Questo libro cerca di fornire un quadro del tema dei poveri e della povertà, partendo dalla Dottrina sociale della Chiesa e da una comparazione con l'attuale situazione e le problematiche a essa connesse. Il servizio ai poveri e la ricerca della povertà, uniti inscindibilmente, formano il tessuto e l'intreccio di questo scritto - che spazia dall'ambito mondiale alle trame della povertà calabrese, nel più ampio contesto meridionale. Le riflessioni degli autori si sviluppano soprattutto nella dimensione etico-politica e tendono a mostrare le responsabilità e le possibili soluzioni a livello personale, comunitario, nazionale e mondiale. L'amore preferenziale per i poveri che promuove la carità e la giustizia - aspetto teologicamente nuovo come elemento intrinseco all'evangelizzazione - reclama quelli che sono i caratteri e le manifestazioni del vero sviluppo di ogni uomo e di ogni ambiente umano.
Oscar Luigi Scalfaro ripercorre con lucidità le tappe che hanno portato all'elaborazione del testo della Carta Costituzionale, riflettendo soprattutto sul clima che ne ha caratterizzato i lavori. È una storia ricostruita dall'interno che, partendo dagli eventi fondanti - la lotta di Liberazione e la nascita della Repubblica -, ci introduce gradualmente nella comprensione della Carta. Di quest'ultima vengono messi in evidenza i capisaldi antropologici ed etici che ne costituiscono l'impianto: dal primato della persona alla centralità del lavoro; dalla giustizia sociale all'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge; dal diritto alla libertà di pensiero e di religione al ripudio della guerra.
Una parola contemporanea, che esce dal silenzio e che ha molto da dire all'uomo e al credente di oggi. Uno scavo inesausto e inesauribile, un dettato forte e originale, una riflessione inedita e sorprendente. Dal suo eremo di silenzio e di avvistamento don Flori, come un solitario profeta, ha guardato insieme il cuore dell'uomo e quello di Dio nel loro conflittuale e nostalgico relazionarsi. Ansia di bellezza e di totalità, di santità e verità, di Poesia. Senza premura di sistematicità e senza smarrirsi nelle secche di un raziocinio fine a se stesso, coniugando fede viva e ragione appassionata, don Flori offre una visione a tutto tondo dell'uomo, ma presenta anche la fede cristiana nella sua esigenza e nel suo splendore: non basta essere cristiani, occorre essere evangelici.
Rivista europea di cultura n. 1/2012.
Ebraismo come legame tra l'uomo e Dio e come partecipazione al mondo, alla storia, alla cultura. Ebraismo laico come ebraismo autentico. Dalle origini bibliche dell'ebraismo laico alla sua ripresa nell'età moderna e contemporanea.
"Tre sarebbero, per Tagliaferri, i potenti segreti non soltanto del trionfo secolare del cristianesimo alla fine del tardo antico sino a tutto il medioevo, ma della sua stessa profonda identità tradizionale: 1) l'istituzione romana, con la sua peculiare sinergia tra religione e politica; 2) il razionalismo filosofico ellenistico, decisivo nell'interpretazione allegorica della Scrittura e nella definizione dei fondativi dogmi cristiani; 3) la religiosità popolare, che sopravvive senza sostanziali fratture nel suo passaggio dalla configurazione greco-romana a quella cristiana? Rinunciare ad uno di questi tre elementi significherebbe, per Tagliaferri, dissolvere l'identitaria dimensione storico-religiosa e politico-culturale del cristianesimo, condannandolo ad un destino inesorabile di marginalizzazione e sopravvivenza settaria, fanatica, tutt'al più debolmente intimista e individualisticamente prassistica, se non dichiararlo dissolto in esangui formule concettuali." (Gaetano Lettieri)
Perché è così urgente ridare senso a quel modo di vivere della persona che nega l'inevitabilità del male e viene comunemente chiamato "spirito critico"? Il male si diffonde secondo modalità sempre più pervasive ed imprevedibili e mai come in questi tempi l'umano sembra essere razionalmente impreparato ad affrontarlo e drammaticamente capace di tollerarlo e riprodurlo. I modelli teorici proposti da Theodor W. Adorno e Michel Foucault hanno la forza di offrire un'alternativa a questo impoverimento spirituale e di sensibilizzarci verso possibilità inedite legate al valore della dignità.
Nel XX secolo abbiamo assistito ad una grande fioritura teologica che ha posto interrogativi pungenti alla cosiddetta "società secolare"; al medesimo tempo, la distruzione prodotta dai totalitarismi occidentali ha costretto il pensiero a rivedere molte istanze epistemologiche consolidate da secoli. L'esistenzialismo barthiano, il cristianesimo non religioso di Bonhoeffer e la critica del sacrificio in Girard aprono vie ancora inesplorate per guardare noi stessi e la realtà del mondo alla luce dell'evento di Gesù Cristo morto e risorto.
Una rilettura della teologia sacramentaria dell'Angelico, operata tramite un confronto serrato con le più autorevoli voci del panorama teologico novecentesco, riscopre l'attualità di un Tommaso sorprendentemente attento al ruolo della sensibilità e della corporeità nell'esperienza sacramentale della fede.
Il desiderio aleggia tra le immagini dei media, spinge a cercare fuori qualcosa che pulsa da dentro, illuminando il cielo e la terra con la sua forza prorompente. Questo libro propone un viaggio in cui antichi miti orientali s'intrecciano con le tipiche storie del mondo occidentale. Come in un gioco, attraverso riflessioni, forme ed emozioni, invita a decifrare i segni depositati sulla sabbia sottile della memoria, nello spazio dove abitano i sogni. Lo stesso desiderare è un atto sacro, fonte di salute e di benessere. Come percorso che onora i segni del tempo, il desiderio valorizza l'emozione dell'attesa, riconosce il limite e ravviva l'energia necessaria alla realizzazione del progetto futuro.