall'ecclesiologia (S. Dianich). 4. La forma missionaria della Chiesa. Istanze dalla prassi pastorale (L. Meddi). II. QUALE CHIESA? ALLA RICERCA DI UN MODELLO. 5. La Chiesa: da carisma a istituzione (C. Militello). 6. Quale modello di Chiesa? Da istituzione a carisma (D. Mogavero). III. CHIESA DI CHIESE. 7. Quale cattolicità? Una prospettiva cattolica (G. Cereti). 8. Credo unam sanctam catholicam et apostolicam ecclesiam (P. Ricca). 9. La prospettiva ortodossa sulla cattolicità della Chiesa (A. Vassiliadou). IV. LA COMUNIONE DEI SANTI. 10. La communio sanctorum nel dialogo ecclesiologico tra le tradizioni cristiane (A. Maffeis). 11. Chiesa locale e prospettive psicosociali (L.M. Pinkus).
Note sui curatori
CLARA G. AIOSA ha compiuto gli studi teologici dapprima alla Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista" (licenza in teologia) e poi alla Facoltà Teologica Marianum di Roma (dottorato). Dal 1991 ad oggi ha insegnato metodologia, introduzione alla teologia, ecclesiologia, mariologia, mistero di Dio presso l'Istituto di scienze religiose "Mons. Mariano Campo" di Cefalù. Ha pubblicato Maria di Nazareth mulier sapiens. Una ricognizione su Lc 2,19-51b, Roma 2005. Collabora stabilmente alla rivista Ricerche Teologiche.
GIOVANNI GIORGIO è docente di filosofia teoretica nella facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Lateranense ed è preside nell'Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, affiliato alla suddetta università. Tra le sue pubblicazioni: Il Dio ultimo come origine della verità, Roma 1998; Il pensiero di Gianni Vattimo, Milano 2006. Ha curato i volumi: Planus 2006. Quaderno di studi dell'Istituto teologico abruzzese-molisano, Pescara 2006; Speranza: una sfida al presente, Pescara 2006; Fede e ragione. Un confronto fra Cristianesimo e Islam, Chieti 2007. Per le EDB ha curato: Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003); con C. Caltagirone, Salì al cielo… verrà a giudicare i vivi e i morti (2007); con M. Melone, Credo nello Spirito Santo (2009); con C. Dotolo, Interviste teologiche (2009).
Nel procedere delle pagine che si fanno via via più coinvolgenti, il lettore finisce per identificarsi col protagonista della narrazione, il barbone alla ricerca della vita. Il suo è un viaggio interiore, che avanza dentro di sé e anche verso il Dio operante in lui.
«Ha ragione Gesù! Se non amo me stesso non riuscirò mai ad amare gli altri. Il nostro "barbone" lo esprime così: "La bontà è la capacità di stare con gli altri in modo gentile, dopo aver scoperto il piacere di vivere per se stessi". Oppure: "Le persone spesso vogliono cambiare, ma il vero cambiamento è accettare quello che si è"» (dalla Prefazione).
L'autore coniuga in modo armonico la propria competenza di psicoterapeuta con la visione cristiana della vita che lo anima, per aiutare ad aprire alla dimensione dell'amore, del dono di sé come unica via della completa realizzazione di se stessi e quindi della felicità.
Sommario
Prefazione (mons. G. Fiandino). Dodici racconti.
Note sull'autore
ANTONIO VENTRE è psicologo psicoterapeuta, responsabile del servizio di psicologia delle organizzazioni presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Molinette S. Giovanni Battista di Torino. Docente di master universitari, si occupa di violenza di genere e di stalking. Collabora con il Volontariato Vincenziano ed è consulente del Telefono Rosa di Torino. Presso le EDB ha pubblicato: Il segreto della felicità. Per una psicoterapia del quotidiano (22004), La relazione d'aiuto. Alla ricerca della propria umanità (22005) e Vivere e interpretare la relazione (2008).