Un libro de anatomía o de historia te ayuda a ser culto y a desarrollar una profesión. Con este libro no vas a conocer cómo se formaron las células, ni en qué año se descubrió América. Tienes en las manos un instrumento para conocerte a ti mismo, que te ayudará a pensar y te permitirá dar respuesta a los interrogantes de la vida humana: el sentido de la vida y de la muerte, el sentido del bien y del mal, el fundamento de los valores, etc. Este libro pretende ayudarte a superar la cultura del tener y ahondar en la cultura del ser. Quiere buscar la verdad porque «la verdad te hará libre». Con un lenguaje claro y preciso, con dibujos y diagramas el autor ofrece aquí una “Filosofía del hombre para todos”, siguiendo la línea de otro libro suyo: Bioética para todos, traducido ya en siete idiomas.
Sobre el Autor
Sacerdote Legionario de Cristo. Catedrático de antropología filosófica y bioética en la Pontificia Universidad Gregoriana (Roma). Profesor invitado en la Universidad Pontificia Regina Apostolorum (Roma), en la Universidad Europea de Roma, en la Universidad Francisco de Vitoria (Madrid) y en la Universidad Pública Rey Juan Carlos (Madrid). Miembro de la Pontificia Academia de la Vida. Deputy Director General of the International Biografical Centre (Cambridge). Conferencista internacional sobre temas de filosofía y bioética.
Alessandra e Maddalena, due bambine, fanno amicizia in Piazza San Pietro, in Vaticano, grazie all’intervento di un angelo, che mostra loro un album di foto di bambini: ogni foto ha una cornice, ma alla fine di ogni serie c’è una cornice senza foto. L’album è di Gesù Bambino, ed egli chiede ad Alessandra e Maddalena di aiutarlo a far sì che altri bambini possano trascorrere un bel Natale: proprio allora verranno scattate le foto mancanti. Alessandra e Maddalena dovranno scegliere a quale bambino far visita e, per poterlo incontrare, dovranno solo toccare la sua foto sull’album: come attraverso uno straordinario portale, verranno così trasportate da un luogo all’altro, dal Vaticano fino al Polo Nord, da un quartiere residenziale fino ad un ospedale pediatrico.
Nota sull’Autore
Alvaro Correa, sacerdote dei Legionari di Cristo dal 1993, già professore di Lettere Classiche, si è occupato di formazione cristiana di ragazzi e giovani in Spagna, Stati Uniti, Brasile, Italia, Francia e Germania. Attualmente opera presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiae di Roma, dove si occupa della formazione di seminaristi provenienti da varie Nazioni.
Rivista mensile di informazione e formazione apologetica.
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Gli esercizi spirituali sono un momento particolare nel cammino della vita, in cui Dio parla con forza al cuore ed offre la sua grazia a chi è disposto ad accoglierla. Le riflessioni proposte in queste pagine, scritte pensando specialmente alle religiose e alle anime consacrate, alla loro vocazione di sequela di Cristo, hanno un valore tutto particolare: da una parte, costituiscono un corso di esercizi spirituali predicati da una consacrata a religiose e a persone consacrate; dall’altra, le meditazioni proposte sono ricche di contenuto cristiano, con una salda base nella Scrittura e in piena fedeltà al magistero e alla dottrina cattolica, e pertanto valide non solo nei giorni di ritiro spirituale.
Ogni persona consacrata è un segno della grandezza di Dio che si è fatto povero incarnandosi per amore degli uomini. In un mondo agitato e distratto dalla brama di possedere sempre più cose, di accumulare ricchezze caduche, la testimonianza della povertà della persona consacrata, che si mette con fiducia assoluta nelle provvidenti mani di Dio, è un richiamo che non passa inosservato. Attraverso ognuna di esse Dio vuole arrivare a questo mondo tanto ricco di oggetti e tanto povero di amore. Pertanto è sempre più necessario che la vita consacrata si mostri al mondo ricca di gioia e di Spirito Santo.
Quando si alza lo sguardo, quando si guarda più in là dei propri limiti, più in là dei problemi della propria congregazione e più in là delle difficoltà del mondo secolarizzato che tanto ha influito sulla gioventù di oggi, è possibile fare qualcosa per le vocazioni. Alzare lo sguardo non è altro che smettere di fidarsi di se stessi per incominciare a fidarsi maggiormente di Cristo. Alzare lo sguardo significa essere convinti che Cristo chiama molte adolescenti e giovani alla vita religiosa, e che l’unica cosa che noi dobbiamo fare è quella di aiutare a scoprire questa chiamata nei cuori delle adolescenti e delle giovani.
Questa raccolta di storie vere è frutto di una delle molteplici iniziative proposte nell’arco dell’anno sacerdotale proclamato da Benedetto XVI (2009-2010). Il sito www.catholic.net ha chiesto ai sacerdoti di far pervenire testimonianze sulle esperienze che più hanno segnato la loro vita sacerdotale. Sono arrivate circa un migliaio di storie. Qualcuno ha avuto l’idea di pubblicare alcune di queste storie. Sono state scelte queste cento che più delle altre svelano il dispiegarsi di una grazia straordinaria: poter contemplare la mano di Dio che opera miracoli nella vita di chi si dona al prossimo, e, anzitutto, a Dio stesso. L’immagine del sacerdote, ferita in tanti modi negli ultimi mesi e anni, deve essere vista con uno sguardo più ampio. Non bisogna guardare solo i punti oscuri e isolati che fanno tanto “rumore” nell’opinione pubblica. Bisogna vedere la dimensione delle cose soprattutto alla luce di tanto, sconfinato, eroismo. Un eroismo che si fa poco notare ma che sta lì, giorno dopo giorno, ed eleva un inno d’amore e di lode a Dio.
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Dinanzi ai mali del nostro tempo – narcisismo, ricerca di sensazioni, ambiguità – la vita consacrata rappresenta una risposta concreta. Oggi, la persona consacrata, attraverso l’incontro reale con l’altro e la proclamazione di valori più grandi – come l’amore oblativo e la fedeltà, rappresentate da una chiara identità – è, non solo testimone della potenza emancipatrice della sequela di Gesù, ma rappresenta quel sano modello di vita, di fratellanza, tanto necessario in questa società.